Il capo dell’ONU chiede un’indagine dopo che le forze israeliane hanno ucciso 75 palestinesi affamati in 6 giorni

InfoPal - Wednesday, June 4, 2025

Gaza – Press TV. Le forze israeliane hanno nuovamente aperto il fuoco sui palestinesi che cercavano aiuti umanitari da un sito di distribuzione a Gaza, portando il numero delle vittime uccise nel tentativo di ottenere cibo a oltre 75 in meno di sei giorni.

Lunedì, il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha chiesto un’indagine indipendente sulle ripetute sparatorie di massa contro i richiedenti aiuti a Gaza.

“È inaccettabile che i palestinesi rischino la vita per il cibo”, ha dichiarato. “Chiedo un’indagine immediata e indipendente su questi eventi e che i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni”.

L’esercito israeliano ha vergognosamente negato di aver preso di mira i civili, sostenendo che i suoi soldati hanno sparato “colpi di avvertimento” contro individui che “rappresentavano una minaccia”.

Secondo il ministero della Salute di Gaza, tre palestinesi sono stati uccisi e almeno 35 feriti quando le forze israeliane hanno aperto il fuoco nei pressi di un sito di distribuzione di aiuti a Rafah gestito dalla Fondazione Umanitaria per la Gaza (GHF), sostenuta da Israele e Stati Uniti.

Il ministero ha riferito che almeno 75 palestinesi sono stati uccisi e più di 400 sono rimasti feriti mentre erano in coda per il cibo dal 27 maggio presso i punti di distribuzione di aiuti gestiti da GHF.

“L’esercito israeliano ha aperto il fuoco sui civili che cercavano di mettere le mani su qualsiasi tipo di aiuto alimentare, senza alcun preavviso”, ha riferito Al-Jazeera da Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza centrale.

“Questo è un modello ampiamente condannato dalle organizzazioni umanitarie internazionali perché aggrava il disordine civile senza garantire che gli aiuti umanitari possano essere ricevuti da chi ne ha disperatamente bisogno”.

Secondo quanto riportato, cecchini e droni quadricotteri israeliani monitorano regolarmente i punti di distribuzione di aiuti gestiti da GHF.

Le uccisioni di lunedì sono avvenute poche ore dopo che le forze israeliane avevano ucciso almeno 35 palestinesi in due punti di distribuzione di cibo gestiti da Stati Uniti e Israele a Rafah e nella Striscia di Gaza centrale.

Testimoni oculari e funzionari locali hanno affermato che le truppe israeliane hanno aperto il fuoco direttamente sui civili, colpendoli alla testa o al petto.

Domenica, il Commissario Generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) ha dichiarato che i nuovi siti di distribuzione degli aiuti nella Striscia di Gaza sono diventati “trappole mortali” per i civili affamati nel territorio bloccato.

Philippe Lazzarini ha ulteriormente condannato il modello di distribuzione degli aiuti introdotto dal regime israeliano e dagli Stati Uniti, affermando: “Questo sistema umiliante ha costretto migliaia di persone affamate e disperate a camminare per decine di chilometri verso un’area praticamente distrutta dai pesanti bombardamenti” dell’esercito israeliano.

Ha inoltre osservato che la distribuzione degli aiuti deve essere su vasta scala e sicura, sottolineando che ciò può essere fatto solo attraverso le Nazioni Unite, inclusa l’UNRWA.

Munir al-Barsh, Direttore generale del ministero della Salute a Gaza, ha condannato “il silenzio internazionale sui massacri commessi contro gli abitanti affamati della Striscia di Gaza”, aggiungendo che la grave carenza di forniture mediche nel territorio sta causando “condizioni disastrose” negli ospedali.

Ha poi aggiunto che 3 mila camion carichi di forniture mediche di prima necessità sono attualmente fermi al confine, accusando Israele di “diffondere deliberatamente malattie infettive ed epidemie” attraverso il blocco.

La crisi umanitaria a Gaza si è aggravata drammaticamente dal 18 marzo, quando il regime israeliano ha violato l’accordo di cessate il fuoco con il gruppo di resistenza Hamas.

Secondo la Classificazione Integrata della Sicurezza Alimentare (IPC), sostenuta dalle Nazioni Unite, Gaza soffre di carestia di fase 5 e quasi 71 mila bambini sotto i cinque anni sono a rischio di malnutrizione acuta.

Traduzione per InfoPal di F.L.