Arrestate attiviste di Ultima Generazione in sciopero della fame per Gaza
Quattro donne di Ultima Generazione sono state arrestate questa mattina a
Montecitorio, mentre annunciavano l’inizio dello sciopero della fame affinché il
governo Meloni riconosca il genocidio dei palestinesi. Le forze dell’ordine con
due auto della polizia le hanno circondate e poi le hanno prese di peso,
nonostante si trattasse di un’azione di protesta nonviolenta. Trovo scandaloso
questo spiegamento di forze contro quattro donne pacifiche che manifestano
solidarietà alla Global Sumud Flotilla, movimento di resistenza civile
nonviolenta che è partito ieri dalle coste siciliane per rompere il blocco
criminale agli aiuti umanitari per Gaza.
Voglio esprimere tutto il mio rammarico, la mia apprensione e lo sconcerto che
ho provato di fronte ad una sproporzionate repressione della polizia, che voleva
impedire anche il lavoro dei giornalisti, allontanando chi si avvicinava per
documentare l’arresto delle 4 donne. Oltre alle tre in sciopero della fame, è
stata arrestata anche quella che documentava la protesta con video e foto. Al
momento le quattro donne si trovano ancora nel commissariato Trevi.
“Ho deciso di unirmi allo sciopero e a privarmi del cibo, perché non riesco più
a tollerare ciò che sta succedendo a Gaza” ha dichiarato Alina, madre di tre
figli. Ora basta! Non continuerò la mia vita come se nulla fosse. Metto il mio
corpo a disposizione e andrò avanti con lo sciopero della fame a oltranza; il
mio impegno è per la Flotilla e per la Palestina, affinché riesca nella sua
missione, le persone partite tornino a casa senza un graffio e il governo
riconosca che le atrocità che stanno succedendo a Gaza sono un genocidio! Invito
chiunque lo desideri a unirsi: c’è ancora speranza, possiamo e dobbiamo ancora
agire.”
Rayman