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Roma. Nein zur wehrpflicht – No alla leva militare!
Solidarietà agli studenti tedeschi in sciopero contro la leva militare! Italienische Studierende senden ihre Solidarität an die deutschen Studierenden, die gegen die Wehrpflicht streiken. Die europäische Jugend will keine Zukunft des Krieges! Italian students send their solidarity to German students on strike against military conscription. European youth doesn’t want its […] L'articolo Roma. Nein zur wehrpflicht – No alla leva militare! su Contropiano.
GERMANIA: “NON SIAMO CARNE DA CANNONE”, SCIOPERO STUDENTESCO CONTRO IL SERVIZIO MILITARE. IL BUNDESTAG APPROVA LA LEVA
Nuova giornata di sciopero contro il servizio militare da parte di studenti e studentesse tedeschi, mentre si votava nelle aule del Bundestag la riforma della leva del governo di Friedrich Merz. Approvata, nella tarda mattinata di venerdì, la leva militare che resta volontaria, ma tutti i giovani di sesso maschile tedeschi saranno obbligati a rispondere ai formulari dell’esercito e sottoporsi alla visita di leva. 323 sì, 272 no e una astensione. Contro il riarmo, la guerra e la militarizzazione della società, studenti-esse portano avanti uno sciopero storico, visto che normalmente gli istituti superiori non sono attraversati da un particolare attivismo e protagonismo. La nuova legge del Governo tedesco, però, è riuscita a mobilitare oltre 100 piazze oggi. Il collegamento dalla mobilitazione studentesca a Berli con Ivana, studentessa italiana in Germania e della rete Youth Struggle. Ascolta o scarica.
Da Unibo, a Unimore fino al Mur: studenti, lavoratori e docenti rifiutano l’elmetto!
Ieri siamo stati in presidio insieme al personale TAB dell’@unionesindacaledibase e ai docenti al MUR, all’Università di Bologna e all’Università di Modena e Reggio Emilia per ribadire al Governo Meloni e alla Ministra Bernini che non c’è posto per l’accademia militare né a Bologna né altrove. La decisione, frutto delle […] L'articolo Da Unibo, a Unimore fino al Mur: studenti, lavoratori e docenti rifiutano l’elmetto! su Contropiano.
Ancona, gli studenti universitari extracomunitari ricorrono alla Caritas
Nelle realtà di provincia c’è un magma bollente che non è sotto i riflettori del mainstream, ma che opera quotidianamente per il ribaltamento delle attuali dinamiche sociali e culturali; detenute saldamente da poteri adulti, maschi e gerontocratici. Ad Ancona, una di queste componenti fluide del magma giovanile è il collettivo Flag Eaters (lett. mangiatori di bandiere). Nato nel dicembre 2024, il concetto alla base del nome del collettivo è la lotta contro il simbolo come limite sociale umano. “Una popolazione veramente sviluppata e con spirito critico porta alla dissoluzione dei simboli politici”, si legge nel sito. Opera in modo autonomo da entità esterne come partiti politici e sindacati, concentrandosi sulla vita politica e culturale, rispondendo ai bisogni e ai desideri dei giovani e degli studenti che vivono nella zona. Recentemente hanno pubblicato un’inchiesta-studio dal titolo “L’università Politecnica delle Marche punta all’internazionalizzazione, ma i diritti degli studenti stranieri vacillano”. L’Università Politecnica delle Marche, infatti negli ultimi anni ha puntato sull’internazionalizzazione, diventando un polo di attrazione per migliaia di studenti provenienti da tutto il mondo. Corsi in lingua inglese, numeri in crescita, riconoscimenti economici: l’ateneo si racconta come un centro d’eccellenza globale. In particolare ha rafforzato il proprio percorso di internazionalizzazione grazie al successo del corso di laurea triennale in lingua inglese “Digital Economics and Business” (DEB), attivato presso la Facoltà di Economia. Negli ultimi anni, il corso si è affermato come uno dei principali poli di attrazione per gli studenti extra-comunitari, tanto da rappresentare attualmente il principale canale di accesso all’Ateneo per i candidati internazionali. Gli atenei ricevono dallo Stato fondi di finanziamento ordinari, proporzionali al numero di iscritti, e pro capite sono maggiori per gli studenti extra UE. Ma poi questi fondi non si traducono in condizioni di vita o di studio migliori per i beneficiari. Come ad Ancona. Infatti i numeri raccolti da Flag Eaters fanno emergere problemi molto seri: mancanza di alloggi, servizio sanitario troppo caro per gli studenti, impossibilità di accedere ai bandi per il diritto allo studio perché i permessi di soggiorno arrivano fuori tempo massimo. Gli attivisti hanno raccolto e incrociato un po’ si dati, relativi all’anno accademico 2024-2025. “Per l’anno accademico in corso – spiega lo studio – sono state presentate oltre 12.000 domande di prevalutazione, un dato in forte crescita rispetto al passato. Di queste, circa 8.500 candidature sono state ammesse, con o senza riserva: più del doppio rispetto alle ammissioni complessive registrate lo scorso anno. La provenienza degli studenti conferma la forte attrattività del corso nei Paesi in via di sviluppo: il 45% degli ammessi è di nazionalità etiope, il 20% pakistana, il 7% indiana, il 6% afgana, il 6% bangladese e il 4% turca. Nei due anni precedenti il 6-7% degli ammessi si è poi effettivamente immatricolato; il trend di crescita delle richieste testimonia l’interesse crescente verso l’offerta formativa internazionale dell’Ateneo. Attualmente, gli studenti iscritti al corso DEB sono circa 800, su un totale di circa 1.300 studenti stranieri presenti all’Univpm”. Questo dati gli attivisti li hanno incrociati con il rapporto della Caritas diocesana. “Una parte – spiega ancora lo studio –riguarda la mappatura sull’utilizzo dei servizi offerti dalle strutture Caritas agli studenti universitari. L’indagine ha riguardato l’intero anno e ha evidenziato che, su un totale di 1.498 ospiti diversi, 107 erano studenti universitari stranieri, pari al 7,1% del totale. Le nazionalità più rappresentate tra questi studenti sono: Etiopia 46, Bangladesh 13, India 9, Pakistan 7. Venticinque si sono dichiarati persone senza dimora; per ulteriori 19 non disponiamo di alcuna informazione in merito. I restanti ospiti, sebbene abbiano un posto letto garantito, non hanno accesso alla mensa universitaria né dispongono di mezzi di sussistenza adeguati, stando alle notizie fornite”. Dai risultati si deduce una forte convergenza tra questi dati e la provenienza geografica del corso di ‘’Digital Economic and Business’’.  I dati evidenziano che circa il 8,23% degli studenti universitari stranieri ha richiesto il servizio mensa presso la Caritas Diocesana Ancona-Osimo nei mesi indicati; tale quota sarebbe sensibilmente maggiore se aggiustata della parte degli studenti che non risiede nel territorio poiché frequenta online. Emerge poi che le borse di studio non sono quasi mai in linea con le tempistiche burocratiche degli studenti stranieri. “Il 31,8% degli studenti internazionali a cui abbiamo sottoposto il sondaggio – racconta Flag Eaters – ha affermato di aver avuto bisogno tra i 3-4 mesi per ottenere il visto dopo la richiesta. Il 9,1% degli intervistati ha avuto bisogno di oltre 6 mesi. Una volta arrivati in Italia gli studenti internazionali devono anche rispettare gli adempimenti burocratici del bando. Il reperimento delle informazioni utili da parte degli studenti extracomunitari è anche esso molto difficile. Il 44% degli studenti stranieri ha affermato di non aver partecipato al bando ERDIS (Ente Regionale per il diritto allo studio) per mancanza d’informazioni e oltre il 22% per difficoltà legate all’ottenimento dei documenti necessari per partecipare al bando”. Anche la questione alloggio ad Ancona per gli studenti stranieri è tutta in salita. “Nel 2023 – si legge nello studio – si sono registrati 80 sfratti per fine locazione e 433 per morosità. Il 63,6% degli studenti internazionali che ha risposto al questionario non è riuscito ad assicurarsi un alloggio prima del proprio arrivo in Italia. Il 95,5% degli studenti ha dichiarato di aver trovato difficoltoso ottenere un alloggio ad Ancona. Il 22,7% ritiene che tali difficoltà siano legate a fenomeni di discriminazione da parte dei proprietari o degli attuali inquilini.”. Altro problema è l’assistenza sanitaria: per gli studenti extracomunitari, il costo dell’assicurazione sanitaria nazionale è aumentato; il governo Meloni ha innalzato la quota annuale da circa 150 euro a 700 euro. È importante ricordare che un’assicurazione sanitaria, sia privata che nazionale, è necessaria ai fini del rilascio del permesso di soggiorno. “Il 63,6% degli studenti – analizza il report – hanno optato per un’assicurazione sanitaria privata. Il 16,7% di questi studenti sono coperti solo relativamente ad infortuni mentre il 50% circa afferma di aver un’assicurazione privata che copre esclusivamente malattie ed infortuni”. Il collettivo Flag Eaters di fronte a questa situazione, non si ferma alla denuncia, ma avanza delle proposte: l’istituzione di un fondo che contribuisca alle spese sostenute per l’assicurazione sanitaria nazionale per soggetti particolarmente svantaggiati economicamente, assicurando il diritto alla salute per la componente straniera. Poi la rimodulazione degli strumenti di supporto economico per il diritto all’abitare alle nuove esigenze imposte dall’internazionalizzazione, ridefinendo gli importi e i criteri di calcolo del ‘Fondo Carlo Urbani” (istituito dall’Università con ulteriori riduzioni per studenti che hanno avuto situazioni di disagio personale e/o economico). Anche le tempistiche del bando ERDIS per gli studenti internazionali devono necessariamente essere rimodulate tendendo conto di quelle dei Paesi di provenienza. Infine, l’aumento delle strutture adibite all’alloggio degli studenti. Leonardo Animali
C’è una opposizione vera nel paese. No alla criminalizzazione delle mobilitazioni
E’ evidente quanto sfacciato il tentativo degli apparati del governo, dei mass media “a servizio” e delle stesse forze di opposizione, di oscurare due grandi giornate di mobilitazione popolare nelle piazze delle città italiane con lo sciopero del 28 novembre e a Roma con la grande manifestazione del giorno dopo, […] L'articolo C’è una opposizione vera nel paese. No alla criminalizzazione delle mobilitazioni su Contropiano.
Roma, corteo costruito dal basso a Monteverde
Oltre mille persone hanno attraversato oggi, domenica 30 novembre, il quartiere di Monteverde nel XII Municipio di Roma. Il corteo era animato dalle ragazze e dai ragazzi delle scuole superiori del quartiere, uniti nel collettivo Monteverde Antifascista, Monteverde per la Pace e dalla Murga SinconTrullo dell’XI Municipio. Si tratta di uno dei tanti cortei costruiti dal basso, su iniziativa di studenti, centri sociali e comitati unitari, che periodicamente attraversano i diversi quartieri di Roma. Condanna del genocidio tuttora in corso, solidarietà con il popolo palestinese, libertà per l’iman di Torino che rischia l’espulsione in Egitto e unanime, forte condanna per le provocazioni e le vere proprie aggressioni di squadristi fanaticamente devoti alla causa del suprematismo sionista. Tra queste ricordiamo, in ottobre, l’aggressione al medico dello Spallanzani Andrea, di Sanitari per Gaza e dirigente regionale di Rifondazione Comunista, colpevole di aver partecipato con una bandiera palestinese a un presidio all’interno del proprio ospedale in solidarietà con il personale medico e paramedico degli ospedali distrutti a Gaza e quella contro gli studenti del liceo artistico Caravillani. Il corteo si ferma davanti alla scuola media del quartiere “Fabrizio de’ André”, abbandonata da cinque anni per necessari lavori di ristrutturazione di cui non si vede ancora l’inizio. Gli studenti srotolano un lungo striscione con la scritta: “Una scuola abbandonata: una storia sbagliata”  La scuola era un presidio di civiltà e cultura e un punto di aggregazione del quartiere, dove si tenevano tra l’altro diverse attività sportive pomeridiane. Altra tappa è il Liceo Morgagni, dentro il quale gli studenti srotolano uno striscione e ricordano le modalità inaccettabile di cui alcuni di loro sono stati vittime durante lo sgombero forzato della pacifica occupazione. Lunghissimo il percorso del corteo, aperto da un camioncino che accompagna la manifestazione con alcuni interventi e con una colonna sonora variegata di canti di lotta. A sorpresa parte perfino Bandiera Rossa, che gli studenti conoscono e cantano a dimostrazione di un filo rosso che ha attraversato la storia della Repubblica fino ai nostri giorni. Ecco l’ennesima riprova che il lungo autunno caldo del 2025 non è terminato, ma ha creato in ogni territorio ampi nuclei di resistenza al genocidio, al riarmo e alla guerra che minacciosamente incombe nella quotidianità delle nostre vite. Mauro Carlo Zanella
Sciopero generale a Roma contro l’economia di guerra e il genocidio a Gaza
Migliaia di aderenti a Cobas, Clap, Sgb e Cub (ma l’USB e realtà studentesche come USB, Osa e Cambiare Rotta hanno optato per un presidio a Montecitorio, poi raggiunto da molti manifestanti una volta terminato il corteo) hanno attraversato Roma passando accanto ad alcuni ministeri e innanzitutto davanti al Ministero dei Trasporti, guidato da uno dei più indecenti esponenti di questa squallida compagine di governo, il più a destra dal dopoguerra. Uno sciopero che senza ambiguità si schiera contro il genocidio a Gaza e il riarmo italiano ed europeo, che dissangua le risorse destinate alle lavoratrici, ai lavoratori, attivi e pensionati e allo stato sociale, a iniziare dalla sanità, dalla scuola e dalla cultura. In testa lo striscione dell’Equipaggio di Terra contro l’economia di guerra. Stop genocide, mentre uno striscione di militanti invoca: “Mai più scioperi separati”. Tantissimi gli studenti delle scuole medie superiori, tra cui gli aderenti alla Rete della Conoscenza e ai collettivi autonomi, tante bandiere palestinesi e curde. Le infantili divisioni tra le organizzazioni non aiutano certo la piena riuscita delle mobilitazioni e il dispiegamento delle potenzialità di questo movimento, che ad ogni modo continua a mantenersi vivo e inarrestabile. Mauro Carlo Zanella
Bologna. Studenti in tenda fuori ergo: dove sono le borse di studio?
Qualche giorno fa è arrivata questa comunicazione da ErGo l’azienda per il diritto allo studio, in cui si dice che quest’annoa moltissimi idonei per il momento non verrá erogata la borsa di studio per mancanza di fondi, mettendo gli studenti di fronte al fatto compiuto, causando enormi difficoltá. Per questo […] L'articolo Bologna. Studenti in tenda fuori ergo: dove sono le borse di studio? su Contropiano.
Il ruolo dei fascisti contro il riemergere di un movimento degli studenti
Un opuscolo prodotto dall’OSA (Opposizione Studentesca d’Alternativa) sul tema Fascisti contro le lotte studentesche , è un contributo di indagine e riflessione sul ruolo dei fascisti contro le lotte degli studenti. Ma è anche uno strumento di battaglia politica e culturale di cui si sentiva il bisogno. Come noto in […] L'articolo Il ruolo dei fascisti contro il riemergere di un movimento degli studenti su Contropiano.
Studenti con le Stellette come FSL (ex PCTO) a Roma: Educazione o addestramento?
Molte scuole della provincia di Roma, stanno ricevendo a firma Norberto Colella, una lettera di incontro per la presentazione di un progetto FSL (ex PCTO) dal titolo Studenti con le stellette. Recita le lettera: “Anche per l’anno scolastico 2025 – 2026 la nostra Associazione (Scuola Civica) organizzerà una settimana di corso estivo rivolta a ragazze e ragazzi di terza, quarta e quinta superiore che è validabile come parte del PCTO”. Il progetto è rivolto a ragazze e ragazzi di terza, quarta e quinta superiore al costo di 570 euro, come contributo, ma la cui cifra esatta verrà comunicata successivamente l’iscrizione. Nulla ci è dato sapere sul numero delle ore che il campus riconosce come PCTO. In allegato alla lettera c’è la locandina (in foto) e un documento dal titolo allegato referenze. L’associazione si vanta di organizzare dal 2016, una settimana, di impegno-vacanza nell’ultimo periodo di agosto, per fare provare ai “giovani studenti la curiosità e l’emozione di fare propri i valori delle associazioni d’arma, lo spirito di corpo, […] e proporre la possibilità anche di un nuovo orizzonte professionale” (Leggi reclutamento). Accanto a lezioni teoriche e pratiche sui temi più disparati (sicurezza stradale e personale, pronto soccorso, prevenzione dei reati e di fenomeni devianti, orientamento sul territorio, antincendio boschivo…) si affiancano materie volte alla conoscenza delle Istituzioni, della Polizia e delle Forze Armate. Nella inquietante descrizione della settimana si legge: “libera uscita serale e ore di addestramento, […] conteggiate quale PCTO”. Insomma, una vera e propria settimana propedeutica all’arruolamento, per la gioia del Capo di stato maggiore generale Masiello, che implora l’aumento dei militari da 40.000 a 93.100 entro il 2033. Ancora più inquietante la visita al sito https://studenticonlestellette.weebly.com/ dove si scopre il vero volto di questa iniziativa. I nomi dei corsi degli anni precedenti: Volontà, Dovere, Onore, Fede, Tenacia, Lealtà, Audacia…termini che più cha alludere all’educazione civica, alla cittadinanza attiva, alla costituzione, al volontariato civile sono concetti chiave spesso evocati per descrivere le gesta e l’animo dei soldati italiani in guerra. Seguono anche ulteriori corsi, “valore aggiunto”, per studenti già specializzati: Unione, Responsabilità, Resilienza… Sempre on line è possibile scaricare l’interessante Quinterno di scritturazione, con la facoltativa richiesta della “piastrina” (il ciondolo militare utile per l’immediato recupero del gruppo sanguigno o per il riconoscimento del soldato una volta deceduto) al costo di 15 euro; Sebbene nella presentazione dei corsi si legga: dal mondo militare attingiamo unicamente per ciò che riteniamo utile ai nostri fini educativi e alla socializzazione tra i ragazzi, la lettura del regolamento mostra il contrario: dall’obbligatoria uniforme mimetica vegetata, completa di copricapo con visiera e anfibi, alla divisione in Plotoni di 5 squadre; dal “fare la branda” la mattina alle punizioni qualora, dai sopralluoghi (la chiave sempre sulla porta per consentire ispezioni!) non venissero riscontrati ordine e pulizia, (punizione all’occupante della stanza ma anche agli occupanti delle camere vicine!); e ancora: libera uscita da richiedere all’ufficiale di picchetto, corveè per la pulizia delle parti comuni, turni per il servizio di ronda, pubblicazione dei puniti, appello e contrappello, colpe attribuite in solido in caso di mancanza del colpevole e dulcis in fundo: “Non è ammessa nessuna confidenza amichevole con Comandanti, Istruttori, Volontari e VA ed è altresì escluso qualsiasi contatto fisico“. Chiosa così educativa e pedagogica che mostra, insieme agli esempi selezionati, quanto questo campus possa essere lontano dal contesto scuola. Per il dettaglio, rimandiamo alla lettura dell’intero regolamento. Negli ultimi anni si è aggiunta la collaborazione con l’università e-campus; il referente della sede di Novedrate, Emanuele Martinoni fa presente come il progetto serva a creare cittadini consapevoli e responsabili, esigenza determinata dal nostro vivere in un contesto sociale in cui spesso il senso civico, il rispetto, la disciplina e la solidarietà rischiano di passare in secondo piano. Come dire: poiché la scuola non riesce in questo compito in una settimana di addestramento militare recuperiamo la carenza! Il regolamento ci ha spiegato con quali mezzi…. L’allegato alla mail ricevuta dalle scuole, riporta una serie di lodevoli dichiarazioni sulla validità del progetto da parte di molti sindaci e ricorda come l’associazione sia stata insignita della MEDAGLIA D’ORO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (sic!). Cosa tutto ciò abbia a che fare con il mondo dell’istruzione è la frequente domanda che ci si pone. Il corso, infatti, passando per il canale dei percorsi FSL (Formazione, Scuola, Lavoro, nuovo acronimo per i PCTO!) richiede una convenzione con le scuole e, cosa ben peggiore, va accolto nel PTOF e quindi all’interno della progettualità scolastica. I progetti volti alla militarizzazione delle scuole non sono progetti “neutri”, ma trascinano all’interno delle coordinate educative della scuola valori e pratiche a essa estranei: Sacrificio per la patria, Obbedienza, Disciplina militare, Addestramento, Dovere, Coraggio (militare)… e il corso studenti con le stellette mostra quale sia il modello educativo che tali valori richiedono per essere trasmessi. Obbedire, Punire, Rispetto per chi comanda, Omologazione, Libertà (titolo di uno dei corsi) fittizia. Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università ricordiamo a tutte le componenti della scuola l’importanza di utilizzare il nostro vademecum al fine di arginare questi fenomeni e di continuare a denunciare tutti i tentativi di “contaminazione” tra mondo militare e mondo scolastico contattandoci via mail. Di seguito la tabella riassuntiva delle scuole che hanno finora aderito al progetto, sperando che le adesioni si fermino qui.