OCHA: le ultime vie fuga della città di Gaza stanno crollando mentre si intensificano gli attacchi israelianiGaza – Quds News. Le ultime vie di fuga rimaste per i civili nella città di
Gaza, compresi rifugi e valichi di frontiera, stanno crollando mentre Israele
intensifica il suo assalto, ha avvertito l’Ufficio delle Nazioni Unite per il
coordinamento degli affari umanitari (OCHA), tra i piani di occupare la città e
sfollare con la forza più di un milione di residenti.
In cinque giorni, 11 rifugi dell’UNRWA che ospitavano 11.000 persone sono stati
colpiti da Israele, ha riferito l’OCHA. Più di un milione di persone sono state
sfollate da quando Israele ha rotto la tregua di marzo, tra cui 200.000
nell’ultimo mese e 56.000 solo da domenica, ha aggiunto l’OCHA.
Le agenzie umanitarie stanno consegnando farina di grano, pacchi alimentari e
quasi 560.000 pasti al giorno, ma l’OCHA ha confermato che Israele sta
“bloccando sistematicamente” gli sforzi, citando la chiusura da parte israeliana
del valico di Zikim nel nord di Gaza e i divieti su determinati generi
alimentari.
“Le opportunità di sostenere persone affamate vengono sistematicamente bloccate.
Ogni settimana vengono imposte nuove restrizioni”, ha detto l’agenzia.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha anche avvertito che gli ospedali
di Gaza sono “sull’orlo del collasso”.
Giovedì, il capo dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha detto che l’assalto
israeliano, attualmente concentrato sulla città di Gaza, “sta spingendo nuove
ondate di sfollamento, costringendo famiglie traumatizzate in un’area sempre più
ridotta e inadatta alla dignità umana”.
“I feriti e le persone con disabilità non possono spostarsi in sicurezza, il che
mette le loro vite in grave pericolo”, ha detto Tedros. “Chiediamo la fine
immediata di queste condizioni disumane. Chiediamo un cessate il fuoco”.
Secondo i rapporti, solo due ospedali nella città più grande dell’enclave,
al-Shifa e al-Ahli, restano parzialmente funzionanti.
Cosa sta accadendo nella città di Gaza?
Centinaia di palestinesi vengono sfollati con la forza ogni giorno dai
bombardamenti indiscriminati in corso di Israele contro la città di Gaza, che
uccidono decine di civili quotidianamente.
Le famiglie fuggono verso sud, seguendo le minacce israeliane di dirigersi verso
la cosiddetta “zona sicura” di al-Mawasi, un’area sovraffollata e colpita
ripetutamente dalle forze israeliane.
Secondo fonti locali sul terreno, la città di Gaza viene sistematicamente
svuotata, edificio dopo edificio, famiglia dopo famiglia.
Le fonti hanno aggiunto che le forze israeliane hanno intensificato i loro
attacchi contro la città di Gaza, distruggendo decine di edifici residenziali e
rifugi.
L’Ufficio stampa del governo di Gaza ha dichiarato domenica che Israele ha
portato avanti “bombardamenti sistematici di torri, edifici residenziali, scuole
e istituzioni civili con l’obiettivo di sterminio e sfollamento forzato” mentre
continua la sua offensiva sulla città.
“Pur dichiarando di colpire la resistenza, la realtà sul campo dimostra senza
dubbio che l’occupazione bombarda deliberatamente e secondo una metodologia
chiara scuole, moschee, ospedali e centri medici, distrugge torri e edifici
residenziali, tende di sfollati e colpisce le sedi di varie istituzioni comprese
istituzioni internazionali che operano nel campo umanitario”, ha spiegato in un
comunicato.
Il portavoce della Difesa civile Mahmoud Basal ha detto: “Ciò che cade su Gaza
non sono solo missili, ma barili di fuoco e lava vulcanica distruttiva che
bruciano la terra e tutto ciò che vi è sopra”.
Questo avviene nel quadro dei piani israeliani di occupare la città di Gaza e di
ripulire etnicamente la città settentrionale dai suoi abitanti attraverso lo
sfollamento forzato.
Pesanti bombardamenti hanno colpito la città e le forze hanno iniziato ad
avanzare dalle periferie dopo settimane di attacchi letali.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha confermato il lancio di “una potente
operazione a Gaza” iniziata martedì, chiamata Carri di Gedeone 2.
Il letale assalto contro la città di Gaza è stato accolto con celebrazioni in
Israele, mentre il ministro della difesa Israel Katz ha detto che “la città di
Gaza sta bruciando”.
L’offensiva è iniziata lo stesso giorno in cui esperti indipendenti incaricati
dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite hanno confermato che
Israele sta commettendo genocidio a Gaza.
“Catastrofico”.
Le Nazioni Unite hanno detto che l’offensiva ha costretto centinaia di
palestinesi ad andare a sud, aggravando una crisi umanitaria già catastrofica.
Olga Cherevko, portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento
degli affari umanitari, ha affermato che le condizioni sono “nient’altro che
catastrofiche”.
“C’è un flusso costante di persone che si spostano dal nord, con molti che
percorrono a piedi i 22 km fino alla ‘zona umanitaria’ di al-Mawasi – così
etichettata da Israele”.
“Le condizioni igieniche sono così gravi che, ovviamente, portano a una
massiccia diffusione di malattie, eruzioni cutanee e ogni sorta di crisi di
salute pubblica”.
Radicati alla loro terra.
Nonostante le ripetute minacce israeliane di sfollamento forzato e i
bombardamenti incessanti, l’Ufficio stampa del governo di Gaza ha confermato
martedì che più di un milione di palestinesi nel nord dell’enclave restano
“radicati” alla loro terra.
L’Ufficio ha detto che, su 1,3 milioni di persone nella città di Gaza e nelle
cittadine a nord, circa 190.000 sono fuggite a sud mentre 15.000 sono tornate a
nord a causa delle condizioni disperate nelle aree che l’esercito israeliano
aveva designato come “zone sicure”.
Le autorità locali hanno osservato che Israele attacca regolarmente Rafah e
al-Mawasi vicino a Khan Younis, dove ha ordinato alla popolazione di fuggire.
“Queste aree mancano completamente dei beni di prima necessità, senza ospedali,
senza infrastrutture e senza servizi essenziali come acqua, cibo, rifugio,
elettricità o istruzione, rendendo la vita quasi impossibile”, ha dichiarato
l’Ufficio in un comunicato.
Quest’area non ammonta a più del 12 percento della superficie totale della
Striscia di Gaza, ha aggiunto, osservando che l’occupazione israeliana “sta
cercando di confinare con la forza oltre 1,7 milioni di persone in questo spazio
limitato, come parte di un piano più ampio per stabilire quelli che di fatto
sono ‘campi di concentramento’.”
“Questo fa parte di una politica sistematica di sfollamento forzato volta a
svuotare il nord di Gaza e la città di Gaza dei loro abitanti, un chiaro crimine
di guerra e un crimine contro l’umanità, in flagrante violazione del diritto
internazionale e del diritto umanitario internazionale”.
Traduzione per InfoPal di F.L.