ONU: Il genocidio a Gaza ha cancellato 69 anni di sviluppo e fatto crollare l’economia

InfoPal - Thursday, November 27, 2025

Gaza – PIC. Un nuovo insieme di risultati delle Nazioni Unite ha rivelato un crollo catastrofico nello sviluppo e nell’economia di Gaza, avvertendo che il genocidio israeliano ha spazzato via quasi sette decenni di progressi e ha spinto il territorio sull’orlo della non-esistenza.

Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU sui diritti umani nei Territori palestinesi occupati, ha affermato che un nuovo rapporto delle Nazioni Unite mostra l’entità della distruzione scatenata dall’inizio del genocidio israeliano nell’ottobre 2023.

Albanese ha scritto su X che la devastazione equivale al “peggior collasso economico mai registrato”, sottolineando: “Questa non è una guerra. È genocidio”.

Il rapporto, pubblicato dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), conclude che 69 anni di progressi nello sviluppo umano sono stati cancellati, mentre sistemi sanitari, scuole, abitazioni, infrastrutture e persino reti bancarie sono stati distrutti.

Secondo il riassunto pubblicato da Albanese, la devastazione “ha scatenato crisi economiche, umanitarie, ambientali e sociali consecutive, spingendo il Territorio palestinese occupato dal sotto-sviluppo alla rovina totale”.

L’UNCTAD avverte che la ricostruzione di Gaza richiederà più di 70 miliardi di dollari e potrebbe richiedere decenni, un processo che lascerà la Striscia dipendente da un sostegno internazionale su larga scala e duraturo. Anche secondo le proiezioni più ottimistiche, crescita economica a due cifre e ingenti aiuti esterni, Gaza avrebbe comunque bisogno di molti decenni per riconquistare gli standard di vita di base che aveva prima dell’ottobre 2023.

Il rapporto rileva anche che l’economia di Gaza si è ridotta dell’87% tra il 2023 e il 2024, facendo crollare il PIL pro capite a soli 161 dollari, una delle cifre più basse mai registrate a livello globale. Ogni pilastro essenziale di sopravvivenza, cibo, riparo e assistenza sanitaria, è collassato, spingendo Gaza verso quella che le Nazioni Unite descrivono come “la soglia del totale collasso”.

L’UNCTAD sottolinea che la distruzione e il blocco hanno generato “una delle dieci peggiori crisi economiche al mondo dal 1960”.

L’agenzia chiede un intervento internazionale immediato e su larga scala, che includa assistenza finanziaria coordinata, l’alleggerimento delle restrizioni alla circolazione e al commercio, la ripresa dei trasferimenti finanziari e l’introduzione di un programma di reddito di base d’emergenza che fornisca pagamenti mensili incondizionati a ogni persona a Gaza.

Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, le cui cifre l’ONU considera affidabili, almeno 69.756 palestinesi, per lo più donne e bambini, sono stati uccisi da attacchi aerei e operazioni terrestri israeliane.

La distruzione dei quartieri e il collasso dei sistemi alimentari hanno prodotto carestia in diverse aree, mentre la distruzione sistematica ha innescato crisi economiche, umanitarie, ambientali e sociali sovrapposte.

Il rapporto osserva inoltre che, sebbene la situazione nella Cisgiordania occupata non abbia ancora raggiunto lo stesso livello di devastazione, sta peggiorando rapidamente.

L’accelerazione della violenza dei coloni, l’espansione degli insediamenti, le restrizioni al movimento dei lavoratori e le continue incursioni israeliane hanno provocato quella che l’ONU definisce “la peggiore recessione economica da quando è iniziata la raccolta dei dati nel 1972”. Diverse aree, tra cui al-Khalil/Hebron, rimangono sotto forte pressione a causa dell’espansione dei coloni e delle incursioni militari.

UNCTAD sollecita un piano di salvataggio completo per evitare il collasso di Gaza e garantire che il territorio possa un giorno ricostruirsi e tornare a essere una società vivibile.