
Il percorso verso il 4 novembre: revoca sciopero, mobilitazioni e convegno nazionale
Osservatorio contro militarizzazione di scuole e università - Wednesday, October 22, 2025L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università nell’assemblea nazionale dello scorso maggio aveva deciso di indire una giornata di sciopero nazionale per i comparti scuola e università per il giorno 4 novembre, festa nazionale delle forze armate; tale scelta scaturiva dalla necessità di segnare in modo forte una data che, alla luce della Legge del 1 marzo 2024 n. 27, coinvolge direttamente il mondo dell’istruzione.
A seguito di quella decisione, com’è abitudine delle partiche orizzontali che ci siamo dati sin dall’inizio, si è aperta un’interlocuzione con tutti i sindacati di base presenti nell’Osservatorio nonché con le associazioni e i singoli che in questi anni hanno aderito; abbiamo svolto dunque più di una riunione per valutare insieme l’opportunità o meno dello sciopero.
Nonostante le perplessità da subito emerse soprattutto da parte del mondo sindacale, l’Osservatorio aveva comunque deciso di mantenere la giornata di sciopero.
Qualcosa però è cambiato nell’ultimo mese e la nostra riflessione ci ha portati a modificare tale scelta. Nel Consiglio di Gestione dello scorso 14 ottobre (come sempre aperto a tutti e a tutte gli/le aderenti) abbiamo deciso di sospendere lo sciopero (che sarà confermato solo se il Decreto Gasparri dovesse arrivare in porto a ridosso di quella data). Queste le motivazioni principali che ci hanno portato a questa decisione.
Il movimento imponente che si è manifestato nel Paese a partire dal 22 settembre ha modificato profondamente la situazione: quando l’Osservatorio aveva pensato allo sciopero del 4 novembre vedeva in quella data anche la necessità di aprire in modo forte la questione della guerra e della militarizzazione della società; crediamo che oggi la questione della guerra sia un patrimonio diffuso anche tra i lavoratori e le lavoratrici della scuola, che infatti sono stati una delle categorie che più massicciamente ha partecipato agli scioperi del 22 settembre e del 3 ottobre.
Proprio l’ampia partecipazione del personale della scuola a due scioperi è stato un altro elemento preso in considerazione, perché chiedere un’ulteriore giornata di sciopero (a cui si dovrà una molto probabile quarta giornata di sciopero generale contro la finanziaria di guerra che si prospetta) ci sembrava una richiesta economicamente poco sostenibile.
Inoltre, e forse soprattutto, abbiamo valutato come l’Osservatorio sia parte di un movimento molto più ampio che sulla guerra si sta manifestando nel Paese e dentro al quale l’Osservatorio vuole lavorare, nel segno dell’unità delle forze, per contribuire al suo rafforzamento.
Confessiamo che la decisione non è stata facile e anzi decisamente sofferta, perché come Osservatorio stavamo lavorando da mesi a questa scadenza e rinunciarvi significa per noi fare un passo indietro rispetto alla nostra identità; abbiamo avuto anche difficoltà nelle modalità di decisione perché sin dall’inizio l’Osservatorio ha avuto ben chiaro come le forme, anche interne, delle organizzazioni facciano oggi la differenza e dunque mai abbiamo deciso con la formula maggioranza/minoranza. Dopo lunga discussione siamo perciò arrivati alle conclusioni che qui abbiamo riportato e procederemo alla costruzione delle mobilitazioni del 4 novembre insieme a tutte le altre forze che hanno espresso questa volontà cercando di caratterizzare la giornata come lotta alla militarizzazione dei luoghi del sapere e consentire ai territori di manifestare l’impegno di chi batte per una scuola “libera dalla retorica bellicista”.
Siamo convinti che la giornata del 4 novembre debba essere una data forte del movimento pacifista e antimilitarista.
Il 4 novembre, nel pomeriggio, saremo insieme alle forze migliori del Paese per continuare a implementare la forza che si è espressa negli scioperi del 22 settembre e del 3 ottobre, mentre in mattinata abbiamo organizzato un Convegno di formazione e aggiornamento dal titolo “La scuola non si arruola“, al quale è possibile iscriversi a questo link.
Avanti insieme per mettere fuori la guerra dalla storia e dalla scuola!
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università