Educazione e Legalità, l’alleanza tra istituzioni civili e militari trova sponda… in chiesa
Una sindaca, Daniela Ghergo eletta da una coalizione a guida PD, un parroco
intraprendente, Aldo Buonaiuto e un questore “pedagogo” ante litteram sono stati
i padrini (o padroni?) dell’iniziativa denominata di “Prossimità” cha ha visto
200 ragazz3 di Fabriano, nel quadro delle attività ludico-educative di un
centro-estivo parrocchiale, a contatto con un gruppo di poliziotti. Come in
altri casi, sempre nelle Marche, si è vista la presenza di bellissimi cani-lupo,
anti-droga, anti-esplosivi, anti-tutto, ecc..
La fantasia delle istituzioni che in Italia gestiscono l’ordine pubblico e che
in questi ultimi anni tentano in tutti i modi di far passare la narrazione che
il disagio sociale o psicologico, l’emarginazione e l’esclusione, le sofferenze
per il non trovare casa o lavoro, quando si esprimono in modo violento, vanno
innanzitutto repressi e poi, se avanza tempo, si affrontano con altri mezzi, non
conosce limiti. Anche perché sarà questo il loro principale impiego futuro in
società, dal momento che l’unico reato in aumento significativo, mentre tutti
gli altri sono in caduta libera, sono quelli informatici (clonazione carte,
phishing, ecc.) e le truffe on-line.
Tra il 2013 e il 2022 i furti in appartamento sono diminuiti del 46,9% e il
balzo in alto tra il ’23 e il ’24 di circa il 10% non giustifica l’allarme dei
media mainstream in quanto, in ogni caso, non si sono superati i dati del 2013.
D’altra parte il balzo è anche legato all’effetto post-pandemia, all’aumento del
turismo di massa che espelle sempre più persone in zone periferiche abbandonate
a sé stesse e non ultimo l’impoverimento generalizzato della popolazione.
Ciononostante è sempre allarme sociale, i furti sono dietro l’angolo la
percezione, più che i dati di fatto è in crescita. D’altro canto, anche, la
crescita dei reati informatici e truffe, se in valore assoluto sono in crescita,
il loro valore percentuale andrebbe calcolato sul numero totale delle
transazioni on-line, sul numero totale di utenti che navigano, acquistano e
quindi subiscono pubblicità profilate.
Allora cos’è che spinge gli educatori, in questo caso il parroco, a mettere in
contatto i/le bambn3 con i poliziotti? La risposta la dà il questore di Ancona
in persona “percorrere insieme i tempi che cambiano fa sì che i giovani trovino
sempre e sempre più naturale fidarsi ed affidarsi alla Polizia di Stato in una
prospettiva di prevenzione dei reati e di sana crescita generazionale (fonte
ANSA)”. Le parole-chiave, dunque, sono affidarsi e fidarsi, (alle forze
dell’ordine) contro nemici interni immaginari o reali/creati, senza curarsi
della cause sociali, dei percorsi di devianza che portano a commettere furti o
spaccio di stupefacenti ma anche da quelli esterni reali/creati, anche qui senza
curarsi di spiegare come, un amico, ad esempio il Putin “berlusconiano”, un
tempo desideroso di entrare addirittura nella NATO, si trasformi in un acerrimo
nemico, tanto da costringerci a tagliare letteralmente i ponti con lui oltre che
i tubi del gas russo, per comprare costosi carburanti in giro per vari paesi
del mondo compreso gli USA.
Non si spiega altrimenti l’immancabile show degli artificieri con i loro
robottini guidati dall’A.I. che disinnescano bombe, trovate sempre dal solito
cane-poliziotto, sogno di tutt3 i/le bambin3. Preso forse dal senso di colpa per
aver fatto immergere i proprio gregge di bambin3 in un clima di guerra e di
lotta contro un crimine che non esiste se non a livello percettivo, il parroco
alla fine si ricorda (anche) dei più sfortunati e quindi “non ha fatto mancare,
a tutti i presenti, un profondo pensiero sulla drammaticità della condizione dei
bambini nei mondi in cui fame e guerre mettono a rischio la loro vita (fonte
ANSA)”.
Al parroco della chiesa S. Niccolò di Fabriano, nella tranquilla e ordinate
Marche, diciamo, a questo punto, da educatore a educatore che se non se la sente
di seguire le orme di Don Pino Puglisi, ucciso nel 1993 nel giorno del suo 56°
compleanno dai sicari dei fratelli Graviano nel quartiere-feudo di Totò Riina e
Leoluca Bagarella, il famigerato quartiere Brancaccio di Palermo, può fare
richiesta come cappellano militare, così forse farà meno danni alle giovani
generazioni, cui si prospetta un futuro di precariato lavorativo, relazioni
(forse) coniugali senza figli e sullo sfondo, sempre nuove guerre.
Stefano Bertoldi – Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università.