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Decreto Delrio su antisemitismo e antisionismo: svolta repressiva anche del PD
L’INCEDIBILE ASCESA DELLA EQUIPARAZIONE TRA ANTISIONISMO E ANTISEMITISMO. L’ENNESIMO DECRETO DI LEGGE DI STAMPO REVISIONISTA PER APRIRE UNA NUOVA CACCIA ALLE STREGHE…QUESTA VOLTA DA PARTE DEL PARTITO DEMOCRATICO CON GRAZIANO DELRIO. Incalcolabili sono i danni recati dalla parentesi renziana a capo del Partito Democratico, danni che poi portano alcuni nomi e cognomi con posizioni in politica estera analoghe, o fotocopia, di quelle delle destre. A volte tornano sotto i riflettori distinguendosi con l’inutile servilismo verso lo Stato di Israele, presentando una proposta di legge che equipara l’antisionismo all’antisemitismo, superando a destra i parlamentari di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Il Disegno di Legge, presentato da Graziano Delrio, denominato “Disposizioni per il rafforzamento della strategia nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, e per la prevenzione ed il contrasto all’antisemitismo e delega al Governo in materia di disciplina degli interventi relativi ai contenuti antisemiti diffusi sulle piattaforme online di servizi digitali” già dal titolo fa capire il fine della iniziativa: un controllo repressivo che riguarderà scuole, università, realtà sociali e i social destinatari della campagna securitaria (clicca qui per le info). Il disegno di legge segue i classici copioni sperimentati in qualche trasmissione televisiva, narrare la piaga dilagante dell’antisemitismo, dell’odio verso gli ebrei condito da rigurgiti razzisti. E così gli autori del genocidio, i sionisti, in un colpo solo diventano le vittime. E la fonte da cui attingere dati e informazione non è certo super partes, parliamo del monitoraggio operato dal Centro di documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) (https://www.osservatorioantisemitismo.it/), vicino ad ambienti sionisti e da anni attivo nel catalogare ogni espressione di odio contro gli ebrei che spesso e volentieri vengono confusi con i fautori del sionismo. Peccato che tra le segnalazioni si possa ritrovare anche un semplice adesivo di solidarietà con la Palestina affisso alla fermata dei bus o all’ingresso di una mensa. La narrazione parla di un incremento degli episodi antisemiti molti dei quali non sarebbero tracciati giusto a drammatizzare ulteriormente la situazione.  Leggiamo testualmente: «Le evidenze raccolte non sono solamente allarmanti da un punto di vista quantitativo, essendo rilevante l’esame qualitativo della tipologia degli atti segnalati, consistenti, tra l’altro, in invettive e stereotipi antisemiti nella realtà virtuale e nella vita quotidiana, in particolare nelle istituzioni scolastiche e universitarie. Si ravvisano altresì minacce a persone ed istituzioni ebraiche, atti di discriminazione (si pensi a esponenti politici e giornalisti cui è stata resa impossibile la partecipazione agli eventi pubblici) e persino alle aggressioni fisiche in luoghi pubblici». Avete letto bene? In Italia radio, giornali e tv sarebbero occupati da antisemiti, giornalisti e politici, manipoli di razzisti si aggirerebbero per le città nel solo intento di impedire l’esercizio di parola agli ebrei recendo loro violenza verbale e fisica. La verità è che le reti Mediaset e la Rai sono sistematicamente occupate da esponenti del centrodestra con posizioni filoisraeliane, parliamo di oltre il 90% degli ascolti televisivi, aggiungiamo i giornali nelle mani di pochi gruppi editoriali e schierati a destra o, se su posizioni del centro sinistra, vicino alle posizioni governative in materia di politica estera. Vittimismo o strategia del complotto? Continuando a leggere il disegno, l’equiparazione tra antisionismo e antisemitismo si fa sempre più forte fino a denunciare un’autentica persecuzione degli ebrei ai quali sarebbe impedito di manifestare la loro stessa religione e identità. Negli ultimi anni da parte dei movimenti solidali con la causa palestinese non c’è stato alcun gesto contro simboli ebraici e sinagoghe, al contrario gli episodi di aggressione ai danni di attivisti filopalestinesi risultano innumerevoli. La narrazione vittimista è funzionale a descrivere una realtà falsata, le grandi adesioni alle mobilitazioni contro il genocidio possono essere avversate non criminalizzando i milioni di partecipanti, ma facendo credere che nel Paese il germe del razzismo antisemita sta prendendo corpo, il passaggio successivo sarà la criminalizzazione di tutti i solidali e gli antisionisti trasformati in odiatori da tastiera al pari di chi lancia invettive senza costrutto assalito dall’odio instillato dalle dichiarazioni avventate di politici senza memoria. E tra gli odiatori chi ritroviamo? Una lunga sequela di nemici che vanno dai movimenti sociali ai sindacati, dagli intellettuali non allineati agli islamici tout court, tutti accomunati da odio ed aggressività. Ma qual è il fine di questo disegno di Legge? Leggiamo dal testo: «Il presente disegno di legge si pone l’obiettivo di adattare la disciplina vigente in ambito digitale e formativo, recando misure volte a prevenire e contrastare le nuove forme di antisemitismo nonché a rafforzare efficacemente l’attuazione della Strategia nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, elaborata nel quadro di quella europea dal Coordinatore nazionale presso la Presidenza del Consiglio dei ministri». Incredibile la descrizione del propagarsi dell’odio antisemita che, secondo questo disegno di legge, sarebbe una minaccia pericolosa alla democrazia e alla libertà. Passando in rassegna il testo si va dalla delega al Governo per l’adozione – entro sei mesi – di uno o più decreti legislativi, volti a disciplinare in modo organico il contrasto all’antisemitismo online (il che fa presagire il controllo della rete stessa, la chiusura di bollettini, siti, pagine social e riviste di orientamento antisionista), fino alla tutela e della libertà della ricerca e di insegnamento in ambito universitario, come se l’autentica minaccia all’università non fosse rappresentata dalla Bernini e dai suoi provvedimenti che andranno ad espellere migliaia di ricercatori. Il vero obiettivo di questo disegno è la normalizzazione del controllo nelle scuole e nelle università a partire dalla sorveglianza dell’operato dei docenti, istaurando un clima repressivo e di soffocante controllo pur celandosi dietro al sommo «valore della conoscenza ed il principio della libera manifestazione del pensiero, nella fondamentale ottica del reciproco rispetto e del confronto civile» (Cass. civ. 28853/2025). E dopo l’alza bandiera arriveranno le buone azioni contro l’antisemitismo, spingendo le scuole a segnalare tutte le iniziative intraprese a sostegno di queste indicazioni con tanto di segnalazioni alle forze di polizia e al Ministero di ogni azione e opinione che possa configurarsi come antisemita. E ancora una volta si va a confondere antisemitismo con antisionismo. Chiunque criticherà l’operato di Israele verrà tacciato di istigatore dell’odio razziale alla stessa stregua di un nazista. Se questo è il disegno di legge partorito dalla fervida immaginazione di un parlamentare del PD, la prossima mossa del centrodestra sarà quella di venirci a prendere a casa per portarci in qualche carcere. Occorre fermare oggi questa follia; occorre fermarli con le ragioni, le azioni propositive e le argomentazioni di cui siamo capaci, è ormai un dovere etico e civile. Federico Giusti, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università -------------------------------------------------------------------------------- Se come associazioni o singoli volete sostenerci economicamente potete farlo donando su questo IBAN: IT06Z0501803400000020000668 oppure qui: FAI UNA DONAZIONE UNA TANTUM Grazie per la collaborazione. Apprezziamo il tuo contributo! Fai una donazione -------------------------------------------------------------------------------- FAI UNA DONAZIONE MENSILMENTE Apprezziamo il tuo contributo. 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La diplomazia americana tra la Russia e la Cina e la vendetta inglese contro la Germania
L’importanza di una ottima capacità di analisi si vede a distanza di tempo, non nella rissa da talk show, dove tutti cercano di prevalere in quell’ora e il giorno dopo dicono il contrario con altrettanta sicumera. Questo articolo, comparso ormai quasi nove mesi fa, su un giornale da noi distante […] L'articolo La diplomazia americana tra la Russia e la Cina e la vendetta inglese contro la Germania su Contropiano.
Anche Barbero censurato a Torino. E’ il fronte interno della guerra ibrida della Nato
Un nuovo divieto di tenere una conferenza a Torino. Ormai gli apparati del governo, del “Partito Unico della Guerra e della Nato” hanno scatenato una vera e propria guerra cognitiva – una delle forme della guerra ibrida – contro chiunque dissenta dalle politiche di guerra nel quale viene coinvolto il […] L'articolo Anche Barbero censurato a Torino. E’ il fronte interno della guerra ibrida della Nato su Contropiano.
Dall’Olanda: Lettera dal Nuovo Movimento per la Pace all’Osservatorio contro la militarizzazione
PUBBLICHIAMO CON PIACERE UNA LETTERA (CON RELATIVA TRADUZIONE) ARRIVATA ALLA EMAIL DELL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E ELLE UNIVERSITÀ DALLE REFERENTI DI UN’ANALOGA ASSOCIAZIONE OLANDESE, DAL NOME NIEUWE VREDEBEWEGING, INTENZIONATE A CREARE UN LEGAME SINERGICO PER OPPORSI A LIVELLO EUROPEO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DILAGANTE, CHE SI STA MANIFESTANDO ANCHE CON L’INTRODUZIONE DELLA LEVA OBBLIGATORIO IN MOLTI STATI EUROPEI. DA PARTE NOSTRA, OVVIAMENTE, ABBIAMO MOSTRATO IL MASSIMO INTERESSE A COLLABORARE PER UN COMUNE INTERESSE: L’OPPOSIZIONE ALLA GUERRA NELLA QUALE GLI IMPRENDITORI DELLA MORTE CI STANNO TRASCINANDO. Cari colleghi dell’Osservatorio contro la Militarizzazione Siamo un gruppo di insegnanti olandesi che, come voi, sono molto preoccupati per la militarizzazione delle nostre scuole, università e società. Abbiamo recentemente pubblicato una lettera aperta e creato un sito web.  Una delle persone che ha commentato sul nostro sito web ci ha parlato dell’iniziativa in Italia. Ha partecipato a una conferenza a Palermo nell’ottobre 2025. Ci siamo scambiati un’email con uno dei contatti in Italia. Oggi abbiamo visitato il vostro sito web e ho notato che avete anche una pagina internazionale e che mancano i Paesi Bassi. Bene, ora i Paesi Bassi ci sono :))) Vorremmo collaborare, rimanere in contatto, scambiarci informazioni, supportarci a vicenda Questo è il nostro sito web. Il nostro piano è di tradurre solo “chi siamo” e “perché questa pagina” > Home Grazie per il vostro ottimo lavoro. Per noi significa molto che siate presenti anche voi. Cordiali saluti Ivana Balen (anche a nome di Bart, Anne, Sigrid, Pieter e altri) -------------------------------------------------------------------------------- Dear colleagues from Osservatorio contro la Militarizzazione, We are a group of teachers from the Netherlands who are, like you, very worried about the militarisation of our schools, universities and societies. We have recently published an Open letter and created a website. One of the persons who reacted on our website told us about the initiative in Italy. He visited a conference in Palermo in October 2025. We exchanged an email with one of the contacts in Italy. Today I visited your website and noticed that you also have an international page and that the Netherlands is missing. Well, now the Netherlands is here :))) We would like to cooperate, stay in touch, exchange information, support each other. This is our website. My plan is to translate just the ‘who we are’ and ‘why this page’. > Home Thank you for doing your great work. It means a lot to us that you are there as well. All the best Ivana Balen (also on behalf of Bart, Anne, Sigrid, Pieter and others)
Accordo Ministero dell’Istruzione e del Merito con l’Associazione Nazionale Alpini
(…) hanno siglato un Protocollo d’Intesa, che consente di promuovere nelle scuole i valori dell’etica della partecipazione civile, della solidarietà e del volontariato. Il passaggio del Protocollo che abbiamo citato, nel quale abbiamo volutamente lasciato in bianco i due soggetti ad inizio frase, potrebbe essere riferito ad una delle quasi 5000 organizzazioni di volontariato italiane per oltre 800mila volontari (https://volontariato.protezionecivile.gov.it/it/elenco-nazionale/elenco-centrale/) che fanno riferimento alla Protezione Civile, ma purtroppo non è così. I soggetti in questione, infatti, rappresentano l’una la più grossa e antica organizzazione di militari in congedo come l’A.N.A. (Associazione Nazionale Alpini), l’altra il MIM (ormai ribattezzato Ministero dell’Istruzione Militare). Dopo decenni di enfatizzazione della competizione, spesso edulcorata soprattutto a scuola attraverso l’aggettivo “sana”, e dell’individualismo sfrenato, di pari passo con la privatizzazione della scuola, ciò che più sconcerta è l’utilizzo, da parte del ministro con la spilla simbolo della Lega Nord sempre al bavero, del termine “noi” contrapposto a quello dell'”io”. Inserito in questo contesto, dove i termini patria e patriottismo abbondano, il “noi” sembra ricordarci il famigerato motto fascista “a noi!” più che un’idea di compartecipazione o di solidarietà. Per Valditara evidentemente “gli Alpini esprimono – si legge sul sito del MIM – valori importanti: solidarietà e altruismo, civismo, coraggio, senso del dovere e spirito di sacrificio, lealtà, attaccamento al territorio e alle radici della comunità, ideali patriottici“. “Il Protocollo – si legge più avanti (clicca qui) – prevede il rilascio di un attestato di frequenza alle studentesse e agli studenti che partecipano ai Campi Scuola organizzati dall’ANA per documentare l’esperienza nel loro curriculum e per darne rilevanza durante il colloquio dell’esame di Maturità“. Un po’ come nel sistema dei crediti, anche qui si fa leva sull’interesse utilitaristico degli studenti e delle studentesse per spronarli alla partecipazione ai Campi Scuola sponsorizzati dagli Alpini. Ma non si dovrebbe far leva solo sulla volontà di fare del bene alla Patria? Siamo sicuri che i valori della solidarietà, del volontariato e della partecipazione civile siano appannaggio solo di un corpo militare come gli Alpini? Sembra di essere piombati negli anni ’20 ma del secolo scorso, tanto che ad oltre un mese dalla fine delle celebrazioni di quella che per noi è una giornata di lutto nazionale, il 4 novembre, alcuni autobus della capitale (clicca qui) girano ancora con l’adesivo riportante un bandierone sullo sfondo di un cielo azzurro, con la scritta “Difesa la forza che unisce”: ma dobbiamo per forza unirci con le armi in mano? Da una parte si fa un grande esercizio di retorica su questo sedicente spirito unitario sotto l’egida delle forze armate, dall’altra si trama per sgretolare la solidarietà tra nord e sud e tra zone depresse e zone ricche tramite l’autonomia differenziata. Se la si guarda, però, attraverso gli occhi di un appartenente alla classe privilegiata questa non appare più una contraddizione ma un fine perfettamente coerente con i propri interessi. Stefano Bertoldi, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università -------------------------------------------------------------------------------- Se come associazioni o singoli volete sostenerci economicamente potete farlo donando su questo IBAN: IT06Z0501803400000020000668 oppure qui: FAI UNA DONAZIONE UNA TANTUM Grazie per la collaborazione. Apprezziamo il tuo contributo! Fai una donazione -------------------------------------------------------------------------------- FAI UNA DONAZIONE MENSILMENTE Apprezziamo il tuo contributo. Dona mensilmente -------------------------------------------------------------------------------- FAI UNA DONAZIONE ANNUALMENTE Apprezziamo il tuo contributo. Dona annualmente
DIE ZEIT: Sciopero Nazionale Studentesco contro la Leva Obbligatoria in Germania
PUBBLICHIAMO UN ARTICOLO DAL SITO TEDESCO DIE ZEIT, CON INTRODUZIONE ANCHE IN INGLESE, SULLO SCIOPERO DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE IN GERMANIA CONTRO LA LEVA OBBLIGATORIA, ARGOMENTO SUL QUALE ABBIAMO ANCHE SCRITTO UN EDITORIALE A FIRMA DI SERENA TUSINI (CLICCA QUI). DIE ZEIT – December 2, 2025 – Youth organization calls for strike and protests against conscription The School Strike Against Conscription alliance is organizing protests in several cities on Friday. The Bundestag (German Parliament) will vote on the new conscription law that day. Youth and student organizations have called for a nationwide day of protest against the federal government’s conscription plans on Friday. The Bundestag will vote on the proposed conscription law that day. Two school strikes against conscription are planned in Berlin. According to a police spokesperson, a total of 3,000 participants are expected there. According to Deutschlandfunk, the organizing School Strike Against Conscription alliance is supported by, among others, peace organizations, the education union GEW, and the BSW. The organizers report that there are already around 90 strike committees in several cities, including Berlin, Hamburg, Munich, Cologne, Leipzig, Magdeburg, Münster, and Rostock. … https://www.zeit.de/gesellschaft/zeitgeschehen/2025-12/wehrdienst-gesetz-jugendorganisation-protest-schulstreik DIE ZEIT – 2. Dezember 2025 – Jugendorganisation ruft zu Streik und Protesten gegen Wehrdienst auf Das Bündnis Schulstreik gegen Wehrdienst organisiert für Freitag Proteste in mehreren Städten. Der Bundestag stimmt an dem Tag über das neue Wehrdienstgesetz ab. Jugend- und Schülerorganisationen haben für Freitag zu einem bundesweiten Protesttag gegen die Wehrdienstpläne der Bundesregierung aufgerufen. An dem Tag wird im Bundestag über das geplante Wehrdienstgesetz abgestimmt. In Berlin sollen zwei Schulstreiks gegen die Wehrpflicht stattfinden. Nach Angaben eines Polizeisprechers werden dort insgesamt 3.000 Teilnehmende erwartet. Unterstützt wird das organisierende Bündnis Schulstreik gegen Wehrpflicht laut Deutschlandfunk unter anderem von Friedensorganisationen, der Bildungsgewerkschaft GEW und dem BSW. Nach Angaben der Organisatoren gibt es bereits rund 90 Streikkomitees in mehreren Städten, darunter außer in Berlin auch in Hamburg, München, Köln, Leipzig, Magdeburg, Münster und Rostock… -------------------------------------------------------------------------------- Se come associazioni o singoli volete sostenerci economicamente potete farlo donando su questo IBAN: IT06Z0501803400000020000668 oppure qui: FAI UNA DONAZIONE UNA TANTUM Grazie per la collaborazione. Apprezziamo il tuo contributo! Fai una donazione -------------------------------------------------------------------------------- FAI UNA DONAZIONE MENSILMENTE Apprezziamo il tuo contributo. Dona mensilmente -------------------------------------------------------------------------------- FAI UNA DONAZIONE ANNUALMENTE Apprezziamo il tuo contributo. Dona annualmente
I signori della guerra vogliono la leva. Studenti in Germania contro
Ieri Crosetto, ministro della Difesa, è tornato a parlare della "necessità" di aumentare il numero delle persone che si arruolano nel nostro paese, sottolineando le difficoltà per il paese "che siamo, cioè un paese dove l'opinione pubblica è contraria alla guerra. C'è però un quadro europeo che vede, dietro al cambiamento della tipologia di guerre, la volontà di tornare a forme di arruolamento più ampie, per cui, sul modello scandinavo, si usa l'ossimoro "leva volontaria". Oggi in Germania, mentre nel bundestag si vota la nuova legge, manifestazioni studentesche contro la leva in 60 città. Ne parliamo con una  compagna dell'Osservatorio contro la militarizzazione della scuola e dell'università
Il “Defence Summit” a Roma si blinda per paura delle proteste. Militari e manager pianificano il riarmo e l’economia di guerra
Il “Defence Summit” doveva svolgersi lo scorso 11 settembre a Roma, ma le proteste e gli annunci di una mobilitazione di massa antimilitarista avevano costretto gli organizzatori al rinvio . Ieri sono tornati alla carica blindandosi nella sede del Centro Alti Studi Difesa sul Lungotevere e hanno riunito i vertici […] L'articolo Il “Defence Summit” a Roma si blinda per paura delle proteste. Militari e manager pianificano il riarmo e l’economia di guerra su Contropiano.
Ottime notizie dalla Germania: sciopero studenti e studentesse contro la militarizzazione
Gli studenti e le studentesse tedesche si stanno preparando a uno sciopero della scuola per venerdì 5 dicembre, in contemporanea con il voto al Bundestag sulla riforma della leva. Sarà uno sciopero capillare con manifestazioni previste in ben 60 città della Germania (clicca qui per la notizia). La Germania punta a realizzare l’esercito più forte d’Europa e questo significa anche rinforzare in modo significativo il numero dei propri soldati; la legge che sarà discussa punta direttamente a questo e ciò che ha mobilitato i giovani tedeschi è la possibilità di procedere con una lotteria se non saranno sufficienti gli arruolamenti volontari. Il sistema della lotteria non è nuovo: oltre ad essere attualmente impiegato di Danimarca, è stato utilizzato anche dagli USA per la guerra del Vietnam, addirittura con diretta televisiva. I ministri tedeschi si sono affrettati a dichiarare che la lotteria non sarà presa in considerazione e sarà solamente l’ultima ratio di fronte a scenari bellici molto impegnativi, ma intanto si apprestano ad approvare il dispositivo legislativo che la renderà possibile. L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università solidarizza con gli studenti e le studentesse tedesche e auspica che sappiano trovare, da subito, la forza per bloccare il loro governo e dare un esempio a tutti i giovani del continente; ci auguriamo che gli studenti non siano lasciati soli dalla società civile tedesca che deve capire come la loro lotta sia decisiva per allontanare la guerra dal loro paese e dall’Europa tutta. Serena Tusini, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università