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Conflitti globali in corso, interviste de La Casa del Sole TV
Il mondo sta affrontando un numero di conflitti che è il più alto dalla Seconda Guerra Mondiale, con 56 conflitti attivi che coinvolgono 92 Paesi. Solo nel 2024 si contano più di 233mila vittime e oltre 100 milioni di persone costrette a fuggire dalle proprie case. A commentare in studio il tema caldo del momento Jeff Hoffman de “La Casa del Sole TV, la giornalista Margherita Furlan, Angelo d’Orsi, già ordinario di Storia delle Dottrine Politiche all’Università di Torino e Antonio Mazzeo, giornalista, docente e attivista dell’Osservatorio, reduce dall’espulsione ad opera del governo israeliano per avere cercato di portare aiuti umanitari a Gaza a bordo della nave Handala di Freedom Flotilla. Qui il video della trasmissione
Protesta a Verona: “Rompiamo il silenzio contro il genocidio a Gaza”
Domenica 27 luglio 2025 dalle 22,45 alle 23,00 molte persone, appartenenti ad associazioni, partiti, cittadine/i hanno aderito all’invito di “Verona per la Palestina” e, “pentole alla mano” hanno disertato il silenzio “assordante” contro il genocidio e la criminale catastrofe in Palestina. Il frastuono è arrivato in Arena dove si stava rappresentando l’Aida e dove è accaduto un fatto eccezionale. All’improvviso, tra il primo e il secondo atto,nello spazio dei sottotitoli che appaiono sull’ apposito schermo, è apparsa la bandiera palestinese e la scritta STOP GENOCIDE. Il pubblico ha iniziato ad applaudire, l’orchestra e il coro hanno cominciato a battere i piedi in segno di condivisione. La foto di quanto stava accadendo nell’anfiteatro è arrivata a qualche cellulare in P.zza Bra’, rafforzando così il frastuono di pentole, coperchi, fischietti e strumenti musicali quali i piatti e i tamburelli. L’autore del fatto è un giovane pianista, Francesco Orecchio, addetto ai sottotitoli, al suo ultimo giorno di lavoro in Arena, in partenza per l’Olanda dove lavorerà per il Teatro dell’Opera della capitale Olandese. Orecchio, intervistato, ha affermato che l’azione è stata una sua decisione personale per aderire alla giornata di protesta contro il silenzio sul genocidio di Gazza e che sarebbe “felice se anche la Fondazione Arena aderisse al messaggio e lo inserisse stabilmente”. All’iniziativa di “rompere il silenzio” ha aderito anche il Comune di Verona di cui, ricordo, il Sindaco è Presidente della Fondazione, che ha fatto suonare il Rengo, una delle due principali campane della Torre dei Lamberti, in P.zza delle Erbe. Il Rengo veniva suonato, in passato, per convocare il Consiglio Comunale e per chiamare i cittadini alle armi in caso di emergenza. Hanno suonato in città, anche le campane di alcune chiese, compresa quella della Chiesa di S.Nicolo’ adiacente all’Arena L’Osservatorio ha aderito al flash mob e alla lettera, sottoscritta da associazioni e partiti in cui  si chiede alla Fondazione, fra l’altro, di “esprimere chiaramente la propria posizione in merito, così da contribuire a sgretolare il muro di silenzio dei governi e della comunità internazionale”. “COME PUÒ L’UMANITÀ ASCOLTARE MUSICA COSÌ BELLA, MENTRE UNA PARTE GRIDA DISPERATA E FERITA A MORTE?”  Miria Pericolosi – Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università Verona
Ritorno Forzato: Antonio Mazzeo torna in Italia dopo il sequestro della Handala e dei suoi Membri
“Per la prima volta, le cancellerie internazionali hanno svolto trattative su un sequestro prima che questo sia stato messo in atto.” Così Antonio Mazzeo, giornalista, docente ed attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università appena sbarcato a Fiumicino, dopo il sequestro subito da parte delle truppe israeliane insieme agli altri 20 membri dell’equipaggio della Handala con rientro forzato da Israele. Diamo il benvenuto ad Antonio che con determinazione e coraggio ha rappresentato tutto l’Osservatorio e per questo lo ringraziamo, solidali e riconoscenti. Insieme, non smetteremo di denunciare e chiedere a gran voce, soprattutto al nostro governo, di far cessare questo genocidio e dare un senso alla parola “umanità”, non con l’ipocrisia delle parole, ma con azioni degne di uno Stato che si definisce sovrano. Ricordiamo inoltre che adesso occorre che siano proprio le cancellerie ad adoperarsi per il rilascio di coloro che sono ancora sequestrati dagli israeliani. Soprattutto occorre che i governi, a cominciare da quello italiano, lavorino attivamente per ottenere un cessare il fuoco e la fine di questo genocidio. Con la  Palestina e i Palestinesi, sempre! Guarda il VIDEO
RIPD : per una democrazia che garantisca pace e prosperità per tutti !
Un appello globale all’azione: per una democrazia che garantisca pace e prosperità per tutti! Anche Rete Pace Disarmo aderisce all’iniziativa E’ stato diffuso oggi un importante e storico appello all’azione globale della società civile, in un’ottica multi-dimensionale e di connessione tra diversi temi: il Mondo deve scegliere la Pace invece del profitto, la Democrazia invece della distruzione. Mentre il mondo sta per commemorare gli 80 anni dai bombardamenti atomici sul Giappone, anche Rete Italiana Pace Disarmo ha deciso di unire le forze con organizzazioni internazionali che lavorano per la pace, il clima e la giustizia economica in un appello globale per un nuovo modello di sicurezza comune. La dichiarazione congiunta, e articolata in più punti tematici, mette in guardia da una crescente minaccia esistenziale rappresentata da un “colpo di Stato dei miliardari” che sta minando la democrazia, alimentando il militarismo e accelerando le disuguaglianze. I governi devono spostare le priorità globali dalle armi e dalla guerra alla giustizia sociale e allo sviluppo umano. “Mentre commemoriamo l’80° anniversario dei bombardamenti nucleari sul Giappone troppi leader mondiali stanno dimenticando le lezioni del 1945. Li esortiamo a imparare dal passato, a non ripeterlo, e a costruire un mondo migliore in cui la minaccia delle armi nucleari sia sradicata, in cui la democrazia garantisca pace e prosperità per tutti e in cui la sicurezza comune sia assicurata attraverso la solidarietà e lo sviluppo sostenibile”, si legge nella conclusione della Dichiarazione. Richieste principali: Ratifica universale del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari e disarmo nucleare completo. Adozione di riforme fiscali globali progressive e coordinate, compresa una Convenzione quadro delle Nazioni Unite sulla cooperazione fiscale internazionale. Attuazione di salari dignitosi e lavoro dignitoso per tutti, con diritti del lavoro forti e sostegno all’organizzazione sindacale e alla contrattazione collettiva. La riduzione delle spese militari globali, per reindirizzare i fondi verso i servizi pubblici, la protezione sociale e l’azione per il clima. La creazione di un meccanismo di conversione equa delle Nazioni Unite per sostenere i paesi che stanno passando da economie basate sul settore militare a industrie sostenibili. L’espansione universale dei sistemi di protezione sociale, in particolare per i gruppi emarginati come le donne, i lavoratori migranti e coloro che svolgono lavori informali. L’integrazione del disarmo e della sostenibilità nei piani nazionali per il clima, garantendo che le industrie militari siano parte integrante delle strategie di riduzione delle emissioni. La dichiarazione sottolinea inoltre la necessità di democratizzare e riformare le istituzioni multilaterali, come l’ONU, per porre la pace, i diritti umani e lo sviluppo sostenibile al centro della governance globale. Invita i governi presenti al Vertice sociale mondiale ad adottare il Nuovo Contratto Sociale per affrontare le cause profonde della disuguaglianza e dei conflitti, mentre il vertice del G20 dovrebbe allineare le politiche economiche ai principi di pace e sostenibilità, riducendo le spese militari e investendo nella resilienza climatica e nello sviluppo umano. Dati chiave presenti nella Dichiarazione Nel 2024, l’1% più ricco possedeva più ricchezza del 95% della popolazione mondiale messa insieme. La spesa militare globale ha raggiunto i 2.718 miliardi di dollari nel 2024, con un aumento del 9,4% rispetto all’anno precedente. I paesi a basso e medio reddito, molti dei quali alle prese con la povertà, hanno rappresentato il 35% della spesa militare globale nel 2022. Oltre 100 milioni di persone sono attualmente sfollate a causa di conflitti e persecuzioni. Le forze armate hanno collettivamente la quarta impronta di carbonio più grande al mondo. LEGGI QUI IL DOCUMENTO INTEGRALE, in italiano https://retepacedisarmo.org/2025/un-appello-globale-allazione-per-una-democrazia-che-garantisca-pace-e-prosperita-per-tutti/ Rete Italiana Pace e Disarmo
Webinar Resist US-Led War Movement: Armi Nucleari 80 anni dopo
Resist US-Led War Movement, che aderisce anche a Resist NATO organizza un webinar sullo stato dell’arte delle armi nucleari dopo 80 anni da Hiroshima e Nagasaki. Il movimento “Resist US-Led War” è un’ampia rete globale che si unisce attorno al manifesto “Per una pace giusta, resisti alla guerra guidata dagli Stati Uniti”, redatto alla conferenza “Solidarity and Fightback: Building Resistance to US-led War, Militarism, and Neofascism”, tenutasi dal 5 al 7 agosto 2017 presso l’Università di Toronto. I due principali punti che la rete si prefige sono: in primo luogo, che tutte le persone amanti della pace in tutto il mondo debbano resistere alla guerra guidata dagli Stati Uniti e, in secondo luogo, che si debba costruire una pace giusta. Il webinar si terrà sabato 2 agosto alle 10 del mattino. Ecco il link per partecipare.