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Molfetta, 26 settembre: Osservatorio contro la militarizzazione alla Festa di Liberazione
Il mare, segno di unione, luogo di apertura, il nostro orizzonte di Pace: a questa prospettiva dedichiamo la ventiseiesima edizione della Festa di Liberazione 2025 a Molfetta (BA). Abbiamo deciso di parlare non solo alla città, ma all’umanità stessa che ci accomuna anche oltre ciò che siamo, perché solo così potremo ricostruire Molfetta dalle fondamenta. Ecco il programma di venerdì 26 settembre: Ore 18:30 Laboratorio di lettura animata dell’albo illustrato “Il muro” di Macrì e Zanotti a cura de “La Giraffa a pois”; Ore 19:30 dibattito “I governi fanno la guerra, i popoli lottano per la pace e diritti” Interverranno: * Tony Lapiccirella Global Sumud Flottilla/Freedom Flottilla Italia * ⁠Antonio Mazzeo Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università * Vito Micunco Comitato per la Pace terra di Bari * Antonio Sasso – responsabile provinciale lavoro PRC * Contributo dello sportello medico popolare * Modera: Beppe Zanna – PRC Molfetta Ore 20:30 Cena Palestinese Ore 21:30 i concerti – IANNIS E GIORGIO il duo – KAMOKUNA Ci vediamo in Piazza Paradiso, il 26 e 27 settembre con: – Musica – Giochi in piazza – Mostre – Associazioni e comitati cittadini – Dibattiti – Cibo palestinese – Sagra della parmigiana Vi aspettiamo! Tutte le info sulla pagina Facebook.
Venegono Superiore (VA), 27 settembre 2025: “Festa antimilitarista” contro la guerra
VENEGONO SUPERIORE (VA), SABATO 27 SETTEMBRE 2025 CASTELLO DEI COMBONIANI, VIA DELLE MISSIONI, 12 La guerra è presente e orizzonte degli eventi. Nelle infinite variabili impazzite che costellano i giorni del pianeta Terra, la guerra ci sembra una costante. I dazi decisi da Trump, la narrazione mainstream a targhe alterne che per mesi ha chiuso gli occhi di fronte agli orrori in Palestina per poi svegliarsi indignata con colpevole ritardo; l’obiettivo del 5% di PIL da destinare alle spese militari (infrastrutture comprese) entro il 2035; i volenterosi europei con il cancelliere tedesco Merz che con una mano ringrazia Israele per svolgere il lavoro sporco e con l’altra guarda ai piani di investimento per gli armamenti e la ricostruzione delle zone distrutte dalla guerra. Guerra e capitale viaggiano da sempre sullo stesso binario, oggi più che mai. Ma cosa si fa durante una guerra? Abbiamo deciso di organizzare questo incontro per mettere insieme diverse esperienze, consapevoli che è grazie ai ragionamenti e alle sensibilità collettive che potremo affinare la critica e quindi l’agire. Un’occasione per ascoltare i racconti di alcune realtà in lotta contro la guerra, da diverse angolature, chi dal punto di vista della logistica e del trasporto – via mare, aria o terra – delle armi, chi della produzione delle stesse, chi delle armi nucleari, chi dello sviluppo tecno-scientifico a supporto del comparto bellico, chi della militarizzazione della scuola, chi di quella che Simone Weil definiva l’aspetto più atroce di tutti, cioè la guerra interna. Una “festa antimilitarista” per unire, alla condivisione delle lotte, un momento più conviviale. Ma la “vera festa” che ci auspichiamo è la fine della guerra e del mondo che la produce. Nel frattempo incontriamoci, discutiamo, agiamo. Comitato promotore festa antimilitarista contro la guerra
Massa, 21 settembre: Osservatorio contro la militarizzazione alla Giornata Internazionale della Pace
Domenica 21 settembre alle ore 17, in Piazza Aranci a Massa, in occasione della Giornata Internazionale della Pace, si terrà una manifestazione con staffetta artistico-musicale e flash mob, aperta a tutte e tutti per unire le voci contro il genocidio a Gaza, la follia della guerra, il riarmo e la crescente militarizzazione delle istituzioni scolastiche. Un evento di denuncia e resistenza collettiva, organizzato dall’Associazione Mycelium, aderente all’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, per affermare con forza: NON IN MIO NOME! Perché non vogliamo essere complici di un silenzio disumanizzante – e non lasceremo che questo diventi la nuova normalità.
Riprendono con Napoli i Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza
Eirenefest Napoli 2025 – Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza Napoli, 19 – 20 – 26 settembre 2025 La Libreria IoCiSto – Presidio Permanente di Pace, insieme a altre realtà – in particolare, il Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio – e ad altre sedi napoletane (la libreria Dante & Descartes, lo studio Z.E.N.), ospita per la prima volta a Napoli (Città di Pace che si è dichiarata, anni fa, anche porto denuclearizzato) l’edizione locale di Eirenefest, il Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza (www.eirenefest.it) nato a Roma con le edizioni nazionali del 2022, 2023 e 2024 e oggi diffuso attraverso edizioni locali organizzate in diverse città italiane. Tre giornate – 19, 20 e 26 settembre – per riflettere insieme sul valore della parola e del libro come strumenti di dialogo, costruzione e disarmo, in un tempo segnato da guerre, conflitti e violenze. La pace è un cantiere aperto: Eirenefest porta a Napoli scrittori, attivisti per la pace, psicoanalisti, docenti, giornalisti e religiosi che, attraverso incontri, presentazioni e tavole rotonde, apriranno uno spazio comune di confronto.   Il programma Si parte venerdì 19 settembre alla Libreria IoCiSto (via Cimarosa 20, Vomero), con un laboratorio sull’educazione alla cittadinanza globale curato da Pietro Varriale e Serena Correro, seguito da un incontro sulla spiritualità nei tempi contemporanei con Andrea Billau, Vincenzo Musolino e Olivier Turquet (presidente della Multimage, ideatore di EireneFest). Nella stessa giornata, una tavola rotonda promossa dall’Istituto Italiano di Cultura esplorerà il rapporto tra inconscio, guerra e pace, con Roberto Pasanisi e altri ospiti. Nel pomeriggio spazio a nuove uscite editoriali: Con Nome e Cognome di Maria La Bianca (Multimage, 2025) e Con loro come loro di Gennaro Giudetti (operatore umanitario da quindici anni, adesso appena rientrato da Gaza) e Angela Iantosca (Paoline, 2024). Sabato 20 settembre, sempre alla Libreria IoCiSto, il tema centrale sarà il disarmo nucleare e da armi di distruzione di massa in Medio Oriente, con la partecipazione di Emanuela Bavazzano e Giorgio Ferrari, promotori della petizione “Medio Oriente senza armi nucleari” (http://Mediorientesenzarminucleari.org), e di Alex Zanotelli. Seguirà una riflessione sulla nonviolenza attiva tra teoria e Vangelo con Giuliana Martirani e padre Zanotelli. La giornata si chiuderà con la presentazione del romanzo Dugo e le stelle di Francesco Troccoli (L’Asino d’Oro, 2025), introdotto da Valentina Ripa, docente presso l’Università di Salerno e membro del Comitato promotore nazionale di EireneFest. Venerdì 26 settembre il festival si sposterà alla Libreria Dante & Descartes (piazza del Gesù Nuovo, 14), dove il Comitato Pace e Disarmo, con la partecipazione di padre Alex Zanotelli, Ermete Ferraro (M.I.R.), Angelica Romano (Un ponte per) e Claudio Pozzi (che sperimentò il carcere militare nel ’72 per la sua “renitenza alla leva” e ha raccontato la sua esperienza in un libro), sposterà il focus sull’obiezione alla leva militare, tema purtroppo attuale e urgente. Tra gli ospiti anche Annabella Coiro (Centro di Nonviolenza Attiva, comitato promotore nazionale EireneFest) e Cesare Moreno (fondatore e presidente dei Maestri di strada), in una tavola rotonda sul valore educativo della nonviolenza “come antidoto al virus del dominio”. In chiusura, la presentazione del libro Logiche del bene contro le guerre (Prospettiva edizioni, 2023) e un aperitivo conviviale presso lo Studio Z.E.N.@arte e benessere all’interno del quale interverrà anche Aristide Donadio. Un festival diffuso Eirenefest Napoli nasce grazie alla collaborazione tra libreria IoCiSto, Presidio Permanente di Pace, il Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio – Campania e numerose altre realtà locali, con il sostegno della rete nazionale di Eirenefest. L’obiettivo è trasformare Napoli in un luogo di incontro e confronto, dove i libri diventino semi di pace piantati nel tessuto della città. Redazione Napoli
Dalla guerra alla giustizia climatica: una settimana di mobilitazione per un futuro comune
Un appuntamento internazionale che riunisce movimenti pacifisti, reti climatiche, associazioni, giovani e comunità locali. Un’iniziativa che nasce dalla consapevolezza che pace e clima non sono due lotte separate, ma due dimensioni inscindibili di una stessa sfida. Per il futuro stesso dell’Umanità. Sono questi i cardini della Settimana di azione globale per la Pace e la Giustizia Climatica attiva dal 15 al 21 settembre 2025 e rilanciata in Italia dalla Rete Italiana Pace e Disarmo. Il tema di quest’anno è racchiuso nello slogan “Disinvestire dalla guerra – Investire nella transizione giusta!”. Perché da un lato occorre agire per chiedere ai Governi di ridurre risorse e finanziamenti destinati a conflitti, abbandonare la folle crescita delle spese militari e dei favori finanziari all’industria bellica. Tutte cose che aggravano la crisi ambientale e sottraggono fondi a sanità, scuola e servizi. Dall’altro, e parallelamente, bisogna orientare energie e capitali collettivi verso un modello di società capace di affrontare il cambiamento climatico in atto – ormai vera e propria crisi – in modo equo, senza lasciare indietro comunità fragili, territori marginalizzati e lavoratori. La guerra non distrugge solo vite e diritti: consuma risorse, devasta ecosistemi, accelera l’emergenza climatica. Per questo la nostra Rete, insieme a tutti i partner globali della Settimana di azione, sottolinea come la pace sia il presupposto di ogni vera transizione ecologica e come la giustizia climatica non possa esistere senza un vero percorso di disarmo. In questa prospettiva, la Rete Italiana Pace e Disarmo lavora già da anni sul tema del “disarmo climatico”, per mettere in evidenza i legami tra militarizzazione e crisi ambientale. Con campagne, studi e iniziative pubbliche abbiamo cercato di aprire anche in Italia un dibattito che oggi trova nuova forza nella mobilitazione globale. In questi giorni sono previsti appuntamenti specifici di confronto e approfondimento legati alla Settimana a Modena, Trieste, Como… ma i temi e i contenuti rilanciati con questa iniziativa troveranno spazio in decine di eventi pacifisti in programma in tutta Italia nelle prossime settimane. L’obiettivo per il futuro è poi quello di coinvolgere le scuole e le università in percorsi di sensibilizzazione, le associazioni in azioni locali capaci di immaginare insieme alternative concrete. Non solo critica di un riarmo che fa male a Umanità e Pianeta, ma anche costruzione di nuove pratiche sociali ed economiche. La Settimana di azione globale rappresenta un’occasione per far sentire la voce di chi chiede politiche coraggiose e coerenti. Partecipare significa contribuire a un futuro in cui sicurezza non significhi accumulo di armi, ma protezione dei diritti, dell’ambiente e della vita delle persone. La Rete Italiana Pace e Disarmo invita perciò cittadini, istituzioni e organizzazioni a unirsi alla mobilitazione in programma in questi giorni come occasione per far partire percorsi quotidiani (con progetti, iniziative, campagne) contrari alla logica distruttiva della guerra per aprire invece la strada a una transizione giusta, fondata sulla pace e sulla cura del pianeta. Campagna internazionale https://climatemilitarism.org/weekofaction/ Rete Italiana Pace e Disarmo
Varese: marcia per la Pace
Appuntamento il 20 settembre 2025 alle 17:45 ai Giardini Estensi di Varese per tornare nelle strade della città con la Marcia per la Pace: un’iniziativa che nasce dalla necessità di informare e rendere consapevoli i cittadini e le cittadine rispetto a ci che sta accadendo nel mondo. Conflitti, genocidi e disuguaglianze ci riguardano direttamente, in quanto frutto di precise scelte politiche ed economiche. Particolare attenzione sarà dedicata al genocidio del popolo palestinese che da quasi due anni vediamo accadere davanti ai nostri occhi, e Varese è schierata con gli attivisti della Global Sumud Flotilla per rompere il silenzio e agire concretamente a supporto della popolo palestinese così come tutte le vittime di politiche e pratiche economiche commerciali violente, repressive e genocidiarie. Varese si è svegliata e ha deciso di mobilitarsi, per non essere più complice del massacro in atto in Palestina, per denunciare le responsabilità del governo e dell’Europa che da anni non prendono una posizione a favore del disarmo globale e forniscono armi a governi oppressivi. Il nostro Paese si sta macchiando di complicità con gli attori di crimini contro l’umanità, tra i quali il governo israeliano, esportando armi, accettando politiche ed accordi economici e finanziari che favoriscono un’élite a discapito dei reali interessi delle popolazioni. Queste pratiche violano il diritto internazionale, il principio di autodeterminazione dei popoli e contribuiscono a perpetuare un sistema globale basato su oppressione, sfruttamento e disuguaglianza. Come sancito dalla “Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio” del 1948, tutti gli Stati sono chiamati a prevenire ogni crimine genocidario. Non serve condividere l’intento genocidario per esserne complici: basta essere consapevoli del rischio concreto e continuare a fornire sostegno – anche indiretto – a chi lo commette. Oggi questo riguarda in particolare i rapporti con Israele. Sabato 20 settembre uniamo le nostre voci per diffondere consapevolezza e pratiche di azione nonviolenta. Democrazia significa parola, critica e scelta: se i governi tacciono, tocca a noi rompere il silenzio. La pace nasce dal basso, giorno dopo giorno, da una lotta collettiva che sceglie di non voltarsi più dall’altra parte. Invitiamo tuttə a unirsi a noi, con spazi accessibili, punti di decompressione e bar amici pronti ad accogliere chiunque abbia bisogno. Durante la marcia invitiamo a portare bandiere della Palestina, della pace, dei sindacati e di tutti i popoli oppressi da guerre, genocidi e disuguaglianze: vogliamo dare un messaggio forte, unitario e inequivocabile contro ogni forma di oppressione. È un momento di lotta collettiva e di speranza condivisa, perché la pace non si fa con il silenzio, non si proclama dall’alto, ma si costruisce dal basso, giorno dopo giorno, nella solidarietà tra popoli. WAKE UP – Collettivo per la Pace e la Giustizia Sociale Per info: @wakeupvarese Redazione Varese
Militarizzazione delle scuole in Toscana: perché dire no alla propaganda di guerra
Anche quest’anno, con la nota 0016684 del 10-09-2025 (clicca qui), l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana ha inviato a tutte le scuole della regione una serie di allegati relativi alle “attività informative di orientamento ed informazione” offerte dal  Comando Militare Esercito TOSCANA. L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università aveva già approfondito la questione in due precedenti articoli  (clicca qui e clicca qui) motivando puntualmente le ragioni della sua opposizione a questo progetto. Non occorre pertanto ripetersi sull’analisi dettagliata dei documenti per la quale si rinvia ai lavori segnalati. Tuttavia, non possiamo non insistere su ciò che, a nostro avviso, anima una tale iniziativa anche alla luce di un ulteriore documento. Si tratta dell’Allegato D relativo alle possibilità per studenti e studentesse di visitare alcune unità dell’esercito. Leggiamo infatti nell’allegato: “Le visite, organizzate in occasione dell’apertura delle Caserme e/o in coincidenza di particolari Anniversari, Celebrazioni, ricorrenze storiche ed eventi, saranno finalizzate a far:  partecipare gli studenti alla solenne cerimonia dell’alzabandiera;  conoscere la storia del Reparto, i relativi mezzi e gli equipaggiamenti in dotazione di specialità;  assistere ad eventuali attività addestrative”. Si concentra in queste poche righe buona parte degli aspetti di quella militarizzazione dei luoghi del sapere che l’Osservatorio segnala da tempo. Perché in un contesto internazionale da terza guerra mondiale a pezzi studenti e studentesse dovrebbero partecipare alle cerimonie dell’alzabandiera? Per quale motivo dovrebbero conoscere i mezzi e gli equipaggiamenti militari in dotazione? A che scopo dovrebbero assistere ad attività addestrative? Perché dovrebbero assistere, come indicato in uno degli allegati introduttivi, allo svolgimento di “conferenze informative presso gli Istituti Scolastici della Toscana, su temi afferenti alla storia, ai compiti e alle “opportunità professionali” della Forza Armata”? E, soprattutto, perché le scuole toscane dovrebbero pubblicizzare queste forme di propaganda e reclutamento? Sono queste alcune delle domande alle quali urge dare una risposta al fine di contrastare il processo di militarizzazione dei luoghi di formazione in atto e proteggere la scuola come luogo di pace e di ripudio della guerra. Per questo motivo innanzitutto invitiamo le scuole toscane a non aderire a tali iniziative, eventualmente esprimendo anche una netta presa di posizione in sede di Collegio Docenti e Consiglio di Istituto.  Esortiamo, inoltre, genitori e genitrici a presentare alle scuole il documento attraverso il quale chiedere l’esonero dei propri figli e delle proprie figlie da attività che prevedano la partecipazione diretta o indiretta delle Forze Armate (clicca qui) e a prendere visione del prezioso Vademecum contro la militarizzazione delle scuole stilato dall’Osservatorio (clicca qui). Chiediamo infine a chiunque sia sensibile a questo problema di segnalarci episodi di militarizzazione nelle scuole scrivendoci al nostro indirizzo mail (osservatorionomili@gmail.com) e di collaborare con il nostro comitato iscrivendosi e partecipando ai gruppi di lavoro (https://osservatorionomilscuola.com/contatti/). È quantomai necessario opporre una decisa pratica di resistenza rispetto a quanto registriamo senza sosta quotidianamente. Nessuna linea di tangenza può esistere tra mondo militare e luoghi della formazione. firmata let_a_USR_TOSCANA_progetto_conf_scuole_e_visite_scolastiche_Anno_2025_2026Download firmato ALL_A_scheda_progetto_conf_scuole_IST_SCOL_PRIMARI_ELEMENTARI_2025_2026Download firmato ALL_B_scheda_progetto_conf_scuole_IST_SCOL_SEC_1_GRADO_MEDIE_2025_2026Download firmato ALL_C_scheda_progetto_conf_scuole_IST_SCOL_SEC_2_GRADO_SUPERIORI_2025_2026Download firmato ALL_D_scheda_progetto_visite_scolastiche_presso_le_Unita_dell_Esercito_2025_2026Download m_pi.AOODRTO.REGISTRO UFFICIALE(U).0016684.10-09-2025Download Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università 
Eirenefest Napoli 2025 – Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza
Locandina Eirenefest Napoli, 19 – 20 – 26 settembre 2025 La Libreria IoCiSto e il Presidio Permanente di Pace ospitano per la prima volta a Napoli l’edizione locale di Eirenefest, il Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza, nato a Roma e oggi diffuso in diverse città italiane. Tre giornate – 19, 20 e 26 settembre – per riflettere insieme sul valore della parola e del libro come strumenti di dialogo, costruzione e disarmo, in un tempo segnato da guerre, conflitti e violenze. La pace è un cantiere aperto: Eirenefest porta a Napoli scrittori, attivisti, psicoanalisti, docenti, giornalisti e religiosi che, attraverso incontri, presentazioni e tavole rotonde, apriranno uno spazio comune di confronto. Il programma Si parte venerdì 19 settembre alla Libreria IoCiSto (via Cimarosa 20, Vomero) con un laboratorio sull’educazione alla cittadinanza globale curato da Pietro Varriale e Serena Correro, seguito da un incontro sulla spiritualità nei tempi contemporanei con Andrea Billau, Vincenzo Musolino e Olivier Turquet. Sempre nella stessa giornata, una tavola rotonda promossa dall’Istituto Italiano di Cultura esplorerà il rapporto tra inconscio, guerra e pace con Roberto Pasanisi e altri ospiti. Nel pomeriggio a uscite nuove editoriali: Con Nome e Cognome di Maria La Bianca (Multimage, 2025) e Con loro come loro di Angela Iantosca (Paoline, 2024). Sabato 20 settembre, sempre alla Libreria IoCiSto, il tema centrale sarà il disarmo nucleare e le campagne civili per la pace in Medio Oriente, con la partecipazione di Alex Zanotelli, Emanuela Bavazzano e Giorgio Ferrari. Seguirà una riflessione sulla nonviolenza attiva tra teoria e Vangelo con Giuliana Martirani e padre Zanotelli. La giornata si chiuderà con la presentazione del romanzo Dugo e le stelle di Francesco Troccoli (L’Asino d’Oro, 2025), introdotto dalla docente Valentina Ripa. Venerdì 26 settembre il festival si sposterà alla Libreria Dante & Descartes (piazza del Gesù Nuovo, 14), con un focus sull’obiezione alla leva militare e sul valore educativo della nonviolenza come antidoto al dominio. Tra gli ospiti Annabella Coiro, Cesare Moreno e Aristide Donadio. In chiusura, la presentazione del libro Logiche del bene contro le guerre (Prospettiva edizioni, 2023) e un aperitivo conviviale presso lo Studio ZEN @arte e benessere. Un festival diffuso Eirenefest Napoli nasce grazie alla collaborazione tra la Libreria IoCiSto, il Presidio Permanente di Pace, il Comitato Pace e Disarmo e numerose realtà locali, con il sostegno del network nazionale di Eirenefest. L’obiettivo è trasformare Napoli in un luogo di incontro e confronto, dove i libri diventano semi di pace piantati nel tessuto della città. Info L’ingresso agli eventi è libero fino a esaurimento posti. Per informazioni: Libreria IoCiSto – via Cimarosa 20, Napoli. Redazione Napoli
Educazione e Pace: la voce delle scuole contro il genocidio in Palestina e le altre guerre
COMUNICATO STAMPA In molte scuole d’Italia l’appello per un minuto di silenzio il primo giorno di scuola per le/i bambine/i di Gaza e contro tutte le guerre è stato accolto e attuato, da Torino a Trento, fino a Palermo e Catania. Anche nella nostra zona, ampia parte della comunità educante si unisce contro il genocidio in Palestina e per la pace nel mondo, in un momento comune di solidarietà e consapevolezza. In molte delle nostre scuole si è discusso e deciso con varie modalità di schierarsi e chiedere la pace. Dall’Istituto ISA 2 e il Liceo Mazzini di La Spezia, che hanno deliberato nel collegio docenti, all’Istituto Massa 6, l’Alberghiero Minuto, lo Zaccagna-Galilei, il Barsanti, Il Rossi-Pascoli, che hanno portato la drammatica situazione della Palestina e dei conflitti nel mondo all’ attenzione di tutta la comunità in questo inizio anno. Ringraziamo per la sensibilità, il profondo senso civico e l’umanità, oltre che per la consapevolezza del ruolo di educatori, tutti gli insegnanti che si sono spesi in questi giorni e non sono rimasti in silenzio. Ringraziamo anche quei DS, purtroppo non molti, che hanno dimostrato di avere a cuore la funzione più importante del nostro lavoro: generare conoscenza e comprensione in modo aperto e limpido, affinché le/i nostri studenti apprendano a fare le loro scelte. Il nuovo e forte impegno della scuola italiana per Gaza, per la Palestina, per la pace e la giustizia è cominciato. Facciamo inoltre un appello pubblico a tutte le istituzioni scolastiche, ai collegi docenti, affinché non raccolgano le proposte, già arrivate tramite solerte comunicazione da parte del Comando Militare dell’Esercito, di attività informative di orientamento ed informazione delle Forze Armate dentro le nostre scuole. Come educatrici ed educatori che desiderano costruire un’umanità di pace, non desideriamo che nella didattica entrino la cultura della difesa o l’esaltazione della disciplina e delle armi. LA CONOSCENZA NON HA NEMICI, LA CONOSCENZA NON HA BISOGNO DI MARCIARE. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università Sindacato Sociale di Base – La Spezia Massa Carrara
Arte e pace nelle Madonne di Rosita
A Mirabella Eclano l’inaugurazione della mostra di Rosita Caiazzo: un percorso che restituisce voce e luce al femminile come potere di trasformazione e accoglienza. Mirabella Eclano, 13 settembre 2025 – Al Museo di Arte Sacra si è tenuta l’inaugurazione della mostra Le Madonne di Rosita , opere di Rosita Caiazzo che reinterpretano le icone mariane popolari, rivestendole di gioielli, strass, perle e fili luminosi. La sala ha accolto un pubblico numeroso e la presenza del sindaco Giancarlo Ruggiero, segno del valore riconosciuto dalla comunità a un evento capace di intrecciare tradizione e contemporaneità. Durante la presentazione qualcuno ha chiesto: «C’è la Madonna del sorriso, quella della luce, dell’amicizia… ma dov’è la Madonna della pace?». Rosita ha sorriso e ha risposto: «Sono tutte di Pace». Queste parole racchiudono il cuore della mostra. La pace non è assenza di conflitto, ma la sua trasformazione: differenze e tensioni che convivono senza distruggersi. Le Madonne di Rosita ci dicono che possiamo essere adornati e profondi, fragili e luminosi, senza che una dimensione annienti l’altra. Il 20 settembre Mirabella Eclano vivrà un altro momento collettivo: la Tirata del Carro , rito antico che unisce sacro e profano, fede e festa. Come le Madonne di Rosita, anche il Carro ricorda che la pace non è un concetto astratto ma un’esperienza di comunità: la libertà di espressione che diventa coralità. È la partecipazione condivisa a rendere vive le tradizioni, trasformandole in patrimonio comune. Là dove la guerra distrugge il sacro e l’arte, questi gesti comunitari – una mostra, una festa, un carro che si solleva – mostrano che la pace abita qui: nella capacità di un popolo di esprimersi insieme, custodire memoria e futuro, trasformare il conflitto in appartenenza. E forse questo è anche il tempo in cui le donne vanno riscoperte come Madonne: non immagini lontane e intoccabili, ma vivi del femminino come potere curante dell’umanità. In loro si rivela una forza che non divide ma unisce, che non domina ma accoglie, che non giudica ma trasforma. Ritrovare questo femminino significa aprire strade nuove di cura e di pace, là dove l’umanità può ritrovare la propria possibilità di salvezza. Rosita Caiazzo, nata a Napoli e residente a Sorrento, è artista visiva formatasi all’Accademia di Belle Arti di Napoli. La sua ricerca intreccia pittura, scultura e installazioni, con una particolare attenzione al linguaggio popolare e religioso. Con Le Madonne di Rosita restituiscono voce e luce a immagini devozionali familiari, trasformandole in simboli di bellezza, appartenenza e cura collettiva. Stefania De Giovanni