Scuole di Massa Carrara e La Spezia per i diritti umani e contro il genocidio a Gaza

Osservatorio contro militarizzazione di scuole e università - Friday, July 4, 2025
COMUNICATO STAMPA DELL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITA’, A SEGUITO DELLE SEGNALAZIONI PERVENUTECI DA NUMEROSE SCUOLE DELLE PROVINCE DI MASSA CARRARA E LA SPEZIA

Anche nelle province di Massa Carrara e La Spezia la drammatica situazione a Gaza ha spinto il mondo della scuola a mobilitarsi, esprimendo un forte dissenso contro le atrocità in corso, soprattutto a Gaza. Docenti di diverse scuole si sono uniti per sottoscrivere una mozione che chiede azioni concrete e la fine dei bombardamenti.

In cinque istituti (“Meucci” e “Barsanti” a Massa Carrara; “ISA 1”, “ISA 2” e Liceo “Mazzini” a La Spezia) la mozione è stata presentata e approvata dal collegio docenti, dimostrando una chiara presa di posizione. In altre scuole, invece, come “Minuto“, “Montessori-Repetti“, “Zaccagna-Galilei” a Massa) è stata avviata una raccolta firme che ha riscosso l’adesione della grande maggioranza del personale, a testimonianza della crescente consapevolezza e del profondo senso di urgenza tra gli/le educatori/trici.

L’iniziativa è nata dal bisogno di non restare indifferenti di fronte alla catastrofe umanitaria e al genocidio. La mozione, redatta  inizialmente da una scuola di Pisa, è stata inviata a tutti i Dirigenti scolastici delle province di La Spezia e Massa Carrara. L’obiettivo è sensibilizzare il più ampio numero possibile di persone e istituzioni, affinché la scuola non rimanga in silenzio di fronte a ciò che è stato definito come un “massacro insostenibile” a Gaza.

I docenti hanno sentito il dovere di condannare lo sterminio e di difendere i diritti umani, promuovendo nei propri studenti una coscienza critica e solidale.

La mozione chiede al Governo italiano un’azione decisa in politica estera per la fine dei bombardamenti, la distribuzione immediata di aiuti umanitari e il ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza. Si sollecitano inoltre azioni concrete, come l’interruzione di ogni collaborazione, la cessazione della vendita di armi e la revoca del memorandum d’intesa sulla cooperazione militare con Israele. Un’ulteriore richiesta è che il governo non conceda l’utilizzo delle basi NATO in Italia a sostegno di Israele.

Questo appello, pur nascendo da un senso di impotenza di fronte a una tragedia così vasta, è animato dalla ferma volontà di non tacere. I bambini e le bambine palestinesi sono visti come “nostri/e alunni/e, nostre/i figli/e” e la scuola, in quanto luogo di educazione e formazione, ha il compito preciso di occuparsi del presente e di non rimanere inerte davanti a questo orrore.

La diffusione di questa presa di posizione alla cittadinanza tutta è un passo fondamentale per sensibilizzare e mobilitare l’opinione pubblica.