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Scuole di Massa Carrara e La Spezia per i diritti umani e contro il genocidio a Gaza
COMUNICATO STAMPA DELL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITA’, A SEGUITO DELLE SEGNALAZIONI PERVENUTECI DA NUMEROSE SCUOLE DELLE PROVINCE DI MASSA CARRARA E LA SPEZIA Anche nelle province di Massa Carrara e La Spezia la drammatica situazione a Gaza ha spinto il mondo della scuola a mobilitarsi, esprimendo un forte dissenso contro le atrocità in corso, soprattutto a Gaza. Docenti di diverse scuole si sono uniti per sottoscrivere una mozione che chiede azioni concrete e la fine dei bombardamenti. In cinque istituti (“Meucci” e “Barsanti” a Massa Carrara; “ISA 1”, “ISA 2” e Liceo “Mazzini” a La Spezia) la mozione è stata presentata e approvata dal collegio docenti, dimostrando una chiara presa di posizione. In altre scuole, invece, come “Minuto“, “Montessori-Repetti“, “Zaccagna-Galilei” a Massa) è stata avviata una raccolta firme che ha riscosso l’adesione della grande maggioranza del personale, a testimonianza della crescente consapevolezza e del profondo senso di urgenza tra gli/le educatori/trici. L’iniziativa è nata dal bisogno di non restare indifferenti di fronte alla catastrofe umanitaria e al genocidio. La mozione, redatta  inizialmente da una scuola di Pisa, è stata inviata a tutti i Dirigenti scolastici delle province di La Spezia e Massa Carrara. L’obiettivo è sensibilizzare il più ampio numero possibile di persone e istituzioni, affinché la scuola non rimanga in silenzio di fronte a ciò che è stato definito come un “massacro insostenibile” a Gaza. I docenti hanno sentito il dovere di condannare lo sterminio e di difendere i diritti umani, promuovendo nei propri studenti una coscienza critica e solidale. La mozione chiede al Governo italiano un’azione decisa in politica estera per la fine dei bombardamenti, la distribuzione immediata di aiuti umanitari e il ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza. Si sollecitano inoltre azioni concrete, come l’interruzione di ogni collaborazione, la cessazione della vendita di armi e la revoca del memorandum d’intesa sulla cooperazione militare con Israele. Un’ulteriore richiesta è che il governo non conceda l’utilizzo delle basi NATO in Italia a sostegno di Israele. Questo appello, pur nascendo da un senso di impotenza di fronte a una tragedia così vasta, è animato dalla ferma volontà di non tacere. I bambini e le bambine palestinesi sono visti come “nostri/e alunni/e, nostre/i figli/e” e la scuola, in quanto luogo di educazione e formazione, ha il compito preciso di occuparsi del presente e di non rimanere inerte davanti a questo orrore. La diffusione di questa presa di posizione alla cittadinanza tutta è un passo fondamentale per sensibilizzare e mobilitare l’opinione pubblica.
Collegio docenti e Dirigente dicono “NO” ai valori miliari nel murales della scuola: ottimo esempio di educazione alla pace!
L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università sostiene l’iniziativa e la coerenza del collegio docenti dell’Istituto “Baracchini” di Villafranca in Lunigiana (MS), clicca qui per la notizia. Di fronte alla richiesta dell’amministrazione comunale, proprietaria dell’immobile, di modificare un progetto didattico, autonomamente ideato dai/dalle docenti, alunni e alunne (un murales sul tema dell’inclusione) affinché contenesse riferimenti espliciti a “valori militari, attraverso la rappresentazione della figura di un aviatore (a cui è dedicata la scuola), il Collegio Docenti si è espresso in modo compatto per un “no”, rinforzato dalla presa di posizione della Dirigente Scolastica. I docenti hanno ben colto non solo l’indebita invasione di campo dell’Amministrazione su un progetto didattico, ma anche quanto l’esibizione di “valori militari” all’interno di una scuola sia in questo momento storico ancora più pericolosa e contraria a quell’educazione alla pace e al pensiero critico, che al contrario dovrebbe essere al centro delle attività didattiche. Questo Collegio Docenti, questa Dirigente Scolastica sono un esempio positivo e importante per tutte le scuole: oggi è assolutamente necessario, di fronte all’offensiva che i militari portano quotidianamente nelle nostre scuole, comprendere che tutto ciò non avviene a caso, ma che è figlio dei venti di guerra che soffiano sempre più forte; e dopo aver compreso, è ancor più necessario avere il coraggio di agire e di opporsi, un coraggio che è figlio di un’interpretazione alta della professionalità docente e di una concezione altra della funzione sociale della scuola pubblica italiana che mai deve piegarsi a strumento di condizionamento ideologico. Un grazie dunque a questa scuola che rende orgogliosi tutti e tutte le/i docenti della provincia di Massa Carrara e non solo, e un richiamo a tutte le scuole italiane affinché non si prestino a operazioni di propaganda ideologica. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Massa Carrara