Global March to Gaza, dall’Egitto a Bruxelles con i palestinesi

Pressenza - Tuesday, June 24, 2025

Dopo l’Egitto la Global March to Gaza ha deciso di partecipare alla settimana di iniziative per la Palestina e contro il genocidio a Gaza che si stanno tenendo a Bruxelles nei luoghi simboli del potere dell’Unione Europea: la Borsa il Parlamento e le commissioni.

Ieri è stata una giornata densa di flash mob e manifestazioni in diverse zone della città, in particolare quella serale davanti alla Borsa, dove è stata srotolata un’enorme bandiera palestinese e dove i militanti, soprattutto molti palestinesi e comunque cittadini stranieri hanno intonato canti e slogan e come “Tous le monde deteste les sionistes” o “Siamo tutte antifasciste”, e “So so so solidarité avec le peuple palestinien”.

Dopo l’esperienza in Egitto chi è tornato e chi non ha potuto partire ha pensato di far rivivere il movimento straordinario della Global March to Gaza, che ci ha permesso di metterci in contatto in Italia con tutte le regioni. Quindi questi giorni a Bruxelles sono un’occasione per manifestare per la Palestina, ma anche un momento per incontrarsi fra i vari pezzi della Global March e ripensare una forma diversa di organizzazione, orizzontale e non verticistica, che abbia cura degli altri e delle loro ansie, che sia più chiara e meno opaca possibile nella comunicazione umana.

Ieri è stata anche una giornata di arresti, perché gli attivisti di Stop Arming Israel hanno bloccato una fabbrica che produce sistemi per droni chiamata Syensqo e un sito di produzione militare a Tournée, sempre in Belgio; in centinaia, vestiti con le tute da lavoro bianche usate nelle centrali nucleari, hanno circondato la fabbrica, mentre alcuni entravano nei capannoni e con la vernice scrivevano su tutti i muri Save Gaza, Stop Genocide  e Viva Palestina.

Ieri abbiamo fatto un presidio alla sede della polizia per chiedere la liberazione dei 500 attivisti arrestati e oggi mi sto recando a l’Eglise de Beguinage per incontrare gli attivisti e le attiviste che da un mese stanno facendo lo sciopero della fame.

Foto di Manfredo Pavoni Gay

Redazione Italia