
20 agenzie umanitarie chiedono un intervento mondiale per salvare la città di Gaza
InfoPal - Thursday, September 18, 2025
Gaza – PIC. Più di 20 importanti agenzie umanitarie hanno lanciato un appello urgente ai leader mondiali affinché intervengano nella città di Gaza, dopo che una commissione delle Nazioni Unite ha concluso per la prima volta che Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi.
In una dichiarazione congiunta di mercoledì, le agenzie hanno esortato tutti gli stati membri dell’ONU ad agire in base al mandato che ha creato l’organismo internazionale 80 anni fa, avvertendo che la situazione a Gaza “non è solo una catastrofe umanitaria senza precedenti ma un genocidio”. I responsabili degli aiuti hanno descritto la sofferenza come insopportabile, sottolineando l’aumento delle morti, la fame e i civili presi di mira mentre cercavano di accedere agli aiuti.
“L’enclave è sull’orlo della fase più letale della sua storia se non verrà intrapresa un’azione immediata”, hanno detto le agenzie, aggiungendo che i governi devono agire ora per fermare la distruzione sistematica della vita e porre fine all’occupazione.
L’avvertimento è arrivato mentre Israele annunciava l’espansione della sua offensiva di terra contro la città di Gaza, parte dell’operazione chiamata “Carri di Gedeone 2”. Il ministro della Guerra israeliano ha dichiarato che l’offensiva sarebbe continuata finché Israele non avesse raggiunto “i suoi obiettivi”.
Sostenuto militarmente e politicamente dagli Stati Uniti, Israele porta avanti una guerra genocida contro Gaza dal 7 ottobre 2023, che ha ucciso 64.964 palestinesi, ne ha feriti 165.312 e ne ha fatti morire di fame almeno 428, tra cui 146 bambini.
Il segretario generale dell’ONU António Guterres ha dichiarato martedì che riferirà la situazione di Gaza e della Cisgiordania alla Corte penale internazionale, sottolineando che ciò che sta accadendo è “distruzione sistematica di una città” e “moralmente, politicamente e legalmente inaccettabile”. Ha accusato Israele di non mostrare apertura a negoziati di pace seri e di essere determinato a “spingersi fino in fondo”.
Ad aggravare l’allarme, l’UNICEF ha avvertito martedì che quasi mezzo milione di bambini a Gaza stanno soffrendo un grave trauma psicologico dopo più di 700 giorni di violenza continua. Parlando in videocollegamento dal campo di Al-Mawasi, la portavoce dell’UNICEF Tess Ingram ha descritto le condizioni come disumane: “È inconcepibile aspettarsi che mezzo milione di bambini, che hanno sopportato violenza e traumi inimmaginabili, fuggano da un inferno solo per ritrovarsi in un altro”.
Ha raccontato di aver incontrato una madre di nome Israa che camminava con cinque figli, affamati, assetati e due scalzi, “diretti verso l’ignoto con poche speranze di trovare sicurezza”. Ingram ha anche riferito che alcuni bambini sono stati uccisi mentre cercavano di prendere acqua.
Secondo i dati dell’ONU, più di 140.000 residenti hanno lasciato la città di Gaza da metà agosto, ma i campi nel sud sono sovraffollati e pericolosamente privi di risorse. Alcune famiglie sfollate stanno persino tornando nelle zone bombardate sotto il fuoco dell’esercito israeliano a causa delle condizioni disperate nei campi.
Nonostante la crescente condanna globale, Israele continua a portare avanti il suo genocidio. Esperti di diritti umani e agenzie umanitarie insistono sul fatto che il genocidio e la fame a Gaza richiedono un intervento globale urgente prima che la crisi peggiori ulteriormente.