
Interrotte le linee internet e telefoniche a Gaza
InfoPal - Thursday, September 18, 2025
Gaza. La compagnia palestinese delle telecomunicazioni ha annunciato mercoledì che i servizi internet e di rete fissa sono stati interrotti nella città di Gaza e nei governatorati del nord, citando danni a diverse principali linee di approvvigionamento causati dalla guerra genocida di Israele in corso.
In una dichiarazione, la compagnia ha affermato che le sue squadre stanno lavorando senza sosta per riparare i danni, ma le condizioni sul terreno restano estremamente pericolose.
In precedenza, l’Euro-Med Human Rights Monitor aveva avvertito di un imminente collasso totale delle reti di comunicazione e internet di Gaza a causa del mirato e ripetuto bombardamento di torri residenziali e edifici alti da parte delle forze di occupazione israeliane (IOF). Il gruppo ha detto che questi attacchi fanno parte di una più ampia campagna di “cancellazione urbana”, intensificatasi dall’11 agosto.
Secondo Euro-Med, gli obiettivi di Israele includono il terrore sui civili per costringerli allo sfollamento forzato verso sud, la distruzione delle infrastrutture urbane per impedire il loro ritorno nel futuro e lo smantellamento di ciò che resta delle reti di comunicazione critiche, isolando ulteriormente i residenti di Gaza, tagliandoli fuori dalla possibilità di documentare i crimini o chiedere aiuto.
Oltre agli attacchi contro le stazioni di trasmissione sui tetti, il rapporto ha avvertito che il sistema di telecomunicazioni di Gaza rischia il collasso poiché la carenza di carburante minaccia di spegnere le stazioni operative. L’organizzazione ha descritto questa come una politica sistematica che combina bombardamenti e blocco per tagliare le linee vitali di Gaza, isolare la popolazione dal mondo esterno, cancellare le prove dei crimini di massa e facilitare lo sfollamento forzato.
Il gruppo ha sottolineato che i blackout delle comunicazioni ostacolano gravemente il lavoro delle squadre mediche e di soccorso, impedendo loro di raggiungere le vittime, molte delle quali muoiono dissanguate. Inoltre, lascia le persone intrappolate sotto le macerie incapaci di chiedere aiuto, interrompe il coordinamento delle ambulanze e blocca le risposte umanitarie urgenti. “Il blackout”, ha aggiunto il rapporto, “diventa un’arma di uccisione indiretta non meno letale degli attacchi diretti”.
(Fonti: PIC, Quds News).