
Fuori i militari da scuole, boschi e città! Italian Raid Commando mai più!
Osservatorio contro militarizzazione di scuole e università - Sunday, June 1, 2025Appreso che per il secondo anno consecutivo l’esercitazione si sarebbe nuovamente tenuta nei territori di Monza, della Brianza e del Lecchese, e memori dello sconcerto per la presenza di pattuglie militari nel Parco di Monza e di carri armati nelle campagne del lecchese, cittadine e cittadini e associazioni delle due provincie hanno deciso che si sarebbero mobilitate per contrastare la 37° edizione di Italian Raid Commando https://osservatorionomilscuola.com/2025/05/12/monza-25-maggiio-campagne-militarizzate-brianza-parata-militare/
Monza per la Pace, Assemblea permanente contro la guerra di Lecco, Rete Lotte Sociali Monza Brianza si sono attivate per promuovere una campagna di sensibilizzazione e di mobilitazione contro Italian Raid Commando 2025 che, spacciata come una semplice gara è sempre stata, per ammissione degli stessi organizzatori, una vera e propria esercitazione militare per pattuglie militari NATO provenienti dall’Italia e da altri Paesi, con patrocini istituzionali e sponsorizzata da fabbriche che si arricchiscono nella produzione e nel traffico d’armi. Tra gli sponsor la nota Fiocchi Munizioni.
L’impiego della scuola media di Briosco come base logistica per i militari ha ulteriormente motivato il contrasto a questo appuntamento.
Italian Raid Commando 2025: NO propaganda militare Monza, Brianza, Lecco e NO Rearm Europe
Se lo scorso anno Italian Raid Commando era più o meno passata sotto silenzio, anche perché l’informazione è sempre stata celata alla popolazione, la mobilitazione di quest’anno ha avuto una notevole eco anche sulla stampa nazionale. Numerose sono state le prese di posizione di associazioni, organizzazioni sindacali, forze politiche, con proteste di sindaci di Comuni interessati dalle esercitazioni ma non informati, e interrogazioni ai presidenti delle istituzioni patrocinanti quali le Provincie di MB e di Lecco, Regione Lombardia, e al ministro Valditara per l’utilizzo della scuola come base logistica.
Unuci Lombardia, pochi giorni dopo la pubblicazione dell’articolo su Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole delle università, ha oscurato il sito di Italian Raid Commando rendendolo accessibile solo con password.
I volantinaggi e i flashmob nella città di Monza organizzati da Monza per la pace https://www.instagram.com/monza_per_la_pace/ al cui appello hanno aderito numerose realtà, e quelli organizzati in Brianza e nel lecchese da Assemblea permanente contro la guerra di Lecco https://www.instagram.com/assembleacontroleguerrelc/ , Rete Lotte Sociali Monza Brianza sono infatti culminati con il presidio alla scuola media di Briosco la sera di giovedì 22 maggio per contestare e disturbare rumorosamente l’arrivo delle pattuglie https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/23/in-brianza-la-palestra-scolastica-diventa-la-base-per-una-competizione-militare-la-protesta-dei-cittadini-cosi-si-normalizza-la-guerra/7999336/ (articolo e video racconto) https://www.mbnews.it/2025/05/presidio-contro-litalian-raid-commando-a-briosco-in-centinaia-per-dire-no/ (articolo e foto) https://radioblackout.org/2025/05/briosco-dice-no-allitalian-raid-commando-nella-scuola-del-paese/ (interviste) e la mattina del 25 maggio a Monza, con un presidio in P.zza San Paolo contro il riarmo in Europa e contro il genocidio del popolo palestinese a Gaza e con la contestazione lungo il percorso della parata militare verso la Villa Reale a Monza.
https://www.mbnews.it/2025/05/italian-raid-commando-a-monza-proteste-e-sfilata-dei-militari/
https://primamonza.it/attualita/i-militari-sfilano-tra-applausi-e-contestazioni/ (articoli e foto)
Qualcuno ha fatto notare che dopo ben 36 edizioni di Italian Raid Commando in altri territori della Lombardia, questa è la prima edizione che viene contestata https://www.difesaonline.it/evidenza/lettere-al-direttore/lettera-difesa-online-italian-raid-commando-e-polemiche-dopo-quasi-40
È vero! Come è vero che le recenti chiamate al riarmo con l’azzeramento della spesa sociale hanno strappato la maschera e reso intollerabile la presenza dell’esercito in eventi a carattere sportivo o di protezione civile e reso evidente che la “guerra per gioco e la guerra esibita (…) ha sempre più il sapore amaro di quella reale che alcuni vorrebbero instillare nella mente delle persone come un evento inevitabile”.
Da questa consapevolezza e da questa mobilitazione indietro non si torna, in un quadro più ampio di opposizione all’incremento delle spese militari, all’economia di guerra e alla retorica guerrafondaia che contraddistingue governo italiano e Unione Europea.