
No Ponte a Messina tra investimenti militari e bocciatura della Corte dei Conti
Osservatorio contro militarizzazione di scuole e università - Tuesday, December 2, 2025Pioveva sui 15mila manifestanti che il 29 novembre hanno sfilato in corteo, a Messina, contro la costruzione del Ponte sullo Stretto, rievocata da Matteo Salvini e dal governo attuale italiano.
Un mese fa la Corte dei Conti ha negato il visto di legittimità al progetto presentato dal governo, ma Pietro Ciucci, AD Società Stretto di Messina, e il ministro Salvini hanno dichiarato che correggeranno la documentazione come richiesto per aprire i cantieri nel 2026.
Il Ponte sullo Stretto per la popolazione siciliana e italiana, accorsa da tutto il Paese per sostenere la protesta, rimane un’opera tanto dispendiosa quanto inutile, dimostrazione di mania di grandezza, espressione di un modello politico e economico di speculazione.
Come attiviste e attivisti siciliani dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università siamo felici per la riuscita della manifestazione. Al corteo erano presenti anche le bandiere palestinesi, vicinanza effettiva anche nei piani di ricostruzione. Sia Gaza che il progetto del Ponte sullo Stretto hanno tra le aziende appaltatrici la Webuild Group. Non stiamo generalizzando se diciamo che il meccanismo finanziario di espropriazione e devastazione dei territori è lo stesso.
Vista la presenza di basi militari NATO nel sud Italia, la commissione europea ha inserito il Ponte sullo Stretto nel piano di investimenti della Trans-European Transport Network (TEN-T) come infrastruttura utile alla mobilità militare europea e all’applicazione di tecnologie dual-use.
Siamo contrariə all’economia di guerra e a tutte le frottole raccontate per giustificare il Ponte.
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Sicilia