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Catania. La repressione cala sul movimento per la Palestina
Piovono a Catania misure cautelari e multe per decine di migliaia di euro nei confronti di attivist3 che hanno partecipato ai blocchi del porto e della stazione durante gli Scioperi Generali del 22 settembre e del 3 ottobre. Migliaia di persone in piazza, equipaggi di terra che hanno accompagnato dall’inizio […] L'articolo Catania. La repressione cala sul movimento per la Palestina su Contropiano.
Catania, 15 dicembre: Corso di formazione “Conoscere la guerra per costruire un immaginario di pace”
LUNEDÌ, 15 DICEMBRE 2025, ORE 8:30-13:30 AULA MAGNA L.S. “E. BOGGIO LERA” DI CATANIA (INGRESSO VIA QUARTARONE) Si svolgerà lunedì 15 dicembre 2025 dalle ore 8:30 fino alle 13:30 a Catania, presso il Liceo Scientifico “Enrico Boggio Lera“, il Convegno di Formazione e Aggiornamento in presenza e online per il personale scolastico organizzato dal CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica) con la collaborazione dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università dal titolo “Conoscere la guerra per costruire un immaginario di pace“. Il Corso si svolgerà sia in presenza che on line (per chi non abita nella provincia di Catania), ma in entrambi i casi occorre iscriversi e attendere la conferma al seguente link: https://forms.gle/2P4cqNVBK7ZHRaKY6 Si ricorda che il CESP è Ente accreditato/qualificato per la formazione del personale della scuola (Dir. MIUR n. 170/2016), per cui viene rilasciato Attestato di Partecipazione valido per l’esonero dal servizio per tutto il personale Docente e Ata (art. 36 Ccnl 2019/2021). PROGRAMMA DEL CONVEGNO Introduce e coordina: Patrizia Russo (Docente, Cesp Catania) Intervengono: Antonino De Cristofaro (Docente, Cobas Scuola) Pace e guerra dopo la fine del mondo bipolare     Gabriella Falcicchio (Docente di Pedagogia, Università di Bari) L’antropologia della guerra, noi e i nemici Michele Lucivero (Docente, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università) Educare alla pace. Oltre la militarizzazione dell’istruzione Futura D’Aprile (Saggista, Giornalista free lance) Il mercato delle armi e le guerre Si allega locandina e modulo esonero dal servizio. cespboggio25Download
Catania. L’incendio alla biblioteca della “Pestalozzi” non è un caso limite
Il vile incendio che ha distrutto la biblioteca “Alessia nel Paese delle Meraviglie” dell’Istituvo Pestalozzi di Catania non è un caso limite, è l’ultimo atto criminale mafioso consumato in città contro la scuola pubblica statale: ●Istituto “Vitaliano Brancati”: gennaio 2024, danneggiate aule, corridoi e segreteria, appiccato il fuoco a documenti […] L'articolo Catania. L’incendio alla biblioteca della “Pestalozzi” non è un caso limite su Contropiano.
No Ponte a Messina tra investimenti militari e bocciatura della Corte dei Conti
Pioveva sui 15mila manifestanti che il 29 novembre hanno sfilato in corteo, a Messina, contro la costruzione del Ponte sullo Stretto, rievocata da Matteo Salvini e dal governo attuale italiano. Un mese fa la Corte dei Conti ha negato il visto di legittimità al progetto presentato dal governo, ma Pietro Ciucci, AD Società Stretto di Messina, e il ministro Salvini hanno dichiarato che correggeranno la documentazione come richiesto per aprire i cantieri nel 2026. Il Ponte sullo Stretto per la popolazione siciliana e italiana, accorsa da tutto il Paese per sostenere la protesta, rimane un’opera tanto dispendiosa quanto inutile, dimostrazione di mania di grandezza, espressione di un modello politico e economico di speculazione.  Come attiviste e attivisti siciliani dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università siamo felici per la riuscita della manifestazione. Al corteo erano presenti anche le bandiere palestinesi, vicinanza effettiva anche nei piani di ricostruzione. Sia Gaza che il progetto del Ponte sullo Stretto hanno tra le aziende appaltatrici la Webuild Group. Non stiamo generalizzando se diciamo che il meccanismo finanziario di espropriazione e devastazione dei territori è lo stesso. Vista la presenza di basi militari NATO nel sud Italia, la commissione europea ha inserito il Ponte sullo Stretto nel piano di investimenti della Trans-European Transport Network (TEN-T) come infrastruttura utile alla mobilità militare europea e all’applicazione di tecnologie dual-use. Siamo contrariə all’economia di guerra e a tutte le frottole raccontate per giustificare il Ponte. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Sicilia
Il trattenimento in frontiera in una continua mutazione giuridica
Il 15 dicembre 2025 dalle 9.30 alle 16.30, presso Cre.Zi. Plus a Palermo, le associazioni ASGI, CLEDU e Spazi Circolari organizzano una giornata di formazione e confronto dedicata all’evoluzione del trattenimento in frontiera. La giornata offrirà una panoramica aggiornata sulle trasformazioni in corso nel sistema delle procedure di frontiera e delle misure di trattenimento, in un contesto segnato da sperimentazioni, frequenti interventi legislativi e dai prossimi cambiamenti legati alla riforma europea del diritto d’asilo. Il confronto attraverserà il caso dei centri in Albania, le prassi attualmente adottate negli hotspot siciliani, il ruolo del/della difensore/difensora e gli sviluppi giurisprudenziali, fino ai nodi costituzionali e ai limiti posti dal diritto UE a tutela della libertà personale. Nel corso della giornata si alterneranno interventi di esperti ed esperte del settore e momenti di discussione collettiva, con l’obiettivo di riflettere insieme sul ruolo del trattenimento e condividere strumenti di analisi, criticità emergenti e possibili scenari futuri utili a chi opera nella tutela dei diritti in frontiera. PROGRAMMA Moderano: Martina Ciardullo e Ginevra Maccarrone 09:30 – Il trattenimento in frontiera nei centri in Albania: resoconto storico-giuridico di una vicenda emblematica. Daniele Valeri e Riccardo Campochiaro 10:00 – La procedura di frontiera nelle ultime modifiche normative: i requisiti, le conseguenze e il ruolo del trattenimento. Giulia Crescini 10:25 – L’attuale applicazione delle procedure di frontiera e del trattenimento in frontiera in Sicilia. Laura Lo Verde e Elena Luda 10:50 – L’esercizio del diritto di difesa in frontiera e l’evoluzione giurisprudenziale in tema di procedure accelerate. Relatore: Salvatore Fachile 11:10 – Primo dibattito 11:50 – La finzione di non ingresso introdotta dal Dl 20/23 nella procedura di non ingresso: la funzione e i possibili scenari futuri. Iolanda Apostolico 12:15 – La riforma europea del diritto di asilo: il trattenimento sistemico nei nuovi Regolamenti Screening e Procedure e nella nuova Direttiva Accoglienza. Federica Remiddi 12:40 Secondo dibattito 13:00 – 14:00: Pausa pranzo Inizio lavori seconda sezione, moderano: Luce Bonzano e Martina Stefanile 14:15 – I limiti invalicabili alla libertà personale nei principi fondanti la Costituzione italiana e il diritto primario europeo. Loredana Leo e Mario Serio 15:00 – Terzo dibattito 16:00 – Conclusione dei lavori ISCRIZIONI La partecipazione è gratuita, con iscrizione tramite modulo online entro la data del 10 dicembre. L’evento si terrà presso il Cre.Zi. Plus in Via Paolo Gili, 4, 90138, Cantieri Culturali alla Zisa. La formazione è in fase di accreditamento presso il COA di Palermo. Per ulteriori informazioni: inlimine@asgi.it Clicca qui per l’iscrizione L’evento sarà trasmesso anche su YouTube.
𝐃𝐚𝐥𝐥𝐚 #𝐏𝐚𝐥𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐚 𝐍𝐨𝐢: 𝐥𝐚 #𝐦𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 #𝐒𝐢𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚.
#Modica (Ragusa), sabato 𝟐𝟐 𝐍𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝐡 𝟐1 𝐼𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑨𝒏𝒕𝒐𝒏𝒊𝒐 𝑴𝒂𝒛𝒛𝒆𝒐, 𝑠𝑎𝑔𝑔𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑡𝑎. Dopo la pausa autunnale, riapriamo le porte dell’Hemingway. E lo facciamo tornando da dove ci eravamo lasciati.
Lettera Garante dell’infanzia, Villaggio Esercito viola principi tutela dei bambini
Leggiamo con sollievo la pronta risposta della Garante nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza alla lettera aperta a lei rivolta dalla rete 10 100 1000 Piazze di Donne per la Pace.  Oggetto della interlocuzione è la qualità educativa del Villaggio dell’Esercito allestito il mese ottobre scorso in una delle piazze centrali di Palermo. Nella lettera viene espressa la profonda preoccupazione rispetto alla diffusione, nel linguaggio pubblico e nelle pratiche educative, di modelli e messaggi che tendono a normalizzare la guerra e a legittimare il militarismo come orizzonte culturale anche per le bambine e i bambini. E viene chiesto che l’allestimento venga riconosciuto nella sua gravità simbolica, e in aperto contrasto con la tutela dei diritti dell’infanzia. L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Marina Terragni ha risposto ed espresso tutta la sua preoccupazione per l’iniziativa. «La nostra Costituzione sancisce all’articolo 11 che L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. La stessa Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza invita a promuovere tra i minori una cultura di pace, affermando il rispetto dei popoli e la prevenzione dei conflitti. Iniziative come quella palermitana rischiano pertanto di violare inderogabili principi elevati a tutela di bambini e adolescenti». Terragni annuncia altresì che sta per avviare una consultazione pubblica rivolta a ragazze e ragazzi tra i 14 e i 18 anni proprio allo scopo di sondare le loro percezioni e i loro vissuti riguardo alla guerra e ai conflitti – sentimenti ancora poco esplorati, benché il tema sia di drammatica attualità – al fine di offrire alle istituzioni utili elementi di riflessione. Da parte nostra, come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, in prossimità della kermesse dell’Esercito Italiano a Palermo abbiamo chiesto all’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia e ai dirigenti scolastici di non sponsorizzare questo evento, e alle/ ai docenti di non rendersi disponibili ad accompagnare nessun/a studente.  Come Osservatorio sono già tre anni che denunciamo e osteggiamo la contaminazione dell’apparato mediatico della Difesa a danno della scuola e della società civile. Iniziative che non hanno alcuna ricaduta educativo-pedagogica se non quella di “normalizzare” la guerra e l’uso della forza, oltre a tentare di reclutare giovani nelle Forze Armate presentata come una “sicura” opportunità di lavoro. Speriamo la dichiarazione della Garante nazionale Terragni stimoli una attenzione nuova anche da parte di tutte le USR di Italia, leggi qui la lettera: Lettera aperta alla Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Rotolo, il cemento asfalta il verde
Se c’è una città in cui manca il verde, in cui si continua a dichiarare “no al consumo di suolo” mentre si sfornano permessi di costruire che sacrificano le ultime aree libere, questa è Catania. Gli Uffici pensano che il problema si possa risolvere con la perequazione, vale a dire […] L'articolo Rotolo, il cemento asfalta il verde su Contropiano.
Catania, 10 novembre, presentazione inchiesta e dossier sul riarmo accademico di Altrəconomia
LUNEDÌ, 10 NOVEMBRE ALLE ORE 17:30 CATANIA, MONASTERO DEI BENEDETTINI, UNIVERSITÀ DI CATANIA Pubblichiamo la sintesi che l’Osservatorio DIGA di Catania (formato da docenti universitari, che hanno raccolto circa 500 firme per bloccare le relazioni accademiche con Israele) ha prodotto relativamente ad un dossier ben articolato sul coinvolgimento dell’Università di Catania con la filiera bellica. Proprio l’Osservatorio DIGA, insieme all’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, sarà protagonista di un incontro il 10 novembre a Catania. Mentre a Gaza continuano le violenze, altri morti e aiuti umanitari bloccati arbitrariamente, le nostre attività di protesta e la richiesta di azioni concrete non si sono fermate. A metà del mese di ottobre abbiamo completato il dossier sulle relazioni tra UNICT, enti e università israeliane e l’industria bellica, contenente una mappatura dei rapporti e delle conseguenze nei territori colpiti direttamente dalla guerra e che evidenzia i  rischi concreti  della stessa libertà di ricerca. Il report è stato consegnato al rettore Enrico Foti e alla commissione d’Ateneo già incaricata di verificare l’esistenza di connessione diretta o indiretta tra Unict e attività belliche come previsto dall’ art.28 c.4 dello Statuto d’Ateneo. Di seguito una sintesi. RAPPORTO DIGA (DISUGUAGLIANZE, INFORMAZIONE, GUERRA, AMBIENTE) SULLE RELAZIONI TRA UNICT, ENTI E UNIVERSITÀ ISRAELIANE E L’INDUSTRIA BELLICA Contesto e motivazione Negli ultimi anni si è acuita la pressione internazionale sulle istituzioni israeliane per il loro ruolo nei territori palestinesi occupati: dal pronunciamento della Corte di Giustizia Internazionale (19 luglio 2024) sulla illiceità del sistema di occupazione, al riconoscimento da parte dell’International Association of Genocide Scholars (31 agosto 2025) della sussistenza di elementi di genocidio a Gaza, fino alle conclusioni della Commissione d’inchiesta ONU (16 settembre 2025). In tale quadro, la Campagna palestinese per il Boicottaggio Accademico (PACBI) e il movimento BDS hanno rinnovato l’appello a sospendere relazioni istituzionali con università e enti accademici ritenuti complici delle politiche di occupazione e repressione. Il dossier DIGA analizza le relazioni tra l’Università di Catania (UNICT), università ed enti israeliani e l’industria bellica (in particolare Leonardo S.p.A.), verificandone la coerenza con la missione pubblica dell’ateneo e con l’art. 28 c.4 dello Statuto. Ambito e principali relazioni esaminate Tra gennaio 2021 e giugno 2025 UNICT ha stipulato almeno otto accordi/partenariati con istituzioni israeliane (coinvolgendo 6 dipartimenti: DEI, DICAR, DSFS, DMI, BIOLMG e la Scuola di Medicina). Molti sono progetti Horizon o equivalenti; alcuni esempi rilevanti: • Progetti H2020/Horizon: RESTCOAST (BIOMLG + INPA), SOB4ES (BIOMLG + ARO), progetti DICAR con The Hebrew University, progetti DEI con BenGurion University, e iniziative di AI/semiconduttori (NeAIxt, HiConnects). • Accordi di mobilità/coop.: Scuola di Medicina + Hebrew University (2021–2026). Parallelamente, UNICT intrattiene rapporti con Leonardo S.p.A.: progetti di ricerca applicata, borse di dottorato, tirocini, “Exploit my Patent”, talent programmes e partnership su AI e semiconduttori (es. FAIR, GENESIS). Risultanze critiche principali Rapporti con università e enti israeliani 1. Evidenze critiche sulla Hebrew University: documentazione storica e recente (espropri territoriali, espansione del campus a Monte Scopus su aree oltre la Green Line, collaborazioni con l’apparato militare, repressione del dissenso accademico) pone questioni di incompatibilità politica e morale con la missione dell’ateneo. Recenti sospensioni/istanze da altri atenei rafforzano il fondamento delle preoccupazioni. 2. Progetti ambientali e agricoli (RESTCOAST, SOB4ES): la cooperazione con INPA (Autorità israeliana parchi e natura) e ARO solleva problemi peculiari. INPA è descritta come agente di “sionismo verde” che usa strumenti di conservazione per finalità di controlloterritoriale e di esproprio; ARO è organo governativo con legami a pratiche agricole e territoriali che coinvolgono territori occupati. L’attività congiunta rischia di risultare complice di processi di ecocidio e di esclusione delle comunità locali. Rapporti con Leonardo spa 3. 4. Dualuse e trasferimento tecnologico: progetti su AI, cybersecurity e semiconduttori, oltre a partnership con aziende della difesa (attraverso Leonardo), implicano rischi concreti di riutilizzo militare e di sorveglianza delle competenze e dei risultati scientifici prodotti. Opacità contrattuale e insufficienza di garanzie etiche: numerose convenzioni prevedono NDAs, clausole di esclusività IP e formulazioni generiche di finalità, ostacolando verifiche pubbliche e duediligence etiche. Mancano clausole automatiche di sospensione o divieti di destinazione a usi militari. Valutazione giuridicoetica Lo Statuto UNICT (art. 28 c.4), i codici internazionali sull’integrità della ricerca (ALLEA, UNESCO) e il principio di precauzione forniscono una base normativa ed etica per intervenire. L’obiettivo non è la censura di singoli accademici, ma la sospensione e la revisione di relazioni istituzionali che legittimino o favoriscano pratiche contrarie ai diritti umani e alla sostenibilità ambientale, come nel caso del genocidio a Gaza. Proposta cautelare e raccomandazioni operative DIGA propone una linea d’azione urgente, proporzionata e trasparente: Misure immediate (entro 7 giorni) • Sospensione cautelare: blocco immediato e temporaneo (periodo iniziale proposto: 90 giorni) di ogni nuovo avvio e, per componenti sensibili, delle relazioni istituzionali formali con i soggetti più critici (in particolare: Hebrew University of Jerusalem; Israel Nature and Parks Authority – INPA; Agricultural Research Organization – ARO; altri enti/aziende identificati). La sospensione riguarda i rapporti istituzionali, non l’attività individuale non vincolata da accordi formali. • Nomina Commissione indipendente: istituzione entro 7 giorni di una Commissione mista (docenti, rappresentanti studenteschi, esperti esterni in diritto internazionale/diritti umani/etica) con mandato scritto e termine massimo (es. 60 giorni) per acquisire documenti, valutare destinazioni d’uso e proporre raccomandazioni puntuali (mantenimento, rinegoziazione, cessazione). Misure a breve/medio termine (entro 3 mesi) • Pubblicazione: registro pubblico dei rapporti (ultimi 5 anni) e pubblicazione di estratti contrattuali non sensibili. • Clausole etiche obbligatorie: inserimento di valutazioni d’impatto, limitazioni di destinazione d’uso, obbligo di open publication e clausole risolutive in tutti i nuovi accordi. • Garanzie per studenti e personale: piani di tutela per completamento dei percorsi e opzioni alternative di ricerca.Misure strutturali (6–12 mesi) • Aggiornamento regolamentare per tradurre art. 28 c.4 in procedure operative chiare (criteri di incompatibilità, tempi, organo decisionale). • Programmi permanenti di formazione su “dual use”, etica della ricerca e impatti socioambientali. Conclusione Alla luce delle evidenze raccolte, la sospensione cautelare e l’istruttoria pubblica e indipendente sono misure proporzionate e necessarie per tutelare la coerenza statutaria dell’Ateneo e prevenire responsabilità etiche e reputazionali. L’adozione rapida di trasparenza, clausole etiche vincolanti e procedure partecipate costituisce la via per conciliare libertà accademica individuale e responsabilità istituzionale pubblica. In questa direzione, un approccio critico e coerente con la missione pubblica dell’università rappresenta la condizione necessaria per evitare che la formazione e la ricerca diventino strumenti di legittimazione del complesso militare-industriale e del genocidio in Palestina, preservando così il ruolo dell’istituzione come spazio di conoscenza libera, giustizia e responsabile. Clicca in basso per scaricare il rapporto completo. rapportocompletoDownload
#norearmeurope APPUNTAMENTI IN #SICILIA CON @altreconomia Presentazione dell’inchiesta RIARMO ACCADEMICO con Luca Rondi PALERMO #leonardo 8 novembre h. 17:30 // ExKarcere // Via San Basilio, 17 intervengono Luca Rondi e Collettivo Universitario Scirocco CATANIA 10 novembre h. 17:30 // Monastero dei Benedettini (UniCt) intervengono Luca Rondi e Antonio Mazzeo, Studentixpalestina, Osservatorio contro guerra e militarizzazione delle scuole e delle università, Osservatorio DIGA