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No Ponte a Messina tra investimenti militari e bocciatura della Corte dei Conti
Pioveva sui 15mila manifestanti che il 29 novembre hanno sfilato in corteo, a Messina, contro la costruzione del Ponte sullo Stretto, rievocata da Matteo Salvini e dal governo attuale italiano. Un mese fa la Corte dei Conti ha negato il visto di legittimità al progetto presentato dal governo, ma Pietro Ciucci, AD Società Stretto di Messina, e il ministro Salvini hanno dichiarato che correggeranno la documentazione come richiesto per aprire i cantieri nel 2026. Il Ponte sullo Stretto per la popolazione siciliana e italiana, accorsa da tutto il Paese per sostenere la protesta, rimane un’opera tanto dispendiosa quanto inutile, dimostrazione di mania di grandezza, espressione di un modello politico e economico di speculazione.  Come attiviste e attivisti siciliani dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università siamo felici per la riuscita della manifestazione. Al corteo erano presenti anche le bandiere palestinesi, vicinanza effettiva anche nei piani di ricostruzione. Sia Gaza che il progetto del Ponte sullo Stretto hanno tra le aziende appaltatrici la Webuild Group. Non stiamo generalizzando se diciamo che il meccanismo finanziario di espropriazione e devastazione dei territori è lo stesso. Vista la presenza di basi militari NATO nel sud Italia, la commissione europea ha inserito il Ponte sullo Stretto nel piano di investimenti della Trans-European Transport Network (TEN-T) come infrastruttura utile alla mobilità militare europea e all’applicazione di tecnologie dual-use. Siamo contrariə all’economia di guerra e a tutte le frottole raccontate per giustificare il Ponte. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Sicilia
Messina : corteo contro l’imbroglio del ponte .
Migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione nazionale a Messina contro il progetto di costruzione del ponte ,oramai diventato un dispotivo politico finanziario per estrarre valore dai territori marginalizzati. S’impongono progetti eterodiretti ai territori con promesse fallaci di posti di lavoro e sviluppo mentre le condizioni reali di emarginazione e mancanza di infrastrutture non vengono intaccate. Questo faraonico progetto che ha già dilapidato milioni di euro senza aver mosso una zolla di terra rappresenta una manna per le consorterie mafiose che controllano il territorio in combutta con i cacicchi locali e una grande occasione di profitti per aziende come Webuild. Tra i temi evidenziati dal movimento popolare è il ruolo che WeBuild (capofila nella progettazione e costruzione del Ponte) ha nella speculazione sulla Striscia di Gaza: è una delle multinazionali in pole position per mattere mani sugli affari edilizi nei territori palestinesi, occupati illegalemente da Israele. Ne parliamo con Federico Alagna del comitato no ponte di Messina.
MESSINA: LE BUGIE DELLE DESTRE SULLA PARTECIPAZIONE AL CORTEO CONTRO IL PONTE SULLO STRETTO, “È ANNI CHE PORTIAMO IN PIAZZA MIGLIAIA DI PERSONE”
Migliaia di persone hanno partecipato nel pomeriggio di sabato 29 novembre 2025 alla manifestazione nazionale contro la realizzazione del ponte sullo Stretto a Messina. La mobilitazione era promossa da decine di associazioni ambientaliste, movimenti, organizzazioni politiche e sindacali, in piazza insieme – nonostante una fitta pioggia – per “salvaguardare il territorio e chiedere opere e interventi veramente utili” a Calabria e Sicilia. Tra i temi evidenziati dal movimento popolare è il ruolo che WeBuild (capofila nella progettazione e costruzione del Ponte) ha nella speculazione sulla Striscia di Gaza: è lei una delle multinazionali in pole position per mattere mani sugli affari edilizi nei territori palestinesi, occupati illegalemente da Israele. A seguito della manifestazione, però, si sono scatenate ‘battaglie social’ mosse dalle destre, in particolare dalla Lega che promuove per prima la realizzzazione della mastodontica opera, per cercare di delegittimare la partecipazione e pubblicando foto della fine della manifestazione, durante i comizi finali, in cui vengono mostrate dall’alto poche centiana di persone in piazza Duomo (in foto, a sinistra). Ciò che i post leghisti non raccontano è che il corteo si era precedentemente diviso in due. Una parte della manifestazione, infatti, era terminata in Piazza Municipio. Sono due “le grandi anime del movimento”, spiega Massimo, dell’Assemblea No Ponte ai microfoni di Radio Onda d’Urto: una che “raccoglie attraverso il Coordinamento No Ponte una serie di associazioni” e un’altra grande anima “dell’Assemblea No Ponte” che, per portare avanti la lotta comune, spesso si intersecano in manifestazioni unitarie come quella di sabato, terminando però in due piazze distinte. L’intervista a Massimo, dell’Assemblea no Ponte da Messina. Ascolta o scarica.  
Solidarietà agli arrestati No Ponte
Nella notte tra il 9 e il 10 settembre, tre compagni sono stati tratti in stato di arresto, e ora sono in carcere, con accuse che riguardano fatti avvenuti a marzo, durante il Carnevale “No ponte, contro WeBuild e in solidarietà al popolo Palestinese”. Altrx compagnx, invece, sono statx perquisitx. Abbiamo chiesto a una compagna […]