PALESTINA: ACCORDO DI CESSATE IL FUOCO TRA ISRAELE E HAMAS. COMMENTI E ANALISI SU RADIO ONDA D’URTO

Radio Onda d`Urto - Thursday, October 9, 2025

Accordo tra Israele e Hamas per la prima fase del cessate il fuoco con un accordo che prevede la liberazione di ostaggi israeliani e circa duemila detenuti palestinesi. L’annuncio è stato dato nella notte da Donald Trump, mentre si susseguono le voci di speranza ma anche di preoccupazione riguardo al futuro della Striscia di Gaza.

L’accordo prevede il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza, ma solo “sulla carta”. Sebbene l’intesa sembri aprire uno spiraglio di speranza dopo oltre due anni di genocidio la situazione rimane estremamente volatile.

Già i primi segnali d’allarme dopo l’annuncio, alle 11 ora italiana, dell’entrata in vigore di cessate il fuoco: l’ufficio di Netanyahu ha subito chiarito che il cessate il fuoco a Gaza non entrerà in vigore finché l’accordo non sarà ratificato oggi dal governo israeliano. Ha già fatto sapere di essere contrario al voto il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, noto per il suo supporto ai coloni suprematisti in Cisgiordania. Netanyahu dovrebbe convocare il suo gabinetto di sicurezza alle 17.

Attenzione massima quindi sul rispetto da parte di Israele dell’accordo per il cessate il fuoco e quello che è il progetto di occupazione totale della terra palestinese nella Cisgiordania occupata. Proprio qui l’esercito israeliano ha arrestato stamane almeno 9 palestinesi, dopo aver effettuato raid a tappeto nelle aree di Nablus, Betlemme e Tulkarem. Anche nella Striscia, come denuncia un Mohammed al-Mughayyir, funzionario della Difesa civile di Gaza, sono stati segnalati diversi attacchi israeliani dopo l’annuncio del raggiungimento di un accordo, tra cui “una serie di intensi attacchi aerei” su Gaza City e nel nord della striscia in generale.

I festeggiamenti per le strade di Gaza, ormai ridotte in macerie, sono segno di un sollievo dopo un lungo periodo di violenze e aggressioni quotidiane. Hamas e le forze di resistenza palestinesi hanno dichiarato che la prima fase del piano prevede non solo il ritiro delle forze israeliane, ma anche l’ingresso di aiuti umanitari e uno scambio di prigionieri. I gruppi della resistenza palestinese hanno rivolto un messaggio di gratitudine ai paesi arabi coinvolti nelle trattative, così come ai popoli liberi che li hanno sostenuti nella lotta per la liberazione della Palestina.

Ai microfoni di Radio Onda d’Urto l’analisi del giornalista Alberto Negri, per anni inviato di guerra e oggi editorialista de Il Manifesto. Ascolta o scarica.

Eliana Riva, giornalista e caporedattrice di Pagine Esteri. Ascolta o scarica.