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Genocidio nella Striscia di Gaza, giorno 792: intensi bombardamenti su varie aree. 6 palestinesi uccisi e 15 feriti nelle ultime 48 ore
Gaza-InfoPal. Israele continua a violare il cessate il fuoco per il 57° giorno consecutivo, bombardando la Striscia di Gaza, uccidendo quotidianamente e distruggendo quel poco di edifici ancora in piedi. Il “piano di pace Trump” è uno specchietto per le allodole per distrarre l’attenzione globale sul genocidio israelo-statunitense a Gaza e per continuare senza troppe interferenze il progetto di occupazione e trasformazione della regione costiera, svuotandola quanto più possibile degli abitanti e convertendola in una impresa commerciale, come più volte annunciato dal presidente USA e dai suoi collaboratori. Il piano reale è portare avanti, come sta accadendo in questi due ultimi mesi, una guerra genocida/olocaustica di bassa intensità, con uso di droni e di artiglieria, meno impattante per i soldati di occupazione, e molto meno visibile mediaticamente. Il resto del meccanismo genocida rimane inalterato, con la prosecuzione del blocco su tutti i lati, dell’ingegneria della fame (creata artificialmente attraverso ingressi minimi di aiuti alimentari), della distruzione di ciò che resta degli edifici, degli ostacoli paralizzanti alle cure mediche e così via. La pulizia etnica genocida, dunque, prosegue, ma l’opinione pubblica mondiale, manipolata dai media egemonici, è anestetizzata e resa cieca dalla propaganda israelo-occidentale che racconta la menzogna del cessate il fuoco. I lettori dei siti di notizie sulla Palestina e sul genocidio sono diminuiti drasticamente, nell’illusione di una “pace” che è solo una farsa. Nelle prime ore di sabato mattina, aerei da guerra israeliani hanno lanciato una serie di intensi bombardamenti contro diverse aree della Striscia di Gaza orientale, accompagnati da colpi di artiglieria e d’arma da fuoco concentrati intorno e all’interno della zona cuscinetto nota come “linea gialla”. Fonti mediche hanno riferito che un civile è rimasto ferito nel nord di Gaza mentre le forze israeliane effettuavano operazioni di demolizione nell’area di Sheikh Zayed, a nord. Gli aerei israeliani hanno anche lanciato cinture di fuoco nella parte orientale della città di Gaza e preso di mira Khan Yunis orientale. Altri bombardamenti hanno colpito la città di Rafah, nella parte meridionale della Striscia, e le aree a est del campo profughi di al-Maghazi, nella parte centrale della Striscia. Demolizione continue. Le forze di occupazione israeliane effettuano demolizioni con esplosivi di edifici residenziali in via Al-Hatabiyah a Beit Lahia, a nord della Striscia di Gaza. Ucciso un operatore della protezione civile. Un operatore della protezione civile è morto, sabato, a causa delle ferite riportate il giorno prima in un attacco aereo israeliano nel nord. Fonti locali hanno riferito che l’agente della protezione civile Suhail Dahman è morto per le ferite riportate quando l’esercito di occupazione israeliano ha preso di mira l’area intorno alla moschea di al-Ribat a Beit Lahia. Anche il figlio di Dahman è rimasto gravemente ferito durante l’attacco, avvenuto mentre si stavano recando a controllare la loro casa nell’area del progetto di Beit Lahia. La sua morte porta il numero totale di agenti della protezione civile uccisi negli attacchi israeliani a Gaza a 142. Sei palestinesi uccisi e 15 feriti nelle ultime 48 ore. Il ministero della Salute di Gaza (MoH) riferisce che gli attacchi dell’occupazione israeliana hanno ucciso sei palestinesi e ne hanno feriti 15 nelle ultime 48 ore. Dal cessate il fuoco dell’11 ottobre 2025, il totale è di 369 morti, per lo più bambini, donne e anziani, 953 feriti e 624 corpi recuperati sotto le macerie. Il bilancio complessivo dell’offensiva israeliana è salito a 70.354 morti e 171.030 feriti dal 7 ottobre 2023. (Fonti: Quds Press, Quds News, PressTv, PIC, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori). Per i precedenti aggiornamenti: https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza
A novembre, forze armate israeliane e coloni hanno effettuato 2.144 attacchi nella Cisgiordania occupata
Cisgiordania occupata – PressTV. A novembre, le forze armate israeliane e i coloni hanno effettuato almeno 2.144 attacchi contro civili palestinesi e le loro proprietà in tutta la Cisgiordania occupata, secondo quanto riportato da un organismo di controllo con sede a Ramallah. Il nuovo rapporto mensile pubblicato mercoledì dalla Commissione contro il Muro e gli Insediamenti ha descritto in dettaglio incursioni diffuse, appropriazioni di terre e distruzioni con il titolo “Violazioni delle misure di occupazione e di espansione coloniale” (Violations of the Occupation and Colonial Expansion Measures). Il rapporto è stato presentato dal suo direttore Muayyad Shaaban, che ha attribuito 1.523 incidenti alle truppe israeliane, mentre i restanti sono stati perpetrati da coloni autorizzati dall’esercito. > Israeli helicopters strike Tubas and Qabatiya amid West Bank military > escalation https://t.co/k8FHovmOaw > > — Press TV 🔻 (@PressTV) December 3, 2025 Il dossier ha catalogato una vasta gamma di abusi, tra cui demolizioni di case e mezzi di sussistenza, confische di terreni, vandalismo, blocchi stradali, sparatorie mortali, percosse, furti e intimidazioni. Le comunità palestinesi, dalla città di Nablus, nel nord della Cisgiordania, fino alle colline rurali, hanno denunciato un clima di prigionia, dolore ed espropriazione. Shaaban ha avvertito che gli attacchi riflettono una strategia coesa “progettata per sradicare i palestinesi indigeni e imporre un ordine coloniale razzista”. La dichiarazione ha indicato un’intensificazione delle affermazioni palestinesi secondo cui le violazioni sono coordinate, politicamente approvate e progettate per svuotare le comunità, piuttosto che disciplinare presunti sospetti. Il censimento di novembre ha anche registrato tentativi di impiantare futuri insediamenti illegali, inclusi i tentativi di erigere 19 nuovi avamposti, descritti dalla commissione come precursori di reti di insediamenti espanse. La scala delle confische territoriali si è accelerata parallelamente. Attraverso ordini di confisca e una riorganizzazione dei confini amministrativi, il regime ha annesso 280 ettari di terra palestinese, il mese scorso, inclusi circa 280 ettari ottenuti ridisegnando le designazioni territoriali. Sono stati emessi circa 51 ordini di demolizione, mentre 46 ondate di demolizioni hanno raso al suolo o danneggiato 76 strutture palestinesi, dalle fattorie alle aziende a conduzione familiare. Ulteriori 51 avvisi hanno minacciato di distruzione altri siti, aggravando l’ansia nelle comunità già in difficoltà nella ricostruzione. I difensori dei diritti umani hanno affermato che i risultati hanno rafforzato le critiche di lunga data di organizzazioni come l’israeliana B’Tselem, che ha sostenuto che la demolizione strutturale e la crescita degli insediamenti costituiscono i pilastri fondamentali dell’occupazione, non gli effetti collaterali dell’emergenza. Traduzione per InfoPal di F.L.
Gaza, ucciso il capo della gang dell’ISIS appoggiata da Israele, Yasser Abu Shabab
Gaza. Giovedì, i palestinesi della Striscia di Gaza devastata dalla guerra hanno celebrato l’uccisione del capo della milizia sostenuta da Israele, Yasser Abu Shabab, descrivendolo come un “collaboratore di Israele” che “meritava questo destino”. > الفلسطينيون في غزة ومخيمات الشتات يواصلون توزيع الحلوى احتفالاً بمقتل الجاسوس > أبو شباب. pic.twitter.com/kZaRf9uEP8 > > — Ramy Abdu| رامي عبده (@RamAbdu) December 4, 2025 Giovedì, è stato confermato che Yasser Abu Shabab è stato ucciso in scontri tra miliziani, in un duro colpo ai piani israeliani di appoggio alle bande armate e sostenute a Gaza. Abu Shabab era una figura conosciuta a Gaza, ampiamente nota per aver collaborato con Israele durante il genocidio. Era a capo di bande armate legate all’ISIS e aveva precedenti di traffico di droga e cooperazione con gruppi estremisti. La sua gang aveva saccheggiato gli aiuti umanitari sotto la protezione israeliana, lasciando i palestinesi affamati ad affrontare la carestia a causa del blocco israeliano. Dopo la sua morte, i palestinesi di Gaza sono stati filmati mentre distribuivano dolciumi per festeggiare. Una foto mostra Abu Shabab con una “X” rossa sul viso mentre lo chiama “maiale”. Altri si sono rivolti ai social media per esprimere le loro reazioni. > Residents of Gaza distribute sweets after the killing of Yasser Abu Shabab, > who had been collaborating with the occupation pic.twitter.com/eepsZGIv0M > > — Sameh Ahmed 𓂆 🇵🇸 (@PalPress24) December 4, 2025 “Sarà ricordato come un traditore”, ha scritto Fayed Abu Shammalah su X. > Today, His road ended. > > He will always be remembered as a traitor. Yasser Abu Shabab. > pic.twitter.com/qU6WwfJ8iy > > — Fayed Abushammalah. فايد أبو شمالة (@fayedfa) December 4, 2025 “Yasser Abu Shabab… nella spazzatura della storia”, ha scritto un utente. > “Dustbin of history” > > A cartoon referencing the killing of Yasser Abu Shabab, who cooperated with > the Israeli occupation army, depicting him as discarded from the Palestinian > collective memory. > > Cartoon by Mahmoud Abbas pic.twitter.com/RlkdqFse7d > > — Quds News Network (@QudsNen) December 4, 2025 (Fonti: Quds News e Telegram).
Genocidio nella Striscia di Gaza, giorno 791. Israele intensifica i bombardamenti
Gaza-InfoPal. Israele continua a violare il cessate il fuoco per il 55° giorno consecutivo, bombardando la Striscia di Gaza, uccidendo quotidianamente e distruggendo quel poco di edifici ancora in piedi. Il “piano di pace Trump” è uno specchietto per le allodole per distrarre l’attenzione globale sul genocidio israelo-statunitense a Gaza e per continuare senza troppe interferenze il progetto di occupazione e trasformazione della regione costiera, svuotandola quanto più possibile degli abitanti e convertendola in una impresa commerciale, come più volte annunciato dal presidente USA e dai suoi collaboratori. Il piano reale è portare avanti, come sta accadendo in questi due ultimi mesi, una guerra genocida/olocaustica di bassa intensità, con uso di droni e di artiglieria, meno impattante per i soldati di occupazione, e molto meno visibile mediaticamente. Il resto del meccanismo genocida rimane inalterato, con la prosecuzione del blocco su tutti i lati, dell’ingegneria della fame (creata artificialmente attraverso ingressi minimi di aiuti alimentari), della distruzione di ciò che resta degli edifici, degli ostacoli paralizzanti alle cure mediche e così via. La pulizia etnica genocida, dunque, prosegue, ma l’opinione pubblica mondiale, manipolata dai media egemonici, è anestetizzata e resa cieca dalla propaganda israelo-occidentale che racconta la menzogna del cessate il fuoco. I lettori dei siti di notizie sulla Palestina e sul genocidio sono diminuiti drasticamente, nell’illusione di una “pace” che è solo una farsa. Venerdì mattina, l’aggressione israeliana è continuata, e si è intensificata, in diverse aree della Striscia di Gaza, con intensi bombardamenti di artiglieria e aerei accompagnati da colpi d’arma da fuoco provenienti da veicoli militari posizionati lungo i fronti di battaglia. Le aree nord-orientali della città di Khan Yunis sono state pesantemente bombardate, insieme a continui colpi d’arma da fuoco da parte di elicotteri israeliani all’interno della cosiddetta “linea gialla” a est. Gli aerei da guerra israeliani hanno colpito il quartiere di Al-Tuffah, nella parte orientale della città di Gaza, con numerosi attacchi, mentre altri hanno preso di mira aree di Rafah e a est del campo profughi di Al-Maghazi, nella parte centrale di Gaza. Anche il mare della Striscia di Gaza è preso di mira, con imbarcazioni della marina israeliana che hanno aperto il fuoco al largo della costa di Khan Yunis. Le forze israeliane hanno lanciato un’ampia campagna di “cinture di fuoco” a Rafah, all’inizio di venerdì, accompagnate da continue demolizioni in diversi quartieri. Dati ufficiali confermano che Israele continua a violare l’accordo di cessate il fuoco entrato in vigore il 10 ottobre. Dalla sua attuazione, sono state registrate oltre 500 violazioni. In notizie politiche correlate, l’agenzia di stampa USA Axios ha rivelato che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si sta preparando ad annunciare l’avvio della seconda fase del processo di pace a Gaza prima di Natale. Secondo il rapporto, i funzionari statunitensi prevedono un incontro tra Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu entro la fine del mese per discutere il quadro della prossima fase dell’accordo. I funzionari hanno indicato che il Consiglio di Pace guidato da Trump supervisionerà la governance a Gaza durante la prossima fase, con l’annuncio ufficiale previsto nelle prossime settimane. Fonti ben informate confermano che Washington e altri mediatori stanno lavorando per garantire che siano presenti tutti gli elementi necessari a sostenere il successo dell’accordo di seconda fase, nel contesto degli sforzi diplomatici in corso per garantirne la continuità e l’attuazione sul campo. (Fonti: Quds Press, Quds News, PressTv, PIC, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori). Per i precedenti aggiornamenti: https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza
Genocidio nella Striscia di Gaza, giorno 790: in poche ore, Israele ha massacrato 8 civili e ne ha feriti a decine
Gaza-InfoPal. Israele continua a violare il cessate il fuoco per il 55° giorno consecutivo, bombardando la Striscia di Gaza, uccidendo quotidianamente e distruggendo quel poco di edifici ancora in piedi. Il “piano di pace Trump” è uno specchietto per le allodole per distrarre l’attenzione globale sul genocidio israelo-statunitense a Gaza e per continuare senza troppe interferenze il progetto di occupazione e trasformazione della regione costiera, svuotandola quanto più possibile degli abitanti e convertendola in una impresa commerciale, come più volte annunciato dal presidente USA e dai suoi collaboratori. Il piano reale è portare avanti, come sta accadendo in questi due ultimi mesi, una guerra genocida/olocaustica di bassa intensità, con uso di droni e di artiglieria, meno impattante per i soldati di occupazione, e molto meno visibile mediaticamente. Il resto del meccanismo genocida rimane inalterato, con la prosecuzione del blocco su tutti i lati, dell’ingegneria della fame (creata artificialmente attraverso ingressi minimi di aiuti alimentari), della distruzione di ciò che resta degli edifici, degli ostacoli paralizzanti alle cure mediche e così via. La pulizia etnica genocida, dunque, prosegue, ma l’opinione pubblica mondiale, manipolata dai media egemonici, è anestetizzata e resa cieca dalla propaganda israelo-occidentale che racconta la menzogna del cessate il fuoco. I lettori dei siti di notizie sulla Palestina e sul genocidio sono diminuiti drasticamente, nell’illusione di una “pace” che è solo una farsa. Mercoledì sera, aerei da guerra israeliani hanno preso di mira tende che ospitavano famiglie sfollate nel campo di al-Najah, nell’area di al-Mawasi, nella zona occidentale di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale, e hanno ucciso sei civili, tra cui due bambi, ferendone altri 32. Altri due palestinesi erano stati uccisi in mattinata, in attacchi israeliani al quartiere di al-Zeitoun, a sud-est della città di Gaza. Questa mattina, l’esercito di occupazione israeliano ha effettuato attacchi aerei e di artiglieria nelle zone orientali della Striscia di Gaza. Gli aerei da guerra israeliani hanno effettuato pesanti incursioni contro Khan Yunis, mentre il fuoco di artiglieria ha preso di mira la periferia orientale della Striscia. Ulteriori attacchi aerei hanno colpito Rafah orientale, a sud, e veicoli militari israeliani hanno aperto il fuoco a nord. Fonti locali hanno riferito che le forze israeliane hanno fatto detonare un veicolo blindato telecomandato che trasportava esplosivi nel quartiere di ash-Shuja’iya, nella città di Gaza, mentre i veicoli militari si sono ritirati all’interno dell’area della linea gialla. I cannoni hanno aperto il fuoco contro le tende che ospitavano famiglie sfollate a ovest della città di Gaza, ma nessuno è rimasto ferito. Dall’entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco, il 10 ottobre, almeno 368 palestinesi sono stati uccisi, per lo più bambini, donne e anziani, e oltre 920 altri hanno riportato ferite. Commentando il massacro israeliano di ieri, il movimento di Hamas ha descritto l’attacco dell’esercito israeliano alla tenda e all’area vicino all’ospedale kuwaitiano come un “assalto barbaro e un bombardamento atroce”. Il movimento ha definito l’incidente un crimine di guerra e un palese disprezzo per i termini del cessate il fuoco. Hamas ha ritenuto l’occupazione israeliana pienamente responsabile delle conseguenze di questa escalation e ha esortato i mediatori a intervenire per impedire a Israele di continuare i suoi crimini. (Fonti: Quds Press, Quds News, PressTv, PIC, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori). Per i precedenti aggiornamenti: https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza
Genocidio nella Striscia di Gaza, giorno 789: i bombardamenti continuano. Altro dolore e altri funerali. 42.000 persone soffrono per ferite gravi e invalidanti
Gaza-InfoPal. Israele continua a violare il cessate il fuoco per il 54° giorno consecutivo, bombardando la Striscia di Gaza, uccidendo quotidianamente e distruggendo quel poco di edifici ancora in piedi. Il “piano di pace Trump” è uno specchietto per le allodole per distrarre l’attenzione globale sul genocidio israelo-statunitense a Gaza e per continuare senza troppe interferenze il progetto di occupazione e trasformazione della regione costiera, svuotandola quanto più possibile degli abitanti e convertendola in una impresa commerciale, come più volte annunciato dal presidente USA e dai suoi collaboratori. Il piano reale è portare avanti, come sta accadendo in questi due ultimi mesi, una guerra genocida/olocaustica di bassa intensità, con uso di droni e di artiglieria, meno impattante per i soldati di occupazione, e molto meno visibile mediaticamente. Il resto del meccanismo genocida rimane inalterato, con la prosecuzione del blocco su tutti i lati, dell’ingegneria della fame (creata artificialmente attraverso ingressi minimi di aiuti alimentari), della distruzione di ciò che resta degli edifici, degli ostacoli paralizzanti alle cure mediche e così via. La pulizia etnica genocida, dunque, prosegue, ma l’opinione pubblica mondiale, manipolata dai media egemonici, è anestetizzata e resa cieca dalla propaganda israelo-occidentale che racconta la menzogna del cessate il fuoco. I lettori dei siti di notizie sulla Palestina e sul genocidio sono diminuiti drasticamente, nell’illusione di una “pace” che è solo una farsa. Una mattina di lacrime e dolore ha caratterizzato nuovamente la Striscia di Gaza, mentre Israele continua a violare il cessate il fuoco, causando altro dolore e altri funerali. Mercoledì mattina, massicce esplosioni e dense colonne di fumo hanno sono state registrate a est di Khan Yunis dopo che gli aerei da guerra israeliani hanno effettuato intensi attacchi. Carri armati israeliani hanno effettuato attacchi di artiglieria. Nella città di Gaza, le forze israeliane hanno fatto esplodere alcuni edifici residenziali all’interno dell’area della linea gialla, nel quartiere di al-Tuffah. Secondo fonti mediche, due palestinesi sono stati uccisi da colpi d’arma da fuoco israeliani nel quartiere Al-Zaytoun di Gaza. Dall’entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco, il 10 ottobre, 361 palestinesi sono stati uccisi, per lo più bambini, donne e anziani, mentre altri 903 sono rimasti feriti. L’Ufficio centrale di statistica palestinese riferisce che circa 42.000 persone nella Striscia di Gaza soffrono per ferite gravi e invalidanti, un numero che è quasi raddoppiato in un solo anno. Il giornalisti palestinese Youssef Fares scrive: “Nelle zone orientali del quartiere di Al-Tuffah, l’esercito di occupazione israeliano rimette in scena una versione in miniatura della guerra ogni singola notte. “Ieri sera, hanno bombardato abitazioni residenziali a ovest dell’incrocio di Al-Sanafour. Bombardamenti e spari hanno preso di mira anche abitazioni situate a due chilometri dalla cosiddetta ‘linea gialla’. “Queste scene dall’ospedale battista di Al-Ahli fanno parte di uno scenario ricorrente quotidiano. “Due palestinesi sono stati uccisi dopo che un violento bombardamento ha colpito la loro casa mentre erano invitati a una cena. Altri familiari sono rimasti feriti e la casa è rimasta inabitabile. Decine di residenti sono stati costretti a fuggire e hanno trascorso la notte per strada”. (Fonti: Quds Press, Quds News, PressTv, PIC, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori). Per i precedenti aggiornamenti: https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza
Colonialismo di insediamento sionista in Cisgiordania: violenza in aumento esponenziale contro i nativi
Cisgiordania-InfoPal. La violenza coloniale israeliana contro i nativi palestinesi in Cisgiordania è esponenziale, tra uccisioni, distruzioni, sfollamenti forzati e campagne di arresti. Nessuno ferma questi colonizzatori, questi violatori seriali di ogni diritto umano e internazionale. L’appoggio USA e Europeo, e la connivenza dei regimi arabi dà a Israele l’autorizzazione per la conquista coloniale di ciò che resta della Palestina storica. Un palestinese è stato ucciso questa mattina all’alba dalle forze di occupazione israeliane nei pressi di Hebron/Al-Khalil, nella Cisgiordania meridionale. Le forze israeliane hanno affermato che l’uomo aveva investito soldati con il suo veicolo la notte prima, ferendone due. Questa mattina presto, le forze di occupazione israeliane hanno fatto saltare in aria e distrutto in modo punitivo l’abitazione del detenuto palestinese Abdelkrim Snobar nella città di Zawata, a ovest di Nablus, sfollando la sua famiglia. Un paziente ha dovuto essere trasferito da un’ambulanza all’altra dopo che le forze israeliane hanno chiuso la Porta di Atara, una strada principale che conduce alla città di Ramallah. Una contadina palestinese ispeziona gli ulivi abbattuti dalle milizie israeliane nella regione di Masafer Yatta, a sud di Hebron/al-Khalil. Nativi ispezionano la distruzione dopo che le forze di occupazione israeliane hanno demolito la casa della famiglia del detenuto palestinese Ayman Ghannam nella città di Aqqaba, nel nord della Cisgiordania occupata. Scene orribili dell’incursione dell’esercito israeliano di lunedì contro l’Unione dei comitati per il lavoro agricolo a Ramallah, l’organismo rappresentativo degli agricoltori palestinesi in Cisgiordania, durante il quale l’ufficio è stato saccheggiato e il personale è stato aggredito, nell’ennesimo assalto alle istituzioni civili palestinesi. (Fonti: Quds News, PIC, Telegram).
Genocidio nella Striscia di Gaza, giorno 788: 3 palestinesi uccisi, tra cui un giornalista, negli attacchi israeliani, in un’altra violazione del cessate il fuoco. Famiglie assediate e bombardate
Gaza-InfoPal. Israele continua a violare il cessate il fuoco per il 52° giorno consecutivo, bombardando la Striscia di Gaza, uccidendo quotidianamente e distruggendo quel poco di edifici ancora in piedi. Il “piano di pace Trump” è uno specchietto per le allodole per distrarre l’attenzione globale sul genocidio israelo-statunitense a Gaza e per continuare senza troppe interferenze il progetto di occupazione e trasformazione della regione costiera, svuotandola quanto più possibile degli abitanti e convertendola in una impresa commerciale, come più volte annunciato dal presidente USA e dai suoi collaboratori. Il piano reale è portare avanti, come sta accadendo in questi due ultimi mesi, una guerra genocida/olocaustica di bassa intensità, con uso di droni e di artiglieria, meno impattante per i soldati di occupazione, e molto meno visibile mediaticamente. Il resto del meccanismo genocida rimane inalterato, con la prosecuzione del blocco su tutti i lati, dell’ingegneria della fame (creata artificialmente attraverso ingressi minimi di aiuti alimentari), della distruzione di ciò che resta degli edifici, degli ostacoli paralizzanti alle cure mediche e così via. La pulizia etnica genocida, dunque, prosegue, ma l’opinione pubblica mondiale, manipolata dai media egemonici, è anestetizzata e resa cieca dalla propaganda israelo-occidentale che racconta la menzogna del cessate il fuoco. I lettori dei siti di notizie sulla Palestina e sul genocidio sono diminuiti drasticamente, nell’illusione di una “pace” che è solo una farsa. Martedì tre palestinesi sono stati uccisi in attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, segnando un’altra violazione del cessate il fuoco entrato in vigore all’inizio di ottobre. Tra le vittime c’era anche un giornalista, ucciso in un attacco con un drone israeliano. Fonti mediche hanno confermato che le forze israeliane hanno ucciso due palestinesi nel campo di Al-Bureij, nel centro di Gaza, e nel quartiere di az-Zeitoun, nella città di Gaza. Anche il fotoreporter Mahmoud Wadi è stato ucciso in un attacco con un drone a Khan Younis, nel sud di Gaza. > Photojournalist Mahmoud Wadi was killed this afternoon in an Israeli drone > strike which hit the central area of Khan Younis in the southern Gaza Strip. > pic.twitter.com/fn8VwQbK4q > > — Quds News Network (@QudsNen) December 2, 2025 La Difesa Civile Palestinese a Gaza ha anche dichiarato che ieri sera, nella zona di Sannafour, nel quartiere di at-Tuffah, le forze israeliane hanno assediato decine di famiglie palestinesi nelle loro case e in un edificio che ospitava sfollati, sotto pesanti attacchi di artiglieria e di droni, ferendo cinque civili, tra cui due bambini e una donna. La squadra è riuscita a evacuare le famiglie in collaborazione con l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA). L’esercito ha, inoltre, fatto detonare un robot trappola esplosiva nella zona di al-Shaaf, a est della città di Gaza, ha condotto operazioni di demolizione di edifici nella parte settentrionale della Striscia, ha effettuato attacchi aerei contro Jabalia e ha lanciato bombardamenti di artiglieria sul campo di Bureij, nella Striscia centrale. Gli attacchi violano l’accordo di cessate il fuoco entrato in vigore il 10 ottobre, che stabiliva che “tutte le operazioni militari, compresi i bombardamenti aerei e di artiglieria, saranno sospese”. Israele ha violato il cessate il fuoco a Gaza almeno 591 volte in 50 giorni, uccidendo centinaia di palestinesi dal 10 ottobre, secondo quanto riportato domenica dall’Ufficio Stampa del Governo di Gaza. L’Ufficio ha dichiarato che circa 357 civili sono stati uccisi e altri 903 sono rimasti feriti nelle violazioni, con bambini, donne e anziani che rappresentano la maggior parte delle vittime. L’Ufficio ha aggiunto che Israele ha sparato contro i civili 164 volte, ha fatto irruzione in aree residenziali oltre la “linea gialla” 25 volte, ha bombardato e cannoneggiato Gaza 280 volte e ha demolito proprietà private in 118 occasioni. Ha aggiunto che Israele ha anche rapito 38 palestinesi da Gaza durante i 50 giorni. (Nelle foto: 1) un bambino di Gaza è costretto a dormire sulla nuda terra, proteggendosi il viso con un sacchetto di plastica, nel disperato tentativo di sopravvivere al freddo gelido della catastrofe umanitaria in corso. Israele continua a rifiutare di far entrare roulotte e rifugi per le famiglie sfollate nella Striscia assediata. 2) Il foto-giornalista Mahmoud Wadi, ucciso in un attacco con un drone a Khan Younis). (Fonti: Quds Press, Quds News, PressTv, PIC, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori). Per i precedenti aggiornamenti: https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza
Genocidio nella Striscia di Gaza, giorno 787: Israele continua a violare il cessate il fuoco con bombardamenti, uccisioni e blocco degli aiuti umanitari
Gaza-InfoPal. Israele continua a violare il cessate il fuoco per il 52° giorno consecutivo, bombardando la Striscia di Gaza, uccidendo quotidianamente e distruggendo quel poco di edifici ancora in piedi. Il “piano di pace Trump” è uno specchietto per le allodole per distrarre l’attenzione globale sul genocidio israelo-statunitense a Gaza e per continuare senza troppe interferenze il progetto di occupazione e trasformazione della regione costiera, svuotandola quanto più possibile degli abitanti e convertendola in una impresa commerciale, come più volte annunciato dal presidente USA e dai suoi collaboratori. Il piano reale è portare avanti, come sta accadendo in questi due ultimi mesi, una guerra genocida/olocaustica di bassa intensità, con uso di droni e di artiglieria, meno impattante per i soldati di occupazione, e molto meno visibile mediaticamente. Il resto del meccanismo genocida rimane inalterato, con la prosecuzione del blocco su tutti i lati, dell’ingegneria della fame (creata artificialmente attraverso ingressi minimi di aiuti alimentari), della distruzione di ciò che resta degli edifici, degli ostacoli paralizzanti alle cure mediche e così via. La pulizia etnica genocida, dunque, prosegue, ma l’opinione pubblica mondiale, manipolata dai media egemonici, è anestetizzata e resa cieca dalla propaganda israelo-occidentale che racconta la menzogna del cessate il fuoco. I lettori dei siti di notizie sulla Palestina e sul genocidio sono diminuiti drasticamente, nell’illusione di una “pace” che è solo una farsa. Le forze di occupazione israeliane hanno lanciato nuovi bombardamenti di artiglieria e un intenso fuoco di elicotteri nella mattinata di lunedì, prendendo di mira le aree orientali di Rafah e Khan Yunis nella Striscia di Gaza meridionale, oltre quella che è nota come “linea gialla”. Al-Jazeera ha riferito che sia l’artiglieria che gli attacchi aerei hanno colpito la parte orientale di Khan Yunis all’interno della stessa zona. I servizi di emergenza e le ambulanze hanno confermato che un giovane palestinese è stato ucciso da colpi d’arma da fuoco israeliani vicino alla linea gialla nel quartiere di az-Zeitoun, a sud della città di Gaza, un’area al di fuori del dichiarato controllo militare israeliano. I media locali hanno anche riferito che le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro le tende che ospitavano famiglie sfollate vicino al quartiere austriaco a ovest di Khan Yunis, mentre un bombardamento di artiglieria ha colpito Rafah orientale, un’area attualmente sotto il controllo militare israeliano. Gli aerei d’occupazione israeliani hanno lanciato un raid aereo contro il lato orientale del quartiere di Al-Tuffah a est di Gaza. Domenica, il Ministero della Salute di Gaza ha annunciato che il bilancio delle vittime della guerra di sterminio israeliana dal 7 ottobre 2023 ha raggiunto i 70.103 palestinesi uccisi e 170.985 feriti. (Fonti: Quds Press, Quds News, PressTv, PIC, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori). Per i precedenti aggiornamenti: https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza
Il figlio del leader di Hamas Ghazi Hamad ucciso dal fuoco israeliano in un tunnel di Rafah
Gaza – PIC. Fonti familiari hanno confermato l’uccisione di Abdullah Hamad, figlio dell’alto funzionario di Hamas e membro della delegazione negoziale, Ghazi Hamad, dopo essere rimasto assediato per mesi insieme a un gruppo di combattenti a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Suo fratello, Mohammed Hamad, ha confermato la sua morte, dichiarando: “Il mio amato, la luce del mio cuore, Abdullah, è diventato un martire. Se n’è andato con coraggio, senza fuggire, sotto assedio e combattendo nei tunnel di Rafah. Ha incontrato l’Onnipotente con soddisfazione e fede”. Negli ultimi giorni, le forze israeliane hanno rivendicato l’assassinio di diversi combattenti che si trovavano presumibilmente nei tunnel di Rafah e che avevano perso i contatti con il mondo esterno dal cessate il fuoco del 10 ottobre. Molti figli di alti leader di Hamas sono stati uccisi mentre prendevano parte alle operazioni di resistenza contro le forze di occupazione israeliane nella Striscia di Gaza durante la guerra genocida israeliana.