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Genocidio israelo-statunitense a Gaza: 666° giorno. 138° dalla fine unilaterale del cessate il fuoco. Decine di civili massacrati e feriti
Gaza-InfoPal. Le forze nazi-sioniste di occupazione israeliane (IOF) hanno continuato la loro guerra genocida sulla Striscia di Gaza per il 138° giorno consecutivo dopo aver posto fine unilateralmente al cessate il fuoco, sostenuti politicamente, economicamente e militarmente dagli Stati Uniti, dall’Europa e da parte del mondo arabo. Decine di attacchi aerei e raffiche di artiglieria hanno colpito tutto il territorio, prendendo di mira case, tende e rifugi civili, e centri di distribuzione aiuti. Si tratta di una campagna sistematica di sterminio contro la popolazione civile di Gaza L’esercito di occupazione israeliano ha continuato, la scorsa notte e nella giornata di domenica, a condurre attacchi mortali in diverse aree della Striscia di Gaza, uccidendo e ferendo decine di civili. Secondo fonti dei media locali, anche oggi le forze israeliane hanno continuato a far esplodere e bombardare abitazioni e a sfollare famiglie nella Striscia di Gaza, aggravando ulteriormente la crisi umanitaria mentre la popolazione affronta una carestia sempre più drammatica. Le aggressioni israeliane sono proseguite in tutta la Striscia, incluso un attacco aereo contro persone che stavano proteggendo le spedizioni di aiuti nel nord-ovest della città di Gaza. Due di loro sono stati uccisi e altri feriti. Un attacco aereo israeliano ha colpito l’ospedale Amal, a Khan Yunis, nel sud della Striscia, uccidendo tre persone, tra cui una donna. Nel frattempo, l’ospedale al-Ahli ha ricevuto i corpi di 22 martiri in seguito ai bombardamenti israeliani nei quartieri di ash-Shuja’iya e al-Tuffah, nella città di Gaza. Anche l’ospedale al-Awda ha ricevuto i corpi di cinque martiri e 12 feriti dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro civili in cerca di aiuti umanitari nei pressi di un punto di distribuzione in via Salahuddin, nel centro della Striscia. Nove persone sono state uccise e molte altre ferite in un altro attacco israeliano contro civili in attesa di aiuti a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. L’esercito israeliano ha inoltre lanciato altri attacchi in varie zone della Striscia, tra la notte scorsa e oggi, causando ulteriori vittime e feriti tra i civili, inclusi donne e bambini. Nel frattempo, diversi gazawi sono deceduti in seguito alle ferite riportate nei recenti attacchi. Le forze di occupazione israeliane hanno massacrato decine di palestinesi affamati in coda per ricevere aiuti vicino ai siti di distribuzione americani nella Striscia di Gaza meridionale. (Fonti: Quds Press, Quds News network, PressTv, PIC, Wafa, The Cradle, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori). Per i precedenti aggiornamenti: https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza
Genocidio israelo-statunitense a Gaza: 665° giorno. 137° dalla fine unilaterale del cessate il fuoco. Palestinesi in cerca di aiuti e altri in tende uccisi dai soldati israeliani. Ingegnerizzazione della fame
Gaza-InfoPal. Le forze nazi-sioniste di occupazione israeliane (IOF) hanno continuato la loro guerra genocida sulla Striscia di Gaza per il 137° giorno consecutivo dopo aver posto fine unilateralmente al cessate il fuoco, sostenuti politicamente, economicamente e militarmente dagli Stati Uniti, dall’Europa e da parte del mondo arabo. Decine di attacchi aerei e raffiche di artiglieria hanno colpito tutto il territorio, prendendo di mira case, tende e rifugi civili, e centri di distribuzione aiuti. Si tratta di una campagna sistematica di sterminio contro la popolazione civile di Gaza Le IOF hanno lanciato decine di attacchi aerei e commesso altri massacri, mentre le sofferenze di due milioni di sfollati si aggravano a causa della grave carestia. Ultimi sviluppi. Fonti mediche hanno confermato l’uccisione, dall’alba di oggi, sabato, di diversi palestinesi a causa di proiettili e attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza. Secondo fonti mediche, quattro palestinesi sono stati uccisi nei pressi di un sito di distribuzione di aiuti nella zona centrale della Striscia di Gaza, mentre le forze israeliane aprivano il fuoco contro i palestinesi affamati. Secondo fonti mediche, tre palestinesi sono stati uccisi e 25 feriti nel fuoco israeliano nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti a nord di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Un cittadino è stato ucciso in un attacco aereo israeliano a ovest di Al-Zawaida, nella Striscia di Gaza centrale. Hamed Ibrahim Al-Qurainawi, sua moglie e i loro tre figli, sono stati uccisi dopo che aerei da guerra israeliani hanno bombardato la loro casa ad Al-Zawaida. All’alba, le forze israeliane hanno demolito gli edifici intorno alla prigione di Asdaa, a nord-ovest di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Tre persone, tra cui due fratelli, sono state uccise quando un drone israeliano ha sganciato una bomba sulle tende per gli sfollati vicino all’incrocio di Al-Sinaa, a nord di Khan Yunis. Un neonato è morto al Nasser Medical Complex di Khan Yunis a causa di malnutrizione acuta. Una donna e sua figlia sono state uccise quando le forze israeliane hanno bombardato una tenda vicino al cancello della prigione di Asdaa. Diversi civili sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano che ha colpito un appartamento in via Aidiya, a ovest della città di Gaza. Genocidio in corso. Secondo il ministero della Salute, il genocidio israeliano in corso a Gaza ha finora ucciso oltre 60.332 palestinesi, ferito altri 147.643 e causato più di 10.000 dispersi, mentre la carestia ha causato decine di vittime. Due milioni di palestinesi vivono in condizioni di sfollamento forzato in una distruzione diffusa. Da quando Israele ha violato il cessate il fuoco, il 18 marzo 2025, ha ucciso 9.163 persone e ne ha ferite altre 35.602. Dal 27 maggio, quando Israele ha trasformato i punti di distribuzione degli aiuti in trappole mortali, 1.383 palestinesi sono stati uccisi, 9.218 feriti e 45 risultano ancora dispersi. Questo include il controverso utilizzo della “Gaza Humanitarian Foundation”, sostenuta da Israele e Stati Uniti, condannata dalle Nazioni Unite, come strumento di coercizione e controllo mortale mascherato da “aiuti”. I decessi per carestia e malnutrizione sono saliti a 162, tra cui 92 bambini. Ingegnerizzazione della fame. L’Ufficio stampa del Governo di Gaza, GMO, ha dichiarato: “Solo 73 camion di aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza, venerdì, la maggior parte dei quali è stata saccheggiata e rubata a causa del caos in materia di sicurezza imposto sistematicamente e deliberatamente dall’occupazione, nell’ambito della politica di ingegnerizzazione del caos e della fame. “Le necessità quotidiane della Striscia di Gaza richiedono non meno di 600 camion di aiuti umanitari e carburante per soddisfare le esigenze minime di vita nel contesto del collasso totale delle infrastrutture causato dalla guerra genocida. “Condanniamo fermamente il crimine in corso di fame, la chiusura dei valichi e l’ostruzione degli aiuti umanitari e riteniamo l’occupazione israeliana e le nazioni complici coinvolte nel genocidio pienamente responsabili del perdurare del disastro umanitario”. (Fonti: Quds Press, Quds News network, PressTv, PIC, Wafa, The Cradle, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori). Per i precedenti aggiornamenti: https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza
L’inviato di Trump visita le trappole mortali di massa della GHF a Gaza durante la carestia provocata da Israele
Gaza-Quds News. L’inviato speciale statunitense per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha visitato venerdì un punto di distribuzione degli aiuti nel sud di Gaza gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), sostenuta da Stati Uniti e Israele, dove le uccisioni di massa di civili in cerca di aiuti da parte israeliana sono diventata una tragica realtà quotidiana, tra gli avvertimenti che nello Striscia si sta verificando “lo scenario peggiore di carestia”. Witkoff e l’ambasciatore in Israele Mike Huckabee hanno visitato il punto di distribuzione gestito da GHF nella città di Rafah. Giovedì, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha dichiarato che Witkoff e Huckabee si sarebbero recati a Gaza venerdì “per ispezionare i siti di distribuzione attuali e concordare un piano per fornire più cibo, incontrando anche i residenti locali per ascoltare direttamente la situazione disperata sul campo”. Witkoff e Huckabee avrebbero “informato immediatamente il presidente dopo la visita per approvare un piano definitivo per la distribuzione di cibo e aiuti nella regione”, ha aggiunto, precisando che la Casa Bianca fornirà maggiori dettagli “una volta che il piano sarà approvato e concordato dal presidente degli Stati Uniti”. Questo segna il secondo viaggio di Witkoff a Gaza. L’inviato è arrivato in Israele giovedì, dove ha incontrato il primo ministro Benjamin Netanyahu per discutere della situazione umanitaria e di un possibile cessate il fuoco, secondo i rapporti. Le uccisioni di massa di civili in cerca di aiuti vicino ai siti GHF sono diventate una macabra routine tra scene caotiche, con i palestinesi disperati che hanno solo una breve finestra temporale per affrettarsi a prendere il cibo prima di essere presi di mira dalle forze israeliane. I palestinesi a Gaza e le Nazioni Unite hanno descritto questi luoghi come “trappole mortali di massa” e “mattatoi”. Secondo l’Ufficio per i diritti umani dell’ONU, almeno 859 persone sono state uccise mentre cercavano cibo vicino o dentro i siti GHF da quando l’organizzazione ha iniziato a operare a fine maggio. L’Alto Commissariato per i Diritti Umani (OHCHR) ha dichiarato: “La maggior parte di queste uccisioni sono state commesse dall’esercito israeliano”. Human Rights Watch ha affermato venerdì che le uccisioni di civili ai punti GHF da parte israeliana costituiscono crimini di guerra. “La disastrosa situazione umanitaria è il risultato diretto dell’uso della fame come arma di guerra da parte di Israele – un crimine di guerra – oltre alla continua privazione intenzionale di aiuti e servizi di base, azioni che equivalgono al crimine contro l’umanità di sterminio e ad atti di genocidio”. “Le forze israeliane non solo stanno deliberatamente affamando i civili palestinesi, ma ora li uccidono a colpi di arma da fuoco quasi ogni giorno mentre disperatamente cercano cibo per le loro famiglie”, ha detto Belkis Wille, direttrice associata per crisi e conflitti di HRW. “Le forze israeliane sostenute dagli USA e gli appaltatori privati hanno creato un sistema di distribuzione degli aiuti militarizzato e difettoso che ha trasformato le distribuzioni in regolari bagni di sangue”. Il 2 marzo, Israele ha annunciato la chiusura dei principali valichi di Gaza, interrompendo l’afflusso di cibo, medicine e aiuti umanitari, peggiorando la crisi per 2,3 milioni di palestinesi, secondo organizzazioni per i diritti umani che accusano Israele di usare la fame come arma di guerra. Dopo oltre 80 giorni di blocco totale, fame e crescente indignazione internazionale, aiuti limitati sarebbero stati distribuiti dalla GHF, un’organizzazione controversa sostenuta da USA e Israele, creata per bypassare l’infrastruttura di aiuti dell’ONU a Gaza. La maggior parte delle organizzazioni umanitarie, comprese le Nazioni Unite, si sono distanziate dalla GHF, criticando il fatto che limita gli aiuti al sud e centro di Gaza, obbligando i palestinesi a percorrere lunghe distanze per ricevere aiuti insufficienti, aumentando così lo sfollamento forzato. Medici Senza Frontiere (MSF) ha avvertito che “strumentalizzare gli aiuti in questo modo può costituire crimini contro l’umanità”. “Ogni giorno i palestinesi affrontano il massacro nel tentativo di ricevere provviste dalla quantità insufficiente di aiuti che gocciolano a Gaza”, ha detto MSF. Il commissario generale dell’UNRWA, Philippe Lazzarini, ha condannato il meccanismo di distribuzione degli aiuti USA-Israele a Gaza definendolo “letale”. Su X, Lazzarini ha scritto che le vite palestinesi “sono state così svalutate”. “Ormai è routine sparare e uccidere persone disperate e affamate mentre cercano di raccogliere un po’ di cibo da una compagnia di mercenari”, ha scritto. “Attirare persone affamate verso la morte è un crimine di guerra. I responsabili di questo sistema devono essere ritenuti responsabili. È una vergogna e una macchia sulla nostra coscienza collettiva”. Il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha dichiarato che il meccanismo di distribuzione sostenuto dagli USA è “intrinsecamente insicuro” e “sta uccidendo persone”. “Qualsiasi operazione che convoglia civili disperati in zone militarizzate è intrinsecamente insicura. Sta uccidendo persone”, ha detto Guterres ai giornalisti. Guterres ha affermato che gli sforzi umanitari dell’ONU vengono “strangolati”, gli operatori umanitari stessi soffrono la fame e Israele, come potenza occupante, è obbligato a facilitare la distribuzione degli aiuti in tutta la Striscia. “Le persone vengono uccise semplicemente mentre cercano di sfamare sé stesse e le proprie famiglie. La ricerca di cibo non dovrebbe mai essere una condanna a morte”, ha detto Guterres. Secondo un rapporto di Haaretz, conversazioni con ufficiali e soldati rivelano che i comandanti hanno ordinato di sparare alla folla in attesa di cibo vicino ai siti GHF per disperderla, pur non rappresentando alcuna minaccia. “È un campo di sterminio”, ha detto un soldato. “Dove ero di stanza, venivano uccise da una a cinque persone al giorno. Sono trattati come una forza ostile – niente misure di controllo della folla, niente gas lacrimogeni – solo fuoco vivo con ogni arma immaginabile: mitragliatrici pesanti, lanciagranate, mortai. Poi, quando il centro apre, cessano gli spari e sanno di poter avvicinarsi. La nostra forma di comunicazione è il fuoco delle armi”. In una recente dichiarazione, l’esercito israeliano ha ammesso che le sue forze hanno “danneggiato” civili palestinesi ai centri di distribuzione GHF a Gaza, affermando di aver emesso nuove istruzioni sul campo basate su “lezioni apprese”. Un rapporto dell’Associated Press con filmati trapelati ha anche dettagliato come i contractor americani ai siti GHF usassero munizioni vere, granate stordenti e spray al pepe contro palestinesi affamati in cerca di cibo. Human Rights Watch ha affermato che il meccanismo degli aiuti non è riuscito a fermare la carestia di massa a Gaza. Secondo un avvertimento dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC) di martedì, a Gaza si sta verificando “lo scenario peggiore di carestia”. “Le prove mostrano che fame diffusa, malnutrizione e malattie stanno causando un aumento dei decessi legati alla fame”, ha detto l’avvertimento IPC. “I dati più recenti indicano che le soglie di carestia sono state raggiunte per il consumo di cibo nella maggior parte di Gaza e per la malnutrizione acuta nella città di Gaza”. “Tra conflitto incessante, sfollamento di massa, accesso umanitario gravemente limitato e collasso dei servizi essenziali, la crisi ha raggiunto un punto critico allarmante e letale”. “La malnutrizione è aumentata rapidamente nella prima metà di luglio”, ha detto l’IPC. “Oltre 20.000 bambini sono stati ricoverati per malnutrizione acuta tra aprile e metà luglio, con oltre 3.000 gravemente malnutriti. Gli ospedali riportano un rapido aumento di decessi per fame di bambini sotto i cinque anni, con almeno 16 morti dal 17 luglio”. L’IPC ha chiesto azioni immediate per porre fine all’assedio e consentire accesso umanitario senza ostacoli. L’ultima analisi IPC su Gaza, del 12 maggio, prevedeva che l’intera popolazione avrebbe probabilmente livelli alti di insicurezza alimentare entro settembre, con 469.500 persone che raggiungeranno livelli “catastrofici”. Oltre 100 organizzazioni umanitarie, tra cui Amnesty International, MSF e Oxfam, hanno avvertito la scorsa settimana che la “carestia di massa” si sta diffondendo a Gaza, con i loro colleghi nello Striscia che deperiscono per la fame mentre Israele continua a bloccare gli aiuti da oltre quattro mesi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha detto che la città di Gaza è l’area più colpita dalla malnutrizione, con quasi un bambino su cinque sotto i cinque anni gravemente malnutrito. Il World Food Programme (WFP) ha avvertito che migliaia di palestinesi a Gaza sono “sull’orlo della fame catastrofica“, con una persona su tre che passa giorni senza cibo. Recentemente i funzionari sanitari di Gaza hanno lanciato un allarme: centinaia di palestinesi gravemente denutriti sono sull’orlo della morte, i loro corpi troppo deboli per resistere ulteriormente. Il direttore dell’ospedale Al-Shifa ha detto che gli ospedali stanno affrontando centinaia di casi di fame e malnutrizione grave. “Non abbiamo abbastanza letti o medicine”, ha detto. “Vediamo sintomi come perdita di memoria, esaurimento e collasso per fame estrema”. Ha aggiunto: “Abbiamo 17.000 bambini con malnutrizione grave. È una generazione che sta morendo di fame”. Secondo l’Ufficio Stampa del Governo di Gaza, oltre 650.000 bambini sotto i cinque anni rischiano malnutrizione acuta nelle prossime settimane, su un totale di 1,1 milioni di bambini nella Striscia. Attualmente circa 1,25 milioni di persone a Gaza vivono in condizioni di fame catastrofica, mentre il 96% della popolazione soffre di grave insicurezza alimentare, tra cui oltre un milione di bambini, secondo l’Ufficio. L’UNRWA ha avvertito: “Le autorità israeliane stanno affamando i civili a Gaza. Tra loro 1 milione di bambini”. Il segretario generale della Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa, Jagan Chapagain, ha avvertito che i palestinesi a Gaza affrontano “un rischio acuto di carestia”. “Nessuno dovrebbe rischiare la vita per ricevere assistenza umanitaria di base”, ha detto. Sabato, l’esercito israeliano ha annunciato una “pausa tattica” in alcune aree di Gaza per facilitare i convogli ONU, ma si sono registrati attacchi in gran parte della Striscia, dopo diffuse condanne e pressioni internazionali. Un operatore ONU ha detto che le finestre di aiuto “all’ultimo minuto” potrebbero non bastare per curare i bambini malnutriti. L’ONU ha confermato che Israele continua a bloccare il cibo per i palestinesi affamati, con solo pochi camion di aiuti arrivati a Gaza. L’Ufficio Stampa del Governo di Gaza ha dichiarato lunedì che Israele ha deliberatamente creato carestia e caos, poiché la maggior parte degli aiuti entrati a Gaza sono stati saccheggiati in un “disordine sistematico favorito dall’occupazione israeliana”. “Quello che accade a Gaza è un modello chiaro e deliberato di come l’occupazione israeliana stia consapevolmente favorendo il caos e ingegnerizzando la carestia”, ha detto l’Ufficio, aggiungendo che agli aiuti viene intenzionalmente impedito di raggiungere magazzini o destinatari. Martedì, il WFP ha detto di non ricevere i volumi necessari di aiuti nonostante le nuove misure israeliane, con il consulente regionale Ross Smith che ha definito la crisi “senza precedenti in questo secolo”, paragonandola alle carestie in Etiopia e Biafra nel XX secolo.
Genocidio israelo-statunitense a Gaza: 664° giorno. 136° dalla fine unilaterale del cessate il fuoco. Bambini uccisi e feriti in bombardamenti di tende. Famiglie tra le rovine, e bambini denutriti
Gaza-InfoPal. Le forze nazi-sioniste di occupazione israeliane (IOF) hanno continuato la loro guerra genocida sulla Striscia di Gaza per il 136° giorno consecutivo dopo aver posto fine unilateralmente al cessate il fuoco, sostenuti politicamente, economicamente e militarmente dagli Stati Uniti, dall’Europa e da parte del mondo arabo. Decine di attacchi aerei e raffiche di artiglieria hanno colpito tutto il territorio, prendendo di mira case, tende e rifugi civili, e centri di distribuzione aiuti. Si tratta di una campagna sistematica di sterminio contro la popolazione civile di Gaza. Numerosi palestinesi, per lo più bambini, sono stati uccisi e altri feriti quando le forze di occupazione israeliane hanno bombardato le tende che ospitavano i civili sfollati nella zona di al-Mawasi, a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo fonti mediche, almeno due palestinesi sono stati uccisi e oltre 70 sono rimasti feriti dopo che le forze di occupazione israeliane hanno aperto il fuoco sui richiedenti aiuti umanitari a sud di Khan Younis. Sono stati segnalati diversi feriti palestinesi dopo che le forze di occupazione israeliane hanno bombardato le tende che ospitavano i civili sfollati nella zona di al-Mawasi a Khan Younis. Famiglie tra le rovine, e bambini denutriti. Una famiglia palestinese, insieme al loro bambino denutrito, vive tra le macerie di un edificio scolastico bombardato dalle forze di occupazione israeliane a Gaza. Oltre 18.500 bambini palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza. L’UNICEF afferma che Gaza è il luogo più pericoloso per i bambini, con molti uccisi in casa o prima di camminare: un bambino viene ucciso ogni ora, l’equivalente di un’intera classe persa ogni giorno. (Fonti: Quds Press, Quds News network, PressTv, PIC, Wafa, The Cradle, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori). Per i precedenti aggiornamenti: https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza
Pogrom di coloni ebrei a Silwan: incendi di abitazioni e un palestinese morto soffocato
Ramallah. Un giovane palestinese è stato ucciso ieri sera per soffocamento a causa dei gas lacrimogeni durante un violento attacco da parte di soldati israeliani e coloni nella città di Silwad, a est di Ramallah, nella Cisgiordania occupata. Secondo fonti locali, Khamis Ayyad ha inalato una grande quantità di fumi tossici ed è morto per asfissia dopo che le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno sparato gas lacrimogeni all’interno della sua abitazione. Pogrom di coloni ebrei contro i palestinesi a Silwad. Ieri sera, gruppi di coloni sorvegliati dai soldati hanno lanciato attacchi simultanei contro le città di Silwad, Rammun e Abu Falah, nella parte orientale di Ramallah. Hanno incendiato veicoli e abitazioni, causando ingenti danni materiali. Durante gli attacchi dei coloni, le IOF hanno sparato intensamente raffiche di gas lacrimogeni e munizioni letali, hanno riferito le fonti. La Cisgiordania ha assistito a un forte aumento della violenza dei coloni da quando l’esercito israeliano ha iniziato la sua guerra genocida contro Gaza nell’ottobre 2023.
Genocidio israelo-statunitense a Gaza: 663° giorno. 135° dalla fine unilaterale del cessate il fuoco. Israele continua a imporre fame, sterminio e umiliazioni con il pretesto di fornire aiuti umanitari a Gaza: 154 vittime della fame. Uccisi 30 richiedenti aiuti. Ucciso un altro giornalista
Gaza-InfoPal. Le forze nazi-sioniste di occupazione israeliane (IOF) hanno continuato la loro guerra genocida sulla Striscia di Gaza per il 135° giorno consecutivo dopo aver posto fine unilateralmente al cessate il fuoco, sostenuti politicamente, economicamente e militarmente dagli Stati Uniti, dall’Europa e da parte del mondo arabo. Decine di attacchi aerei e raffiche di artiglieria hanno colpito tutto il territorio, prendendo di mira case, tende e rifugi civili, e centri di distribuzione aiuti. Si tratta di una campagna sistematica di sterminio contro la popolazione civile di Gaza. Fonti mediche a Gaza hanno dichiarato che dall’alba di oggi sono stati uccisi 22 civili e decine di altri feriti, tra cui 15 richiedenti aiuti umanitari, a causa del continuo attacco militare israeliano. Cinque palestinesi sfollati sono stati uccisi in seguito a un attacco aereo israeliano che ha preso di mira la loro tenda a Deir Al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. Mohammad Fathi Ayash, sua moglie e i suoi due figli sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano contro una tenda nel parco di Al-Bassa, a ovest di Deir al-Balah. Il giornalista Ibrahim Hajjaj ucciso in un attacco aereo a Gaza. Il giornalista Ibrahim Mahmoud Hajjaj è stato ucciso in seguito a un attacco aereo israeliano nei pressi della scuola di Al-Zahraa, nel quartiere di Al-Daraj, nella parte orientale della città di Gaza. L’attacco aereo ha causato la morte di altri civili e il ferimento di molti. Hajjaj, che lavorava come fotoreporter, era padre di tre figli. La morte di Hajjaj porta a 235 il numero totale di giornalisti uccisi a Gaza dal 7 ottobre 2023. Il Sindacato dei Giornalisti ha condannato l’attacco a Hajjaj e ad altri giornalisti definendolo una “politica sistematica di esecuzioni sul campo volta a mettere a tacere la verità palestinese e a terrorizzare i professionisti dell’informazione”. Mercoledì sera, 30 palestinesi sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti in bombardamenti di artiglieria e fuoco vivo da parte delle forze di occupazione israeliane che hanno preso di mira punti di distribuzione di aiuti in diverse aree di Gaza. Fonti mediche hanno confermato che decine di persone sono state uccise e altre ferite dopo che i bombardamenti di artiglieria hanno colpito un raduno di civili vicino all’asse di Morag, a nord-ovest di Khan Younis, nel sud della Striscia. Oltre 30 civili sono stati uccisi e altri feriti quando le forze di occupazione hanno sparato con proiettili e mitragliatrici pesanti contro un gruppo di richiedenti aiuti vicino al valico di Zikim, nel nord di Gaza. Questi crimini fanno parte del continuo attacco israeliano ai palestinesi in attesa di aiuti a Gaza. Dal lancio del meccanismo di aiuti israelo-americano supervisionato dalla “Gaza Humanitarian Foundation” il 27 maggio 2025, centinaia di persone in cerca di aiuti sono state uccise. 154 vittime della fame a Gaza mentre le agenzie delle Nazioni Unite lanciano l’allarme su una carestia imminente. Fonti mediche nella Striscia di Gaza hanno annunciato mercoledì che altri sette cittadini, tra cui un bambino, sono morti a causa di fame e malnutrizione nelle scorse 24 ore. Questo porta il numero totale di decessi confermati per fame a 154, inclusi 89 bambini. Secondo un severo allarme dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC), la Striscia di Gaza si trova ora ad affrontare un rischio imminente di carestia, con i consumi alimentari e gli indicatori nutrizionali che hanno raggiunto i livelli peggiori dall’inizio della guerra. Il rapporto ha confermato che due delle tre soglie di carestia sono già state superate in alcune parti di Gaza. Sia il Programma Alimentare Mondiale (WFP) che l’UNICEF hanno avvertito che il tempo a disposizione per organizzare una risposta umanitaria completa sta rapidamente scadendo. Una dichiarazione congiunta delle agenzie delle Nazioni Unite ha attribuito il peggioramento della crisi al “conflitto in corso, al collasso dei servizi di base e alle severe restrizioni alla consegna e distribuzione degli aiuti umanitari imposte alle Nazioni Unite”, tutti fattori che hanno contribuito a creare condizioni di sicurezza alimentare catastrofiche per centinaia di migliaia di persone nell’enclave assediata. La Striscia di Gaza sta attualmente attraversando la più grave catastrofe umanitaria della sua storia, con l’aggravarsi della carestia a causa di una guerra genocida condotta dall’esercito di occupazione israeliano dal 7 ottobre 2023. Dal 2 marzo 2025, Israele ha completamente sigillato tutti i valichi di frontiera verso Gaza, bloccando l’ingresso di quasi tutti i rifornimenti alimentari e medici. Ciò ha causato una fame diffusa e una carestia di massa in tutta la Striscia. L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione (UNRWA) ha avvertito che la malnutrizione tra i bambini sotto i cinque anni potrebbe raddoppiare tra marzo e giugno a causa dell’assedio in corso e delle restrizioni agli aiuti. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha confermato che i tassi di malnutrizione a Gaza hanno raggiunto livelli allarmanti, ritenendo il blocco deliberato e i ritardi negli aiuti umanitari direttamente responsabili di molti dei decessi. L’organizzazione ha riferito che quasi un bambino su cinque sotto i cinque anni nella città di Gaza soffre ora di malnutrizione acuta grave. Israele continua a imporre fame, sterminio e umiliazioni con il pretesto di fornire aiuti umanitari a Gaza. Dalla zona di Zikim, nel nord della Striscia di Gaza, la gente torna portando aiuti o avvolta in sudari. (Fonti: Quds Press, Quds News network, PressTv, PIC, Wafa, The Cradle, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori). Per i precedenti aggiornamenti: https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza
190 palestinesi, tra cui 36 bambini, uccisi dalle forze di occupazione israeliane in Cisgiordania da gennaio
 Cisgiordania – PIC. Almeno 190 palestinesi sono stati uccisi e più di 1.500 feriti in Cisgiordania dall’inizio del 2025, a causa della continua aggressione israeliana, secondo dati recentemente pubblicati. Tra i martiri figurano 36 bambini, colpiti o uccisi in altro modo dalle forze di occupazione israeliane (IOF) nello stesso periodo. L’escalation, iniziata il 21 gennaio, ha visto migliaia di violazioni commesse dalle IOF in tutta la Cisgiordania, provocando la morte di 162 palestinesi solo da quella data. Nella città di Jenin e nel suo campo profughi, sotto attacco continuo da 189 giorni, sono stati uccisi 54 palestinesi, compresi due colpiti dalle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese. A Tulkarem, che subisce aggressioni continue da 184 giorni, sono stati uccisi 16 palestinesi, tra cui un bambino e due donne. Una delle donne era incinta di otto mesi. Dall’inizio dell’anno, le IOF hanno ferito almeno 1.528 persone, ne hanno arrestate 5.807 e hanno effettuato 8.655 incursioni in Cisgiordania. Nel frattempo, dall’inizio della guerra di sterminio nella Striscia di Gaza, nell’ottobre 2023, 1.056 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania, 7.587 feriti e più di 20.000 arrestati dalle IOF.
Genocidio israelo-statunitense a Gaza: 662° giorno. 134° dalla fine unilaterale del cessate il fuoco. Attacchi mortali contro folle di affamati richiedenti aiuti. Carestia e fame indotte da Israele e USA mentre centinaia di camion attendono di entrare
Gaza-InfoPal. Le forze nazi-sioniste di occupazione israeliane (IOF) hanno continuato la loro guerra genocida sulla Striscia di Gaza per il 134° giorno consecutivo dopo aver posto fine unilateralmente al cessate il fuoco, sostenuti politicamente, economicamente e militarmente dagli Stati Uniti, dall’Europa e da parte del mondo arabo. Decine di attacchi aerei e raffiche di artiglieria hanno colpito tutto il territorio, prendendo di mira case, tende e rifugi civili, e centri di distribuzione aiuti. Si tratta di una campagna sistematica di sterminio contro la popolazione civile di Gaza. Questa mattina, mercoledì 30 luglio, quattro palestinesi sono stati uccisi dopo che le forze di occupazione israeliane hanno preso di mira i richiedenti aiuti nel corridoio di Netzarim, nella parte centrale della Striscia di Gaza. Un ragazzo palestinese è stato colpito e ferito alla testa dalle forze di occupazione israeliane ad Al-Mawasi, a ovest di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Almeno otto palestinesi sono rimasti feriti questa mattina sotto gli spari israeliani mentre attendevano gli aiuti disperatamente necessari a sud della città di Gaza. Martedì sera, sedici civili palestinesi sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti dopo che le forze di occupazione israeliane hanno bombardato e aperto il fuoco sulla folla in attesa di aiuti umanitari in diverse zone della Striscia di Gaza. Fonti mediche hanno confermato che sei civili sono stati uccisi e altri feriti in un attacco di artiglieria israeliana contro i richiedenti asilo vicino all'”asse Morag” a nord-ovest di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Altri dieci civili sono stati uccisi e diversi altri sono rimasti feriti quando carri armati e artiglieria israeliani hanno aperto il fuoco sui richiedenti asilo nella zona di Al-Sudaniya, a nord-ovest di Gaza. Le fonti hanno anche riferito che sei persone gravemente ferite sono state trasferite all’ospedale Al-Quds a seguito di un attacco diretto con un drone che ha preso di mira i richiedenti asilo all’incrocio di Al-Nabulsi. L’ospedale Al-Awda ha riferito che 15 richiedenti asilo sono stati uccisi e decine feriti dal fuoco israeliano vicino all’asse Netzarim, nel centro della Striscia di Gaza. In un altro attacco, sette civili sono stati uccisi vicino ai punti di distribuzione degli aiuti tra Khan Yunis e Rafah, nel sud. Nel complesso, fonti mediche provenienti dagli ospedali di Gaza hanno confermato che 81 palestinesi sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti dalle forze israeliane fin dalle prime ore del mattino di martedì, tra cui 32 richiedenti aiuti: ciò sottolinea un modello letale di colpire coloro che hanno disperatamente bisogno di cibo e aiuti in condizioni di assedio. Tra lunedì e martedì, gli ospedali della Striscia di Gaza hanno ricevuto i corpi di almeno 113 civili, oltre a 637 persone con ferite di varia natura a seguito degli attacchi israeliani, secondo quanto dichiarato martedì mattina dal ministero della Salute di Gaza. Dal 18 marzo fino a ieri, martedì 29 luglio, da quando l’esercito di occupazione israeliano ha ripreso la sua guerra genocida contro Gaza, un totale di 8.867 persone sono state uccise e altre 33.829 sono rimaste ferite. Le nuove vittime hanno portato il bilancio delle vittime della guerra genocida israeliana contro Gaza, iniziata il 7 ottobre 2023, a 60.034 martiri, inclusi 1.179 richiedenti aiuti uccisi nei punti di distribuzione sostenuti dagli Stati Uniti o nelle loro vicinanze, ha affermato il ministero della Salute. Il numero totale dei feriti è salito a 145.870, inclusi 7.957 richiedenti aiuti. Migliaia di palestinesi affamati si radunano a est di Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza, in attesa di aiuti umanitari, in una scena che mostra la portata della catastrofe in corso nella regione. Carestia e fame indotte da Israele a Gaza. Le agenzie delle Nazioni Unite avvertono che Gaza si sta avvicinando alla carestia su vasta scala, con oltre 500.000 persone che affrontano condizioni simili alla carestia e il 39% della popolazione che trascorre giorni senza cibo. La malnutrizione infantile è aumentata vertiginosamente, con 320.000 bambini sotto i cinque anni a rischio e migliaia di persone che già soffrono di malnutrizione grave. Nonostante gli aiuti limitati che arrivano a Gaza, sono ben lungi dall’essere sufficienti. I funzionari delle Nazioni Unite sottolineano che le persone muoiono di fame non perché il cibo non sia disponibile, ma perché l’accesso è bloccato e i sistemi locali sono al collasso. Chiedono un cessate il fuoco immediato, un accesso illimitato agli aiuti e il ripristino dei sistemi alimentari per prevenire carestie di massa e ulteriori morti. (Fonti: Quds Press, Quds News network, PressTv, PIC, Wafa, The Cradle, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori). Per i precedenti aggiornamenti: https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza
Genocidio israelo-statunitense a Gaza: 661° giorno. 133° dalla fine unilaterale del cessate il fuoco. Bombardamenti contro famiglie in abitazioni densamente popolate e richiedenti aiuti: decine di morti e feriti
Gaza-InfoPal. Le forze nazi-sioniste di occupazione israeliane (IOF) hanno continuato la loro guerra genocida sulla Striscia di Gaza per il 133° giorno consecutivo dopo aver posto fine unilateralmente al cessate il fuoco, sostenuti politicamente, economicamente e militarmente dagli Stati Uniti, dall’Europa e da parte del mondo arabo. Decine di attacchi aerei e raffiche di artiglieria hanno colpito tutto il territorio, prendendo di mira case, tende e rifugi civili, e centri di distribuzione aiuti. Si tratta di una campagna sistematica di sterminio contro la popolazione civile di Gaza. L’ospedale Al-Awda, nel centro di Gaza, conferma che un totale di 30 palestinesi sono stati uccisi durante la notte e questa mattina presto, in una serie di attacchi aerei israeliani che hanno preso di mira le abitazioni residenziali nel campo profughi di al-Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. Israele ha preso di mira abitazioni residenziali densamente popolate appartenenti alle famiglie Abu Ataya, Siam e Abu Nabhan. Sempre ieri sera, 16 civili palestinesi sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti in un nuovo massacro israeliano che ha preso di mira i richiedenti aiuti umanitari a nord della città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo fonti locali e mediche, l’esercito di occupazione israeliano ha aperto il fuoco direttamente sui civili radunati in attesa di aiuti umanitari, provocando vittime. Decine di altre persone sono rimaste ferite. L’occupazione israeliana continua i suoi crimini contro i richiedenti aiuti palestinesi a Gaza, con centinaia di persone già uccise dall’avvio del meccanismo israelo-americano supervisionato dalla “Gaza Humanitarian Foundation” il 27 maggio 2025. Le organizzazioni internazionali e per i diritti umani hanno chiesto che venga esercitata una pressione urgente su Israele affinché apra i valichi, revochi il blocco e consenta l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Almeno 10 persone sono state uccise e altre 30 sono rimaste ferite, di cui diverse in modo grave, dopo che aerei israeliani hanno preso di mira le forze di sicurezza organizzate dalle tribù locali nell’area di Al-Sudaniya, a nord-ovest della città di Gaza. Fonti locali hanno riferito che droni, veicoli terrestri e imbarcazioni israeliane hanno colpito membri delle squadre di sicurezza delle tribù, facilitando il saccheggio dei camion degli aiuti. L’occupazione israeliana prende deliberatamente di mira i membri di tali forze di sicurezza locali in varie parti della Striscia di Gaza, nel tentativo continuo di interrompere la distribuzione degli aiuti, alimentare il caos e aggravare la crisi della carestia. Domenica, la Coalizione Nazionale delle Tribù, dei Clan e delle Famiglie Palestinesi ha annunciato che i convogli di aiuti umanitari provenienti dall’area di “Zikim”, a nord di Gaza, sarebbero entrate nella Striscia lunedì, sotto la diretta supervisione di leader tribali, anziani e attivisti di base per garantire la consegna sicura alla popolazione assediata e devastata in tutta la regione. La coalizione ha sottolineato, in una dichiarazione, che non avrebbe permesso a nessuna parte – sabotatori o collaboratori dell’occupazione israeliana -, di interferire o ostacolare i convogli di aiuti, promettendo di “colpire con il pugno di ferro chiunque osi manomettere la linfa vitale degli affamati o sfruttare il nostro popolo durante questa dura prova”. La dichiarazione ha inoltre esortato i clan e gli abitanti di Gaza a tenere a freno i loro giovani e a rispettare il loro dovere nazionale, avvertendo che il caos serve solo all’occupazione, soprattutto nel mezzo dei massacri incessanti che hanno prosciugato il sangue palestinese. Ha sottolineato che proteggere Gaza e la sua popolazione è una responsabilità collettiva che richiede una coesione sociale incrollabile. Nel frattempo, la carestia a Gaza si è aggravata con la chiusura dei valichi per mesi e un assedio soffocante che ha impedito l’ingresso dei convogli di aiuti, portando la situazione umanitaria a livelli senza precedenti di fame e malnutrizione. Secondo l’Ufficio Stampa del Governo di Gaza, la carestia imposta dall’occupazione israeliana ha finora causato la morte di 133 palestinesi, tra cui 85 bambini. I dati del Ministero della Salute palestinese mostrano che oltre 260.000 bambini sotto i cinque anni soffrono di grave malnutrizione che potrebbe costare loro la vita in qualsiasi momento. La ricerca di aiuti umanitari uccide. Quando un familiare torna sano e salvo, è un miracolo… Una famiglia palestinese a Gaza festeggia il ritorno sano e salvo del padre con un sacco di farina di cui aveva disperatamente bisogno, finalmente ottenuto dopo lunghe ore di attesa vicino ai camion degli aiuti umanitari. (Fonti: Quds Press, Quds News network, PressTv, PIC, Wafa, The Cradle, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori). Per i precedenti aggiornamenti: https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza
Genocidio israelo-statunitense a Gaza: 660° giorno. 132° dalla fine unilaterale del cessate il fuoco. Morte per fame. Bambini disperati
Gaza-InfoPal. Le forze nazi-sioniste di occupazione israeliane (IOF) hanno continuato la loro guerra genocida sulla Striscia di Gaza per il 132° giorno consecutivo dopo aver posto fine unilateralmente al cessate il fuoco, sostenuti politicamente, economicamente e militarmente dagli Stati Uniti, dall’Europa e da parte del mondo arabo. Decine di attacchi aerei e raffiche di artiglieria hanno colpito tutto il territorio, prendendo di mira case, tende e rifugi civili, e centri di distribuzione aiuti. Si tratta di una campagna sistematica di sterminio contro la popolazione civile di Gaza. Il ministero della Salute di Gaza segnala 14 decessi nelle ultime 24 ore dovuti a fame e malnutrizione, tra cui due bambini deceduti per fame estrema. Ciò avviene nel contesto di un blocco totale israeliano e di una campagna di carestia in corso contro 2 milioni (i restanti di 2,2 milioni) di palestinesi nella regione. Palestinesi affamati, compresi bambini, si affannano per procurarsi cibo di cui hanno disperatamente bisogno in una mensa di beneficenza a Gaza, nel mezzo della guerra per la fame in corso sul territorio da parte di Israele. (Fonti: Quds Press, Quds News network, PressTv, PIC, Wafa, The Cradle, Al-Mayadeen; ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori). Per i precedenti aggiornamenti: https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza