
Fino a dove? Fino a quando?
Pressenza - Saturday, July 5, 2025Gaza Humanitarian Foundation
Amnesty International ha accusato la falsa società umanitaria, formata da mercenari statunitensi, GHF di essere uno strumento di morte per gli affamati palestinesi. Amnesty International ha pubblicato un rapporto in cui accusa la GHF di fungere da ulteriore strumento nella campagna di genocidio israeliana.
La comunità internazionale non solo non è riuscita a fermare la campagna di genocidio, ma ha anche permesso a Israele di scoprire nuovi modi per minare la vita dei palestinesi a Gaza e calpestare la loro dignità umana, ha affermato Agnès Callamard, segretaria generale dell’organizzazione.
Amnesty International ha accusato Israele di continuare a usare la fame sui civili come arma di guerra contro i palestinesi nella Striscia di Gaza. L’organizzazione internazionale ha affermato che le testimonianze di operatori sanitari e sfollati rivelano un quadro orribile di fame acuta e disperazione a Gaza.
Dichiarazione che è stata completamente ignorata dai media, scorta mediatica del genocidio. Come al solito l’ufficio stampa di Netanyahu, ricercato per crimini di guerra, ha tirato fuori la stantia accusa di antisemitismo che non commuove più nessuno, visti i crimini compiuti dai soldati israeliani contro i civili palestinesi.
Cisgiordania
Il genocidio israeliano contro i palestinesi della Cisgiordania assume le vesti della deportazione di massa e della segregazione razziale. Il numero delle colonie ebraiche è cresciuto durante il governo attuale del 40%. Lo rileva il rapporto statistico di Tel Aviv.
Gli avamposti non autorizzati dal governo (ma da questo sostenuti e protetti, NdR) sono passati da 128 a 178. Anche le costruzioni nuove nelle colonie sono cresciute enormemente, mentre continuano le demolizioni delle case dei palestinesi. Sono state approvate le costruzioni di 41.709 nuove case durante l’attuale governo. Un numero che supera i dati dei 6 anni precedenti (2017-2022).
Libano
Israele bombarda a suo piacimento il territorio libanese senza nessuna reazione internazionale. È la nuova Germania del Medio Oriente. Ieri un bombardamento a sud della capitale e stamattina un drone ha lanciato un missile contro una casa abitata a Shabaa, nel sud. Un contadino e sua moglie sono stati uccisi sul colpo e la casa distrutta.
Siria
Un plotone di paracadutisti israeliani ha fatto un’incursione a sud della capitale siriana, ha attaccato una casa, ucciso tre persone e poi è ripartito sugli elicotteri che lo avevano trasportato. La nuova padrona della regione mira all’espansionismo non solo territoriale ma anche di influenza e controllo militare. Nel sud della Siria, le truppe israeliane sono avanzate nelle zone rurali delle due province di Daraa e Quneitra. Sono state cacciati i contadini siriani dalle loro terre con il pretesto di misure di sicurezza. L’obiettivo vero è il controllo del letto del fiume Litany, una fondamentale fonte idrica per Siria e Libano.
Per la Palestina
Presidio domani, domenica 6 luglio, a Sigonella, in Sicilia. Tantissime sigle, partiti, sindacati, associazioni e comitati hanno indetto una manifestazione contro il genocidio in Palestina. Hanno scritto: È arrivato il momento che il popolo della pace in Sicilia riprenda la Lotta e la Resistenza con una nuova, grande mobilitazione popolare per fermare le micidiali spirali guerrafondaie, alimentate dai criminali aumenti delle spese militari e dai paralleli tagli alle spese sociali.
Continua a Milano l’azione giornaliera di flash-mob in piazza Duomo contro il genocidio a Gaza.
L’8 luglio serata #NoBavaglio a Roma.
Il 9 luglio, presidio davanti al Municipio di Torino in occasione della discussione della mozione sul boicottaggio di Israele.
Continua in tante città lo sciopero della fame a staffetta contro il genocidio.
Abbiamo oramai concluso la 7a settimana di digiuno per Gaza. Oggi, sabato 5 luglio, prosegue per la 51a giornata l’azione nonviolenta di sciopero della fame per 24 ore a staffetta. L’azione continuerà nei prossimi giorni con la partecipazione di altri gruppi, fino al cessate il fuoco definitivo. Gli iscritti sono tantissimi e, secondo le disponibilità espresse, costruiremo il calendario con l’elenco dei partecipanti di tantissime città italiane, europee e arabe.
Se volete partecipare nei prossimi giorni, scrivete un messaggio di posta elettronica con nome, cognome, città di residenza, professione (facoltativa), data prescelta (anche più di una, volendo) e un pensiero che pubblicheremo con l’elenco generale di tutti gli aderenti. Le adesioni vanno inviate esclusivamente a: mailto:anbamedaps@gmail.com
Vi chiediamo di scattare una vostra foto con un cartello “IO DIGIUNO X GAZA”. Una lunghissima galleria di immagini che trasformeremo in un mosaico di solidarietà. Mandateci le foto a anbamedaps@gmail.com e pubblicatele sui vostri account social.