
La musica contro il silenzio a Brescia. Non serve essere musicisti, serve esserci!
Pressenza - Wednesday, July 2, 2025Dall’autunno 2023 siamo scesi in piazza molte volte, tanto che ormai se ne è perso il conto. Speravamo che il nostro manifestare contro la violenza crescente a Gaza e in Palestina in generale ad opera dello Stato sionista di Israele potesse avere qualche risonanza, scalfire la muraglia di biechi interessi occidentali. Ma la sordità si è dimostrata addirittura crescente, o almeno proporzionale alla gravità del genocidio e all’inesorabile agonia di un popolo a cui assistiamo impotenti e frustrati.
Il muro di silenzio contro cui s’infrangono le nostre voci vorrebbe rendere anche noi silenziosi e rassegnati, come se si trattasse di una calamità naturale e non l’esito di precisi disegni, che si alimentano alla fontana avvelenata del razzismo, che affossa una parte dell’umanità per esaltarne delle altre.
Il popolo di Gaza, con la voce che ancora gli rimane, ci chiede di non essere dimenticato, di testimoniare la sua resistenza con la sua nuda vita. Lo scempio di questa vita che si sta consumando nelle forme sempre più brutali nei brandelli di terra palestinese si riflette anche nelle nostre flebili voci.
Ed è in questo preciso momento che la Musica contro il Silenzio ridà compattezza, permettendo il compianto, il lamento con la “Lacrimosa” di Mozart. Ed è quanto accade domenica 29 giugno a Brescia, al calar del sole di una torrida giornata, quando una moltitudine di strumentisti, cantori e non, in tenute variegate, non in divisa, si dà appuntamento in via Zanardelli all’esterno del Teatro Grande. Non c’è distinzione tra artisti e pubblico: ognuno può partecipare con la propria voce e il proprio ritmo per onorare i morti, restituendo dignità a chi è stato privato della vita. Intenso è il compianto corale, con la musica nella mente o sulle labbra, mentre il “Dona nobis pacem” è quasi una sosta in preghiera che rasserena… E intanto forse ci si chiede se qualcuno saprà di noi e se questo sarà un barlume nel buio.
Una scaletta, condivisa su un gruppo creato da Sara Girelli Carasi, referente e regista dell’iniziativa, in pochi giorni ha raccolto una gran quantità di adesioni spontanee provenienti dalla Scuola di Musica, da associazioni musicali e cori della provincia di Brescia. Corrado Guarino ha diretto il coro e l’orchestra.
Non sono state fatte delle prove. Piuttosto si è trattato di un flashmob suonando al momento, dopo essersi solo accordati su come eseguire i pezzi.
Anche Brescia quindi ha rotto il silenzio per questa manifestazione apartitica, ma non apolitica, lanciata da Firenze e raccolta da diverse città italiane da Sud a Nord, come si legge nel comunicato stampa del 25 maggio “La nostra musica per rompere il silenzio. Saremo una voce sola contro il silenzio delle nostre istituzioni, per il diritto dei popoli a resistere alle minacce contro i diritti fondamentali dell’uomo.”
In due giorni l’iniziativa diventa virale. A centinaia le persone si aggiungono sui vari gruppi Whatsapp, nuove città aderiscono ogni giorno, ci si prodiga per la richiesta delle autorizzazioni, per divulgare, per cercare spartiti musicali.
Ringrazio di cuore chi ha suonato e cantato il 29 giugno a Brescia. La vostra musica è arrivata dritta all’anima, è stata potente, viva, carica di dolore e speranza insieme e mi ha profondamente commossa. In un mondo spesso troppo silenzioso davanti all’ingiustizia, avete dato voce a qualcosa di immenso.