
Nelle Marche un nuovo ‘avvertimento’ ai Giovani Democratici di Filottrano
Pressenza - Thursday, November 20, 2025Sullo sfondo vicende che da anni mettono la cittadina al centro di dinamiche nazionali. “Abbiamo trovato recapitata davanti alla nostra sede questa statuetta rotta, con i cocci intorno alla base e la testa di un’aquila infilzata a un’asta. Un gesto da parte di qualcuno a cui evidentemente non andiamo troppo a genio, un atto vergognoso e indegno da cui non ci faremo di certo intimidire e che nessuna forza politica che si batte su un terreno democratico meriterebbe di ricevere. Un’aquila con le ali lasciate lì per non sbagliare volatile e con la testa come impalata”. Questa la denuncia via Instagram del 19 novembre dei Giovani Democratici (in seguito GD) di Filottrano, in provincia di Ancona.
Non è la prima volta che la loro sede è oggetto di azioni intimidatorie e vandaliche. La prima fu il 1° luglio 2023, quando venne devastata. Più volte poi nel tempo, mentre le persone erano dentro in riunione, all’esterno sono stati fatti scoppiare da ignoti dei petardi molto potenti. Un fatto di cui sono stato direttamente testimone la sera del 15 dicembre 2023, quando ero nella sede per un incontro pubblico su tematiche ambientali.
Il circolo dei GD di Filottrano è animato da giovani molto più radicali rispetto alla politica del PD e soprattutto è una realtà politica molto isolata dal PD delle Marche, a causa di alcune loro iniziative legate al territorio. Ma va rilevato che il PD delle Marche, dopo la sconfitta elettorale del 2020 che ha consegnato la Regione alla destra, e quella ancora più rovinosa del settembre scorso, che ha consolidato il potere di Fratelli d’Italia, è un partito agonizzante, attraversato da faide interne di gruppi dirigenti legati a irriducibili Raʾīs territoriali.
Tanto che sui post Facebook e Instagram in cui i GD denunciano l’atto del 19 novembre, l’unico like (ben pochi peraltro) di solidarietà del partito è quello del sindaco della vicina città di Jesi. Il solo commento istituzionale espresso in maniera estesa sui post è quello della vicesindaca di Filottrano Ivana Ballante, un’autorevole dirigente di FdI, che ha attraversato la militanza a destra già dall’MSI-Destra Nazionale e si avventura su Facebook in un commento di disquisizione zoologica: “Scusate….un’aquila??…sembrerebbe un ariete… però”.
Filottrano è una realtà di provincia molto particolare, seppur con poco più di ottomila abitanti. Dal 2024 è guidata da una giunta di destra, capeggiata da un sindaco nato come ‘civico’, l’imprenditore del tessile Luca Paolorossi, e con vicesindaca proprio l’avvocatessa Ivana Ballante. Questa cittadina in anni lontani era nelle Marche una delle roccaforti elettorali del MSI-DN e da un anno e mezzo a questa parte si trova a vivere un’esperienza amministrativa che potrebbe paragonarla, con le dovute proporzioni demografiche, alla Terni di Bandecchi. L’attuale sindaco, che è stato individuato dalla destra marchigiana, in effetti tanto ‘civico’ e avulso dalla politica non è: vanta una candidatura nel 2008 alla Camera dei Deputati con Forza Nuova, ed è stato, non ancora sindaco, il primo ad invitare nel suo territorio il generale Vannacci, che da eurodeputato della Lega, è poi tornato nuovamente a Filottrano nel dicembre 2024, accolto stavolta da Paolorossi in veste di sindaco. Alle scorse regionali di settembre, dopo aver aderito al partito di Salvini, Vannacci si è candidato con la Lega, risultando il più votato delle Marche, ma non è entrato in Consiglio Regionale a causa dei meccanismi di ripartizione dei seggi.
Da tempo questa tranquilla realtà delle Marche, da sempre famosa nel mondo per la sua tradizione imprenditoriale nel tessile, è anche, grazie al nuovo sindaco, sulla scena nazionale per i suoi legami con il mondo legato a Visibilia, all’imprenditore abruzzese Altair D’Arcangelo e al suo gruppo Virgo.
Per primo Report su Rai3 il 25 gennaio scorso se ne è occupato con un approfondito servizio sulla vicenda. Poi un’inchiesta de Il Fatto Quotidiano del 1° febbraio 2025 ha confermato che “i legami tra il Fondo Virgo e il neosindaco Luca Paolorossi sono anche imprenditoriali: nel 2023 società del gruppo di D’Arcangelo hanno investito 910 mila euro per comprare il 70% della sua Paolorossi Group srl”.
Ma le relazioni di Paolorossi attraversano anche il mondo PD molto vicino alla segretaria Schlein, nella figura del deputato Alessandro Zan. Riporta sempre Il Fatto Quotidiano nella stessa inchiesta: “Paolorossi, il 25 agosto 2024 a Chieti, dove è nato D’Arcangelo, ha consegnato il Premio Virgo all’europarlamentare Alessandro Zan, le cui attività imprenditoriali sono legate a D’Arcangelo da sponsorizzazioni, come quelle al Gay Pride di Padova, del quale pure Paolorossi è stato sponsor. Sarà forse un caso che a luglio scorso, appena prima di cedere la sua quota del 52%, Zan ha spostato a Filottrano, in piazza Garibaldi 7, la sede della Be Proud srl con la quale ha organizzato il Pride Village di Padova? La sede è stata oi riportata a Padova poche settimane dopo. A quello stesso indirizzo ha sede Bithouseweb, società della galassia D’Arcangelo alla quale Zan ha ceduto le quote di Be Proud. E di chi è l’edificio di piazza Garibaldi a Filottrano? Di Domus, altra srl (100 mila euro di capitale) del gruppo Virgo di D’Arcangelo, che a Filottrano due anni fa ha comprato per un milione di euro due cadenti palazzi nobiliari. Altra casualità: amministratore unico della Domus, da ottobre 2022, è Luca Paolorossi.
Nel dicembre 2022 si tenne l’iniziativa “Il palcoscenico dei borghi e lo spettacolo del Made in Italy”, organizzata da Paolorossi e Virgo, a cui parteciparono il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, l’allora sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, Barbara D’Urso, il ct della Nazionale di calcio Roberto Mancini (di Jesi, a due passi da Filottrano) e la ministra Daniela Santanché, che inviò un videomessaggio di saluto.
Dinamiche ed intrecci che portano anche in Abruzzo, e che sono legate anche alle vicende del Chieti Calcio.
E proprio i GD di Filottrano, senza alcun supporto del partito regionale, ma al contrario nella totale distanza, sicuramente a causa anche dell’imbarazzante coinvolgimento dell’on. Zan, sono sempre sul pezzo a segnalare pubblicamente tutte queste storie molto opache, che si riversano sulla quotidianità del loro paese.
Tra il gesto di mercoledì e la devastazione della sede di due anni fa, c’è indubbiamente una differenza, ma sono comunque episodi che confermano comunque un aspetto più generale: oggi la politica, il potere in generale, è in mano ad una generazione adulta, autoreferenziale e gerontocratica, che non perde mai occasione per auspicare l’impegno della generazione più giovane. Ma quando poi questa si impegna in maniera difforme a un sistema politico padronale e familistico, va incontro ad episodi come quelli accaduti ai Giovani Democratici di Filottrano.