PALESTINA: VIOLENZE SENZA FINE NELLA CISGIORDANIA OCCUPATA. UCCISO UN BIMBO DI 11 ANNI DALL’ESERCITO OCCUPANTE ISRAELIANO

Radio Onda d`Urto - Friday, October 17, 2025

Mentre Tel Aviv continua a bombardare il nord della Striscia di Gaza nonostante l’accordo di cessate il fuoco entrato il vigore venerdì 10 ottobre, a poche decine di chilometri, nella Cisgiordania Occupata, non si fermano le violenze dell’esercito occupante.

Dall’alba di oggi, venerdì 17 ottobre, le forze israeliane hanno arrestato due giovani, Ahmed Saif Faqha e Fares Ayman Najjar, originari della città di Anabta, a est di Tulkarem, dopo aver fatto irruzione nelle loro abitazioni. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Wafa, un’unità dell’IDF ha anche assaltato il quartiere di al-Makhfiyeh a Nablus all’alba, seguita da una forza maggiore che ha perquisito una casa nella zona, aprendo il fuoco al suo interno e ferendo il residente palestinese Ihab Abu Rayala alla gamba, prima di arrestarlo.

A questo si aggiunge l’arresto di un altro palestinese del quartiere, arrestato dopo che le forze israeliane hanno fatto irruzione e perquisito la sua casa, danneggiando anche un veicolo parcheggiato nelle vicinanze. Le forze di occupazione hanno inoltre chiuso stamattina gli ingressi di diverse città e villaggi a est di Ramallah, impedendo ai residenti di muoversi dentro e fuori queste aree.

Ieri, giovedì, un bambino palestinese di 11 anni, Mohammad Bahjat Al-Hallaq, è morto quando le forze di occupazione israeliane hanno aperto il fuoco nel villaggio di Al-Rihiya, a sud di Hebron. I soldati hanno sparato proiettili veri contro un gruppo di bambini che stavano giocando a calcio nel cortile della scuola di Al-Rihiya.

Da gennaio, mentre il conflitto a Gaza provocava una strage quotidiana, le forze israeliane e i coloni hanno intensificato la loro offensiva nella West Bank, costringendo oltre 40.000 palestinesi a fuggire dai campi profughi, un esodo forzato che ha aggravato una già tragica crisi umanitaria.

Nel frattempo, il governo israeliano ha proseguito la sua politica di colonizzazione, con l’approvazione del “piano E1”, che prevede la costruzione di 3.400 nuove unità abitative tra Gerusalemme Est e l’insediamento illegale di Ma’ale Adumim. Questo progetto, che spezza in due il territorio palestinese, compromette ulteriormente la possibilità di uno stato palestinese, ostacolando la circolazione tra la Cisgiordania settentrionale e meridionale, tra Ramallah e Betlemme.

Le incursioni dell’esercito israeliano nelle città della Cisgiordania, come Nablus, Tulkarem e Ramallah, sono diventate quotidiane. Oltre agli arresti, molti palestinesi sono vittime di violenze da parte dei coloni israeliani, che invadono le terre e le case, minacciando la sicurezza e la sopravvivenza delle famiglie.

“L’attenzione non va tolta da tutta la Palestina, soprattutto nella West Bank in un momento in cui i soldati israeliani, non più impegnati a Gaza, vengono rimandati in giro per la Palestina e sta iniziando una ritorsione nei confronti dei palestinesi che vivono nella Cisgiordania Occupata” commenta ai microfoni di Radio Onda d’Urto Tex di Operazione Colomba. Ascolta o scarica.