L’appello di SOS Mediterranee contro il rinnovo del Memorandum Italia-Libia

Pressenza - Tuesday, October 14, 2025

Oggi si discuterà in Parlamento una mozione che chiede la sospensione del Memorandum Italia-Libia: si tratta del documento firmato nel 2017 dal nostro governo col governo di Tripoli che prevede il sostegno alla Guardia Costiera libica e la collaborazione nel controllo delle frontiere. SOS MEDITERRANEE chiede con forza che la mozione venga approvata e che gli accordi vengano sospesi, perché la Libia non è un partner con cui stringere alleanze, ma va riconsiderato per quello che è: un Paese instabile e non sicuro, dove vengono sistematicamente e drammaticamente violati i diritti delle persone.

In Libia non esiste il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale

Se non verranno presi provvedimenti entro il 2 novembre, nel febbraio del 2026 gli accordi presi dal governo italiano con il governo libico saranno automaticamente rinnovati. Si tratta di accordi che prevedono sostegno economico, materiale e operativo da parte dell’Italia a un Paese ormai unanimemente considerato illiberale. Molte indagini da parte di agenzie internazionali (ONU, OHCHR, UNHCR, IOM) hanno dimostrato in modo incontrovertibile che in Libia i migranti vengono incarcerati, torturati, ricattati, stuprati, costretti ai lavori forzati e non di rado uccisi. Questo il prezzo da pagare in termini di vite umane per appaltare la gestione di un fenomeno naturale come le migrazioni a un Paese violento e instabile, e fingere come Europa che non ci riguardi. Inoltre, se il diritto marittimo internazionale prevede che le persone soccorse in mare vengano portate in un luogo sicuro, la Libia non può essere considerata un approdo, date le sistematiche violazioni documentate.

La missione d’inchiesta delle Nazioni Unite e le indagini indipendenti hanno anche evidenziato legami strutturali della Guardia Costiera libica con le milizie e le reti di trafficanti; alcuni comandanti della Guardia costiera libica sono stati direttamente implicati nel traffico di esseri umani, minando ogni pretesa di legittimità come autorità marittima neutrale. 

La Guardia Costiera libica spara, l’Italia tace

Con le motovedette di classe Corrubia donate proprio dal nostro Paese, la Guardia Costiera libica opera respingimenti illegali violando sistematicamente il diritto marittimo internazionale, e si prende anche la libertà di attaccare violentemente navi del soccorso civile, come accaduto proprio a noi lo scorso 24 agosto, quando solo per caso non ci sono state conseguenze drammatiche per il nostro equipaggio e per le 87 persone a bordo appena salvate dal mare. Non una parola dal governo italiano su questo attacco gravissimo e ingiustificato, ma purtroppo non isolato, operato da un governo che continuiamo a sovvenzionare e considerare amico.

“Riteniamo sia necessario – spiega Valeria Taurino, direttrice generale di SOS MEDITERRAEE Italia – condurre un’indagine completa sugli incidenti violenti, compreso quello contro la Ocean Viking, a livello nazionale e dell’UE, e chiediamo anche che sia garantita la protezione degli attori umanitari che operano in quel tratto di mare, colmando un vuoto lasciato dalla politica. Inoltre, l’Organizzazione marittima internazionale dovrebbe urgentemente verificare il riconoscimento della regione SAR libica, e le autorità europee e italiane dovrebbero esaminare il proprio ruolo nel consentire queste violazioni, iniziando proprio con l’abrogazione del Memorandum: non si può più fingere di non sapere di quali e quanti crimini vengano commessi dalle autorità libiche; smettere di collaborare con loro sarebbe il minimo per ogni paese che si dica democratico”.

Per ribadire con forza la nostra posizione contro il rinnovo degli accordi con la Libia, saremo nei prossimi giorni in piazza per partecipare agli action day organizzati da Refugees in Libya al fianco delle altre associazioni umanitarie che come noi vivono ogni giorno, direttamente e indirettamente, le violenze delle autorità libiche e che come noi sentono l’urgenza di agire.

 

 

Redazione Italia