
Ocean Viking sotto attacco della Guardia Costiera libica
Progetto Melting Pot Europa - Wednesday, August 27, 2025Una motovedetta donata dall’Italia apre il fuoco su una nave di ricerca e soccorso con 87 sopravvissuti a bordo. SOS Mediterranee: «Chiediamo la fine immediata della collaborazione con la Libia».
«Oggi la Ocean Viking è stata deliberatamente e violentemente attaccata in acque internazionali dalla Guardia Costiera libica che ha sparato centinaia di colpi contro la nostra nave. Gli 87 sopravvissuti e l’equipaggio stanno bene. Stiamo lavorando a ricostruire gli eventi».
Con queste parole, intorno alle 20 del 24 agosto, SOS Mediterranee denunciava sui propri canali social uno degli episodi più gravi mai avvenuti contro una nave di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale.
Secondo quanto riportato dall’organizzazione, la MV Ocean Viking si trovava in acque internazionali, a circa 40 miglia nautiche a nord della costa libica. L’attacco è iniziato alle 15:03 ora locale di domenica 24 agosto, quando una motovedetta di classe Corrubia della Guardia Costiera libica ha aperto il fuoco sulla nave di soccorso per almeno 20 minuti ininterrotti.
«Due uomini a bordo della motovedetta hanno aperto il fuoco sulla nostra nave umanitaria, iniziando un assalto durato almeno 20 minuti ininterrotti direttamente contro di noi», scrive SOS Méditerranée.
«Con già a bordo 87 sopravvissuti» – per lo più cittadini sudanesi in fuga da guerra e persecuzioni – «soccorsi tra la notte di sabato 23 agosto e la mattina di domenica 24 agosto – la nave era stata autorizzata dal Centro di coordinamento italiano a sospendere la rotta verso il porto assegnato e cercare un’altra imbarcazione in difficoltà in acque internazionali.
Mentre i team erano impegnati nella ricerca, la motovedetta libica ha illecitamente ordinato alla Ocean Viking di abbandonare la zona e dirigersi verso nord. L’ordine è stato comunicato prima in inglese e poi in arabo tramite il mediatore culturale a bordo, che ha confermato dal ponte che la nave stava già lasciando l’area. Tuttavia, senza alcun preavviso o ultimatum, due uomini a bordo della motovedetta hanno aperto il fuoco.
La motovedetta ha circondato la Ocean Viking, prendendo deliberatamente di mira i membri dell’equipaggio sul ponte – la parte della nave dove si svolgono le operazioni di navigazione e governo».
Durante quei minuti drammatici, i team di SOS Mediterranee e dell’IFRC hanno messo in sicurezza gli 87 sopravvissuti prima di rifugiarsi all’interno della nave. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito.
I colpi, dozzine dei quali sono stati rinvenuti a bordo, hanno perforato oblò ad altezza uomo e danneggiato radar, antenne, gommoni di soccorso e raft di salvataggio. «L’attacco ha causato fori di proiettile all’altezza della testa, la distruzione di diverse antenne, quattro finestre rotte sul ponte e diversi proiettili che hanno colpito e danneggiato i tre RHIBS (motoscafi di soccorso veloci), insieme ad altre attrezzature di soccorso», denuncia ancora l’organizzazione.



Il giornalista Sergio Scandura, di Radio Radicale, ha condiviso immagini impressionanti dalla nave: oblò crivellati, interni danneggiati, mezzi di soccorso distrutti.
🔴 Le immagini dalla nave Ocean Viking.
— Sergio Scandura (@scandura) August 25, 2025
L'aggressione. Dozzine i proiettili rinvenuti a bordo, sparati dalla c.d. guardia costiera libica. Oblò forati ad altezza uomo, interni, antenne, radaristica, RHIB di soccorso, raft di salvataggio: aggressione e danni senza precedenti. https://t.co/pIAU4qtO65 pic.twitter.com/Vqv3o4FtCJ
Dopo lo sbarco avvenuto ad Augusta la sera del 25 agosto, SOS Méditerranée ha ricordato:
«Dopo tutto quello che hanno passato, hanno dovuto affrontare gli attacchi armati alla nostra nave di salvataggio da parte della Guardia Costiera libica. Anche la nostra nave umanitaria non è più un luogo sicuro».
Il comunicato sottolinea un aspetto cruciale: la motovedetta che ha sparato era stata donata dall’Italia nel 2023 nell’ambito del programma europeo “Support to Integrated Border and Migration Management in Libya (SIBMMIL)”.



«Ieri, i nostri team e i sopravvissuti della Ocean Viking sono stati colpiti dalla Guardia Costiera libica, su una nave donata dall’Italia. Chiediamo un’indagine completa su questi orribili eventi e la fine immediata di ogni collaborazione con la Libia», scrive SOS Mediterranee.
Valeria Taurino, direttrice generale di SOS Méditerranée Italia, ha ribadito:
«Chiediamo che venga condotta un’indagine approfondita sugli eventi e che i responsabili di questi atti che mettono a repentaglio la vita delle persone siano assicurati alla giustizia. Chiediamo inoltre la cessazione immediata di ogni collaborazione europea con la Libia. Non possiamo accettare che una guardia costiera riconosciuta a livello internazionale compia aggressioni illegali».
Non è la prima volta che la cosiddetta Guardia Costiera libica ostacola i soccorsi. Già nel 2023 una motovedetta aveva sparato nei pressi dei gommoni della Ocean Viking. Allora non seguì nessuna inchiesta.
Questa volta però la portata dell’aggressione è senza precedenti: un assalto mirato, con colpi sparati all’altezza della testa e attrezzature di soccorso distrutte.
Durante l’assalto la Ocean Viking ha lanciato un mayday alla NATO. La nave più vicina era un’unità della Marina italiana, che tuttavia non ha risposto.
La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di tentato omicidio a carico di ignoti, disponendo rilievi scientifici a bordo della nave e la raccolta di testimonianze. Si dovrà accertare se l’attacco della Guardia costiera libica sia avvenuto in acque internazionali: in tal caso la competenza passerebbe alla Procura di Roma.
Sul fronte europeo, la Commissione UE ha dichiarato di aver chiesto chiarimenti alle autorità libiche, ribadendo che spetta a Tripoli fare luce sull’accaduto. Bruxelles, al momento, si concentra sulla ricostruzione dei fatti senza annunciare conseguenze immediate.