Cuba ha bisogno di 800.000 nuove abitazioni, ostacolate dal bloqueo

Pressenza - Friday, July 18, 2025

“La mancanza di produzione locale di materiali da costruzione, l’accesso limitato a cemento e acciaio, nonché la carenza di carburante, tecnologie obsolete e la chiusura di oltre il 30% dei centri di produzione sono tutti segnali degli insufficienti risultati del programma Vivienda.” – è ciò che ha scritto  Carmen Maturell Senon su Granma Cuba il 14 luglio 2025.

Nell’analisi realizzata dalla Commissione Industria, Edilizia ed Energia, prima della V Sessione Ordinaria della X Legislatura dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, la deputata Maritza Gé Torres, segretaria della commissione, ha affermato che tutte le province hanno segnalato restrizioni all’accesso al cemento e all’acciaio, sebbene alcuni territori come Guantánamo, Holguín e Villa Clara abbiano dato priorità allo sfruttamento delle materie prime locali come argilla, pietra, legno e plastica riciclata.

Per quanto riguarda l’attuazione del Programma per l’edilizia abitativa, Delilah Díaz Fernández, Direttore generale per l’edilizia abitativa presso il Ministero delle Costruzioni (Micons), ha riferito che gli standard di costruzione non sono stati aumentati perché, nonostante la pianificazione sia inferiore rispetto agli anni precedenti, non si riesce a rispettarli.

Rispetto al 2024, il numero di abitazioni di qualità media e scadente è aumentato di 6.520 unità, determinando una crescita piatta del fondo. Fernandez ha sottolineato che il deficit abitativo alla fine di marzo 2025 ammontava a 805.583 case, di cui 398.364 dovevano essere ristrutturate e 407.219 dovevano ancora essere costruite. Allo stesso modo, il piano di completamento dello Stato copre solo il 22%; per quanto riguarda la risposta alle dinamiche demografiche, è stato completato il 13% di tutte le abitazioni.

Díaz Fernández ha affermato che ci sono fasce della popolazione che necessitano di assistenza abitativa e che i piani non sono sufficienti per soddisfare le esigenze sia di coloro le cui condizioni abitative stanno peggiorando, sia di coloro che cercano un alloggio a causa della carenza di alloggi.

Nel corso dell’evento, a cui ha partecipato il Comandante della Rivoluzione e Vice Primo Ministro Ramiro Valdés Menéndez, si è appreso che queste limitazioni rendono impossibile implementare soluzioni abitative per le persone in situazioni vulnerabili attraverso il programma di sussidi e l’autonomia produttiva dei comuni.

Pertanto, è necessario rafforzare la pianificazione e la gestione locale della produzione dei materiali, integrando efficacemente le capacità produttive delle istituzioni e le capacità locali di produzione di carpenteria, ceramica rossa, calce ed elementi in plastica.

L’analisi sulla situazione abitativa, presentata nella Commissione dell’Industria, dell’Edilizia e dell’Energia e che sarà discussa in questi giorni dal Parlamento di Cuba (Asamblea Nacional) ha messo in evidenza che Cuba ha bisogno di 805.583 unità abitative, divise tra le 407.219 che mancano del tutto e le 398.364 da ristrutturare urgentemente.

Su 4,1 milioni di case, solo il 65% è in buono stato tecnico. Il resto – circa 1,4 milioni – si trova in condizioni definite “regolari” o addirittura “pessime”. Cuba ha difficoltà a compiere i piani annuali di nuove costruzioni. Per l’anno in corso il piano prevede la costruzione di 10.795 nuove abitazioni. Al momento ne sono state realizzate solo 2.382.

La causa principale è la carenza di materiale a seguito di una limitata capacità produttiva dovuta alle criminali sanzioni, al Bloqueo e alla guerra economica e commerciale contro Cuba, imposte illegalmente dagli Stati Uniti. Sul tutto grava il deficit energetico. Come scrive Senon: “Insomma, una sfida immane che si aggiunge alle altre. Ma Cuba non sia arrende e non si vende e continua al sua lotta, aiutata da nuovi paesi internazionali, per garantire a tutti/e il necessario, nel limite  delle difficoltà economiche e non lasciando indietro nessuno.”

A questo proposito, e per colmare le lacune evidenti, è stata elaborata una serie di linee guida per l’uso intensivo ed estensivo del potenziale di risorse naturali e riciclabili disponibili in ogni territorio.

 

Fonte:

 

Lorenzo Poli