Conferenza di Telt a Susa: va in scena il solito teatrino

Pressenza - Thursday, July 3, 2025

Ieri nella sala del Castello di Susa si è svolta l’annunciata e più volte rimandata conferenza di Telt, con facoltà di domande da parte del pubblico in sala, ma solo previa iscrizione e senza ripetere la richiesta. Lo stesso pubblico aveva dovuto accreditarsi telefonicamente o via mail per accedere all’evento. Non essendo necessario un moderatore in una conferenza unilaterale, il sindaco fungeva da smistatore di domande e da latore di ripetuti ringraziamenti agli ospiti di Telt.

Primo elemento

È importante che siano state dette in modo ufficiale esattamente le stesse cose, un pochino più edulcorate, che dicono da anni i tecnici dell’Unione Montana e, sulla base di quelle, i volontari No TAV. Quindi sono apparsi fastidiosi i ripetuti riferimenti, da parte del sindaco, a notizie allarmanti e infondate diffuse dal movimento. Bisognerebbe in tal caso precisare quali notizie si siano dimostrate infondate, magari invitando ad un confronto pubblico i propalatori di tali presunte menzogne, se no, si tratta di illazioni poco corrette.

Quanto a notizie falsamente allarmanti non mi pare ce ne siano state. Per fare un esempio, da anni i tecnici dell’Unione e i no TAV sostengono che lo smarino sarà depositato a Susa in via più o meno provvisoria e ieri l’ing. Bufalini ha detto in presenza del sindaco, che non ha smentito, che questa cosa si sa dal 2018… In ogni caso, non abbiamo bisogno di falsi allarmi; bastano e avanzano quelli che si sono innescati ufficialmente ieri!

Secondo aspetto

La variante che prevede la collocazione dello smarino a Susa è stata presentata solo da pochi giorni al Consiglio dei Ministri e agli altri organi competenti per l’approvazione. Per ora nessun documento in merito è stato messo a disposizione neppure dei tecnici dell’ Unione Montana. Questi sono stati invitati alla conferenza di ieri

  1. dopo che era stata indetta e pochi giorni prima della data prevista;
  2. come ascoltatori con licenza di domanda esattamente come gli altri partecipanti, senza aver potuto visionare il testo della nuova variante.

Come avrebbero potuto accogliere un invito simile? Infatti i loro nomi non comparivano sul comunicato ufficiale, come non compariva alcun moderatore, trattandosi appunto di conferenza unilaterale. Allora non valgono le prevedibili e previste lamentazioni strumentali del sindaco: lui è stato l’organizzatore dell’evento, lui l’ha pubblicizzato e lui doveva trovare una formula e un accordo accettabili.

Terzo elemento

Molte informazioni sono apparse generiche ai presenti e gli stessi tecnici Telt l’hanno ammesso. Si sono ascoltate espressioni tipo: “alcune migliaia di metri cubi di materiali”, “capannoni alti 15 metri e lunghi alcune decine”, “diversi anni”… Solo a precisa domanda si è appreso che i camion in più di quelli che già transitano sull’autostrada saranno 343 al giorno, ma non interferiranno col traffico turistico perché  circoleranno “solo” cinque giorni su sette…

Quarto elemento

Molte informazioni non proprio rassicuranti sono arrivate solo a seguito di domande poste, secondo regolamento, dal pubblico in sala a conferenza conclusa. Per esempio, si è saputo che è vero che la tratta ferroviaria Susa-Bussoleno verrà sostituita da pullman, ma solo per un anno scolastico comprensivo di vacanze estive (sic); questo per volontà  precisa dell’amministrazione di Susa che preferisce evitare il disagio della costruzione di una linea alternativa. Quando avverrà la sospensione dei treni? Forse nel 2028/29, è la risposta a precisa domanda, così come si è dovuta aspettare una richiesta di precisazione per conoscere il numero stimato dei pullman sostitutivi necessari e il loro presunto percorso. E le case che resteranno “ingabbiate” prima nei cantieri e poi  fra autostrada, nuova linea storica e  Tav? Be’, perderanno valore, ma “vuoi mettere avere la vista sulla stazione internazionale”? L’hanno detto davvero!

Del resto, il progetto viene “calato” (sic!) sulla valle e la “soluzione delle interferenze tocca agli enti interferiti” (ri-sic!); quelli di Telt sono solo esecutori di un’ opera che è stata loro commissionata, e ovviamente cercano di far capire che la faranno nel miglior modo possibile!  Per esempio, verranno monitorati tutti i rischi legati ai cantieri secondo la formula “riduzione – mitigazione – compensazione”: si riduce il più possibile l’impatto, se non è possibile ridurlo si mitiga, se non è possibile mitigarlo si compensa. E dunque, si suppone che, applicandolo al monitoraggio della salute, potrebbe funzionare così: si cerca di non fare polvere (che peraltro non è dannosa, assicura l’ing. Bufalini); se non si riesce, si cerca di farne poca; se non si riesce a farne poca o non è roba tanto buona, e qualcuno si prende una malattia polmonare, si compensa in qualche modo.

Il punto

Del resto, che cos’altro potevano dire questi tecnici? I progetti “capitano” perché qualcuno li decide, loro li eseguono basandosi sulle autorizzazioni ottenute e forniscono informazioni alla popolazione coinvolta. Il resto riguarda le scelte politiche.

E siamo al punto: i politici e gli amministratori dovrebbero far sentire la propria voce, invece di dire soltanto che ormai ci siamo lasciati alle spalle il dibattito fra favorevoli e contrari all’opera. Ma alle spalle di chi? Se il danno supera i vantaggi, qualsiasi opera va fermata in qualsiasi fase, non compensata. E il nodo sta tutto lì.

L’unica voce che è andata in questo senso è stata quella del presidente dell’Unione Montana, che ha fatto esattamente quello che avrebbe dovuto fare il sindaco, cioè porre questioni di interesse popolare a Telt, che per i comuni interessati è la controparte, non un alleato da riverire e agevolare. Tutto qui. Nulla di nuovo, tranne un’affermazione sorprendente dei tecnici: tutto lo smarino deve andare a Salbertrand, venir selezionato in modo che solo la parte “buona” venga poi stoccata a Susa, mentre l’altra andrà nelle discariche speciali. Ma il sito di Salbertrand è tuttora da bonificare da precedenti riversamenti incontrollati e ben noti a chiunque se ne sia occupato. Ebbene, a precisa domanda è stato risposto che gli scavi del tunnel inizieranno solo quando sarà pronto quel sito. Perplessità nel pubblico in sala.

 

Centro Sereno Regis