Conferenza di Telt a Susa: va in scena il solito teatrino
Ieri nella sala del Castello di Susa si è svolta l’annunciata e più volte
rimandata conferenza di Telt, con facoltà di domande da parte del pubblico in
sala, ma solo previa iscrizione e senza ripetere la richiesta. Lo stesso
pubblico aveva dovuto accreditarsi telefonicamente o via mail per accedere
all’evento. Non essendo necessario un moderatore in una conferenza unilaterale,
il sindaco fungeva da smistatore di domande e da latore di ripetuti
ringraziamenti agli ospiti di Telt.
PRIMO ELEMENTO
È importante che siano state dette in modo ufficiale esattamente le stesse cose,
un pochino più edulcorate, che dicono da anni i tecnici dell’Unione Montana e,
sulla base di quelle, i volontari No TAV. Quindi sono apparsi fastidiosi i
ripetuti riferimenti, da parte del sindaco, a notizie allarmanti e infondate
diffuse dal movimento. Bisognerebbe in tal caso precisare quali notizie si siano
dimostrate infondate, magari invitando ad un confronto pubblico i propalatori di
tali presunte menzogne, se no, si tratta di illazioni poco corrette.
Quanto a notizie falsamente allarmanti non mi pare ce ne siano state. Per fare
un esempio, da anni i tecnici dell’Unione e i no TAV sostengono che lo smarino
sarà depositato a Susa in via più o meno provvisoria e ieri l’ing. Bufalini ha
detto in presenza del sindaco, che non ha smentito, che questa cosa si sa dal
2018… In ogni caso, non abbiamo bisogno di falsi allarmi; bastano e avanzano
quelli che si sono innescati ufficialmente ieri!
SECONDO ASPETTO
La variante che prevede la collocazione dello smarino a Susa è stata presentata
solo da pochi giorni al Consiglio dei Ministri e agli altri organi competenti
per l’approvazione. Per ora nessun documento in merito è stato messo a
disposizione neppure dei tecnici dell’ Unione Montana. Questi sono stati
invitati alla conferenza di ieri
1. dopo che era stata indetta e pochi giorni prima della data prevista;
2. come ascoltatori con licenza di domanda esattamente come gli altri
partecipanti, senza aver potuto visionare il testo della nuova variante.
Come avrebbero potuto accogliere un invito simile? Infatti i loro nomi non
comparivano sul comunicato ufficiale, come non compariva alcun moderatore,
trattandosi appunto di conferenza unilaterale. Allora non valgono le prevedibili
e previste lamentazioni strumentali del sindaco: lui è stato l’organizzatore
dell’evento, lui l’ha pubblicizzato e lui doveva trovare una formula e un
accordo accettabili.
TERZO ELEMENTO
Molte informazioni sono apparse generiche ai presenti e gli stessi tecnici Telt
l’hanno ammesso. Si sono ascoltate espressioni tipo: “alcune migliaia di metri
cubi di materiali”, “capannoni alti 15 metri e lunghi alcune decine”, “diversi
anni”… Solo a precisa domanda si è appreso che i camion in più di quelli che già
transitano sull’autostrada saranno 343 al giorno, ma non interferiranno col
traffico turistico perché circoleranno “solo” cinque giorni su sette…
QUARTO ELEMENTO
Molte informazioni non proprio rassicuranti sono arrivate solo a seguito di
domande poste, secondo regolamento, dal pubblico in sala a conferenza conclusa.
Per esempio, si è saputo che è vero che la tratta ferroviaria Susa-Bussoleno
verrà sostituita da pullman, ma solo per un anno scolastico comprensivo di
vacanze estive (sic); questo per volontà precisa dell’amministrazione di Susa
che preferisce evitare il disagio della costruzione di una linea alternativa.
Quando avverrà la sospensione dei treni? Forse nel 2028/29, è la risposta a
precisa domanda, così come si è dovuta aspettare una richiesta di precisazione
per conoscere il numero stimato dei pullman sostitutivi necessari e il loro
presunto percorso. E le case che resteranno “ingabbiate” prima nei cantieri e
poi fra autostrada, nuova linea storica e Tav? Be’, perderanno valore, ma
“vuoi mettere avere la vista sulla stazione internazionale”? L’hanno detto
davvero!
Del resto, il progetto viene “calato” (sic!) sulla valle e la “soluzione delle
interferenze tocca agli enti interferiti” (ri-sic!); quelli di Telt sono solo
esecutori di un’ opera che è stata loro commissionata, e ovviamente cercano di
far capire che la faranno nel miglior modo possibile! Per esempio, verranno
monitorati tutti i rischi legati ai cantieri secondo la formula “riduzione –
mitigazione – compensazione”: si riduce il più possibile l’impatto, se non è
possibile ridurlo si mitiga, se non è possibile mitigarlo si compensa. E dunque,
si suppone che, applicandolo al monitoraggio della salute, potrebbe funzionare
così: si cerca di non fare polvere (che peraltro non è dannosa, assicura l’ing.
Bufalini); se non si riesce, si cerca di farne poca; se non si riesce a farne
poca o non è roba tanto buona, e qualcuno si prende una malattia polmonare, si
compensa in qualche modo.
IL PUNTO
Del resto, che cos’altro potevano dire questi tecnici? I progetti “capitano”
perché qualcuno li decide, loro li eseguono basandosi sulle autorizzazioni
ottenute e forniscono informazioni alla popolazione coinvolta. Il resto riguarda
le scelte politiche.
E siamo al punto: i politici e gli amministratori dovrebbero far sentire la
propria voce, invece di dire soltanto che ormai ci siamo lasciati alle spalle il
dibattito fra favorevoli e contrari all’opera. Ma alle spalle di chi? Se il
danno supera i vantaggi, qualsiasi opera va fermata in qualsiasi fase, non
compensata. E il nodo sta tutto lì.
L’unica voce che è andata in questo senso è stata quella del presidente
dell’Unione Montana, che ha fatto esattamente quello che avrebbe dovuto fare il
sindaco, cioè porre questioni di interesse popolare a Telt, che per i comuni
interessati è la controparte, non un alleato da riverire e agevolare. Tutto qui.
Nulla di nuovo, tranne un’affermazione sorprendente dei tecnici: tutto lo
smarino deve andare a Salbertrand, venir selezionato in modo che solo la parte
“buona” venga poi stoccata a Susa, mentre l’altra andrà nelle discariche
speciali. Ma il sito di Salbertrand è tuttora da bonificare da precedenti
riversamenti incontrollati e ben noti a chiunque se ne sia occupato. Ebbene, a
precisa domanda è stato risposto che gli scavi del tunnel inizieranno solo
quando sarà pronto quel sito. Perplessità nel pubblico in sala.
Centro Sereno Regis