Messaggi da Gaza

Pressenza - Monday, June 30, 2025

In un precedente articolo abbiamo raccontato uno scorcio di vita di Sharif, palestinese nativo di Gaza e collaboratore di “Un ponte per” a Siena, dove vive e lavora come mediatore culturale.  Non molto tempo fa Sharif ha perso il padre a Gaza per mancanza di cibo e di medicinali. In questi ultimi due anni ci ha aiutato a entrare in contatto con una studentessa di Gaza laureanda in Economia, Nancy Hamad, a cui è stata conferita simbolicamente la laurea honoris causa in economia da parte del collettivo universitario RomaTre Etica nello stesso giorno in cui il terzo ateneo romano la conferiva, quasi a porte chiuse, alla costituzionalista Daphne Barak Erez, protagonista, nel suo Paese, del giustificazionismo giuridico alla base della recrudescenza, di questi ultimi decenni, del regime di apartheid del governo sionista. Non si contano più le volte in cui Nancy si è dovuta trasferire in emergenza, con tutta la famiglia, per raggiungere sempre nuovi siti presentati come “sicuri” dall’esercito israeliano. Ogni volta ha dovuto organizzare il proprio lavoro di ricerca per la tesi di laurea, all’ombra di un gazebo allestito da un gruppo di volontari informatici per ristabilire con ponti-radio il collegamento alla rete internet.

Qui di seguito condivido una delle nostre comunicazioni via Whatsapp, tra un black-out e l’altro:

D.: Nancy, appena puoi mandami un messaggio, così posso far sapere a quante più persone possibile cosa stai passando a Gaza. 

R.: Ciao Stefano, spero che tu stia bene. Io e la mia famiglia stiamo bene, grazie a Dio, ma stiamo attraversando il periodo peggiore dall’inizio della guerra a Gaza. Il continuo spostamento e l’instabilità sono difficili da descrivere. Vivere in una tenda è una delle difficoltà più grandi che affrontiamo, soprattutto in estate. È molto difficile per me descrivere la sensazione, la sofferenza per il caldo, la sofferenza per l’acqua non potabile, dato che ho avuto molti problemi di salute a causa dell’acqua sporca e non ho potuto andare in ospedale o nei centri medici per mancanza di medicine, oppure il disagio di accendere un fuoco per cucinare con queste alte temperature e tante altre difficoltà.

Ora ci troviamo nel quartiere di Al-Nasr, nel centro della città di Gaza, ma all’interno del campo siamo stati esposti a diversi bombardamenti. Grazie a Dio, io e la mia famiglia non siamo rimasti feriti, nonostante i frammenti di proiettili e i sassi che volavano sopra le nostre teste. Per quanto riguarda i prezzi dei generi alimentari, sempre molto elevati, il problema è diventato insostenibile a causa della scarsità di beni disponibili nei mercati, come farina, olio per friggere, lenticchie, zucchero, pomodori, cetrioli e melanzane. I beni sono molto scarsi nei mercati a causa della chiusura dei valichi, che è durata più di 100 giorni. Tuttavia, non c’è liquidità all’interno della Striscia e, se disponibile, la commissione è molto alta, superiore al 40%.

Recentemente mi sono candidata per diversi lavori per aiutare la mia famiglia, ma non sono stata accettata perché richiedevano diversi anni di esperienza. La situazione attuale, con la carestia, è molto più difficile di quando ero a Deir al-Balah. Sono stata molto felice dell’arrivo degli attivisti stranieri giunti in nave dall’Italia per sostenerci nella Striscia di Gaza. Molto triste è stato anche quando il commando israeliano ha sequestrato la barca e deportato gli attivisti. Sono stata anche molto felice del convoglio che è venuto dai nostri Paesi arabi per sostenerci, e noi a Gaza siamo sempre molto felici per queste ammirevoli prese di posizione. Raccontavo sempre queste buone notizie a mio nonno, il padre di mio zio Sharif, che ne era sempre molto felice, ma per volontà di Dio, lui è morto 10 giorni fa, il 14 giugno 2024.

Grazie di essere al nostro fianco. Vi siamo molto grati e sarò molto felice di venire a Roma, capitale del Paese che ha sempre sostenuto la Palestina. I miei saluti a tutti e un ringraziamento speciale a tutta la redazione di Radio Onda d’Urto.

Ho tardato a rispondervi a causa di Internet, poiché i principali punti di comunicazione nella Striscia di Gaza sono stati bombardati e qui la connessione è pessima.

 

 

Stefano Bertoldi