Pressenza - Tuesday, May 13, 2025

Gaza

L’esercito israeliano ha attaccato all’alba di oggi l’ospedale Nasser di Khan Younis.
È l’ultimo ospedale semi-funzionante nel sud di Gaza. È stato colpito il reparto di chirurgia.
Sono stati uccisi due malati e feriti diversi operatori sanitari.
In un successivo attacco con droni contro l’ospedale è stato preso di mira il giornalista Hassan Eslaiah, che stava ricevendo le cure per le ferite subite in un precedente attacco.

Nella giornata di ieri sono arrivati negli ospedali di Gaza i corpi di 33 uccisi e 94 feriti.

Il ricercato per crimini di guerra Netanyahu ha dichiarato: “stiamo distruggendo sempre più case a Gaza”.
E quindi i palestinesi “non hanno più un posto dove tornare”.

Il criminale di guerra lo ha detto in un intervento a porte chiuse alla Commissione Affari Esteri e Difesa del parlamento israeliano.
Secondo Queste rivelazioni la conseguenza più ovvia dell’offensiva militare sulla Striscia è che “i cittadini di Gaza sceglieranno di emigrare fuori dalla loro terra. Ma il problema principale è trovare paesi che li accolgano”. Deportazione forzata.

Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, ha affermato che António Guterres è preoccupato per i risultati pubblicati, che indicano che una persona su cinque a Gaza rischia la carestia, mentre l’intera popolazione si trova ad affrontare elevati livelli di insicurezza alimentare acuta e il rischio di carestia.

Un comunicato stampa congiunto del Programma Alimentare Mondiale e del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) ha lanciato l’allarme: il rischio di carestia minaccia tutte le zone di Gaza.

Nella dichiarazione si afferma che la fame e la malnutrizione sono peggiorate notevolmente da quando, il 2 marzo, sono stati vietati tutti gli aiuti.

Viene sottolineato che le famiglie di Gaza stanno morendo di fame e che il cibo di cui hanno bisogno è bloccato al confine. Infatti, ci sono più di 116.000 tonnellate di aiuti alimentari, sufficienti a sfamare un milione di persone per un massimo di quattro mesi, pronti per essere inviati attraverso i corridoi degli aiuti.

Liberazione di ostaggio

L’ala militare di Hamas, Brigate Qassam, ha consegnato agli operatori della Croce Rossa internazionale l’ostaggio con cittadinanza americana e israeliana Idan Alexander, 21 anni.
La consegna è avvenuta a nord della città di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale.
È il primo soldato dell’esercito israeliano, maschio e in vita, catturato il 7 ottobre 2023, ad essere liberato.

La prima foto scattata durante la consegna a fianco dei miliziani di Hamas e della rappresentante della CRI mostra il giovane in buone condizioni.
Secondo la famiglia, Alexander ha rifiutato di incontrare Netanyahu e si recherà in Qatar per essere ricevuto da Trump e dall’emiro Tamim.

La trattativa per la sua liberazione è avvenuta direttamente in Qatar tra funzionari USA esponenti di Hamas.
Uno smacco per il governo Netanyahu che si trova ad affrontare una critica delle famiglie degli ostaggi israeliani per non aver fatto nulla per la liberazione dei loro cari.
Subito dopo il rilascio, Tel Aviv ha mandato una delegazione a Doha per riprendere le trattative indirette con Hamas.

Il gesto di Hamas, compiuto su suggerimento dei paesi arabi mediatori, Egitto e Qatar, dovrebbe attenuare il blocco degli aiuti alimentari alla popolazione di Gaza con l’apertura di un valico sotto il controllo degli Stati Uniti.

In un comunicato, il movimento palestinese afferma: “Confermiamo la volontà di avviare immediatamente i negoziati per raggiungere un accordo globale per un cessate il fuoco duraturo e invitiamo l’amministrazione Trump a proseguire i suoi sforzi per porre fine alla guerra”.

Giornalisti nel mirino

L’esercito israeliano ha rivendicato l’assassinio del giornalista Hassan Eslaiah.
Un attacco con i droni contro il complesso ospedaliero Nasser, di Khan Younis, lo ha colpito con un missile mentre era sul letto d’ospedale per ricevere le cure di un precedente attacco.
Il nome di Hassan è noto alle cronache perché il 7 ottobre 2023, da freelance per l’Associated Press, aveva scattato foto di un carro armato in fiamme al confine con Gaza.
Il mese scorso, le truppe israeliane di invasione avevano preso di mira Eslaiah, con un attacco aereo, ma lui era riuscito a salvarsi.

È il 213esimo giornalista palestinese ucciso da Israele a Gaza.

Libia

Scontri a Tripoli. Il capo miliziano Abdel Ghani al-Kikli è stato assassinato ieri sera a Tripoli, capitale della Libia: era accusato di esecuzioni extragiudiziali, torture e gravi violazioni dei diritti umani.
Nonostante ciò, lo scorso marzo aveva potuto raggiungere indisturbato l’Italia.

È stata una dura giornata per la popolazione della capitale libica con ore di scontri tra milizie governative con armi di artiglieria pesante in mezzo alle case.
Soltanto in tarda serata, le forze fedeli al premier Dbeiba sono riuscite a prendere il controllo della situazione, ma è stato raccomandato alla popolazione di rimanere a casa.

ANBAMED