La comunità di Orta di Atella accende l’Albero della Pace

Pressenza - Tuesday, December 2, 2025

Un intreccio di mani, colori e testimonianze francescane trasforma un albero all’uncinetto in un messaggio collettivo di dialogo e solidarietà.

A Orta di Atella, nell’Agro Aversano, la piazza del Santuario di San Salvatore da Horta si è trasformata in un luogo di incontro e di luce grazie all’accensione dell’Albero della Pace. L’installazione, alta circa dodici metri, è interamente ricoperta da una fitta trama di centrini all’uncinetto realizzati da quaranta donne del laboratorio parrocchiale. Da luglio queste volontarie hanno intrecciato più di dodicimila mattonelle colorate, lavorando insieme settimana dopo settimana e trasformando la semplice manualità in un gesto simbolico capace di parlare alla comunità.

Il progetto è nato all’interno dell’Ordine Francescano Secolare, guidato localmente da Angelo Cervone, che ha voluto dare vita a un’iniziativa capace di trasmettere concretamente un messaggio di pace. L’idea ha trovato immediatamente sostegno nella famiglia francescana del Santuario, grazie alla vicinanza costante di fra Carlo D’Amodio, Ministro Provinciale dei Frati Minori di Napoli e Caserta, e di fra Agostino Esposito. Il contributo di numerosi volontari ha reso possibile ogni fase del lavoro, dalla cura degli spazi all’assemblaggio della struttura pensata appositamente per accogliere e sostenere il grande albero. La progettazione è stata affidata all’architetto Pasquale D’Ambrosio, che ha messo gratuitamente a disposizione la propria competenza per realizzare un’opera destinata a restare nella memoria del territorio.

La cerimonia di accensione si è aperta con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo. Le sue parole hanno richiamato il senso di un Natale che invita a riscoprire il valore della collaborazione e dell’ascolto reciproco. Subito dopo, la piazza si è riempita di voci e di partecipazione. Oltre agli interventi dei promotori, hanno portato la loro testimonianza alcuni giovani palestinesi, presenti per raccontare la propria esperienza e ricordare quanto il bisogno di pace continui a essere urgente in molte parti del mondo. La loro presenza, in un contesto di festa comunitaria, ha dato all’evento una dimensione ancora più ampia, capace di oltrepassare i confini locali.

Uno degli aspetti più significativi del progetto riguarda ciò che accadrà dopo le festività. I centrini che oggi rivestono l’albero saranno smontati e trasformati in coperte destinate alle persone senza dimora attraverso la rete caritativa della diocesi. La cura paziente con cui ogni mattonella è stata realizzata continuerà così a portare calore a chi vive situazioni di fragilità. È un modo per far sì che l’albero non rimanga soltanto un’opera decorativa, ma un gesto concreto di solidarietà.

Per gli abitanti di Orta di Atella questo progetto rappresenta anche un invito a guardare con occhi nuovi il proprio centro storico, spesso percepito come dimenticato o poco vissuto. L’albero, con la sua superficie di colori intrecciati, diventa una metafora di ciò che può accadere quando una comunità decide di unirsi. Ogni centrino porta con sé una storia, una mano, una scelta di esserci. E insieme danno forma a un’immagine di bellezza che ricuce, anima e restituisce dignità allo spazio pubblico.

L’Albero della Pace non è soltanto un simbolo natalizio. È il risultato di un lavoro condiviso che ha coinvolto donne, religiosi, professionisti, giovani e famiglie. È il segno che anche un filo di lana può diventare messaggio, quando viene offerto con gratuità e trasformato attraverso l’incontro. In un tempo segnato da conflitti e da distanze, l’opera realizzata a Orta di Atella ricorda che la pace non nasce dai gesti straordinari, ma dalla capacità di intrecciare differenze, storie e speranze. In questo intreccio, la comunità ha trovato una voce. E quella voce, attraverso i fili colorati dell’albero, continua a dire che la pace è una possibilità reale quando nasce dal basso, dalle mani e dal cuore delle persone.

Lavorazione e montaggio dell’albero.

Lucia Montanaro