Due o tre cose su quanto accaduto a Monteverde

Comune-info - Tuesday, December 2, 2025

Domenica 30 novembre per le strade di Monteverde, a Roma, malgrado uno schieramento poliziesco imponente, si è svolto un colorato e popolare corteo, con tanti giovanissimi, promosso dall’Assemblea Monteverde Antifascista e da realtà del quadrante Roma Sud contro le aggressioni sioniste avvenute nel territorio e contro il genocidio. Durante la notte presso la Sinagoga di Monteverde, come ormai noto, è stata imbrattata la targa in ricordo di Stefano Gaj Taché, il bambino ucciso durante l’attentato terroristico del 1982 fuori dalla Sinagoga di Roma.

A proposito di quanto accaduto e dell’odioso racconto dei media mainstream, scrive Assemblea Monteverde Antifa:

“Il 30 novembre si è svolto il corteo contro le aggressioni sioniste nel nostro quartiere e il genocidio in Palestina, indetto dall’assemblea di Monteverde Antifascista e dalle realtà del quadrante di Roma Sud. Un corteo partecipato da tantissime giovani, realtà sociali e persone del quartiere e non solo. Un corteo comunicativo e di denuncia anche degli effetti dell’economia di guerra sulle nostre vite. Purtroppo questa mattina (lunedì 1, ndr) abbiamo appreso dalle diverse notizie apparse in rete che, durante la notte, è stata imbrattata la targa in ricordo di Stefano Gaj Taché, presso la Sinagoga.

Come assemblea territoriale di Monteverde sentiamo impellente la necessità di discostarci chiaramente da questo gesto e di condannarlo con fermezza. Esprimiamo la nostra sincera vicinanza alla comunità ebraica del nostro quartiere.

Riteniamo intollerabili le accuse che ci sono state rivolte da testate giornalistiche che, oltre a non conoscere la situazione nel nostro territorio e i valori che caratterizzano la nostra assemblea, non hanno esitato un minuto a puntarci il dito contro. Anche perché tale gesto scredita e vanifica il lavoro collettivo di costruzione della piazza. Questi giornali non solo mistificano la realtà, ma scelgono deliberatamente di raccontare alcuni fatti piuttosto che altri: nessun articolo sul corteo trasversale, colorato e popolare che ha attraversato le strade del nostro quartiere o le nostre chiare parole tanto contro il sionismo che contro l’antisemitismo. L’incredibile manipolazione mediatica a cui assistiamo è solo uno dei tanti sintomi di una narrazione egemone malata, che non riesce a distinguere la religione dalla politica e così facendo manipola l’opinione pubblica. A partire dai massacri del popolo palestinese fino alla complicità del governo italiano.

Essere antifasciste significa combattere ogni tipo di discriminazione e razzismo. A partire dall’antisemitismo. Contro ogni fascismo, sempre.

[Assemblea Autonoma di Monteverde]”

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