«Chiudere il Cpr di Ponte Galeria»: le associazioni aderiscono all’Azione popolareA Buon Diritto, ActionAid, Antigone Lazio, Arci, ASGI, Baobab Experience, Casa
dei Diritti Sociali, CGIL Roma e Lazio, CILD, Cittadinanzattiva, Medici Senza
Frontiere, Nonna Roma, Oxfam Italia, Progetto Diritti, Psichiatria Democratica,
SIMM – Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, Spazi Circolari annunciano
la loro adesione all’Azione popolare per la chiusura immediata del Centro di
permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria, a Roma.
La recente sentenza n. 96/2025 della Corte costituzionale ha ribadito ciò che il
mondo del diritto e della società civile denunciano da anni: i Cpr rappresentano
una grave violazione dello Stato di diritto e dei principi costituzionali. A
Ponte Galeria, l’unico Cpr in Italia che trattiene anche donne, si assiste
quotidianamente a situazioni di abbandono terapeutico, sofferenza psicologica e
lesione della dignità umana.
Abbiamo deciso di intervenire in questa specifica battaglia per la chiusura del
Cpr di Ponte Galeria perché in questo “buco nero”, oltre al catalogo degli
orrori che riguarda tutti i centri, si evidenzia una carenza ancor più grave: la
presenza di donne trattenute e il conclamato abbandono terapeutico delle persone
con vulnerabilità psicologica», scrivono le associazioni.
Abbiamo scelto di aderire formalmente all’Azione popolare promossa da un gruppo
di personalità romane del mondo accademico, in sostituzione del Sindaco di Roma,
poiché riteniamo che la chiusura del Cpr non sia solo una battaglia giuridica,
ma un’urgenza politica e civile. La detenzione amministrativa in strutture
opache, fuori dal controllo dell’autorità giudiziaria e chiuse al monitoraggio
della società civile, è inaccettabile in un paese che dice di fondarsi sul
rispetto dei diritti umani.
Il Cpr di Ponte Galeria è una ferita aperta nel cuore della nostra città. Non è
più tollerabile che esista uno spazio dove si calpestano quotidianamente i
diritti fondamentali, senza alcuna garanzia giuridica, senza condizioni
igienico-sanitarie adeguate, senza una sufficiente assistenza medica, dove non è
rispettata la dignità delle persone. Come organizzazioni e associazioni
impegnate nella tutela dei diritti, non accettiamo che a Roma esista un luogo di
questo tipo, in totale contrasto con i principi costituzionali e dello Statuto
di Roma Capitale.
L’Azione popolare, la cui prima udienza è fissata per il 16 ottobre 2025,
rappresenta un’opportunità importante per riportare al centro del dibattito
pubblico il tema dell’illegittimità dei Cpr e dell’abbandono istituzionale delle
persone con vulnerabilità psicologica, nonché per porre un argine al razzismo
istituzionale e alla discriminazione nei confronti di persone con background
migratorio. Pertanto invitiamo tutte le cittadine e i cittadini di Roma, le
organizzazioni, le reti sociali e culturali a sostenere l’iniziativa,
formalmente o pubblicamente.
La chiusura del Cpr di Ponte Galeria è un atto dovuto. È tempo di restituire
giustizia e umanità a una città che vuole dirsi aperta e accogliente.
* E’ possibile aderire all’Azione popolare o ricevere informazioni sulle
modalità di sottoscrizione: attivadiritti@gmail.com
Comunicati stampa e appelli/CPR, Hotspot, CPA
IL MONDO ACCADEMICO PROMUOVE UN’AZIONE POPOLARE PER LA CHIUSURA DEL CPR DI ROMA
PONTE GALERIA
Inviata un’istanza al Sindaco di Roma affinché ne chieda la chiusura immediata
20 Settembre 2024