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Roma rompe con la compagnia idrica israeliana Mekorot. La bandiera palestinese sventola sul Campidoglio
Oggi l’Assemblea Capitolina ha approvato la sospensione degli accordi tra Acea e Mekorot, la compagnia idrica israeliana accusata da Amnesty International di violazioni sistematiche del diritto internazionale e delle risoluzioni ONU. Un risultato storico, frutto di una battaglia che Sinistra Civica Ecologista porta avanti sin dall’inizio, insieme ai comitati, alle associazioni e alle piazze che in tutta Italia si mobilitano per Gaza. Grazie al lavoro unitario della coalizione che governa Roma, grazie anche alle forze di minoranza che hanno votato a favore di questa mozione, oggi il Campidoglio ha scelto da che parte stare: quella della solidarietà con il popolo palestinese, della giustizia e della dignità umana. Non può esserci collaborazione con chi si rende complice di un genocidio. Roma ha deciso di rompere il silenzio e le complicità. La bandiera palestinese è stata esposta in Campidoglio e con essa, la scelta chiara di una città che vuole pace, giustizia e rispetto del diritto internazionale. Sinistra Civica Ecologista Roma   Redazione Roma
Contro l’israelizzazione dell’Italia arriva “La conoscenza non marcia”
PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO STAMPA DELL’INIZIATIVA “LA CONOSCENZA NON MARCIA” PROMOSSA DA ANTROPOLOG@ PER LA PALESTINA, ALLA QUALE HA PARTECIPATO L’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ. OLTRE 30 REALTÀ PER DIRE “FUORI LA GUERRA DALL’ISTRUZIONE E DALLA RICERCA!” “NESSUNA COMPLICITÀ CON GUERRA E GENOCIDIO NELLE SCUOLE E NELLE UNIVERSITÀ!” L’Assemblea Nazionale “La Conoscenza non marcia” tenutasi a Roma il 13 settembre alla facoltà di Ingegneria ha visto un’ampia partecipazione con più di una trentina di interventi durante le più di 4 ore di durata. Le realtà che l’hanno promossa esprimono la più ampia soddisfazione per il confronto avuto e l’assunzione di responsabilità rispetto alla campagna nazionale prospettata, che impatterà il mondo dell’istruzione, della formazione e ricerca universitaria, e più in generale il settore del lavoro intellettuale connesso al mondo della scuola in tutti i suoi profili: dagli studenti/studentesse al corpo docenti alle varie figure che lo compongono. Possiamo riassumere in cinque punti gli obiettivi che sono stati ripresi nelle conclusioni: * appoggio e coinvolgimento diretto nelle prossime iniziative che toccano le tematiche al centro del dibattito odierno a cominciare dalla giornata di sciopero generale del 22 dicembre in supporto alla Global Sumud Flotilla, dalla manifestazione nazionale del 4 ottobre a sostegno della Resistenza Palestinese e la contestazione al match calcistico Italia-Israele del 14 ottobre, e l’interlocuzione di tutti gli appuntamenti con cui è utile e doveroso dialogare; * presentazione a livello territoriale urbi et orbi del documento di analisi che ha lanciato l’Assemblea nazionale coinvolgendo sia chi ha già aderito ed allargando la partecipazione, puntando in primis al mondo della scuola e dell’università, ma senza escludere il variegato mondo dell’attivismo su tematiche convergenti; * Attivazione di un gruppo di lavoro che elabori – insieme a giuristi solidali – l’ipotesi di una Legge di Iniziativa Popolare per la rottura di tutto il comparto con la filiera del complesso militare-industriale, per un scuola/università pubblica, decoloniale e de-militarizzata; * Promozione del boicottaggio di convegni accademici e organizzazione di contro-convegni, che ospitino rappresentanti israeliani che riconoscono l’Apertheid, la colonizzazione e il genocidio, e la politica bellicista dello Stato sionista o che danno impulso alla militarizzazione del comparto del sapere e alla collaborazione con il comparto difesa; * Attivazione di strumenti autonomi di comunicazione per promuovere la diffusione del documento e creare i presupposti per l’articolazione della Campagna Nazionale “La Conoscenza non marcia”. Qui alcuni scatti dell’Assemblea del 13 settembre 2025 a Roma. Tutte le realtà partecipanti all’Assemblea: Antropolog@ per la Palestina, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Accademiche palestinesi (Mijriam Abu Samra), CALP Portuali, Antonio Mazzeo, BDS Italia, USB Università, Comitato promotore ingegneria, UDAP, Docenti per Gaza, Rete antisionista e anticolonialista, SSB – Sindacato Sociale di Base, Usb Scuola, Coordinamento No NATO, Handala Ali – Napoli, Comunità Palestinese Roma- Lazio, Cobas varie sedi (intervento comune), Comitato di solidarietà con la Palestina in III, Coordinamento per il boicottaggio di Israele – Pisa, Studenti palestinesi, Rete dei comunisti, CUB SUR, Alessandro Ferretti, Sanitari per Gaza & Cittadini liberi per la Palestina, Movimento per il diritto all’abitare, Potere al popolo, Cuir Palermo, Ass. Geografi (Margherita Grazioli), OSA, Coordinamento Palestina Rieti e provincia, Comitato Siena per la Palestina, Giovanni Russo Spena, Collettivo studentesco Corto Circuito- Rieti, Sociologia di Posizione – Emancipatory Social Science, GKN.
FIERE per la Palestina @CSOAT Auro e Marco
Con una compagna parliamo dell'iniziativa di tre giorni in solidarietà con la Palestina presso il CSOAT Auro e Marco. 13• 20 • 21 SETTEMBRE Viale dei Caduti nella Guerra di Liberazione, 268 - Roma Per tutte e tre le giornate sarà allestita la mostra fotografica “La bellezza che resiste - Vita in Palestina” il 13 settembre dalle ore 17:00 in poi artistx e collettivx esporranno le loro opere: stampe, fotografie, libri e disegnetti che raccontano la Palestina e le lotte. E poi laboratorio di ricamo tradizionale palestinese, roda de capoeira e il concerto di Liadland.
Presentazioni della rivista ControFuoco: “Alle frontiere della detenzione. Genealogie, politiche, lotte”
«Controfuoco è un processo aperto e collettivo che vuole coinvolgere saperi e conoscenze composite e crescere a partire dalle diverse esperienze e biografie che intreccerà». «La rivista si pone come spazio di inchiesta e confronto, un cantiere collettivo per leggere criticamente l’ordine delle cose, a partire dalle lotte e dalle contraddizioni che lo attraversano». (dall’editoriale di ControFuoco N. 2, giugno 2025) Il secondo numero della rivista ControFuoco, intitolato “Alle frontiere della detenzione. Genealogie, politiche, lotte”, uscito nel mese di giugno, prosegue il percorso di ricerca collettiva e militante avviato con il primo numero, dedicato alle “figure della migrazione”. Questa volta il focus è sul sistema della detenzione amministrativa e sulle nuove frontiere del confinamento: dall’accordo Italia-Albania ai CPR in Italia ed Europa, dalle pratiche di resistenza ai saperi critici che ne smontano la legittimità. Approfondimenti/Il progetto/CPR, Hotspot, CPA CONTROFUOCO. PER UNA CRITICA ALL’ORDINE DELLE COSE (N° 2, GIUGNO 2025) «Alle frontiere della detenzione. Genealogie, politiche, lotte»: il nuovo numero della rivista di Melting Pot 22 Luglio 2025 Per discutere questi temi e intrecciarli con le mobilitazioni sui territori, il numero verrà presentato in tre città nel mese di settembre: Roma, Imperia e Genova. ROMA. SABATO 13 SETTEMBRE, ORE 18:00 Centro socio-culturale Ararat – Largo Dino Frisullo La presentazione aprirà l’assemblea pubblica verso il 27 settembre, giornata di mobilitazione contro il CPR di Ponte Galeria – Roma, che vedrà l’arrivo di Marco Cavallo 1. A dialogare con il pubblico ci saranno Francesco Ferri e Luca Ceraolo, tra gli autori del numero. Un momento per legare riflessione critica e lotta contro il sistema dei centri di detenzione. Evento su FB e IG IMPERIA. MARTEDÌ 16 SETTEMBRE, ORE 18:30 CSA La Talpa e l’Orologio – Via Argine destro 625, Barcheto – Oneglia Intervengono: Omid Firouzi Tabar (Ricercatore UniPD e attivista) Giovanni Marenda (Ricercatore UniGE, attivista Collettivo Rotte Balcaniche) Luca Daminelli (Ricercatore UniGE e attivista) La presentazione sarà anche un momento di solidarietà concreta: quanto raccolto durante la serata servirà a coprire le spese di viaggio per permettere alla famiglia Moussa Balde di essere presente al processo per omicidio colposo contro l’ex direttrice e il medico del CPR di Torino, a seguito della sua morte. Il giovane guineano di 23 anni, morì il 23 maggio 2021 nel CPR di Torino, dove era stato rinchiuso dopo aver subito una violenta aggressione razzista a Ventimiglia. Nonostante le sue condizioni di fragilità, venne posto in isolamento all’interno del centro, in una stanza priva di tutele adeguate, dove si tolse la vita. La sua morte ha scosso profondamente l’opinione pubblica e denunciato la brutalità del sistema dei CPR. Nel settembre 2025 si è aperto il processo 2 a carico dell’ex direttrice e del medico responsabile sanitario della struttura. La richiesta di giustizia portata avanti dai familiari e dalle reti solidali è parte integrante della mobilitazione più ampia contro la detenzione amministrativa. Evento su FB e IG GENOVA. GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE, ORE 18:30 Infopoint SolidariPrè – Piazzetta Vittime di Tutte le Mafie Con: Omid Firouzi Tabar Giovanni Marenda Luca Daminelli Un altro momento di confronto sui temi affrontati dalla rivista, seguito da un aperitivo a sostegno dell’Infopoint SolidariPrè, spazio solidale che quotidianamente costruisce pratiche di mutualismo e resistenza nel cuore multiculturale della città. Evento su FB Le tre presentazioni di settembre sono occasioni per mettere in relazione la ricerca con le lotte sui territori, per alimentare un sapere situato e condiviso. ControFuoco non vuole essere solo una rivista, ma uno strumento collettivo: una cassetta degli attrezzi per decostruire le narrazioni dominanti e rafforzare i movimenti che si oppongono alla violenza istituzionale delle frontiere e della detenzione. Acquista una copia cartacea nel nostro shop: 1. Il progetto, lanciato dal Forum Salute Mentale ha raccolto decine di adesioni da associazioni, gruppi, operatori, comitati, attivisti e consiste in un viaggio nei CPR italiani: Gradisca d’Isonzo, Milano, Roma, Palazzo S. Gervasio, Brindisi e Bari. Ogni fermata di questo percorso di denuncia, sarà un’occasione per portare alla luce la realtà dei CPR, raccontare storie dimenticate e denunciare la disumanizzazione di chi vi è rinchiuso. Qui per approfondire ↩︎ 2. Morte di Moussa Balde, la responsabile Cpr si difende. Ma spunta un audio della Garante dei detenuti, La Stampa (9 settembre 2025) ↩︎
La cucina meticcia dell’Esquilino
-------------------------------------------------------------------------------- POLO CIVICO ESQUILINO E REDAZIONE DI COMUNE presentano a Roma nell’ambito del progetto “PARTIRE DALLA SPERANZA E NON DALLA PAURA” PROMOSSO DALL’ASS. PERSONE COMUNI / EDITORE DI COMUNE Qui il programma completo che include 4 iniziative in diversi quartieri di Roma, tra giugno e novembre 2025 SABATO 20 SETTEMBRE PIAZZA PEPE (Esquilino) Ingresso libero ORE 19 PEDAGOGIA DEL CONFINE Il corpo come luogo culturale, la danza come condivisione Spettacolo di Danza-movimento-terapia Fernando Battista ORE 20 LA CUCINA METICCIA DELL’ESQUILINO Il mondo non è uno scontro di culture, ma un incontro di fritture Cena e concerto/perfomance multimediale donpasta -------------------------------------------------------------------------------- Daniele De Michele da oltre vent’anni, con lo pseudonimo donpasta, utilizza la scrittura e gli spettacoli per indagare e proteggere la cucina popolare. Sabato 20 settembre lo farà incontrando la comunità meticcia dell’Esquilino per una festa di piazza: una grande tavolata, cuochi dal mondo intero, una consolle e un sound system. Cucinare per parlare di tradizioni che si contaminano, di vite in bilico, di resistenze e accoglienze. Saranno raccontate alcune delle tante ricette italiane che hanno origine da ibridazioni secolari come i carciofi alla giudia, il cacciucco livornese, il cous cous di pesce trapanese. E saranno raccontati anche il presente e il futuro prossimo di una cucina sempre più aperta alle contaminazioni. Con le sue tagliatelle, assieme ai cuochi di origine migrante, donpasta immaginerà piatti che prendano spunto da tradizioni diverse. Per questo sul palco ci saranno musica e pentole contemporaneamente, mixer e mini-pimer, una consolle e un piano da cucina, fornelli e cuffie, e tanta farina tenera e di grano duro per l’insostituibile “Imperia” a manovella che sforna tagliatelle. Tutti i sensi saranno chiamati in causa. Naturalmente anche il dj set sarà speziato di sonorità del mondo intero, tra il funk, il reggae, il Sud America e la Londra meticcia… La serata si aprirà con uno spettacolo di Danza-movimento-terapia di Fernando Battista. La danza, presente in ogni tempo, luogo e in tutte le strutturazioni sociali, si rivela uno straordinario mezzo interculturale di condivisione dei vissuti e una modalità partecipata di pensare il fare collettivo. -------------------------------------------------------------------------------- L’iniziativa fa parte del ciclo di appuntamenti “Partire dalla speranza e non dalla paura” realizzato dall’Ass. Persone comuni. Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico Artes et Iubilaeum – 2025, finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU per grandi eventi turistici nell’ambito del PNRR sulla misura M1C3 – Investimento 4.3 – Caput Mundi”. -------------------------------------------------------------------------------- Daniele De Michele Don Pasta (www.donpasta.it). Daniele De Michele è autore del film Naviganti, presentato alle Giornate degli Autori di Venezia nel 2021 e I Villani prodotto da Rai Cinema e presentato a Venezia 2018. Eonomista, con un Master in “Economia e sviluppo Economico” all’Istituto Nazionale delle ricerche Agronomiche in Francia, Daniele De Michele dal 2001, con lo pseudonimo donpasta, utilizza la scrittura, le performance, gli spettacoli, le istallazioni, il giornalismo per sviluppare un progetto culturale e artistico sul tema dell’alimentazione. In televisione collabora assiduamente con Geo And Geo (RAI3), La Prova del Cuoco (Rai 1), la rete LaEffe. In radio è spesso invitato a Fahreneith (Radio3), Caterpillar (Radio 2), Decanter (Radio 2) e Capital in The World (Radio Capital). Per Treccani e Corriere della Sera ha curato la serie web-tv “Le nonne d’Italia in cucina”, viaggio nelle venti regioni incontrando nonne in cucina. Collabora Nel 2014 ha pubblicato Artusi Remix (Mondadori), frutto di un lavoro condiviso con il Comitato Scientifico di Casartusi. Ha pubblicato inoltre: Food sound system (2006) e Wine Sound System (2009) per Kowalski-Feltrinelli; La Parmigiana e la Rivoluzione (2011) e La Ballata di Circe (2017) per Stampa Alternativa; Kitchen Social Club (2016) per Altreconomia. Nel giornalismo scrive assiduamente con: Repubblica, Corriere della Sera, Left e Manifesto e Comune. Lo spettacolo Food Sound System gira il mondo dal 2001 (Usa, Vietnam, Zimbabwe, Mozambico, Algeria, Finlandia, Libano, Turchia, Francia, Germania, Spagna) e partecipa ai più importanti festival nazionali (Mittlefest in Friuli; Festival di Ravello; Capodanno di Roma e di Firenze; Arezzo Wave, etc). -------------------------------------------------------------------------------- Fernando Battista, coreografo e performer, porta avanti con l’Università Roma 3 una ricerca sui temi della Danza-movimento-terapia (DMT) in ambito educativo e nei processi migratori. Docente presso diverse scuole di formazione in DMT, Counseling, Psicomotricità e ArteTerapia. partecipa da tempo a progetti internazionali e attività di formazione per docenti e operatori del sociale. Il suo ultimo libro è Pedagogia del Confine (ed. Junior). Corpisensibili è il suo blog. Corpisensibili.com -------------------------------------------------------------------------------- Mezzi pubblici per raggiungere Piazza Pepe metropolitana (fermata Termini) e bus 71 Informazioni: Whatsapp +39 335 5769531 -------------------------------------------------------------------------------- L'articolo La cucina meticcia dell’Esquilino proviene da Comune-info.
“La Conoscenza non marcia”: Conferenza Stampa 11 settembre 2025 Rettorato della Sapienza
ANNUNCIO DI CONFERENZA STAMPA DAVANTI AL RETTORATO SAPIENZA (AL PRESIDIO DI TENDE DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE DI CAMBIARE ROTTA), PER IL LANCIO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DE “LA CONOSCENZA NON MARCIA” DEL 13 SETTEMBRE. CONFERENZA STAMPA ORE 11 DEL 11 SETTEMBRE 2025 Il 13 settembre a Roma alle ore 10.30 nell’Aula I di San Pietro in Vincoli (Sapienza), una rete di organizzazioni del mondo dell’istruzione e della ricerca (docenti di scuola e università, student3, personale amministrativo) si riunisce unita per lanciare la campagna “La conoscenza non marcia” per ottenere MISURE NORMATIVE VOLTE A FERMARE IL PROCESSO DI MILITARIZZAZIONE DELLA SCUOLA E DELLE UNIVERSITA’ e di complicità con il genocidio del popolo palestinese. INVITIAMO TUTTE LE REALTÀ E LE PERSONE INTERESSATE A PARTECIPARE E A DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO PER LA PROMOZIONE DELLA CAMPAGNA.  La campagna si concentra sulla richiesta e sulla elaborazione di una Legge di Iniziativa Popolare, che parta dal basso e coinvolga l’intera società civile, in grado di premere sui governi per fermare la corsa al riarmo, il processo di militarizzazione dell’istruzione e della società, la pericolosa diffusione della cultura della difesa attraverso la minaccia militare e la guerra, le collaborazioni tra i luoghi della ricerca e della conoscenza con la filiera industriale bellica, e le collaborazioni tra Università e Israele] . Vogliamo ottenere una legge che, attraverso un confronto ampio e condiviso, imponga dei limiti chiari alle sempre più invadenti e opache ingerenze della filiera-militare industriale e del suo portato culturale di morte e violenza nel mondo dell’istruzione, della formazione e della ricerca. Puntiamo a una legge che impedisca in modo netto e inequivocabile i rapporti delle Università italiane con istituzioni rappresentative di paesi genocidiari come Israele. Di seguito una sintesi del documento che presenteremo il 13 settembre a Roma. Negli ultimi anni si è assistito ad un vero e proprio processo di militarizzazione dei luoghi del sapere, sia sul fronte dell’istruzione sia nella ricerca. Scuole e Università sono state sottoposte ad una crescente invasione da parte della filiera militare industriale e del suo dispiegamento ideologico, che agisce per promuovere la “cultura della difesa” normalizzando la presenza della guerra nella società soprattutto verso i più giovani, e/o in vista del reclutamento degli stessi, oltre che per subordinare formazione e ricerca agli interessi delle imprese. Di recente, il documento per l’attuazione di REARM EUROPE individua nell’istruzione scolastica e universitaria un settore strategico per il processo di militarizzazione, già in atto da qualche anno ad opera delle istituzioni governative e militari del nostro Paese, ma anche di organizzazioni internazionali come la NATO e delle grandi multinazionali dell’industria bellica, come ad esempio Leonardo SpA, che entra nel mondo dell’istruzione anche attraverso le sue fondazioni: in particolare la Fondazione Med-Or, la quale annovera nel suo Comitato Scientifico non solo docenti universitari, ma anche Rettori di alcuni Atenei statali (erano 13 e ad oggi ne risultano 9). Le modalità con cui questo processo si dispiega in Italia riporta al modello di militarizzazione della società israeliana, dove sin dai primi gradi dell’istruzione, i bambini vengono immersi nella retorica e nella propaganda militarista e dove la militarizzazione è presente in tutti i gangli della società. È per tale motivo che si può parlare di “israelizzazione” della società anche nel nostro Paese: un processo di occupazione e colonizzazione cognitiva, ma anche fisica, dei luoghi e degli spazi del sapere, dell’istruzione e della ricerca. Le Scuole, le Università, la Ricerca Pubblica e la nostra società sono, analogamente alla Palestina, territori da colonizzare, occupare, depredare e trasformare per gli interessi particolari di chi sta promuovendo il processo di militarizzazione (Governo, lobby delle armi, NATO e filiera bellica). Tale processo, che nella fase attuale sta coinvolgendo anche il resto della società, è appunto iniziato nelle Scuole e nelle Università ed è per questa ragione che partiamo proprio dall’istruzione per portare avanti un percorso teso a denunciare lo stato delle cose e a liberare la formazione e la ricerca dalle logiche belliciste, ribadendo la nostra volontà di non contribuire alla militarizzazione, non essere complici del genocidio in atto e respingere il modello militarizzato della società israeliana. Per questa ragione la campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” si propone di intervenire direttamente nel rapporto strutturale che lega il progetto sionista, la militarizzazione della società e l’istruzione pubblica. Il definanziamento dell’Università italiana, connesso alla ripetuta introduzione di nuove forme contrattuali di precariato della ricerca e della docenza, spinge a rendere prassi normale il reperimento di risorse presso agenzie private e pubbliche che hanno come proprio core business l’intelligence e l’industria bellica. Fra le industrie belliche che hanno stretto collaborazioni con Università italiane ci sono anche grandi aziende israeliane come Elbit Systems o IAI – Israeli Aerospace Industries, ma anche l’Istituto di tecnologia Technion o l’Ariel University, che intervengono in vario modo anche nell’apartheid e nello scenario coloniale dei territori palestinesi: alcune università israeliane sono complici dirette nella costruzione di infrastrutture e nella colonizzazione israeliana del territorio palestinese, ma anche nella creazione di un’ ideologia pervasiva e razzista. Vista l’impossibilità ad individuare le collaborazioni con potenziale dual use, cioè con utilizzo militare oltre a quello civile, il principio di cautela suggerirebbe di evitare di stringere accordi e collaborare in progetti con le stesse, anche solo per una questione di opportunità. Infatti, il genocidio in atto potrebbe avere ricadute in termini di responsabilità anche per quelle Università che, tramite rapporti di collaborazione, potrebbero risultare complici di Israele nei gravissimi e ripetuti crimini di guerra che continuano ad essere perpetrati e per le sistematiche violazioni del diritto internazionale. Un esempio è quello della partnership con Leonardo, che fornisce molte tecnologie ed armi ad Israele. Negli ultimi anni è diventata sempre più evidente ed invasiva la presenza delle forze dell’ordine, delle forze armate e dell’industria militare nei luoghi della formazione: dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, fino agli Istituti Tecnici Superiori. Non solo nelle aule scolastiche, ma addirittura con visite in caserma, partecipazione a manifestazioni militari e stage in aziende della filiera bellica. Infine, occorre considerare la NATO, per il suo ruolo nei principali scenari bellici e dietro le politiche di riarmo. La NATO, oltre che con iniziative svolte in collaborazione con le scuole, è attiva soprattutto negli Atenei: ad esempio all’Università di Bologna col NATO Model Event oppure in circa 14 Atenei con l’esercitazione “Mare Aperto” tramite la Marina Militare italiana o ancora con il NATO SPS Programme. Al fine della smilitarizzazione dell’istruzione e della separazione netta tra spazio scolastico/universitario e ambito militare, la campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” CHIEDE MISURE NORMATIVE PER IMPEDIRE LE SEGUENTI INZIATIVE nel sistema dell’istruzione scolastica ed accademica: sviluppare progetti di didattica, ricerca e Terza missione in collaborazione con industrie della filiera bellica, con istituzioni, incluse le università, di Paesi che attuano sistematicamente politiche e pratiche genocidarie, di oppressione coloniale, di segregazione e pulizia etnica, come Israele, e con organizzazioni internazionali (ad es. la NATO), che intervengono direttamente ad alimentare gli scenari di guerra in corso e le politiche di riarmo; partecipare, da parte dei singoli docenti, a organizzazioni che abbiano finalità di tipo militare o che siano legate all’industria bellica (ad es. Med-Or); ricevere finanziamenti, stringere partnership con aziende della filiera bellica e con realtà produttive che collaborano con governi che non rispettano il diritto internazionale (crimini di guerra, occupazione militare illegale, discriminazione razziale e persecuzioni); sviluppare corsi, master, scuole di specializzazione, eventi e iniziative didattiche e di orientamento nelle università e nelle scuole di ogni ordine e grado in collaborazione con le forze armate e con le forze dell’ordine, le quali devono restare fuori dal sistema educativo. Abbiamo deciso di non marciare per le loro guerre. Abbiamo deciso di difendere i luoghi della conoscenza da quelle ingerenze governative e dagli interessi dell’industria bellica e delle istituzioni sioniste che corrompono e deteriorano il sapere. Lottiamo per garantire un’istruzione ed una ricerca sane, forti e indipendenti per demilitarizzare e decolonizzare la cultura, anche in una prospettiva internazionale. --------------------------------------------------------------------------------  [FZ1]non può andare in una legge la regolamentazione dei rapporti istituzionali con uno Stato.
Conferenza: “Esternalizzazione delle frontiere: a rischio lo Stato di diritto?”
Qual è l’impatto delle politiche di esternalizzazione delle frontiere sullo Stato di diritto e sui diritti delle persone migranti? A partire da questa domanda, l’ASGI promuove la conferenza internazionale “Cartografia della deresponsabilizzazione. Politiche di esternalizzazione e stato di diritto”, che si terrà il 25 e 26 settembre 2025 a Roma, presso la Città dell’Altra Economia. Il programma completo Il modulo d’iscrizione In un momento storico in cui il controllo delle frontiere viene sempre più delegato a Paesi terzi – spesso privi di sistemi efficaci di tutela dei diritti – in cambio di fondi, mezzi e sostegno politico, mentre le procedure d’asilo vengono progressivamente spostate al di fuori dei confini europei e si ipotizza la creazione di return hubs esterni all’UE, la necessità di un confronto pubblico, critico e transnazionale si fa sempre più urgente.  Due giornate di dibattito e approfondimento, con la partecipazione di avvocatз, attivistз, studiosз e giornalistз da diversi Paesi, per interrogarsi su: * quali garanzie giuridiche vengono oggi sacrificate nel silenzio della politica europea; * in che modo queste strategie stanno erodendo i principi democratici e l’effettività dei diritti fondamentali; * quali strumenti legali, politici e culturali possono essere messi in campo per contrastare questa deriva e difendere la libertà di movimento. La conferenza metterà in dialogo le esperienze europee, australiane e statunitensi in materia di deportazione, isolamento e contenimento delle persone migranti, per riflettere sull’impatto di tali politiche sui sistemi giuridici nazionali e internazionali. A partire dalle esperienze maturate in questi anni nell’ambito dei progetti Sciabaca&Oruka, InLimine e Medea di ASGI, il convegno mira a costruire uno spazio condiviso per lo scambio di pratiche e l’elaborazione di strategie comuni di contrasto. * La conferenza è gratuita previa iscrizione e si svolgerà esclusivamente in presenza. * Sarà disponibile la traduzione simultanea in italiano e in inglese. * L’evento è in fase di accreditamento presso il COA di Roma. Relatrici e relatori: Anna Brambilla (ASGI), Behrouz Boochani (Poeta e attivista), Caterina Bove (ASGI), Giulia Crescini (ASGI), Luigi Daniele (Università degli Studi del Molise), Chiara Favilli (Università degli Studi di Firenze), Lucia Gennari (ASGI), Arif Hussein (Human Rights Law Center, Australia), Loredana Leo (ASGI), Stephen Manning (Innovation Law Lab, USA), Giansandro Merli (Il Manifesto), Enrica Rigo (Università Roma Tre), Ulrich Stege (ASGI), Martina Tazzioli (Università di Bologna), Giulia Vicini (ASGI). L’evento ASGI è organizzato dal Progetto Sciabaca&Oruka in collaborazione con i Progetti InLimine e Medea.
[Ponte Radio] Urbanistica, finanza e quartieri. Come cambiano le città?
Urbanistica, finanza e quartieri. Come cambiano le città? In questo Ponte Radio abbiamo proposto due ore di approfondimento in diretta con gli interventi telefonici di Lucia Tozzi, ricercatrice indipendente e autrice di "L'invenzione di Milano" tra altri libri, e di Luca, del Collettivo Off Topic di Milano, per parlare delle particolarità della capitale lombarda e la situazione dopo lo sgombero del Leoncavallo. Con i compagni del Laurentino38 come ospiti nello studio insieme agli interventi telefonici con compagn* del Quartticciolo, Casal de Pazzi/Rebbibia e l'exSnia abbiamo riflettuto su come si vive e si lotta nei notri quartieri, tra scandali giudiziari e speculazioni vecchie e nuove.
Fa più rumore nel tuo cuore di un comizio elettorale…
Nei giorni della mobilitazione contro lo sgombero del Leoncavallo pubblichiamo la recensione al libro di Fabrizio C. sui centri sociali romani che Lidia Martin ha letto per noi/voi L'articolo Fa più rumore nel tuo cuore di un comizio elettorale… sembra essere il primo su StorieInMovimento.org.
Noi ci siamo organizzate e organizzati
RICORDATE? I PRIMI MESI DEL 2025 GRANDI MEDIA E POLITICA ISTITUZIONALE HANNO DEDICATO A UN PEZZO DI ROMA, QUARTICCIOLO, MILLE ATTENZIONI, NATURALMENTE SENZA FARE ESERCIZIO DI ASCOLTO. POI IL SILENZIO… UNA STORIA CHE SI RIPETE. EPPURE IN QUELLA BORGATA, CHE PIÙ DI ALTRE DEVE FARE I CONTI LE PIAZZE DI CRACK, C’È CHI NON HA SMESSO DI PRENDERSI CURA IN MOLTI MODI DIVERSI DEL TERRITORIO E DI CHI LO VIVE OGNI GIORNO, HA INAUGURATO UN PARCO, HA RIPORTATO IL MERCATO IN BORGATA E PURE ESPOSTO ALLA BIENNALE DI VENEZIA IL PIANO NATO DAL BASSO PER TRASFORMARE QUARTICCIOLO… LA DUE GIORNI DI “DIBATTITI, READING, MERCATO, MUSICA E LOTTA” DEL 26 E 27 SETTEMBRE “ALZA LA VOCE, ALZA LA TESTA!” SARÀ UNA STRAORDINARIA OCCASIONE PER RAGIONARE INSIEME DI QUARTICCIOLO E DI MONDO. HA SCRITTO QUALCHE ANNO FA, RAÚL ZIBECHI IN “TERRITORI IN RESISTENZA” (NOVA DELPHI): “È DAL CUORE DEI QUARTIERI POVERI DELLA PERIFERIA CHE NEGLI ULTIMI ANNI SONO VENUTE LE PRINCIPALI SFIDE AL SISTEMA DOMINANTE…” Quarticciolo (Roma), corteo. Marzo 2025 (foto di A. Luparelli) -------------------------------------------------------------------------------- Mesi su tutti i giornali, giorni su tutte le tv. All’inizio del 2025 Quarticciolo sembrava essere il centro del mondo, non solo per noi che ci abitiamo. Il governo nazionale che scrive un decreto d’emergenza, le commissioni parlamentari che parlano della piscina di via Trani, gli anchorman che denunciano l’insostenibilità della situazione. Sembrava che tutto dovesse cambiare da un momento all’altro, sembrava che la borgata sarebbe stata trasformata nel Canton Ticino, con le aiuole curate e i prati sintetici degli impianti sportivi gestiti dalle forze armate. Noi ci siamo organizzate e organizzati, abbiamo ricordato di avere un piano preciso per trasformare la borgata, abbiamo coinvolto gli altri abitanti e abbiamo chiesto di convergere da ogni parte del paese. Abbiamo ottenuto che gli interventi previsti non fossero una vendetta contro chi abita il quartiere. Abbiamo inaugurato un parco, strutturato un polo civico, riportato il mercato in borgata, il piano di quartiere è finito esposto alla biennale di Venezia (foto di seguito). Poi il silenzio. Assordante come i titoli urlati. L’attesa in cui tutto è sospeso: gli sfratti non vengono fatti ma non si trova una soluzione per le duecento famiglie che ne aspettano uno, l’ex questura non viene sgomberata ma non si procede con il recupero dell’immobile, la piscina va a bando ma il bando va deserto, alle scuole viene rifatto il tetto ma i bambini e le bambine non si iscrivono perché manca la segreteria e la presidenza. Ad ogni tavolo un nuovo interlocutore, una nuova carica, una nuova urgenza che non è mai l’urgenza di affrontare finalmente i problemi. Dal più piccolo degli interventi al percorso complessivo: tattiche dilatorie, interviste a cui non seguono impegni, dichiarazioni su dichiarazioni, nomine ad hoc, il commissario del governo che ammette candidamente che non esiste la bacchetta magica e che Caivano non è un modello, intanto in borgata tutto rimane in sospeso. Intanto ad agosto ennesimo revival delle inchieste per racket contro i movimenti di lotta per la casa. Ancora una volta provano a far passare le collette per le pulizie degli spazi comuni per estorsioni. “Vogliono costringerci ad aspettare”, scrivevamo dopo il primo marzo. Hanno gli orologi e possono farli funzionare come cronometri. Fermare tutto, far andare avanti a singhiozzi le cose, fermarle ancora. Loro hanno gli orologi ma noi abbiamo il tempo, ed è il vostro tempo che chiediamo. Ancora una volta. Vi chiediamo di convergere, di venire in borgata, di portarci più gente possibile. Vi chiediamo di starci a fianco anche in questo tornante per alzare la voce e pretendere che il piano di quartiere sia finalmente attuato, per chiedere che siano sanate le famiglie che aspettano una casa popolare da decenni e che l’ex questura sia recuperata. Vi chiediamo di essere con noi mentre Quarticciolo torna ad essere lo sfondo di una serie tv crime: ancora l’uso strumentale della violenza sulle donne, ancora troupe televisive all’arrembaggio, ancora l’eterno ritorno della violenza della piazza di spaccio e della denuncia dell’ovvio di personaggi in cerca d’autore. Ancora una volta chi abita in quartiere scompare, torniamo ad essere l’ambientazione per una storia scritta male. Contano solo le nostre paure, le paure di chi è costretto a convivere con la piazza di crack. Quello che pensiamo e quello che vogliamo torna a non contare nulla. Ma non è solo questo, vi chiediamo di convergere perché abbiamo bisogno di ragionare insieme, vogliamo mettere all’ordine del giorno un’urgenza che ci tiene svegli la notte: come si fa ad alzare la voce? Come si fa a farsi sentire? Che sia una fabbrica da recuperare o l’intero settore della produzione culturale da organizzare. Che sia la voce di chi nasce in un quartiere di serie b o quella di chi lavora nella ricerca e all’università. Che sia fermare il genocidio in corso in Palestina o la brutta china che sta prendendo questo paese. Che sia la guerra ad ogni latitudine. Abbiamo bisogno che la nostra voce valga qualcosa, che le nostre vite valgano. Dicono a GKN che abbiamo bisogno di vincere, dicono in val di Susa che è questo che fa la storia. Noi proviamo a fare la nostra parte, con momo edizioni che da anni ci cammina a fianco e vive la stessa nostra urgenza di costruire spazi in cui alzare la voce, con due giorni di festival che viviamo come un momento di lotta (26/27 settembre – Alza la voce, alza la testa! Due giorni di festival per un cambiamento radicale). Saremo al parco modesto di Veglia come siamo stati sui tetti il 1 marzo, speriamo con meno pioggia. Saranno due giorni di dibattiti, reading, mercato, musica e lotta. Sabato alle 17 torneremo per le strade della borgata con un corteo popolare per tornare ad alzare la voce insieme, per cambiare davvero Quarticciolo. Hanno già confermato la partecipazione a diversi momenti del festival Elodie, Zerocalcare, Michele Riondino e Valerio Mastandrea. Nei prossimi giorni sarà pubblico il programma. -------------------------------------------------------------------------------- L'articolo Noi ci siamo organizzate e organizzati proviene da Comune-info.