Tag - antifascismo

Nessun spazio condiviso con i fascisti
Le associazioni Osservatorio Repressione e Volere la Luna, insieme ai relatori Federica Borlizzi, Giovanni Russo Spena e Antonello Ciervo, annunciano la cancellazione della presentazione del volume “Questo libro è illegale. …
Roma. Fuori i fascisti dai nostri quartieri. Sabato in piazza a Tor Pignattara
La sicurezza non si costruisce con ronde, paura e discriminazione. La sicurezza è investimenti pubblici, spesa sociale e servizi di qualità nei quartieri popolari, dignità per tutte e tutti. Per questo sabato 6 dicembre alle 17 saremo in strada a Torpignattara (Parco Sangalli) con le altre realtà anti-fasciste del territorio […] L'articolo Roma. Fuori i fascisti dai nostri quartieri. Sabato in piazza a Tor Pignattara su Contropiano.
Libri, antifascismo, diritti sociali e manifestazioni culturali
Più Libri Più Liberi… ma, e non certo da oggi, sarebbe meglio dire “più contraddizioni”. O anche, tanto per essere chiari, “più cavolate”. Di fronte alla manifestazione del fascismo in ogni sua forma, infatti, è ridicolo, offensivo e volgare appellarsi a concetti quali la libertà di stampa o di opinione. […] L'articolo Libri, antifascismo, diritti sociali e manifestazioni culturali su Contropiano.
[2025-12-06] Roma Chiama - Disarmiamoci e Disertiamo Guerre e Violenza @ Parco Sangalli
ROMA CHIAMA - DISARMIAMOCI E DISERTIAMO GUERRE E VIOLENZA Parco Sangalli - Parco sangalli (sabato, 6 dicembre 17:00) Come realtà antifascist3 di Roma Est sentiamo la necessità di prendere posizione su un’iniziativa che sta prendendo forma in queste ore. È arrivata notizia che sabato 6 dicembre alle 18, al Parco Sangalli di Torpignattara, Forza Nuova ha convocato una manifestazione con il solito pretesto della “difesa di Roma”: una narrazione tossica, costruita per alimentare paura, razzismo e divisioni, come già visto in altre loro iniziative, comprese quelle legate alla retorica della cosiddetta “remigrazione”. Come realtà antifasciste del territorio riteniamo doveroso non lasciare spazio incontestato a messaggi che dividono e colpiscono chi è più fragile. Il ruolo dei gruppi fascisti, dentro una città segnata da disuguaglianze profonde, è purtroppo sempre lo stesso: farsi braccio armato contro i poveri, spingere verso un clima di guerra sociale verso il basso. Torpignattara è un quartiere ricco di memoria storica, ma oggi soprattutto un luogo multiculturale, attraversato da famiglie, migranti, studenti, associazioni, spazi sociali, scuole, forme di mutualismo e di cultura quotidiana. Ed è proprio questa ricchezza che vogliamo difendere. Un anno fa, sempre in questo parco, si registrò un episodio di violenza ai danni di alcuni immigrati. Anche allora il territorio seppe reagire con dignità e solidarietà, affermando chiaramente che xenofobia e atteggiamenti squadristi non troveranno mai terreno fertile qui. Per questo convochiamo un presidio sabato 6 dicembre alle ore 17 al Parco Sangalli, per affermare un’altra idea di città: aperta, solidale, capace di unirsi contro la barbarie di quattro provocatori che cercano solo visibilità e conflitto. Il nostro presidio vuole chiamare a raccolta l’umanità del quartiere, non solo i gruppi militanti: famiglie, migranti, studenti, insegnanti, associazioni, gruppi culturali, chiunque viva e arricchisca ogni giorno questa zona. Perchè Torpignattara è e rimane antifascista. Ci vediamo sabato alle 17. Partecipate, diffondete, portate la vostra presenza e la vostra voce. Insieme, per un territorio che respinge odio e divisione e afferma convivenza, diritti e dignità per tutte e tutti.
Monteverde è antirazzista, antifascista e antisionista. A viso aperto
Cronaca di una manifestazione festosa e colorata tra le vie del quartiere romano di Monteverde, dove negli ultimi tempi si sono succedute numerose aggressioni fasciste e sioniste, e il tentativo di manipolazione e delegittimazione dei media e delle istituzioni. Nel pomeriggio di domenica 30 novembre un corteo colorato e festoso, […] L'articolo Monteverde è antirazzista, antifascista e antisionista. A viso aperto su Contropiano.
BRESCIA: L’ASSEMBLEA PERMANENTE ANTIFASCISTA CHIAMA LA MOBILITAZIONE CONTRO IL CORTEO “REMIGRAZIONE E RICONQUISTA”
I fascisti del cosiddetto Comitato “Remigrazione e riconquista” (tra questi Casa Pound, la Rete dei patrioti e Brescia ai bresciani) hanno annunciato un corteo – con appunto la parola d’ordine “Remigrazione” – per sabato 13 dicembre 2025 a Brescia. L’intenzione di organizzare una manifestazione apertamente razzista, contro le persone migranti e le persone con background migratorio, a Brescia, era stata annunciata dai fascisti durante la cosiddetta “conferenza fondativa” del Comitato xenofobo lo scorso 15 novembre. L’Assemblea Permanente Antifascista di Brescia ha organizzato per martedì 2 dicembre 2025 un’assemblea pubblica (appuntamento alle ore 20 alla Casa della Sinistra di via Eritrea 20/E) “per decidere le iniziative da promuovere per contrastare il nuovo raduno nazifascista”. “La gravità del nuovo attacco – afferma l’Assemblea antifascista – è tale da richiedere una mobilitazione all’altezza”. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto è intervenuto Dino Greco, del Partito della Rifondazione Comunista e dell’Assemblea Permanente Antifascista di Brescia. Ascolta o scarica. Lo stesso Dino Greco, oggi, martedì 2 dicembre, ha inviato una lettera alle redazioni dei giornali, delle radio e delle televisioni locali per sollecitare una presa di posizione sul tema da parte della politica e delle istituzioni bresciane. Riportiamo il testo di seguito: “Da tempo le azioni promosse a Brescia dall’estrema destra neofascista si svolgono con inquietante ripetitività. Tutte hanno gli stessi protagonisti e seguono il medesimo rituale: apologia di fascismo e istigazione all’odio razziale. E tutte sono state senza batter ciglio autorizzate dalla questura come manifestazioni di libero pensiero,persino quando hanno assunto il carattere squadristico dell’aggressione violenta nei confronti di un pacifico corteo di solidarietà verso il popolo palestinese. Non un solo provvedimento è stato mai assunto nei confronti di costoro. All’opposto, gli uomini della questura si sono resi ripetutamente protagonisti di pesanti interventi repressivi nei confronti del mondo antifascista e pacifista: quando hanno manganellato giovani ragazze e ragazzi colpevoli di avere srotolato uno striscione che portava la scritta “La Costituzione è antifascista”;o quando hanno fermato, perquisito e costretto a denudarsi e ad effettuare piegamenti giovani donne responsabili di avere denunciato la complicità dell’azienda armiera Leonardo con la politica genocida del governo israeliano; o quando hanno picchiato a sangue giovanissimi ragazzi che manifestavano per denunciare lo sterminio in atto nella striscia di Gaza; o quando hanno a più riprese effettuato, di prima mattina, grottesche perquisizioni domiciliari, ovviamente senza esito alcuno, ma tali da configurarsi come atti intimidatori, con finalità palesemente repressive, uniti a denunce per la partecipazione alle manifestazioni e agli scioperi, in particolare a quello del 27 settembre scorso. Ora, la questione oggi drammaticamente aperta a Brescia è se l’applicazione della Costituzione (su cui pure il questore ha dovuto giurare) e l’antifascismo che ne è lo spirito fondativo hanno diritto di cittadinanza oppure no. Fino a qualche tempo fa denunciavamo l’atteggiamento equidistante delle forze dell’ordine fra fascismo e antifascismo. Oggi dobbiamo ricrederciperché assistiamo ad un clamoroso ribaltamento:per chi dirige la questura il fascismo non è un problema, l’antifascismo sì. Non vi è dubbio che la legge “sicurezza” da poco varata dal parlamento sta operando come un lasciapassare, come un’incitazione a colpire con durezza ogni espressione di dissenso, ma non la propaganda nazifascista, evidentemente considerata coerente con l’aria che tira. Sappiamo, per triste esperienza, dai tempi dello scelbismo fino alle giornate di Genova 2001, che quando dall’alto giunge un segnale politico, il nero, latente in una parte degli apparati dello Stato, si scatena con gli effetti che oggi stiamo misurando, anche nella nostra città. La sonnecchiante, esausta politica nostrana dovrebbe riflettere sulla propria inerzia. Proprio noi, in questa città, abbiamo già sperimentato dove si può arrivare. Dino Greco”    
Due o tre cose su quanto accaduto a Monteverde
-------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- Domenica 30 novembre per le strade di Monteverde, a Roma, malgrado uno schieramento poliziesco imponente, si è svolto un colorato e popolare corteo, con tanti giovanissimi, promosso dall’Assemblea Monteverde Antifascista e da realtà del quadrante Roma Sud contro le aggressioni sioniste avvenute nel territorio e contro il genocidio. Durante la notte presso la Sinagoga di Monteverde, come ormai noto, è stata imbrattata la targa in ricordo di Stefano Gaj Taché, il bambino ucciso durante l’attentato terroristico del 1982 fuori dalla Sinagoga di Roma. A proposito di quanto accaduto e dell’odioso racconto dei media mainstream, scrive Assemblea Monteverde Antifa: “Il 30 novembre si è svolto il corteo contro le aggressioni sioniste nel nostro quartiere e il genocidio in Palestina, indetto dall’assemblea di Monteverde Antifascista e dalle realtà del quadrante di Roma Sud. Un corteo partecipato da tantissime giovani, realtà sociali e persone del quartiere e non solo. Un corteo comunicativo e di denuncia anche degli effetti dell’economia di guerra sulle nostre vite. Purtroppo questa mattina (lunedì 1, ndr) abbiamo appreso dalle diverse notizie apparse in rete che, durante la notte, è stata imbrattata la targa in ricordo di Stefano Gaj Taché, presso la Sinagoga. Come assemblea territoriale di Monteverde sentiamo impellente la necessità di discostarci chiaramente da questo gesto e di condannarlo con fermezza. Esprimiamo la nostra sincera vicinanza alla comunità ebraica del nostro quartiere. Riteniamo intollerabili le accuse che ci sono state rivolte da testate giornalistiche che, oltre a non conoscere la situazione nel nostro territorio e i valori che caratterizzano la nostra assemblea, non hanno esitato un minuto a puntarci il dito contro. Anche perché tale gesto scredita e vanifica il lavoro collettivo di costruzione della piazza. Questi giornali non solo mistificano la realtà, ma scelgono deliberatamente di raccontare alcuni fatti piuttosto che altri: nessun articolo sul corteo trasversale, colorato e popolare che ha attraversato le strade del nostro quartiere o le nostre chiare parole tanto contro il sionismo che contro l’antisemitismo. L’incredibile manipolazione mediatica a cui assistiamo è solo uno dei tanti sintomi di una narrazione egemone malata, che non riesce a distinguere la religione dalla politica e così facendo manipola l’opinione pubblica. A partire dai massacri del popolo palestinese fino alla complicità del governo italiano. Essere antifasciste significa combattere ogni tipo di discriminazione e razzismo. A partire dall’antisemitismo. Contro ogni fascismo, sempre. [Assemblea Autonoma di Monteverde]” -------------------------------------------------------------------------------- L'articolo Due o tre cose su quanto accaduto a Monteverde proviene da Comune-info.
Bari: i giorni di Benedetto Petrone. 28 novembre 1977
Ripubblichiamo questa testimonianza di Nicola Latorre di qualche anno fa, sulle giornata del 1977 che portarono all’omicidio di Benedetto Petrone. *** Pubblico questi brevi stralci su quelle giornate del ’77, tratti da una precedente mia collaborazione editoriale sulla storia antagonista in terra di Bari, perché la memoria è parte della […] L'articolo Bari: i giorni di Benedetto Petrone. 28 novembre 1977 su Contropiano.