
Gridare “Palestina libera” non è reato
Pressenza - Saturday, November 29, 2025La sentenza respinge il licenziamento della maschera alla Scala e obbliga al risarcimento delle mensilità non retribuite dal 4 maggio e dimostra quanto fosse fondata la nostra tesi di un provvedimento sproporzionato e di natura politica, non disciplinare. I giudici ci hanno dato ragione e lo hanno respinto. Ora Sala (presidente del CDA scaligero), Ortombina (sovrintendente che ha firmato il provvedimento) e Amoruso (direttore del personale) dovrebbero offrire alla maschera licenziata un nuovo contratto, dato che il suo è scaduto a settembre.
La vicenda ha fatto scalpore prodotto danni d’immagine enormi per il disastroso tentativo di mettere a tacere il dissenso contro la complicità del governo Meloni verso Israele nel genocidio dei palestinesi. Il tentativo – della serie colpirne uno per educarne cento – da parte della direzione è fallito nel peggiore dei modi davanti alla corte del Tribunale del Lavoro, che ha obbligato la fondazione a risarcire le mensilità non lavorate. Ora permettere di concludere il suo ciclo di studi e continuare fino a quel giorno ad avere un contratto da maschera per noi sarebbe il minimo sindacale da offrirle per chiudere il sipario su questa vicenda che ha fatto vergognare lavoratori, pubblico e cittadini milanesi .
Roberto Ambrosio, Cub info e spettacolo

