Bari, 1-4 maggio: quattro giorni con l’Esercito in città, propaganda bellica degradante

Osservatorio contro militarizzazione di scuole e università - Friday, May 2, 2025

In occasione del suo 164esimo anniversario l’Esercito Italiano sta occupando Piazza della Libertà a Bari, con una installazione denominata Villaggio, un piccolo accampamento moderno, un paese dei balocchi letali. In un articolo che promuove l’iniziativa si legge «per ben 4 giorni la gente potrà conoscere da vicino il lavoro dei soldati e le tecnologie con cui operano». 

Per fortuna il centro culturale Zona Franca,  e i collettivi studenteschi UDU Link Bari e Unione degli Studenti Bari hanno scritto a riguardo un semplice post su Facebook che qui riporto quasi integralmente:
«Nelle stesse settimane in cui la Presidente della Commissione UE Von der Leyen ha definito come “filorusso” chiunque sia contro il riarmo europeo, ci sembra inaccettabile che venga promosso in pieno centro città un tale sfoggio di mezzi e attività militari. Ci sembra chiaro l’intento propagandistico di questa iniziativa, volto a normalizzare la militarizzazione della società, mentre vengono sempre più messe a tacere le voci contrarie al riarmo e favorevoli all’apertura di tavoli di pace nei vari contesti di guerra. L’Italia ripudia la guerra: le nostre città non devono essere militarizzate, è inaccettabile per noi la creazione di un “villaggio militare” in pieno centro, è impensabile che la città di Bari venga percorsa per tutta la giornata da mezzi e reparti militari. In una fase in cui le tensioni internazionali crescenti gettano nello sconforto milioni di persone, mentre sulle teste di altrettanti milioni piovono bombe, non possiamo accettare che nel nostro Paese si ceda alla propaganda bellicista, dimenticando la nostra cultura e i nostri valori di pace e di dialogo internazionale. Rifiutiamo questa manifestazione e chiediamo anche alle istituzioni locali, che a più riprese si sono schierate per la pace, di non prendervi parte. Non bisogna prestare il fianco a questa pericolosa retorica di guerra, che punta solo ad abituarci ad un dibattito sempre più schierato su posizioni belliciste».

L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università si interroga su come sia possibile farsi incantare da attrazioni come il veicolo blindato Centauro2, il VTMM Ordo, l’elicottero AH129 Mangusta, un simulatore di volo e numerosi assetti EOD (Explosive Ordinance Disposal).

A noi certo non incantano, anzi spaventano queste iniziative e chi le orchestra. Non esiste giustificazione per la distruzione che si sta seminando nei territori con i conflitti bellici, né per la corsa alle risorse prime e al dominio finanziario. 

Le nostre città vengono assediate dallo stesso potere che prova a convincerci della necessità della guerra fuori dai nostri confini, che inventa ogni giorno un nemico diverso. Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università continueremo a fare il possibile per tenere vivo uno spirito critico che ripudi la guerra, e proveremo a salvare tutti gli spazi e le formule che fanno del nostro Paese una organizzazione sociale viva votata alla democrazia. 

Si avvicina il 16 maggio, giorno che ci vedrà impegnat3 in presenza a Roma per il corso “Scuole e università di pace Fermiamo la follia della guerra“, aperto a tutta la cittadinanza e utile alla formazione docente. Vi invitiamo a iscrivervi e a partecipare, in presenza o collegandovi online con Zoom. Su YouTube potete ascoltare una parte del lavoro già svolto. Molto di più ce n’è da fare ancora.

Maria Pastore, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università