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Molfetta, 26 settembre: Osservatorio contro la militarizzazione alla Festa di Liberazione
Il mare, segno di unione, luogo di apertura, il nostro orizzonte di Pace: a questa prospettiva dedichiamo la ventiseiesima edizione della Festa di Liberazione 2025 a Molfetta (BA). Abbiamo deciso di parlare non solo alla città, ma all’umanità stessa che ci accomuna anche oltre ciò che siamo, perché solo così potremo ricostruire Molfetta dalle fondamenta. Ecco il programma di venerdì 26 settembre: Ore 18:30 Laboratorio di lettura animata dell’albo illustrato “Il muro” di Macrì e Zanotti a cura de “La Giraffa a pois”; Ore 19:30 dibattito “I governi fanno la guerra, i popoli lottano per la pace e diritti” Interverranno: * Tony Lapiccirella Global Sumud Flottilla/Freedom Flottilla Italia * ⁠Antonio Mazzeo Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università * Vito Micunco Comitato per la Pace terra di Bari * Antonio Sasso – responsabile provinciale lavoro PRC * Contributo dello sportello medico popolare * Modera: Beppe Zanna – PRC Molfetta Ore 20:30 Cena Palestinese Ore 21:30 i concerti – IANNIS E GIORGIO il duo – KAMOKUNA Ci vediamo in Piazza Paradiso, il 26 e 27 settembre con: – Musica – Giochi in piazza – Mostre – Associazioni e comitati cittadini – Dibattiti – Cibo palestinese – Sagra della parmigiana Vi aspettiamo! Tutte le info sulla pagina Facebook.
Bari, 13 settembre: Il Governo tace su Israele! Facciamo rumore in Fiera!
BARI, SABATO 13 SETTEMBRE – ORE 9.00 – FIERA DEL LEVANTE – INGRESSO ORIENTALE Porta con te un fischietto, un campanello, una pentola o qualsiasi cosa per fare rumore! Appello (per aderire: comitatopacebari@gmail.com) In queste ore, con l’assedio, la privazione di cibo e medicinali e la deportazione della popolazione civile, assistiamo a una drammatica escalation dell’azione genocidaria di Israele contro Gaza. La missione umanitaria Global Sumud Flotilla – con decine di imbarcazioni da oltre 40 paesi – è stata bollata da Israele come “azione terroristica” e rischia di essere respinta con la forza. In Puglia, anche grazie all’impegno del movimento contro la guerra e a sostegno della causa palestinese, la Regione, il Comune di Bari e numerose altre amministrazioni locali hanno assunto una posizione di pubblica condanna. Significativa la decisione di escludere Israele e le sue imprese dalla Fiera del Levante: un atto concreto che contribuisce a isolare i responsabili di questi crimini. Ma non basta: il Governo continua a non assumere una posizione chiara. È urgente una condanna netta, il riconoscimento dello Stato di Palestina e, soprattutto, l’interruzione di ogni collaborazione militare e commerciale con Israele. L’inaugurazione della Fiera del Levante rappresenta un appuntamento istituzionale di grande rilievo, al quale il Governo partecipa con propri rappresentanti. Come ogni anno, il dibattito sarà incentrato sulle prospettive economiche del Mezzogiorno. Ma quale progresso può esserci senza giustizia, equità sociale, tutela dei territori e delle comunità che li abitano, senza pace e cooperazione internazionale, a partire dal Mediterraneo? Un futuro così non si costruisce con la militarizzazione dei territori né con l’aumento della spesa militare fino al 5% del PIL, sottraendo risorse fondamentali a sanità, istruzione e ambiente. Per questo diciamo no a ogni forma di riarmo e di guerra, e diciamo sì alla salvezza dei popoli. Invitiamo tutti a partecipare al presidio del 13 settembre 2025, dalle ore 9:00, davanti all’Ingresso Orientale del Quartiere Fieristico. Ci riconosciamo nell’Appello della Marcia Perugia-Assisi 2025 Chiediamo a tutti i responsabili della politica italiana, in virtù del principio della Responsabilità di Proteggere, di fare ogni sforzo per dare immediatamente il via ad una grande Operazione di Salvataggio dei bambini, delle bambine e di tutti i sopravviventi di Gaza. Ogni ora che passa, alcuni di loro saranno ammazzati, feriti, seviziati! E la colpa sarà anche nostra! Per sempre. Al Parlamento e al Governo italiano chiediamo inoltre di: 1. revocare il Memorandum d’intesa per la collaborazione militare tra Italia e Israele; 2. interrompere ogni compravendita di armi e sistemi d’arma da e per Israele; 3. sostenere la sospensione dell’Accordo di associazione tra Unione europea e Israele; 4. riconoscere lo Stato di Palestina; 5. sostenere la Corte Penale Internazionale e dare piena attuazione ai suoi provvedimenti. Siamo tutte e tutti costantemente impegnat* a costruire azioni di pace, di svelamento del legame tra la cultura patriarcale e quella guerrafondaia, ripudiandone la disumanità, per costruire autodeterminazione dei popoli e pienezza dei diritti per tutte e tutti Promotori: ACLI Puglia – Alleanza Verdi Sinistra Puglia – ANCHENOI – ANPI Provinciale di Bari – ARCI Puglia – Assemblea Bari per la Palestina – Associazione Chiese Evangeliche Battiste di Puglia e Basilicata –  Associazione Don Milani di Mottola – Associazione Italia-Palestina – Associazione PERIPLO ODV – AUSER Puglia – Casa del Popolo Bari – Ceglie Messapica contro il genocidio del popolo palestinese – Centro Studi Torre di Nebbia – CGIL Bari – CGIL Puglia – Chiesa cristiana evangelica battista di Bari – Circolo Karl Marx Rifondazione Comunista Bari – COBAS Puglia – Comitato Altamura per la Pace – Comitato Articolo 11 L’Italia ripudia la guerra Bari – Comitato Carosino per la Palestina – Comitato contro il genocidio del popolo palestinese, contro il riarmo, per la pace Brindisi – Comitato per la Pace di Gioia del Colle – Comitato per la Pace di Giovinazzo – Comitato per la Pace di Putignano – Comitato per la Pace di Ruvo di Puglia – Comitato per la Pace di Terra di Bari – Convochiamoci per Bari – Coordinamento del Sollecito Umanitario e per i Diritti per la Palestina – Coordinamento Grottaglie per la Palestina – Digiuno di Giustizia in solidarietà con i Migranti Bari – Donne in nero Bari – Donne in nero Bitonto – Ex Caserma Liberata Rossani – Fratelli Tutti – Fraternità Beato Giacomo in Bitetto – Frati Minori di Puglia e Basilicata – Fondazione don Tonino Bello – Gruppo di Democrazia Partecipata Picone Poggiofranco – Giovani Comunisti Provincia Bari – Gruppo Educhiamoci alla Pace ODV – La Giusta Causa – LUCA Libera Università di Cittadinanza Attiva – MEIC Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale Puglia – Missionari Comboniani Bari – Movimento 5 Stelle Puglia – Movimento Nonviolento Puglia – Fraternità Beato Giacomo in Bitetto – Ordine Francescano Secolare di Puglia – Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università – Osservatorio per la legalità e la difesa del bene comune – Partito di Alternativa Comunista Casamassima – Piccola Comunità Kairos – Provincia delle Puglie dei Frati Minori Cappuccini – Punto Pace Pax Christi Terlizzi – Radici Future Produzioni – Rarovet aps – Rete dei Comitati per la Pace di Puglia – Rete delle donne costituenti Puglia – Rete Puglia – Rifondazione Comunista Provincia Bari – Risorgimento Socialista Puglia – S-Confin-Arti – Squola Senza Confini Penny Wirton Bari ODV – Stella Maris Bari – UDS Bari – UDS Puglia – UDU Bari – Unsolomondo – USB Confederazione Provinciale Bari – Venerdì Libertario – Zona Franka
Discorsi Mediterranei approda a Patù il 6 e 7 settembre
Il 6 e 7 settembre Palazzo Romano a Patù ospiterà Discorsi Mediterranei, un festival itinerante – e giunto quest’anno alla sua 11a edizione – che adotta un approccio intersezionale attento ai legami tra diritti, identità sociali, questioni di genere, contesto ambientale e fenomeni migratori e si concentra sulle nuove narrazioni delle migrazioni. Dopo le tappe di Specchia e Santa Maria di Leuca, l’iniziativa – promossa da Arci Cassandra Aps, Narrazioni Ets e dall’Istituto di Culture Mediterranee – arriva all’estremo lembo del Capo di Leuca con un programma fitto di incontri, laboratori, mostre e musica. Consulta il programma dettagliato Le conversazioni saranno il fulcro della due giorni. Nella due giorni di Patù il focus è maggiormente centrato sul cambiamento delle narrazioni, sulla decolonizzazione dello sguardo, del pensiero e della produzione di sapere, sui concetti di discriminazione multipla e intersezionalità. Tra gli ospiti figurano studiosi e attivisti di primo piano: lo storico Donato Di Sanzo, l’attivista e ricercatrice Ndack Mbaye, la docente Eliana Augusti, la sociologa Irene Strazzeri, la scrittrice e artista Wissal Houbabi, Annalisa Camilli (Internazionale), Luca Rondi (Altreconomia) e il cantautore e intellettuale Nabil Bey. Accanto ai discorsi, il festival propone una mostra multimediale con illustrazioni, fotografie, webserie e podcast che raccontano i confini e le frontiere del Mediterraneo e del Sahel. Tra le opere, le illustrazioni dell’artista tunisina Zainab Fasiki e i reportage di Annalisa Camilli e Michele Cattani. Non mancano le presentazioni di libri: da Controverse. Scrivere in diaspora, poetiche del divenire (Capovolte edizioni) al classico del femminismo hip hop Chickenheads di Joan Morgan, fino a Il giro del mondo alle frontiere della stessa Camilli. Spazio anche ai laboratori, tra cui quello esperienziale condotto dall’attivista Marie Moïse, e alle attività per ragazzi e ragazze, con la presentazione dell’albo illustrato Oltre l’orizzonte dell’umanità. La prima giornata si chiuderà con Bar Med, concerto che unisce le sonorità di Antonio Castrignanò e Ziad Trabelsi, mentre la serata finale sarà affidata al dj set di La Pam. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito. Il festival è realizzato nell’ambito del progetto Storie Meridiane dei Comuni di Patù e Morciano di Leuca, con il sostegno dell’Unione europea – NextGenerationEU, del Ministero della Cultura e della Regione Puglia.
Situazione università in attesa dell’autunno caldo: quali progressi contro gli accordi con filiera bellica e partner israeliani?
Cosa succede negli Atenei italiani rispetto agli accordi con la filiera bellica e con i partner israeliani?Qual è la situazione delle Università in vista di un autunno che si preannuncia più caldo che mai? Già, perché, anche se apparentemente la pausa estiva sembra aver attenuato l’eco delle proteste studentesche e i fermenti di lotta negli atenei, in realtà si colgono tanti segnali di vivacità che ci fanno affermare che nei prossimi mesi sarà proprio il mondo accademico uno degli ambiti nei quali il fronte contro la guerra ed il riarmo sarà più attivo: * il 5 settembre si inizia alla Sapienza con un appuntamento sul ruolo dei saperi nell’economia del genocidio, organizzato dal Comitato Sapienza Palestina, dal CNR contro le guerre e dall’Assemblea precaria universitaria, nel quale interverrà Francesca Albanese. Si evidenzierà come la lotta per un’università democratica, adeguatamente finanziata e con condizioni di lavoro decentisia necessariamente legata alla lotta contro la guerra e chi fa profitto su armi e tecnologia bellica (ore 10:00 aula C, Scienze Politiche, Università Sapienza Roma); * le Assemblee precarie universitarie, che si sono moltiplicate e cresciute nella prima metà dell’anno, hanno annunciato una tappa fondamentale della loro lotta contro il precariato proprio nel cuore dell’autunno e fra i punti delle loro rivendicazioni c’è il NO alla ricerca bellica ed alle politiche di riarmo; * a settembre verrà presumibilmente firmato il CCNL Istruzione e Ricerca e sarà l’ennesimo contratto in perdita: stavolta il motivo dei mancati adeguamenti salariali all’inflazione è direttamente ricondubilie alle politiche di riarmo, che sottraggono risorse ai servizi pubblici ed al rinnovo del contratti del pubblico impiego, per cui è lecito attendersi una reazione del personale scolastico e universitario e delle sigle sindacali più attive nel contrasto alla guerra ed al riarmo; * il 13 settembre è in programma il lancio della campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” (sulla quale vi informeremo a breve in dettaglio), che mira a mettere insieme le tante realtà impegnate nel mondo dell’istruzione contro il processo di militarizzazione in atto nelle scuole e nelle università e solidali con la causa palestinese. Studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori, insegnanti scolastici e docenti universitari, personale tecnico amministrativo e attivisti della società civile convergeranno in questo percorso iniziato ad aprile a Siena: per allertare rispetto ai rischi di una “israelizzazione” della società in quel segmento fondamentale che è appunto il settore della conoscenza, per dire NO alla guerra e per esprimere concretamente la solidarietà alla questione palestinese boicottando gli accordi con il complesso militare industriale e con le istituzioni israeliane sia nella didattica che nella ricerca; * la partenza della Global Sumud Flotilla verso Gaza sarà un’opportunità per il rilancio delle proteste studentesche e della solidarietà verso la Palestina, perché l’arrivo delle imbarcazioni al largo di Gaza è previsto intorno a metà settembre, in coincidenza con l’inizio dell’anno accademico, oltre che dell’anno scolastico. Insomma, un po’ di elementi che ci fanno pensare che combinati insieme si possano creare quelle condizioni presenti ai tempi delle acampade studentesche, per rilanciare con forza le richieste alle governance dei vari Atenei per un maggiore impegno concreto nel liberare i luoghi del sapere dalle pressioni militariste, ma anche al Governo per fare retromarcia rispetto alle relazioni pericolose sul riarmo con Leonardo, con la NATO e con il governo israeliano (ad esempio, Italia e Germania vogliono frenare la Commissione europea che intende sospendere Israele dai fondi di ricerca del Programma Horizon a causa del genocidio in corso). Il lavoro fatto fino ad ora non è poco (lo sintetizziamo di seguito), ma c’è ancora molta strada da fare soprattutto nel passare dalle enunciazioni di principi ad azioni concrete con riflessi pratici che cambino la realtà delle cose. RASSEGNA DI MOZIONI, DELIBERE E MODIFICHE NEGLI ATENEI RISPETTO AGLI ACCORDI Di seguito passiamo in rassegna i principali casi in cui le università italiane hanno formalmente adottato delibere, mozioni o modifiche strutturali vietando accordi con partner israeliani o con realtà collegate alla filiera bellica. Segnalateci altri casi significativi se dovessero mancare all’appello! 1. SAPIENZA — UNIVERSITÀ DI ROMA (DELIBERA SENATO ACCADEMICO, 13 MAGGIO 2025) * Il Senato Accademico ha approvato la Deliberazione n. 92/2025, che include un mandato per integrare lo statuto o regolamento al fine di: * interrompere ogni collaborazione con istituzioni e aziende israeliane coinvolte nell’apparato bellico, sospendere accordi con aziende legate al settore difesa, * riformare il Comitato Etico per includere controlli di tipo etico su collaborazioni potenzialmente belliche Wikipedia+15Sapienza Università di Roma+15Open+15. * ➤ Fonte ufficiale: verbale del Senato Accademico disponibile sul sito della Sapienza. 2. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO (STATALE) — SOSPENSIONE ACCORDO CON ARIEL UNIVERSITY * Nel fine 2023, formalizzata a inizio aprile 2024, la Statale di Milano ha sospeso l’accordo di collaborazione con l’Ariel University, situata nei territori occupati palestinesi. La decisione è passata attraverso un’istruttoria e voto del senato accademico DomaniDomani+2ANSA.it+2Domani+2. 3. UNIVERSITÀ DI PALERMO — SOSPENSIONE TOTALE ACCORDI CON ISRAELE (4 GIUGNO 2024) * Il Senato Accademico ha approvato all’unanimità un documento che: * sospende tutti gli accordi Erasmus con università israeliane (programmi KA171 e KA220-HED), * vieta nuovi accordi con atenei israeliani “fino al superamento della crisi”, * istituisce procedure di due diligence su accordi con potenziale dual use, * coinvolge rappresentanza studentesca nel tavolo tecnico su tali collaborazioni L’INDIPENDENTE+6L’INDIPENDENTE+6ANSA.it+6. 4. UNIVERSITÀ DI PADOVA — MOZIONE E IMPEGNO A NON AVVIARE NUOVI ACCORDI (14 MAGGIO 2024 E ULTERIORE MOZIONE 1° LUGLIO 2025) * Il Senato Accademico del 14 maggio 2024 ha approvato una Mozione per la Pace in Palestina, condannando la distruzione delle università palestinesi e richiamando principi etici secondo statuto e Codice di integrità della ricerca Reddit+15Università degli studi di Padova+15Centro di Ateneo per i Diritti Umani+15. * In una seduta successiva il 1° luglio 2025, Padova ha approvato una nuova mozione che: * condanna le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, * si impegna a non intraprendere nuovi accordi né rinnovare quelli esistenti con istituzioni israeliane ritenute coinvolte in violazioni, * mantiene solo collaborazioni a valenza puramente didattica o di ricerca non bellica L’INDIPENDENTE+4Centro di Ateneo per i Diritti Umani+4Domani+4. 5. UNIVERSITÀ DI BOLOGNA — MOZIONE DEL SENATO ACCADEMICO (2024) * Nel Senato Accademico UNIBO ha approvato una Mozione sulla guerra a Gaza, includendo impegni come: * condanna di qualsiasi aggressione a istituzioni universitarie, rafforzamento delle norme sul dual use, rifiuto di accordi con imprese e università (anche israeliane) associate a violazioni dei diritti umani o prodotti per scopi militari, * rescissione di accordi vigenti qualora i partner incorrano in tali condizioni Wikipedia+7UniboMagazine+7Open+7.       MOZIONE DEL SENATO ACCADEMICO (18 GIUGNO 2025) Il Senato Accademico ha approvato una mozione condannando “l’escalation militare israeliana a Gaza”, le violazioni del diritto internazionale e umanitario, e ha chiesto il “rafforzamento di tutte le iniziative per il cessate il fuoco” Altreconomia+6Potere al Popolo+6quinewspisa.it+6 La Nazione+15UniboMagazine+15Corriere di Bologna+15 6. UNIVERSITÀ FEDERICO II DI NAPOLI — DIMISSIONI DAL COMITATO DI FONDAZIONE BELLICA (APRILE 2024) * Il rettore della Federico II, in risposta a mobilitazioni studentesche, ha annunciato le proprie dimissioni dal comitato scientifico della fondazione Med-Or (legata a Leonardo spa), principale industria bellica italiana. Il Rettore Matteo Lorito ha annunciato le dimissioni, ma non le ha formalizzate. Open+4L’INDIPENDENTE+4Domani+4 7. UNIVERSITÀ DI BARI – MOZIONI E PROVVEDIMENTI (APRILE–GIUGNO 2025) * Aprile 2024: scelta unanime di non partecipare al bando di cooperazione Italia–Israele e dimissioni del Rettore Bronzini dal comitato scientifico della fondazione Med‑Or (legata all’industria bellica) La Nazione+2La Gazzetta del Mezzogiorno+2atlanteguerre.it+2 * 19 giugno 2025: il Dipartimento di Bari ha approvato una mozione di condanna contro Israele, prevedendo misure di accoglienza per colleghi palestinesi e richiedendo “esplicita presa di distanza dai diritti umani e diritto internazionale da parte del partner israeliano” Il Bo Live+14BariViva+14Barletta news24city -+14. * La mozione ha ricevuto pareri contrastanti, passando con un solo voto di scarto PugliaViva. 8. UNIVERSITÀ DI PISA – MODIFICA STATUTO E MOZIONE PER LA PACE (GIUGNO–LUGLIO 2025) * 13 giugno 2024: Senato Accademico e CdA approvano una mozione per la pace, con “percorso di autodisciplina” sulle collaborazioni con la filiera bellica UniboMagazine+13Università di Pisa+13Cambiare Rotta+13. * Febbraio 2025: lo Statuto viene aggiornato con clausole che escludono forme di collaborazione per lo sviluppo di armi italbalkanika.al+1La Nazione+1. Nome del tuo sitoquinewspisa.it 9. UNIVERSITÀ PER STRANIERI DI SIENA – PRESE DI POSIZIONE E RICONOSCIMENTO PALESTINA (2024–2025) * 17 luglio 2024: Senato Accademico approva la mozione per il riconoscimento dello Stato della Palestina LA NOTIZIA+15Università degli Studi di Siena+15Facebook+15. * Marzo 2024: presidenza di Tomaso Montanari oggetto di pressioni per non aver aderito a posizioni di boicottaggio attivo HuffPost Italia. * Giugno 2024: UniStrasi approva (all’unanimità) una posizione di solidarietà per Gaza in Senato Accademico Gazzetta di Siena. 10. UNIVERSITÀ DI FIRENZE – BOICOTTAGGIO ACCADEMICO E MOZIONE DEL 2023 + SOSPENSIONI 2025 * 19 dicembre 2023: mozione per la pace approvata, condanna delle atrocità e appello per due Stati, ma senza misure restrittive su accordi bilaterali Università di Firenze. * 16 luglio 2025: cinque dipartimenti (Matematica/Informatica, Ingegneria, Scienze agrarie, Architettura, Scienze politiche/sociali) sospendono accordi in essere con università israeliane, tramite appello firmato da docenti, studenti, ricercatori e dottorandi Altreconomia+2Il Foglio+2La Nazione+2. ——————————————————————————————————————– NOTA SU ALTRI ATENEI * Cagliari: una mozione studentesca chiedeva la sospensione degli accordi con atenei israeliani, ma il Senato ha respinto la proposta (30 gennaio 2024) Reddit+13Domani+13Open+13. * In Torino, si è deciso di non partecipare al bando MAECI 2024 con università israeliane, ma non è stata formalizzata una definitiva rescissione di tutti gli accordi Reddit+4Domani+4Wikipedia+4. * Altri atenei (es. UniPub) hanno visto proteste o richieste, ma non hanno mai formalizzato delibere o modifiche organiche DomaniDomani. TABELLA RIEPILOGATIVA UniversitàTipo di attoDataAzione chiaveSapienza RomaDelibera Senato Accademico n. 92/202513 maggio 2025Interruzione collaborazioni con Israele/bellicoStatale MilanoSospensione accordo Arielfine 2023 / apr 2024Sospeso accordo con Ariel UniversityFederico II NapoliDimissioni promesse dal Rettore da comitato Med-Or, ma non rassegnateaprile 2024Ritiro da fondazione associata ad industria bellica (il Rettore ha annunciato le dimissioni, ma non le ha formalizzate)PalermoDelibera Senato Accademico all’unanimità4 giugno 2024Blocco accordi Erasmus, nuovi accordi vietatiPadovaMozioni Senato Accademico14 mag 2024 & 1 lug 2025Impegno a non avviare o rinnovare accordi con IsraeleBolognaMozione Senato Accademico   Mozione Senato Accademico19 marzo 2024     18 giugno 2025Rifiuto accordi dual use e rescissione ove applicabile   Condanna escalation, stop/riduzione rapporti con IsraeleBariNon partecipazione bando + dimissioniAprile 2024Ritiro del Rettore da Med-Or e bando di cooperazione Italia-Israele sospeso Mozione Dipartimento19 giugno 2025Critiche diritti umani e accoglienza colleghi palestinesiPisaMozione Senato + autodisciplina13 giugno 2024Percorso etico sulle collaborazioni belliche Statuto aggiorna (no armi)Febbraio 2025Clausole di rifiuto su attività dual useSiena (Stranieri)Mozione riconoscimento Palestina17 luglio 2024Impegno politico e morale verso Palestina Università degli Studi di Siena Pressioni su boicottaggioMarzo 2024Respinta mobilitazione politicamente orientata HuffPost Italia Mozione solidale a GazaGiugno 2024Approvata all’unanimità in Senato Accademico Gazzetta di SienaFirenzeMozione per la pace19 dicembre 2023Condanna, ma nessuna sospensione formale Stop accordi da 5 dipartimenti16 luglio 2025Sospesi accordi con università israeliane Giuseppe Curcio, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
La Puglia è nostra. Riprendiamoci il futuro!
La Puglia che conosciamo e amiamo sta cambiando sotto i nostri occhi. Ci raccontano di una terra di successo, meta turistica globale, vetrina di eccellenze. Ma dietro le immagini da cartolina c’è la vita reale: basi militari proiettate verso la guerra; ospedali che chiudono, medici che mancano, liste d’attesa che […] L'articolo La Puglia è nostra. Riprendiamoci il futuro! su Contropiano.
Fiera del Levante 2025 esclude Israele, ma c’è una contraddizione: spazio alle Forze Armate
La Fiera del Levante di Bari 2025 ha chiuso le porte allo Stato genocida di Israele per esprimere un sentimento di condanna politica verso l’operato del governo di Benjamin Netanyahu su Gaza. Non si sottrae al confronto con i giornalisti Gaetano Frulli, presidente dell’Ente Fiera, che per maggiori dettagli sulla decisione rimanda al comunicato stampa pubblicato pochi giorni fa. Poche settimane prima il sindaco di Bari Vito Leccese, a nome del Consiglio comunale, aveva rivolto un appello pubblico agli organizzatori della Fiera dichiarando non gradita la partecipazione in qualsiasi forma dello Stato di Israele o di suoi rappresentanti nelle prossime edizioni della Fiera del Levante e dei Saloni Specializzati fino a quando non porrà fine all’intervento militare nella Striscia di Gaza e alla sistematica violazione di diritti umani della popolazione civile. All’Ente Fiera sono giunte critiche anche per la mancanza di Palestina, Russia e Ucraina negli spazi espositivi. Frulli ha chiarito che a parte Israele nessun altro Paese ha ricevuto provvedimenti di esclusione dalla Fiera. L’assenza degli altri Paesi è dovuta al fatto che nessuna impresa di questi Stati ha presentato richiesta di partecipazione. Sull’esclusione dalla campionaria di Bari è intervenuta anche l’Ambasciata di Israele con un comunicato che ricorda la lunga cooperazione tra Israele e Puglia, aree geografiche con difficoltà climatiche simili. Nel comunicato si ricorda che Israele è il paese leader nel watertech e che le sue conoscenze e capacità tecnologiche furono protagoniste nel 2023 del Water Innovation Summit Italia Israele, conferenza sui temi del servizio idrico integrato, ospitata proprio dalla Fiera del Levante di Bari.  L’esclusione di Israele dalla Fiera del Levante può leggersi in continuità con la consegna delle chiavi della città di Bari a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi occupati. Cerimonia celebrata il 4 agosto. Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università apprezziamo questa importante decisione presa dalla città di Bari e dalla nota Fiera del Levante. Tuttavia, scorrendo le informazioni al momento disponibili sul sito della Fiera, notiamo certi dettagli che saremmo lieti venissero corretti nelle future edizioni: per esempio lo spazio dedicato alle Forze dell’Ordine che ipotizziamo mostreranno al pubblico le attrezzature del loro lavoro e daranno dimostrazioni pratiche, come l’anno scorso. Alla luce del piano ReArm Europe e all’annunciata riconversione della produzione industriale italiana e europea a fini militari, sarà interessante visitare anche il settore dell’ automotive della Fiera per verificare quali novità saranno presenti, quelle di tendenza verde ed ecosostenibile o nera e distruttiva? Sul passaggio dell’ automotive alla produzione bellica abbiamo scritto qui.  Ci chiediamo, quindi, come mai alla Fiera del Levante, così come abbiamo rilevato al Molfest qualche mese fa, debba esserci questa presenza sistematica e massiccia di Forze Armate? Perché una società civile, che deve perseguire la pace secondo il dettato costituzionale, deve fare sfoggio in ogni occasione, secondo quanto riporta il Piano della Comunicazione del Ministero della Difesa 2025, di una forza muscolare armata per affascinare i/le giovani alla guerra? Osservatorio contro la militarizzazione elle scuole e delle università
Bari. Israele esclusa dalla Fiera del Levante per i crimini a Gaza
Non ci sarà Israele alla prossima Fiera del Levante che si terrà a Bari dal  13 al 21 settembre prossimi a Bari. È quanto fa sapere l’Ente  fieristico che così ha accolto l’appello del sindaco di Bari,  Vito Leccese che lo scorso primo luglio aveva invitato “a non far partecipare […] L'articolo Bari. Israele esclusa dalla Fiera del Levante per i crimini a Gaza su Contropiano.
A San Severo i lavoratori delle campagne sono in sciopero! Vogliamo i bagni, la luce, la residenza e case vere!
Oggi, 8 agosto, 2025, i lavoratori delle campagne di San Severo hanno scioperato, rifiutandosi di andare al lavoro e restando invece in presidio sotto il comune per l’intera mattinata. Le richieste: bagni, luce, residenza e case vere! Da settimane, come già riportato in un comunicato precedente, gli abitanti dell’Arena chiedono al comune il ripristino dell’elettricità […]
Solidarietà con la Freedom Flotilla e Handala in navigazione verso Gaza per rompere l’assedio genocida
Noi lavoratrici e lavoratori della scuola aderenti ai COBAS esprimiamo la nostra piena e incondizionata solidarietà e alla Freedom Flottilla e la sua nave Handala, che in queste ore naviga coraggiosamente verso la striscia di Gaza, portando aiuti umanitari urgenti e un messaggio di speranza al popolo palestinese contro il genocidio in atto. La Handala, attualmente nelle acque di Creta, rappresenta un faro di umanità in un mare di complicità e silenzi. Mentre il regime sionista genocida di Israele continua la sua feroce aggressione contro Gaza, causando decine di migliaia di morti, tra cui migliaia di bambini e bambine, e una programmata morte per fame collettiva, questa missione civile è un atto di resistenza non violenta e di disobbedienza necessaria, in presenza di una costante e vergognosa  violazione del diritto internazionale. Denunciamo con fermezza la presenza di droni israeliani intorno alla Handala per  intimidure, intercettare e sequestrare o arrestare gli attivisti. Questa provocazione strumentale, volta a delegittimare una missione umanitaria pacifica e a creare un alibi per la pirateria marittima israeliana in acque internazionali, é l’ennesima dimostrazione della spregiudicatezza del regime di Netanyahu e dei suoi alleati. Sosteniamo il diritto della flottiglia di navigare in acque internazionali e di portare soccorso a una popolazione sotto assedio illegale da 17 anni, un assedio che si è trasformato in un genocidio sotto gli occhi indifferenti della “comunità internazionale”. La determinazione dell’equipaggio e degli attivisti della Handala – tra cui il docente e giornalista Antonio Mazzeo e Tony La Piccirella, giovane attivista barese per i diritti sociali – è la nostra determinazione. La loro lotta per la giustizia e la dignità umana è la nostra lotta. Chiediamo con forza al governo italiano e all’unione Europea: * Di proteggere attivamente la Freedom Flottiglia e garantire il suo passaggio sicuro verso Gaza * Di denunciare pubblicamente le minacce e le provocazioni israeliane, inclusa la inquietante presenza di droni * Di imporre sanzioni immediate e severe contro lo stato di Israele per il genocidio in corso e il sistematico disprezzo del diritto internazionale e dei diritti umani * Di rompere ogni relazione politica economica, militare e accademica con il regime di apartheid e genocida di Israele. La scuola è luogo dove si formano le coscienze e si insegna il rispetto dei diritti umani e della legalità internazionale. Non possiamo tacere di fronte al genocidio in atto. Saremo voce e sostegno per la Freedom Flottilla, il popolo e la resistenza palestinese. COBAS SCUOLA PUGLIA COBAS SCUOLA UMBRIA COBAS SCUOLA SICILIA PER ALTRE ADESIONI MANDARE COMUNICAZIONE A cobascatania@libero.it.
All’Arena a San Severo non c’è l’elettricità da settimane: guasto tecnico o prove di sgombero?
All’arena, struttura nel comune di San Severo (FG) dove vivono attualmente circa un centinaio di persone, per la maggior parte impegnate nel lavoro in campagna, manca l’elettricità da quasi un mese. La stagione di raccolta del pomodoro sta per iniziare, seguita da quella dell’uva, quindi molti altri lavoratori arriveranno a breve per cercare un impiego […]