Verona, verità e giustizia a un anno dall’uccisione di Moussa Diarra

Progetto Melting Pot Europa - Saturday, October 11, 2025

A un anno dall’uccisione di Moussa Diarra, la Comunità Maliana e il Comitato Verità e Giustizia per Moussa Diarra chiamano a raccolta la società civile con una manifestazione promossa per sabato 18 ottobre, alle ore 14, con partenza dalla stazione di Porta Nuova, il luogo dove il giovane maliano venne ucciso.

Il giorno successivo, domenica 19 ottobre, si svolgerà al Laboratorio Autogestito Paratod@s in corso Venezia 51 un pomeriggio di incontri e teatro: alle 15 un dibattito sui CPR, i Centri di Permanenza per il Rimpatrio, e alle 19 lo spettacolo “Reietti. Come creammo i CPR” di e con Oscar Agostoni, in collaborazione con Helga Bernardini.

Verità e giustizia ancora negate

Era il 20 ottobre 2024 quando Moussa Diarra, 26 anni, originario del Mali, venne ucciso da un agente della Polfer alla stazione di Verona Porta Nuova. Tre colpi di pistola, sparati ad altezza d’uomo, uno dei quali lo colpì al cuore. Una morte che secondo i familiari e il comitato che ne porta avanti la memoria “si sarebbe potuta evitare”.

Da allora, la dinamica dei fatti resta poco chiara e la famiglia di Moussa, insieme a un gruppo di attivistə, continua a chiedere un processo che restituisca almeno in parte la dignità negata a un giovane che aveva già attraversato un percorso di sofferenze e diritti violati.

Notizie

Verona. Sulla morte di Moussa Diarra le ricostruzioni non convincono. Le immagini delle telecamere dove sono?

La conferenza stampa dell'avvocata della famiglia e del Comitato "Verità e Giustizia per Moussa"

Marta Mereu 13 Novembre 2024

Prima di arrivare in Italia, Moussa aveva vissuto l’orrore dei campi di detenzione in Libia, dove era stato rinchiuso come molte persone migranti in transito. In Italia aveva trovato lavori saltuari e condizioni di precarietà, tra permessi di soggiorno difficili da rinnovare, sfruttamento e marginalità. «Le ferite che hanno segnato la sua vita – scrivono gli organizzatori – sono il risultato di precise scelte politiche che criminalizzano la povertà e rendono la sopravvivenza una colpa».

Nell’immeditato della sua morte, le realtà solidali e antirazziste della città insieme alla Comunità Maliana hanno costruito un presidio di memoria permanente davanti alla stazione, perché la storia di Moussa non venisse archiviata come troppe altre. Solo una settimana dopo, il 27 ottobre 2024, il primo corteo, con oltre 5.000 persone a ricordare il ragazzo e chiedere «verità e giustizia».

In questi mesi, il Comitato Verità e Giustizia per Moussa Diarra ha dato vita a iniziative e incontri in tutta Italia: dai primi presidi alla stazione fino all’incontro a Roma con la senatrice Ilaria Cucchi, passando per mobilitazioni e percorsi di solidarietà diffusa.

Notizie

Morte di Moussa Diarra: una storia che chiede giustizia

Il Comitato: una battaglia che riguarda ciascuno di noi

Redazione 10 Aprile 2025

«Oggi – spiegano dal Comitato – continuiamo a sostenere il lavoro legale, a costruire memoria collettiva e a denunciare un sistema razzista che trasforma i problemi sociali in questioni di ordine pubblico, rispondendo con daspo, sgomberi e repressione invece che con politiche di cura».

La manifestazione del 18 ottobre perciò non vuole essere solo un momento di ricordo, ma anche un atto di denuncia e dissenso delle attuali politiche repressive: «Chiediamo verità e giustizia per Moussa e politiche che mettano al centro la vita, non la repressione».

«La stessa logica coloniale e razzista che ha tolto la vita a Moussa – conclude l’appello – è quella che oggi alimenta il genocidio del popolo palestinese e divide i corpi da proteggere da quelli da respingere».