Cagliari, 26 settembre: ancora un enorme corteo per la Palestina

Osservatorio contro militarizzazione di scuole e università - Monday, September 29, 2025

Venerdì 26 settembre ancora un immenso corteo a Cagliari, il terzo nel giro di una settimana, dopo quello del 19 e dello sciopero del 22 settembre. Corteo dedicato alla Palestina, a Gaza, alla Sumud Flotilla, contro il genocidio e la deportazione dei palestinesi.

La manifestazione, organizzata dal gruppo Can’t Stay Silent e dal Comitato Sardo di Solidarietà per la Palestina, è di nuovo partita da via Roma, davanti al palazzo del Consiglio regionale, come il venerdì 19, ma questa volta si è svolta in notturna, e verso le 20, arrivati davanti al palazzo del Comune di Cagliari, il corteo ha consegnato all’amministrazione comunale una bandiera palestinese da esporre sul municipio, cosa che è avvenuta da una grande finestra che si affaccia sul largo Carlo Felice tra applausi, cori, canti per la Palestina.

Il corteo, animatissimo e molto folto, ha proseguito per piazza Ienne, via Manno e piazza Costituzione col Bastione di San Remy da cui si allungava una grande bandiera della Palestina. C’era anche un banchetto dove si tagliavano e cucivano bandiere palestinesi.

Si sono succeduti interventi del Comitato Sardo di Solidarietà per la Palestina, che raggruppa varie realtà dell’attivismo di base – sociale, sindacale e politico della zona metropolitana e dintorni.

Dopo Fawzi Ismail (Sardegna Palestina) due studentesse universitarie sono intervenute denunciando l’ateneo di Cagliari che anche adesso, nella fase più feroce del genocidio palestinese, stringe collaborazioni con l’università di Tel Aviv nell’ambito di studi di archeologia (AIPMA). Su questo saranno chieste spiegazioni al Rettore durante il prossimo senato accademico.

Un intervento molto atteso è provenuto da una imbarcazione della Sumud Flotilla, ancora ferma a Creta insieme alle altre, del pacifista sardo Marco Loi, di Villaputzu. Marco, il cui discorso si è udito molto chiaramente, grazie al buon collegamento e all’ottimo impianto installato nella piazza, ci ha confermato l’intenzione della maggioranza di non accettare la consegna degli aiuti per mano di intermediari – secondo quanto proposto da ultimo anche dal presidente Mattarella, ma di procedere verso Gaza, al fine non solo di consegnare gli aiuti ma anche di rompere con l’isolamento e il blocco imposti illegalmente da Israele. Si rivendica pertanto l’intento politico della Global Sumud Flotilla promossa dal Comitato Internazionale Rompere l’Assedio di Gaza.

Ricorda che si entrerà presto ad un punto molto delicato e rischioso della missione e arriveranno altri attacchi.  Tutti noi come equipaggio “a terra” dobbiamo contribuire alla riuscita facendoci sentire e bloccando anzitutto i traffici di armi e materiale bellico.

Ennio Cabiddu (dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università) che ha presentato Marco, ricorda che in Sardegna la RWM, con la sua produzione di bombe, proiettili e droni da combattimento su progetto della U-Vision, ditta israeliana, dà il suo contributo al genocidio anche se per ora è costretta a produrre in un capannone a Musei perché le nuove linee di produzione sono state dichiarate illegali da una sentenza del Consiglio di Stato.

Come è stato detto anche nel precedente intervento da Claudia Ortu (Potere al Popolo), la RWM vorrebbe farsi approvare dalla Regione il piano di Valutazione di Impatto Ambientale in modo da legalizzare i nuovi impianti per triplicare la produzione. La Regione non deve dare quel permesso, non deve approvare la Valutazione di Impatto Ambientale prodotta dall’azienda bellica.

Gli interventi riscuotono applausi e la gente in piazza continua per lunghe ore notturne ad ascoltare letture, musica, brani di artisti che portano i loro contributi per la Palestina.    

Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Cagliari