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STOP RWM
La RWM vuole aumentare la sua produzione di esplosivi e ordigni da guerra nel suo stabilimento di Domusnovs-Iglesias, ma ha bisogno dell’approvazione della Giunta della Regione Sardegna. Producono bombe per aereo, mine marine, proiettili di artiglieria e persino i micidiali droni killer israeliani; il loro mortifero business alimenta i peggiori teatri di guerra del pianeta: Palestina, Yemen, Ucraina, Kurdistan … Affermano di voler salvare il Sulcis dalla crisi ma hanno appena 102 dipendenti veri, il resto è manodopera precaria, fornita da agenzie interinali, che viene sistematicamente scaricata non appena la richiesta di ordigni cala. Il business delle armi è purtroppo cresciuto con le recenti guerre. La RWM ha avuto bisogno di ampliare il suo stabilimento, rapidamente e senza tanti scrupoli, perciò nel 2017 ha dichiarato, falsamente, di non fabbricare esplosivi, confidando nella credulità dei funzionari pubblici, evidentemente ben disposti nei suoi confronti. Un tribunale ha ristabilito la verità: il Consiglio di Stato, a novembre 2021, ha annullato le licenze edilizie concesse per ampliare la fabbrica RWM, senza una preventiva Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), obbligatoria per gli stabilimenti ad elevato rischio di incidente che producono esplosivi. L’azienda non si è però rassegnata a demolire le opere abusive e ha ottenuto dalla Regione di effettuare una Valutazione di Impatto ambientale a lavori terminati (una VIA ex-post). Nel corso della VIA ex-post, la RWM ha però fornito documentazione parziale e incompleta, minimizzando gli impatti. Ciò nonostante sono emerse gravi violazioni della normativa di protezione dell’ambiente, della sicurezza e della salute umana. Tanto per fare qualche esempio: gli ampliamenti sono stati realizzati anche in aree a rischio idrogeologico molto elevato, dove vige il divieto assoluto di edificazione, e sono stati sistematicamente violati i vincoli paesaggistici presenti, senza neppure il parere obbligatorio e vincolante della Soprintendenza … L’istruttoria per la VIA ex-post ora è terminata, manca solo la decisione finale della Giunta regionale e della sua Presidenza. Il giudizio finale quindi non potrà che essere NEGATIVO. Il tempo stringe, il TAR della Sardegna ha stabilito che la decisione deve arrivare entro la metà di Dicembre. Chiediamo quindi alla Presidente Todde e alla sua amministrazione di non fare l’ennesimo favore a chi produce ordigni di morte, e di non cedere alle indebite pressioni governative. È ora di esprimere un chiaro parere NEGATIVO per l’impatto ambientale dell’ampliamento RWM. NESSUNA AUTORIZZAZIONE A CHI LUCRA SULLA GUERRA E LA PREPARA, DEVASTANDO L’AMBIENTE VALUTAZIONE NEGATIVA SUBITO PER L’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AMPLIAMENTO DELLA FABBRICA RWM GIOVEDì 4 DICEMBRE 2025 dalle ore 10:00 alle ore 18:00 Presidio, tutto il giorno di fronte alla Presidenza regionale in viale Trento 69 Cagliari. Redazione Sardigna
PORTOVESME: GLI OPERAI EUROALLUMINA SOSPENDONO LA PROTESTA DEL SILOS, IN ATTESA DEL 10 DICEMBRE
Hanno deciso di interrompere la protesta a 40 metri di altezza, che andava avanti dalla mattina di lunedì 17 novembre, e scendere dal silos i quattro operai dell’Eurallumina di Portovesme dopo che ieri hanno ricevuto la visita della Ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone. La decisione è stata presa questa mattina durante l’assemblea di lavoratori e sindacati proprio per fare il punto delle azioni di lotta all’indomani dell’incontro con la Ministra, che aveva dato rassicurazioni in vista del tavolo convocato per il 10 dicembre a Roma. Il commento di Franco Bardi, segretario generale della CGIL Sardegna Sud Occidentale. Ascolta o scarica
Sassari: contro l'ampliamento della fabbrica di morte RWM
In Sardegna tra tra Domusnova e Iglesias, gli stabilimenti della Rwm, fabbrica di armi della multinazionale tedesca Rheinmetall sono stati contestati molte volte nei 1 anni che ci separano dall'apertura come fabbrica di morte, per le nocività che subiscono lavoratori e lavoratrici sia all'interno e chi lavora la terra nelle vicinanze. La protesta oggi porta anche il segno della lotta contro il genocidio nella Striscia di Gaza visto che le armi di questa multinazionale vengono usate da Israele. L'Assemblea per la Palestina di Sassari oggi era nuovamente in piazza contro il genocidio ed anche per denunciare una novità ancora poco nota ossia la decisione del governo italiano e della giunta odde di ampliare lo stabilimento. Prossimamente ci saranno altre manifestazioni, a partire da domani 29 novembre e poi 4 dicembre con un sit in sotto il Consiglio regionale a Sassari, la partecipazione chiamato per il 12 dicembre da Cgil e un corteo sotto la fabbrica RWM il 13 dicembre.  Ne parliamo con un compagno dell'Assemblea per la Palestina di Sassari
Sarroch, educazione civica o condizionamento? Militarizzazione con i carabinieri
Sebbene chi scrive per l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università sia abituato a rilevare la sempre più capillare presenza delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine nelle scuole italiane, appare comunque sconcertante che tali interventi siano con sempre maggiore frequenza indirizzati a bambin3 sempre più piccol3. É il caso di 45 bambini della scuola dell’infanzia di Sarroch (https://www.sardegnalive.net/in-sardegna/cagliari/educazione-civica-in-caserma-i-piccoli-alunni-di-sarroch-incontrano-i-carabinieri-spbu9zfj), piccolo comune sardo in provincia di Cagliari, che alla fine di ottobre hanno partecipato a una visita nella locale caserma dei Carabinieri, presentata come attività di “educazione civica ludica”, volta a “scoprire il mondo dell’Arma e i suoi valori”. Come spesso accade con le/i più piccol3 gli elementi su cui si è fatto leva sono quelli della curiosità e del gioco, con la presentazione dei mezzi e delle divise e della immancabili unità cinofile coinvolte in una simulazione di attività antidroga. Leggiamo che: “l’entusiasmo è cresciuto durante la dimostrazione del motociclista dell’Arma” […] che ha invitato le/i bimb3 a “salire in sella per qualche foto ricordo” (si veda la foto in allegato ). Le/i bambin3 sono presentati come “entusiasti” e coinvolti “un’atmosfera serena e gioiosa”, illuminati da “un sorriso luminoso e affettuoso”. Denunciamo ancora una volta come un’attività di questo genere rivolta a bambin3 così piccol3, in cui il senso critico non può chiaramente essere ancora sviluppato, rappresenti una grave manipolazione delle menti in crescita e denoti anche gravi carenze in ambito pedagogico da parte delle scuole aderenti a questa come ad altre iniziative. É estremamente grave indurre in giovani menti in formazione idee che si radicano nelle loro coscienze non per aver potuto elaborare una propria visione del mondo, ma per essere stati vittima di una sorta di condizionamento che l’aspetto ‘affettivo’ (l’agente che “con semplicità e simpatia alle loro curiose domande”) e ‘ludico’ di simili attività subdolamente sottende.  Da parte loro le Forze Armate si confermano attive nella strategia, elaborata nell’ambito del progetto di diffusione della ‘cultura della difesa’, di penetrazione di sempre maggiori spazi della società civile: la militarizzazione delle scuole è appunto uno degli aspetti di questo processo. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Cagliari, scolaresche della primaria a lezione presso unità operativa dei Carabinieri
Apprendiamo da una testata online (https://www.castedduonline.it/gli-alunni-dellistituto-satta-spano-de-amicis-in-visita-alla-motovedetta-dei-carabinieri-e-al-nucleo-subacquei-di-cagliari/) che la mattina del 27 ottobre 2025 gli studenti e le studentesse delle classi terze e quarte della scuola primaria dell’Istituto comprensivo “Satta-Spano-Deamicis” di Cagliari hanno svolto una visita al porto di Cagliari dove hanno incontrato i Carabinieri del Nucleo Subacquei e la Motovedetta CC815. Nessuna circolare o altra comunicazione dava notizia di questa iniziativa dal sito web della scuola. L’iniziativa si inserisce nell’impegno didattico-comunicativo che l’Arma si è accollato su scala nazionale di diffondere tra i giovani e i giovanissimi cultura della legalità e conoscenza dei suoi vari compiti istituzionali. Gli studenti e le studentesse, accompagnati/e dai e dalle docenti, sono stati/e divisi/e in due gruppi, così a turno ogni gruppo è salito a bordo della motovedetta, ricevendo informazioni su varie attività del Nucleo: pattugliamenti, supporto ai sommozzatori, ricerche, dove grande è l’importanza di rispondere rapidamente a situazioni d’emergenza. Nel frattempo l’altro gruppo assisteva ad una dimostrazione pratica dei Carabinieri subacquei che hanno spiegato tecniche di immersione, mostrato attrezzature impiegate in operazioni di ricerca e recupero, anche a tutela dell’ambiente marino e dei beni archeologici sommersi. In fine mattinata si è passati dal mare alla strada e al ruolo dei motociclisti nel pattugliamento urbano. Si è sottolineata l’importanza di pronto intervento e la capacità di gestire decisioni istantanee. Sembra che i piccoli studenti e studentesse abbiano posto molte domande, e non ci stupisce, vista l’insolita lezione. Ci domandiamo se le risposte saranno state pedagogicamente all’altezza, e ce l’auguriamo anche se non lo diamo per scontato. L’anno scorso gli studenti di una scuola primaria di Quartu Sant’Elena (CA) sono stati portati a visitare il nucleo elicotteristi dei carabinieri di Elmas.  Iniziative del genere si moltiplicano nelle scuole del nostro paese con l’intento di diffondere la cultura della legalità e del rispetto delle regole, e, aggiungeremo, per abituare gli studenti sin da piccoli all’incontro ravvicinato con le divise militari e i loro rappresentanti.   Lo scorso giugno i carabinieri di Cesena e del Nucleo operativo hanno incontrato gli studenti delle scuole medie che si sono recati in caserma e in varie mattinate circa un migliaio di studenti della città e del circondario hanno avuto incontri con personale dell’Arma. Recentemente, a inizio novembre, i Carabinieri della Tenenza di Isola di Capo Rizzuto hanno accolto in caserma gli alunni della scuola primaria “Karol Wojtila – G. Da Fiore”; a Messina e provincia oltre 2000 studenti e 45 scuole sono coinvolte nel progetto di educazione alla legalità tenuto dai Carabinieri. Siamo nella piena operatività del protocollo firmato nel 2018 tra MIUR e l’Arma dei Carabinieri, e rinnovato l’anno scorso. Continuiamo a ritenere che i messaggi educativi – anche quelli di educazione alla legalità – debbano passare attraverso una comunità scolastica libera da presenze militari e dalle suggestioni che queste esercitano specialmente in giovane età. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Cagliari
4 Novembre: giornata di lutto per l’inutile strage.
La data del 4 novembre, che rimanda storicamente all’armistizio di Villa Giusti che pose fine alla prima guerra mondiale, è celebrata oggi, grazie a un decreto legge del 2024, come “la giornata dell’unità nazionale e delle forze armate”. Leggendo sul sito dell’Esercito Italiano si legge che “in questa giornata si intende ricordare, in special modo, tutti coloro che anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi.” I 650.000 soldati italiani uccisi, il milione di feriti di cui tanti con mutilazioni permanenti, le almeno 600.000 vittime civili, non meriterebbero questo genere di retorica. Morirono perché costretti a morire dai loro comandanti. E quel senso del dovere, va ricordato, venne ribadito con le uccisioni di massa dei militari che osavano indietreggiare. Ma in un momento storico di forte ritorno delle ideologie autoritarie, la propaganda militarista cerca di riprendersi gli spazi degli antichi tempi andati. A cominciare dalle scuole, letteralmente invase da un rigurgito bellicista, mentre vengono proditoriamente annullati corsi di formazione per insegnanti sull’educazione alla pace. Per dare la propria testimonianza di sdegno di fronte alla preparazione della guerra, al riarmo, ai continui voli d’addestramento dei caccia, alle esercitazioni militari e alla impunita fabbrica di bombe RWM, circa duecento persone si sono ritrovate a Cagliari, in piazza Antonio Gramsci. Gli interventi al microfono, oltre a ribadire il ripudio di ogni guerra, hanno messo l’accento sulle criticità della Sardegna: la preparazione della guerra inizia anche e soprattutto sul territorio dell’isola, letteralmente infestato dalle basi e dai poligoni militari, con esercitazioni che avvelenano l’ambiente e mettono a rischio la salute della popolazione; con i continui voli di addestramento che partono dalla scuola piloti dell’aeronautica militare a Decimomannu, provocando un diffuso inquinamento acustico e atmosferico nei territori circostanti, con la produzione di ordigni bellici nella fabbrica RWM, per la quale si auspica che la Regione Sarda non firmi la sanatoria richiesta per gli ampliamenti abusivi e a rischio di disastro ambientale. E’ stata anche ricordata la deriva autoritaria del governo Meloni, le sue nuove leggi repressive del dissenso, l’uso violento delle forze dell’ordine, come avvenuto a Cagliari nella recente giornata di sabato 1 novembre, quando si è lasciato sfilare tranquillamente un corteo di neofascisti, mentre veniva respinta con idranti e lacrimogeni la contemporanea manifestazione antifascista. Un episodio sul quale andrà fatta chiarezza. Il 4 novembre, quella che dovrebbe essere una giornata di lutto e di silenzio in ricordo di quell’inutile strage, viene trasformata dalle istituzioni in una commemorazione altisonante di stampo nazionalista, con tanto di mostrine, di fanfare e di armi in bella (brutta) vista, perfino davanti ai bambini. Forse invece sarebbe giusto ricordare le disubbidienze agli ordini pagate con la vita, le diserzioni, gli episodi di fraternizzazione tra soldati nemici, le tregue di Natale, con scambio di canti tra opposte trincee, tutti quegli episodi che dimostrano come nemmeno la peggiore delle guerre riesca ad estirpare del tutto l’umanità da dentro l’animo delle persone. La guerra è principalmente un grande inganno fra i popoli, ordito da mani potenti. La cultura, l’arte, la religione, l’educazione, il buon senso, tutto dovrebbe fare della guerra un tabù sociale. Ma così non è ancora e sarà necessario lottare ancora a lungo perché questo avvenga. manifestazione del 4 novembre a Cagliari Carlo Bellisai
Cagliari: NO alla Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate
NO ALLA GIORNATA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE Per la Costituzione Italiana, l’unità nazionale si costituisce su una Repubblica fondata sul lavoro (art.1), sulla democrazia, sulla tutela dei diritti umani individuali e collettivi, e sul ripudio della guerra come offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di soluzione delle controversie internazionali (art. 11). Riteniamo perciò fuorviante il binomio unità nazionale e forze armate. Il 4 novembre fu la data dell’armistizio alla fine della Prima guerra mondiale cui l’Italia intervenne come aggressore, agitando questioni irredentiste che si sarebbero potute affrontare per altra via, che non la sanguinosissima guerra causa di stragi immani e atroci sofferenze dei popoli italici e di quello sardo. Pertanto, per noi il 4 novembre è una giornata per commemorare i caduti della guerra; così come i feriti, i mutilati, i soldati che furono sparati dai carabinieri fucilieri perché indietreggiavano davanti alla morte certa tra le esplosioni, il fuoco dei lanciafiamme e i colpi di mitraglia e di cannone, e coloro che ebbero il coraggio della diserzione. Il 4 novembre è per noi una giornata per riaffermare il NO alla guerra, no all’orrore dei conflitti armati e per denunciare ogni trionfalismo e la connessa celebrazione di valori militari. Nella legge che il 1° marzo 2024 ha istituito il 4 novembre come Giornata dell’Unione Nazionale e delle Forze Armate, è dedicata particolare attenzione alla scuola: all’art. 2 si prevede: Per celebrare la Giornata … gli istituti scolastici di ogni ordine e grado …, possono promuovere e organizzare cerimonie, eventi, incontri, conferenze storiche, mostre fotografiche e testimonianze sui temi dell’Unità nazionale, della difesa della Patria, nonché sul ruolo delle Forze armate nell’ordinamento della Repubblica). Quest’anno sarà consegnata a una scuola di ogni capoluogo di provincia una bandiera italiana con cerimonia e presenza di autorità militari. Il preavviso sarà talmente ridotto da rendere impossibile la consultazione collegiale, e le scuole saranno semplici esecutrici di una decisione del ministero della difesa, come se fosse un’accademia militare.  Da vari anni a questa parte i militari entrano nelle classi per trattare le tematiche più varie, spiegare quanto i valori militari siano attuali e apprezzabili, e per informare gli studenti di come sia possibile intraprendere una carriera militare. Vari pronunciamenti a livello europeo e nella NATO dicono che dobbiamo prepararci alla guerra e dobbiamo destinare al RIARMO sempre più ingenti risorse di quello che riusciamo a produrre (frutto in buona parte dell’impegno delle classi lavoratrici), e la produzione industriale italiana, in crisi in tutti i settori, conosce l’ipertrofia del settore bellico  e la crescita delle fabbriche di armi, come la fabbrica di bombe RWM nell’Iglesiente, impegnata a fare profitti astronomici e a cercare di espandersi contro le norme edilizie e di tutela ambientale.    Ci pare invece assolutamente necessario invece informare le giovani generazioni sulle immani sciagure che la guerra ha comportato nella storia contemporanea anche per il nostro paese, e sugli effetti ancora più catastrofici che può portare nel prossimo futuro. Per ciò intendiamo rivolgere l’attenzione al percorso che bisogna intraprendere per evitare guerre, come quella in Ucraina, e genocidi. È anzitutto inaccettabile che il diritto internazionale sia valido a singhiozzo, come espresso proprio dal ministro degli esteri Taviani davanti alla belligeranza genocida dello Stato di Israele. Infatti, malgrado la tregua, a Gaza continuano le distruzioni e i massacri, e persiste la pratica di aggressione, sfratto, appropriazione di terre, omicidio, detenzione amministrativa, contro i palestinesi in Cisgiordania. Davanti a questi crimini, è chiaro che il popolo palestinese deve opporre resistenza, e da parte nostra riteniamo urgentissimo il boicottaggio economico, militare e accademico di Israele. È indispensabile denunciare l’ulteriore tentativo di questo governo di instaurare un clima liberticida tramite il ddl Gasparri che accomuna antisemitismo e antisionismo. E che ci sia la precisa volontà di imbavagliare le voci critiche è confermato nello stop ministeriale inferto al convegno di aggiornamento per i docenti “La scuola non si arruola” indetto proprio per il 4 novembre dal CESTES e dall’Osservatorio contro la militarizzazione.   Qui alcuni scatti dell’iniziativa di Cagliari. Concentramento in piazza Gramsci, Cagliari Cagliari Social Forum, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università Comitato sardo di solidarietà per la Palestina
Marina Militare italiana ed Esercito di nuovo alle soglie delle scuole medie superiori in Sardegna
L’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna comunica ai dirigenti scolastici tramite circolare che sarà possibile svolgere attività di informazione e orientamento sulle opportunità di arruolamento e prospettive di carriera nella Marina Militare italiana. La Marina Militare Italiana, attraverso l’articolazione territoriale del Comando Marittimo Autonomo OVEST, svolgerà – anche nel corrente anno scolastico – attività di informazione e orientamento, relativamente alle prospettive di formazione e carriera all’interno delle sue strutture. Le scuole che vorranno fruire di tale iniziativa potranno richiedere una conferenza di orientamento attraverso il modulo scaricabile dalla pagina web raggiungibile al link Orientamento Scolastico – Marina Militare. Vengono prospettate diverse modalità e livelli di approfondimento di conduzione della conferenza, con panoramiche sui diversi ruoli e percorsi di carriera, di cui si allegano brochure informative. Siamo nell’ambito del Protocollo d’intesa sottoscritto il 7 agosto 2023 tra lo Stato Maggiore della Marina militare e il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Durata tre anni, prorogabile per un ulteriore triennio, con molteplici aree d’intervento: cultura del mare, dello sport, della sicurezza marittima, e rivalutazione del ruolo dell’ambiente marittimo in una visione geostrategica economico-militare. E comunque i mestieri della Marina, illustrati anche attraverso il libro “Il Grande Equipaggio”, sono presentati nel modo più attraente, dove, con un tocco di retorica, il senso di appartenenza e il “servizio in favore di qualcosa di più grande di sé” determinano la crescita di grandi qualità, come “doti di leadership, senso di responsabilità” ecc. Nel sito della Marina Militare si annuncia inoltre l’incontro aperto al pubblico del 3 novembre presso il Villaggio Difesa allestito al Circo Massimo di Roma, in occasione del 4 novembre, giornata delle Forze armate e dell’unità nazionale. Anche l’Esercito propone visite presso reparti e musei militari e offre informazione e orientamento sulle carriere militari all’interno dell’Esercito. Il MIM, tramite gli USR, diffonde gli inviti nelle scuole medie superiori, e a fronte di ciò è assai apprezzabile che l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università abbia rivolto un appello ai Dirigenti scolastici, agli organi collegiali delle scuole e agli uffici scolastici di alcune regioni perché si interrompa la propaganda militarista nelle scuole e con questa il tentativo di reclutare giovani nelle Forze Armate. La macchina propagandistica è approntata per svolgere la sua opera e in modo capillare arriva sino agli studenti e le studentesse delle nostre scuole con circolari che presidi e coordinatori potrebbero affrettarsi ad attuare, in linea lo scopo ministeriale di portare nuovo personale militare alla forze armate e riproporre i valori militari con il loro scintillante apparato di rappresentanza. Ciò tuttavia non può occultare le drammatiche conseguenze che si profilano nelle politiche attuali che hanno reso la guerra una modalità praticabile per affrontare le  controversie (vedi la mancanza di volontà politica di por termine alla guerra in Ucraina), e dove i commerci di materiale bellico non arretrano neanche davanti alla efferata pratica del genocidio (Gaza).  La scuola c’è anche per creare consapevolezza su queste realtà. https://mim.gov.it/web/usr-sardegna/-/marina-militare-italiana-attivita-d-informazione-e-orientamento-sulle-opportunita-di-arruolamento-e-prospettive-di-carriera-invito-alla-partecipazio-2 Di seguito le circolari delle iniziative con Marina Militare ed Esercito Italiano. Circolare USR su Marina MilitareDownload CircolareURS Esercito 06-10-2025Download Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Cagliari
Domusnovas (SU), manifestazione davanti alla RWM, fabbrica di bombe e droni da guerra
Domenica 19 ottobre 2025 si è svolta la manifestazione presso lo stabilimento della RWM di Domusnovas (SU), contro la produzione bellica di questa fabbrica a capitale Rheinmetall, contro la commercializzazione di ordigni di morte quali le famigerate bombe MK 82, 84 ecc. (con cui la coalizione saudita causò un disastro umanitario bombardando lo Yemen), e ancora mine navali, proiettili d’artiglieria (che riforniscono la guerra in Ucraina), droni da combattimento su progetto fornito dall’israeliana U-Vision, commercializzati in Paesi NATO. Alla chiamata, partita dal comitato Stop RWM e dal Comitato sardo di solidarietà per la Palestina, ha risposto la partecipazione di un centinaio di manifestanti di Cagliari e del Sud Sardegna, sia persone venute per la prima volta a manifestare contro la RWM che appartenenti a comitati e associazioni che da tempo hanno preso posizione in merito: Cagliari Socialforum, Movimento Nonviolento, Sardigna Natzione, USB, Cobas Scuola Cagliari, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, A Foras. C’era il pacifista Marco Loi della Sumud Flotilla. Anche due giorni prima, venerdì 17, si è svolto un sit in davanti al Consiglio regionale, via Roma, su iniziativa della CSS – Confederazione Sindacale Sarda, e altri comitati, per chiedere la riconversione della fabbrica ad una produzione non compromessa con la guerra e la distruzione di massa. Un mese prima, il 16 settembre un ampio insieme di associazioni ambientaliste e antimilitariste consegnava, per la  Presidente Todde, una relazione dettagliata in cui si è chiesto che la Regione non approvi lo studio di Valutazione di Impatto Ambientale presentato dalla RWM.  Infatti la Regione Sardegna dovrà presto pronunciarsi sulla VIA ex post presentata tre anni fa dalla RWM in seguito alla bocciatura inflitta dal Consiglio di Stato all’azienda per una causa intentata da Italia Nostra, USB, Assotziu Consumadoris de Sardigna contro l’ampliamento della fabbrica avvenuto scavalcando norme edilizie e ambientali. In particolare la sentenza del Consiglio di Stato ha contestato la mancanza della Valutazione di Impatto Ambientale da cui l’azienda era stata esentata dall’allora giunta regionale di centro sinistra. La recentissima sentenza del TAR (17 ottobre) chiede che la Regione si esprima entro 60 giorni sulla VIA ex post presentata dalla RWM. Consapevoli di queste cruciali questioni che sono state anche esposte in alcuni interventi, i manifestanti hanno percorso un tratto di strada sino a fermarsi ad una certa distanza dall’ingresso della fabbrica, strettamente presidiata da polizia e carabinieri, hanno atteso il cambio turno dei dipendenti che però sono stati portati da un autobus attraverso la strada privata di un’azienda adiacente. Sono stati visti scendere dall’autobus e fare un tratto a piedi verso la fabbrica. E in quel momento, tra i fischi di disapprovazione, è scattato il paragone con quella classe operaia che invece ha bloccato il transito ai porti delle navi contenenti materiale bellico.       Più tardi al rientro, una potente locomotiva di tir che camminava verso la fabbrica è andata a trovarsi davanti al corteo che procedeva in direzione opposta e costringeva la locomotiva a tornare indietro. Quale micidiale carico di morte sarà sistemato su quei tir? E quale sarà la sua destinazione? Forse darà un contributo al genocidio che si svolge nella Striscia di Gaza, a cui la RWM è sospettata di aver fornito armi, anche se di questo non c’è la prova provata? Abbiamo osservato come l’informazione riguardo all’RWM è aumentata tra le persone che partecipano alle manifestazioni e intervengono pubblicamente. Questi prossimi due mesi saranno certamente significativi per le prese di posizione verso la Regione perché non ceda a prevedibili pressioni per l’approvazione della VIA, che significherà la messa in azione delle nuove linee e una produzione triplicata di ordigni bellici. Certo, la crisi industriale generale a cui assistiamo, di cui la crisi del polo industriale di Portovesme non è che un caso particolare, rende prevedibile una svolta sempre più accentuata verso l’economia di guerra, ma è ancora possibile ostacolare questa tendenza e cercare altre vie d’uscita. LA POLITICA E L’OPINIONE PUBBLICA CONTRARIE AL RIARMO POSSONO FARE LA DIFFERENZA. Qui alcuni scatti della manifestazione. VolantinoManifestazione19Ottobre2025Download Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Cagliari
Festa del Cinema di Roma 2025. “La vita va così”, storia vera di un eroe dell’ambiente
“La vita va così” di Riccardo Milani, presentato alla Festa del Cinema di Roma, arriverà nelle sale il 23 ottobre. È ispirato alla vita di Ovidio Marras (interpretato dall’esordiente Ignazio Mulas), eroico pastore sardo che per vent’anni ha rifiutato di cedere il suo podere a Capo Malfitano, uno dei luoghi più belli della Sardegna, al gruppo imprenditoriale rappresentato dalla Sitas, che lì voleva realizzare un lussuoso resort sul mare. Rifiuto in pratica di molti soldi per amore della sua terra, cosa che lo ha fatto diventare simbolo della difesa dell’ambiente quale ricchezza inestimabile La vicenda di Ovidio Marra è messa in scena nel tipico stile di Milani, con il sorriso. Il tono è popolare, da commedia, ma il messaggio è etico, politico e filosofico, rimarca il valore dell’habitat che ci circonda e la qualità delle relazioni umane quale ricchezza più importante del denaro.  Il finale sottintende, ovviamente, come i problemi non finiscano e che non si vinca mai una volta per tutte perché “la vita va così”. E secondo Darwin –  per cui l’evoluzione si affina attraverso l’ereditarietà di tratti casuali che conferiscono vantaggio di sopravvivenza e riproduzione –  la vita va proprio così. Come sempre la regia di Riccardo Milani è chiara, godibile, con una sceneggiatura plausibile che porta la firma di Milani e Michele Astori. Il film è un quadro della nostra provincia e della mentalità delle imprese italiane. I vari personaggi, il presidente dell’azienda, il capo cantiere, gli abitanti del paese, i figli del protagonista, hanno ciascuno un proprio punto di vista: alcuni sono favorevoli a vendere per soldi, altri no, la magistrata, il prete, sono tutti personaggi della nostra Italia. Bravo tutto il cast. La stampa alla Festa del Cinema ha applaudito. Regia: Riccardo Milani. Un film con Diego Abatantuono, Virginia Raffaele, Aldo Baglio, Geppi Cucciari, Luca Mameli Genere: Commedia Italia, 2025 Durata: 120 minuti. Uscita nei cinema: Giovedì 23 ottobre 2025 Distribuito da PiperFilm, Medusa  Bruna Alasia