Tag - Palermo

Mozione del Collegio Docenti Liceo “Benedetto Croce” Palermo. La scuola non può tacere!
PUBBLICHIAMO LA MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI DEL LICEO SCIENTIFICO STATALE “BENEDETTO CROCE” DI PALERMO DAL TITOLO “LA SCUOLA NON PUÒ TACERE!”. Il Collegio dei docenti del Liceo Scientifico Statale “Benedetto Croce” di Palermo, di fronte ai massacri in Cisgiordania e al genocidio in atto nella Striscia di Gaza ad opera dell’esercito israeliano, sente l’urgenza morale, civile e professionale di prendere parola e di impegnarsi a non restare in silenzio, riaffermando la propria missione educativa per la costruzione della pace, del dialogo e per favorire la comprensione e il dialogo tra le persone e i popoli. Il dramma della popolazione palestinese non può lasciare indifferente il mondo della scuola. I numeri del massacro, che riguardano migliaia di vittime civili – tra cui un altissimo numero di bambini, bambine e adolescenti – e la distruzione sistematica di scuole, ospedali, abitazioni e infrastrutture essenziali, insieme alla diffusione della fame e della malnutrizione che colpiscono soprattutto i più piccoli, testimoniano una catastrofe umanitaria di dimensioni inaudite, le cui ripercussioni dureranno per generazioni. Come Collegio dei docenti, riconosciamo che ogni bambino e ogni bambina, ovunque nascano, sono “nostri alunni” e “nostri figli”: il loro diritto alla vita, all’istruzione, alla libertà e alla dignità non è negoziabile. Per questo, noi docenti condanniamo con fermezza il genocidio che lo Stato di Israele sta commettendo contro i cittadini e le cittadine di Gaza e chiede la sua immediata cessazione, ma anche il ripristino della libertà e dei diritti fondamentali del popolo palestinese. Riteniamo che il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani universali sia condizione imprescindibile per continuare a guardarci come esseri umani, in una prospettiva di giustizia e di pace. Come docenti ci impegniamo a: * approfondire e studiare la situazione a Gaza e in Palestina, per offrire ai nostri studenti strumenti critici di comprensione della complessità del presente; * promuovere momenti di riflessione, confronto e formazione sul valore della pace, della convivenza e della solidarietà internazionale; * coltivare nelle giovani generazioni la consapevolezza che la costruzione di un futuro più giusto e più umano passa attraverso il rifiuto della violenza e l’affermazione dei diritti di tutti e di tutte. Con questa mozione il Collegio ribadisce la convinzione che la scuola non possa rimanere neutrale di fronte alle tragedie del nostro tempo e debba farsi voce di umanità, giustizia e speranza.
Documento approvato all’unanimità dal Collegio Docenti dell’IC “Giuliana Saladino” di Palermo
LA SCUOLA RIPUDIA LA GUERRA! Iniziamo l’anno scolastico 2025/26 con il cuore colmo di tristezza. La barbarie bellica sembra essersi impadronita della nostra esistenza; la violenza scriteriata sta cancellando i valori dell’umanità che, in Ucraina e a Gaza, lentamente stanno morendo sotto i bombardamenti di missili e droni-killer. Il numero spropositato di morti civili, il massacro di bambini e bambine, la distruzione delle abitazioni, la fame usata come arma, i raid sugli ospedali, l’uccisione di giornalisti, l’esportazione degli armamenti, lo sfollamento di milioni di persone… tutto ciò sta diventando parte del nostro immaginario collettivo. Non possiamo abituarci alla barbarie, non possiamo assuefarci all’indifferenza. Gli educatori, gli insegnanti, la scuola non possono abituarsi alla barbarie né assuefarsi all’indifferenza. Significherebbe condannare alla marginalità eterna la più importante istituzione culturale del Paese. Abbiamo l’obbligo di reagire, di educare alla pace, di costruire percorsi di convivenza e di democrazia. “Prendere la parola” è un obbligo educativo e morale della Scuola. L’istituto Comprensivo Giuliana Saladino lo ha sempre fatto! Non siamo rimasti inermi davanti all’occupazione militare di un Paese sovrano: abbiamo partecipato convintamente alla grande mobilitazione di studenti, studentesse e docenti per condannare l’aggressione della Russia all’Ucraina. Abbiamo discusso in classe della terribile azione criminale del 7 ottobre 2023, compiuta da Hamas contro i civili israeliani. Non abbiamo taciuto davanti alla scriteriata e vergognosa operazione di pulizia etnica di Israele contro il popolo palestinese che, da decenni, soffre davanti all’indifferenza della comunità internazionale. Abbiamo fatto una manifestazione e appeso uno striscione sulla facciata della scuola per chiedere lo stop alle bombe su Gaza. Abbiamo avuto l’onore di incontrare la scrittrice ebrea Edith Bruck e con lei abbiamo imparato la necessità di contrastare, quotidianamente, tutte le forme di razzismo e di antisemitismo. Tutti i giorni, nella nostra missione educativa, pratichiamo l’inclusione e combattiamo ogni manifestazione di discriminazione e di pregiudizio. L’istituto comprensivo Giuliana Saladino continuerà a farlo! A tal fine il collegio dei docenti, riunito in seduta plenaria, assume le seguenti determinazioni: – – – – – – la prima riunione del collegio dei docenti sarà aperta con un minuto di silenzio per ricordare tutte le vittime della guerra e con un minuto di rumore per chiedere di fermare il massacro in Ucraina e il genocidio di Gaza; la bandiera della pace sarà posizionata in mezzo alle bandiere istituzionali che campeggiano sulla facciata della scuola affinché giunga forte il messaggio di pace ai governi italiani ed europei; il 2 ottobre, in occasione della giornata internazionale della non-violenza, organizzeremo una manifestazione per le vie del quartiere per chiedere la fine di tutte le guerre; l’attività educativa e il percorso di accoglienza delle prime settimane sarà interamente dedicato alla pace. Ogni ordine di scuola costruirà, in modo autonomo, percorsi didattici, analizzando gli aspetti storici, etici, pedagogici per consentire alle studentesse e agli studenti di tutte le età di partecipare alla manifestazione con adeguata consapevolezza; saranno coinvolte le famiglie, le associazioni, la parrocchia San Giovanni Apostolo e la società civile affinché vi sia una ampia partecipazione alla manifestazione; alle iniziative della scuola sarà data la massima diffusione al fine di sensibilizzare e coinvolgere le altre istituzioni scolastiche della città e del Paese. Tutto ciò nella piena applicazione dell’articolo 11 della nostra Costituzione che recita testualmente: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Palermo, 01/09/2025
Situazione università in attesa dell’autunno caldo: quali progressi contro gli accordi con filiera bellica e partner israeliani?
Cosa succede negli Atenei italiani rispetto agli accordi con la filiera bellica e con i partner israeliani?Qual è la situazione delle Università in vista di un autunno che si preannuncia più caldo che mai? Già, perché, anche se apparentemente la pausa estiva sembra aver attenuato l’eco delle proteste studentesche e i fermenti di lotta negli atenei, in realtà si colgono tanti segnali di vivacità che ci fanno affermare che nei prossimi mesi sarà proprio il mondo accademico uno degli ambiti nei quali il fronte contro la guerra ed il riarmo sarà più attivo: * il 5 settembre si inizia alla Sapienza con un appuntamento sul ruolo dei saperi nell’economia del genocidio, organizzato dal Comitato Sapienza Palestina, dal CNR contro le guerre e dall’Assemblea precaria universitaria, nel quale interverrà Francesca Albanese. Si evidenzierà come la lotta per un’università democratica, adeguatamente finanziata e con condizioni di lavoro decentisia necessariamente legata alla lotta contro la guerra e chi fa profitto su armi e tecnologia bellica (ore 10:00 aula C, Scienze Politiche, Università Sapienza Roma); * le Assemblee precarie universitarie, che si sono moltiplicate e cresciute nella prima metà dell’anno, hanno annunciato una tappa fondamentale della loro lotta contro il precariato proprio nel cuore dell’autunno e fra i punti delle loro rivendicazioni c’è il NO alla ricerca bellica ed alle politiche di riarmo; * a settembre verrà presumibilmente firmato il CCNL Istruzione e Ricerca e sarà l’ennesimo contratto in perdita: stavolta il motivo dei mancati adeguamenti salariali all’inflazione è direttamente ricondubilie alle politiche di riarmo, che sottraggono risorse ai servizi pubblici ed al rinnovo del contratti del pubblico impiego, per cui è lecito attendersi una reazione del personale scolastico e universitario e delle sigle sindacali più attive nel contrasto alla guerra ed al riarmo; * il 13 settembre è in programma il lancio della campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” (sulla quale vi informeremo a breve in dettaglio), che mira a mettere insieme le tante realtà impegnate nel mondo dell’istruzione contro il processo di militarizzazione in atto nelle scuole e nelle università e solidali con la causa palestinese. Studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori, insegnanti scolastici e docenti universitari, personale tecnico amministrativo e attivisti della società civile convergeranno in questo percorso iniziato ad aprile a Siena: per allertare rispetto ai rischi di una “israelizzazione” della società in quel segmento fondamentale che è appunto il settore della conoscenza, per dire NO alla guerra e per esprimere concretamente la solidarietà alla questione palestinese boicottando gli accordi con il complesso militare industriale e con le istituzioni israeliane sia nella didattica che nella ricerca; * la partenza della Global Sumud Flotilla verso Gaza sarà un’opportunità per il rilancio delle proteste studentesche e della solidarietà verso la Palestina, perché l’arrivo delle imbarcazioni al largo di Gaza è previsto intorno a metà settembre, in coincidenza con l’inizio dell’anno accademico, oltre che dell’anno scolastico. Insomma, un po’ di elementi che ci fanno pensare che combinati insieme si possano creare quelle condizioni presenti ai tempi delle acampade studentesche, per rilanciare con forza le richieste alle governance dei vari Atenei per un maggiore impegno concreto nel liberare i luoghi del sapere dalle pressioni militariste, ma anche al Governo per fare retromarcia rispetto alle relazioni pericolose sul riarmo con Leonardo, con la NATO e con il governo israeliano (ad esempio, Italia e Germania vogliono frenare la Commissione europea che intende sospendere Israele dai fondi di ricerca del Programma Horizon a causa del genocidio in corso). Il lavoro fatto fino ad ora non è poco (lo sintetizziamo di seguito), ma c’è ancora molta strada da fare soprattutto nel passare dalle enunciazioni di principi ad azioni concrete con riflessi pratici che cambino la realtà delle cose. RASSEGNA DI MOZIONI, DELIBERE E MODIFICHE NEGLI ATENEI RISPETTO AGLI ACCORDI Di seguito passiamo in rassegna i principali casi in cui le università italiane hanno formalmente adottato delibere, mozioni o modifiche strutturali vietando accordi con partner israeliani o con realtà collegate alla filiera bellica. Segnalateci altri casi significativi se dovessero mancare all’appello! 1. SAPIENZA — UNIVERSITÀ DI ROMA (DELIBERA SENATO ACCADEMICO, 13 MAGGIO 2025) * Il Senato Accademico ha approvato la Deliberazione n. 92/2025, che include un mandato per integrare lo statuto o regolamento al fine di: * interrompere ogni collaborazione con istituzioni e aziende israeliane coinvolte nell’apparato bellico, sospendere accordi con aziende legate al settore difesa, * riformare il Comitato Etico per includere controlli di tipo etico su collaborazioni potenzialmente belliche Wikipedia+15Sapienza Università di Roma+15Open+15. * ➤ Fonte ufficiale: verbale del Senato Accademico disponibile sul sito della Sapienza. 2. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO (STATALE) — SOSPENSIONE ACCORDO CON ARIEL UNIVERSITY * Nel fine 2023, formalizzata a inizio aprile 2024, la Statale di Milano ha sospeso l’accordo di collaborazione con l’Ariel University, situata nei territori occupati palestinesi. La decisione è passata attraverso un’istruttoria e voto del senato accademico DomaniDomani+2ANSA.it+2Domani+2. 3. UNIVERSITÀ DI PALERMO — SOSPENSIONE TOTALE ACCORDI CON ISRAELE (4 GIUGNO 2024) * Il Senato Accademico ha approvato all’unanimità un documento che: * sospende tutti gli accordi Erasmus con università israeliane (programmi KA171 e KA220-HED), * vieta nuovi accordi con atenei israeliani “fino al superamento della crisi”, * istituisce procedure di due diligence su accordi con potenziale dual use, * coinvolge rappresentanza studentesca nel tavolo tecnico su tali collaborazioni L’INDIPENDENTE+6L’INDIPENDENTE+6ANSA.it+6. 4. UNIVERSITÀ DI PADOVA — MOZIONE E IMPEGNO A NON AVVIARE NUOVI ACCORDI (14 MAGGIO 2024 E ULTERIORE MOZIONE 1° LUGLIO 2025) * Il Senato Accademico del 14 maggio 2024 ha approvato una Mozione per la Pace in Palestina, condannando la distruzione delle università palestinesi e richiamando principi etici secondo statuto e Codice di integrità della ricerca Reddit+15Università degli studi di Padova+15Centro di Ateneo per i Diritti Umani+15. * In una seduta successiva il 1° luglio 2025, Padova ha approvato una nuova mozione che: * condanna le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, * si impegna a non intraprendere nuovi accordi né rinnovare quelli esistenti con istituzioni israeliane ritenute coinvolte in violazioni, * mantiene solo collaborazioni a valenza puramente didattica o di ricerca non bellica L’INDIPENDENTE+4Centro di Ateneo per i Diritti Umani+4Domani+4. 5. UNIVERSITÀ DI BOLOGNA — MOZIONE DEL SENATO ACCADEMICO (2024) * Nel Senato Accademico UNIBO ha approvato una Mozione sulla guerra a Gaza, includendo impegni come: * condanna di qualsiasi aggressione a istituzioni universitarie, rafforzamento delle norme sul dual use, rifiuto di accordi con imprese e università (anche israeliane) associate a violazioni dei diritti umani o prodotti per scopi militari, * rescissione di accordi vigenti qualora i partner incorrano in tali condizioni Wikipedia+7UniboMagazine+7Open+7.       MOZIONE DEL SENATO ACCADEMICO (18 GIUGNO 2025) Il Senato Accademico ha approvato una mozione condannando “l’escalation militare israeliana a Gaza”, le violazioni del diritto internazionale e umanitario, e ha chiesto il “rafforzamento di tutte le iniziative per il cessate il fuoco” Altreconomia+6Potere al Popolo+6quinewspisa.it+6 La Nazione+15UniboMagazine+15Corriere di Bologna+15 6. UNIVERSITÀ FEDERICO II DI NAPOLI — DIMISSIONI DAL COMITATO DI FONDAZIONE BELLICA (APRILE 2024) * Il rettore della Federico II, in risposta a mobilitazioni studentesche, ha annunciato le proprie dimissioni dal comitato scientifico della fondazione Med-Or (legata a Leonardo spa), principale industria bellica italiana. Il Rettore Matteo Lorito ha annunciato le dimissioni, ma non le ha formalizzate. Open+4L’INDIPENDENTE+4Domani+4 7. UNIVERSITÀ DI BARI – MOZIONI E PROVVEDIMENTI (APRILE–GIUGNO 2025) * Aprile 2024: scelta unanime di non partecipare al bando di cooperazione Italia–Israele e dimissioni del Rettore Bronzini dal comitato scientifico della fondazione Med‑Or (legata all’industria bellica) La Nazione+2La Gazzetta del Mezzogiorno+2atlanteguerre.it+2 * 19 giugno 2025: il Dipartimento di Bari ha approvato una mozione di condanna contro Israele, prevedendo misure di accoglienza per colleghi palestinesi e richiedendo “esplicita presa di distanza dai diritti umani e diritto internazionale da parte del partner israeliano” Il Bo Live+14BariViva+14Barletta news24city -+14. * La mozione ha ricevuto pareri contrastanti, passando con un solo voto di scarto PugliaViva. 8. UNIVERSITÀ DI PISA – MODIFICA STATUTO E MOZIONE PER LA PACE (GIUGNO–LUGLIO 2025) * 13 giugno 2024: Senato Accademico e CdA approvano una mozione per la pace, con “percorso di autodisciplina” sulle collaborazioni con la filiera bellica UniboMagazine+13Università di Pisa+13Cambiare Rotta+13. * Febbraio 2025: lo Statuto viene aggiornato con clausole che escludono forme di collaborazione per lo sviluppo di armi italbalkanika.al+1La Nazione+1. Nome del tuo sitoquinewspisa.it 9. UNIVERSITÀ PER STRANIERI DI SIENA – PRESE DI POSIZIONE E RICONOSCIMENTO PALESTINA (2024–2025) * 17 luglio 2024: Senato Accademico approva la mozione per il riconoscimento dello Stato della Palestina LA NOTIZIA+15Università degli Studi di Siena+15Facebook+15. * Marzo 2024: presidenza di Tomaso Montanari oggetto di pressioni per non aver aderito a posizioni di boicottaggio attivo HuffPost Italia. * Giugno 2024: UniStrasi approva (all’unanimità) una posizione di solidarietà per Gaza in Senato Accademico Gazzetta di Siena. 10. UNIVERSITÀ DI FIRENZE – BOICOTTAGGIO ACCADEMICO E MOZIONE DEL 2023 + SOSPENSIONI 2025 * 19 dicembre 2023: mozione per la pace approvata, condanna delle atrocità e appello per due Stati, ma senza misure restrittive su accordi bilaterali Università di Firenze. * 16 luglio 2025: cinque dipartimenti (Matematica/Informatica, Ingegneria, Scienze agrarie, Architettura, Scienze politiche/sociali) sospendono accordi in essere con università israeliane, tramite appello firmato da docenti, studenti, ricercatori e dottorandi Altreconomia+2Il Foglio+2La Nazione+2. ——————————————————————————————————————– NOTA SU ALTRI ATENEI * Cagliari: una mozione studentesca chiedeva la sospensione degli accordi con atenei israeliani, ma il Senato ha respinto la proposta (30 gennaio 2024) Reddit+13Domani+13Open+13. * In Torino, si è deciso di non partecipare al bando MAECI 2024 con università israeliane, ma non è stata formalizzata una definitiva rescissione di tutti gli accordi Reddit+4Domani+4Wikipedia+4. * Altri atenei (es. UniPub) hanno visto proteste o richieste, ma non hanno mai formalizzato delibere o modifiche organiche DomaniDomani. TABELLA RIEPILOGATIVA UniversitàTipo di attoDataAzione chiaveSapienza RomaDelibera Senato Accademico n. 92/202513 maggio 2025Interruzione collaborazioni con Israele/bellicoStatale MilanoSospensione accordo Arielfine 2023 / apr 2024Sospeso accordo con Ariel UniversityFederico II NapoliDimissioni promesse dal Rettore da comitato Med-Or, ma non rassegnateaprile 2024Ritiro da fondazione associata ad industria bellica (il Rettore ha annunciato le dimissioni, ma non le ha formalizzate)PalermoDelibera Senato Accademico all’unanimità4 giugno 2024Blocco accordi Erasmus, nuovi accordi vietatiPadovaMozioni Senato Accademico14 mag 2024 & 1 lug 2025Impegno a non avviare o rinnovare accordi con IsraeleBolognaMozione Senato Accademico   Mozione Senato Accademico19 marzo 2024     18 giugno 2025Rifiuto accordi dual use e rescissione ove applicabile   Condanna escalation, stop/riduzione rapporti con IsraeleBariNon partecipazione bando + dimissioniAprile 2024Ritiro del Rettore da Med-Or e bando di cooperazione Italia-Israele sospeso Mozione Dipartimento19 giugno 2025Critiche diritti umani e accoglienza colleghi palestinesiPisaMozione Senato + autodisciplina13 giugno 2024Percorso etico sulle collaborazioni belliche Statuto aggiorna (no armi)Febbraio 2025Clausole di rifiuto su attività dual useSiena (Stranieri)Mozione riconoscimento Palestina17 luglio 2024Impegno politico e morale verso Palestina Università degli Studi di Siena Pressioni su boicottaggioMarzo 2024Respinta mobilitazione politicamente orientata HuffPost Italia Mozione solidale a GazaGiugno 2024Approvata all’unanimità in Senato Accademico Gazzetta di SienaFirenzeMozione per la pace19 dicembre 2023Condanna, ma nessuna sospensione formale Stop accordi da 5 dipartimenti16 luglio 2025Sospesi accordi con università israeliane Giuseppe Curcio, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Vertenza sindacale AMAT: continua lo stato di agitazione del personale viaggiante a Palermo
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della  CUB-Trasporti Palermo, con il quale il segretario generale dell’O.S., Antonio Vitale, fa il punto sulla situazione vertenziale relativa al personale viaggiante (gli Operatori d’Esercizio) dell’Azienda del trasporto cittadino_   In diverse date di  luglio 2025, un numero notevole di Operatori di Esercizio è stato ricevuto in sede sindacale per portare alla luce un quadro, estremamente critico, che evidenzia profonde problematiche nella gestione aziendale di AMAT Palermo. Le lavoratrici e i lavoratori, attraverso numerose segnalazioni, hanno manifestato la necessità urgente di un cambiamento radicale, a fronte di una situazione sempre più insostenibile. In particolare i nodi sintetici delle criticità raccolte dal sindacato sono 1. Punti della vertenza: Rinnovo della CQC (Carta di Qualificazione del Conducente) –Ricordiamo che la vertenza è stata ufficialmente aperta con richiesta di convocazione in data 2 dicembre 2024, seguita da una prima azione di sciopero con alta adesione. Ad oggi, l’Azienda non ha fornito risposte concrete, lasciando i lavoratori nell’incertezza e nel silenzio. 2. Turn-over e condizioni di lavoro del personale over 55 con parametro aziendale 183 –Riteniamo inaccettabile la mancata revisione delle condizioni di impiego degli operatori più anziani. 3.  Penalità economiche per cambi turno consensuali – Ribadiamo la richiesta di abolizione dell’Art. 2 dell’accordo aziendale del 29 luglio 2005, che penalizza economicamente i cambi turno consensuali con una trattenuta di 80 euro, per il cambio turno regolamentato dal già citato Art. 2 che riteniamo sia un atto umiliante e ingiustificabile, specie alla luce degli sforzi straordinari richiesti al personale. 4.  Tutela legale –Non c’è traccia né interesse per questa necessità, nonostante le numerose richieste fatte. Un atteggiamento che definiamo irrispettoso e vergognoso. 5. Massa vestiaria –Ancora ad oggi non si riscontra alcuna fornitura né regolamentazione in merito. Non abbiamo un’immagine aziendale che rappresenti l’identità visiva e concettuale dell’azienda, fondamentale per erigere il giudizio. 6. Condizioni di lavoro del personale Tram –Gli operatori della divisione Tram sono sottoposti a turni estenuanti, spesso oltre le 8 ore e 20 minuti giornalieri, con evidenti ricadute sullo stato psico-fisico. A questo si aggiungono condizioni igieniche inadeguate, mancanza di confronto con l’azienda e una comunicazione interna inesistente. Il ringraziamento aziendale per “risultati chilometrici raggiunti” risulta, in questo contesto, offensivo e disumano. 7. Climatizzazione nella sala PCC – È inaccettabile che in pieno orario di servizio venga spento il sistema di climatizzazione nella sala PCC con la motivazione del “risparmio energetico”. Chiediamo una gestione equa e automatizzata dei sistemi di condizionamento in tutte le sedi e ambienti di lavoro AMAT, nel rispetto della dignità dei lavoratori. 8. Anticipo della 14ª mensilità per chi va in ferie – Proponiamo che, in occasione dell’avvio del periodo feriale anticipato (dal 16 giugno), venga valutata l’erogazione anticipata della 14ª mensilità ai dipendenti in ferie in tale periodo, per garantire un riposo dignitoso e sereno. Alla luce delle criticità sopra elencate, CUB-Trasporti Palermo ribadisce che la mobilitazione sindacale non è conclusa. Pertanto chiediamo un confronto urgente e costruttivo con la direzione aziendale di AMAT Palermo. In mancanza di risposte, ci riserviamo di proseguire le iniziative sindacali e di informare la cittadinanza e la stampa su quanto sta accadendo. Rimaniamo disponibili al dialogo, ma non tollereremo oltre il silenzio e l’inerzia che stanno colpendo con forza la dignità professionale e personale delle lavoratrici e dei lavoratori. IL SEGRETARIO GENERALE CUB-TRASPORTI PALERMO Redazione Palermo
OPEN-ARMS: LA PROCURA DI PALERMO PRESENTA RICORSO IN CASSAZIONE CONTRO L’ASSOLUZIONE DI SALVINI
La Procura di Palermo ha deciso di presentare ricorso direttamente in Cassazione, e non in appello, contro l’assoluzione di Matteo Salvini nel “processo Open Arms“. Il leader della Lega, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno (oggi ministro delle Infrastrutture e vice-premier), era accusato di sequestro di persona plurimo per aver impedito – nell’agosto 2019 – lo sbarco di 147 migranti che si trovavano a bordo della nave dell’ong Open Arms dopo essere stati soccorsi nel mar Mediterraneo centrale. Il 20 dicembre 2024, il Tribunale di Palermo aveva deciso per l’assoluzione di Salvini. Secondo la Procura palerminatana, però, la sentenza ha riconosciuto i fatti contestati – l’avere trattenuto a bordo i migranti illecitamente – sbagliando però l’interpretazione delle leggi e delle convenzioni internazionali: secondo l’accusa, insomma, i giudici sbagliano nell’interpretazione della normativa. A suffragio della tesi della Procura, a febbraio 2025 il Ministero dell’Interno è stato condannato per un caso analogo, quello della nave Diciotti a cui le autorità italiane avevano negato lo sbarco. Sulle frequenze di Radio Onda d’Urto è intervenuto Arturo Salerni, avvocato della Open Arms, parte civile nel processo che vede imputato Salvini. Ascolta o scarica.
Sottopassi allagati e fiumi esondati: il climate change, ma non solo
Leggo la spiegazione dell’evento e la sua immancabile cornice è il cambiamento climatico: “Il caldo estremo nei bassi strati dell’atmosfera ha determinato la grande quantità di umidità che s’è scontrata con un fronte instabile di aria più fredda in quota (tra Scandinavia e Regno Unito) che nelle ultime ore è arrivato sulla nostra Penisola. Il nubifragio ha origine da questo contrasto”. Quindi: da una parte un fronte di aria umida e calda persistente, dall’altra una massa d’aria più fredda. «Dalla interazione di queste due masse d’aria si sono innescati i fortissimi temporali. Più ampio è il contrasto, più forte è il temporale». Si sono registrati fino a 60 mm. d’acqua piovuta in una sola ora. Alla luce di queste spiegazioni meteorologiche, in attesa che si trovino soluzioni globali al cambiamento climatico, non si dovrebbe prendere atto che va per lo meno rivisto il sistema di smaltimento delle acque meteoriche urbane? Ricordo che il notevole deflusso superficiale causato dalla crescente impermeabilizzazione del suolo oggi viene in massima parte convogliato in reti fognarie, idraulicamente insufficienti a ricevere le piogge intense. Per lo smaltimento delle acque meteoriche tramite fognatura separata o mista sono necessarie reti fognarie di dimensioni rilevanti e a volte anche impianti per la ritenzione ed il trattamento delle acque meteoriche che richiedono però elevati costi d’investimento e di gestione. NEGLI ULTIMI VENT’ANNI LA COMMISSIONE EUROPEA HA APERTO QUATTRO PROCEDURE D’INFRAZIONE CONTRO L’ITALIA ACCUSANDOLA DI VIOLARE, IN VARI MODI, LA DIRETTIVA EUROPEA CHE NEL 1991 STABILÌ DEGLI STANDARD OBBLIGATORI CHE TUTTI I PAESI EUROPEI DEVONO RISPETTARE NELLE PROCEDURE DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE PER RIDURRE L’INQUINAMENTO E COSÌ TUTELARE L’AMBIENTE   E arrivo a casa, transitando dal globale al locale. È evidente che c’è una generalizzazione del problema (Valencia, Milano…) ma proprio questo è un alibi. L’emergenza climatica ci salva dalla responsabilità di continuare a cementare e convogliare le acque meteoriche in fognature che non le possono sopportare, soprattutto a fronte di sovraccarichi non giornalieri. Ogni acquazzone è una crisi, ogni temporale un nubifragio. E nel mal comune c’è chi di gaudio non ne ha nemmeno un centesimo. Perché nello specifico palermitano, che conosco meglio, al problema globale va aggiunto un moltiplicatore locale: la rete fognaria è insufficiente anche senza il cambiamento climatico e le acque meteoriche (vedi sanzioni U.E. per mancato rispetto degli standard vigenti), i suoi sbocchi a mare sono in aree che andrebbero tutelate senza immissione di acque meteoriche. Infine – dulcis in fundo – anche se decidessimo di farlo con mille attenzioni dovremmo fare i conti con il mancato funzionamento dei depuratori (e qui le sentenze in procedimenti giudiziari di primo grado cantano). Non dreniamo le acque e figuriamoci se puntiamo sulla permeabilizzazione dei terreni. Noi costruiamo passi, linee tranviarie e tunnel… argini e bacinelle (una per tutte la vasca con un tappo sul vecchio ma ancora evidente corso del Kemonia dalla fossa della Garofala). Insomma a Palermo siamo con il ticchettio di una bomba d’acqua ad orologeria. Non è questione di maltempo, ma di tempo. A MARZO LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA HA DI NUOVO CONDANNATO L’ITALIA A PAGARE 10 MILIONI DI EURO PER IL MANCATO ADEGUAMENTO AGLI OBBLIGHI EUROPEI DEI SISTEMI DI DEPURAZIONE DI COURMAYEUR (VALLE D’AOSTA), CASTELLAMMARE DEL GOLFO, CINISI E TERRASINI (TUTTI E TRE IN SICILIA). A QUESTA MULTA LA SENTENZA AGGIUNGE UN PAGAMENTO DI OLTRE 13 MILIONI DI EURO PER OGNI SEMESTRE DI RITARDO. QUESTI IMPIANTI, SECONDO LA CORTE, NON SI SONO CONFORMATI AGLI STANDARD EUROPEI E CONTINUANO A PROVOCARE UN DANNO AMBIENTALE NONOSTANTE UNA PRECEDENTE CONDANNA DEL 2014   E non è per fare il solito nemico della contentezza che completo il ragionamento per denunciare il rischio esponenziale attuale: la spinta a mettere a terra opere per utilizzare i fondi del PNRR, unita ad una inveterata tendenza alla cementificazione ed alle spese per interventi edilizi (con annesse appendici di illegalità e malaffare), ignorano totalmente il problema del drenaggio (si guardino i tracciati delle linee tranviarie) e vanno in senso opposto alla permeabilizzazione delle superfici. Redazione Palermo
Mozione IISS “Majorana” di Palermo per la PACE e la COOPERAZIONE tra i popoli
ANCHE IL COLLEGIO DEI DOCENTI DELL’IISS “ETTORE MAJORANA” DI PALERMO HA VOTATO ALL’UNANIMITÀ UN DOCUMENTO GIÀ APPROVATO DA ALTRE SCUOLE CONTRO LA CULTURA DELLA GUERRA E PER LA PACE, LO PUBBLICHIAMO AUGURANDOCI CHE ANCORA ALTRE SCUOLE NE SEGUANO L’ESEMPIO. In questo momento di profondo dolore e impotenza di fronte alle tragedie che si stanno consumando a Gaza, in Cisgiordania, in Ucraina, in Kashmir, in Sudan, nel mar Mediterraneo, in Iran ed in altre zone del mondo, scriviamo questo testo per affermare la nostra solidarietà alla sofferenza di civili, bambini, famiglie intere che vivono morte, mutilazioni, terrore, fame, sete, perdite di affetti e di dignità umana. Siamo testimoni di orrori che pensavamo appartenere a un passato chiuso dalle due guerre mondiali e da cui speravamo si fossero rafforzati ideali di pace e di cooperazione. Tra i valori dell’Unione europea c’è la speranza di un futuro condiviso e pacifico, oggi invece vediamo risorgere la logica del riarmo, della contrapposizione armata, mentre si sottraggono risorse a ciò che dovrebbe essere prioritario per ogni società civile: la salute, la scuola, il lavoro, la tutela dell’ambiente, l’accoglienza e l’inclusione. Noi, come docenti, come educatrici ed educatori, ci opponiamo a questa deriva con questo documento che sottoscriviamo. Noi lavoriamo ed insegniamo per costruire convivenze pacifiche, abilità nella cooperazione, pace come modello di vita autentica, fatta di responsabilità condivise. Insegniamo ai nostri studenti che ogni persona ha diritto a vivere con dignità, ad immaginare un futuro migliore, a coltivare sogni e quindi non accettiamo che questi valori vengano calpestati. Esistono alternative alla violenza: gli strumenti del diritto internazionale, le vie diplomatiche, le forme di pressione non violenta, come il disinvestimento o il boicottaggio e di questo vogliamo farci portavoce con il nostro lavoro. Noi siamo lavoratori anche per la diffusione della cultura, della libertà, della dignità umana, della pace e della ricerca della giustizia.
Mozione dei docenti RSU Liceo “Danilo Dolci” di Palermo sulla drammatica situazione di Gaza
Riceviamo e pubblichiamo la mozione approvata all’unanimità dal Collegio dei docenti del Liceo “Danilo Dolci” di Palermo, con l’auspicio che tante altre scuole prendano la parola contro «il crescente rischio di normalizzazione di atteggiamenti discriminatori, razzisti o indifferenti di fronte alla sofferenza umana», sensibilizzando le comunità entro cui operano. Il Collegio Docenti del Liceo “Danilo Dolci” di Palermo, riunitosi in data 13 giugno 2025, considerato che:  * la tutela dei diritti umani è un principio universale sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) e da numerose convenzioni internazionali ratificate dall’Italia, tra cui la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (1989);  * il contesto internazionale attuale e, in particolare, quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza, presenta una drammatica emergenza umanitaria che coinvolge migliaia di civili, tra cui un numero elevatissimo di bambini e bambine, vittime dirette e indirette della violenza;  * l’art. 11 della Costituzione Italiana afferma il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;  * l’educazione alla pace, alla solidarietà e al rispetto reciproco è parte integrante delle finalità della scuola italiana;  * il crescente rischio di normalizzazione di atteggiamenti discriminatori, razzisti o indifferenti di fronte alla sofferenza umana impone un chiaro posizionamento etico e pedagogico delle istituzioni educative. Delibera quanto segue:  Il Collegio dei Docenti del Liceo “Danilo Dolci” di Palermo:  * esprime ferma condanna verso ogni forma di guerra, violenza indiscriminata contro i civili e violazione dei diritti fondamentali;  * ribadisce il ripudio della guerra e di ogni forma di razzismo, apartheid o discriminazione etnica, religiosa o culturale;  * sostiene il diritto dei bambini e delle bambine, in ogni parte del mondo, a vivere in sicurezza, salute, istruzione e dignità, come previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia;  * si impegna a promuovere, nell’ambito delle attività scolastiche ed educative, iniziative, percorsi didattici, momenti di riflessione, manifestazioni o eventi che contribuiscano a formare una coscienza civica, critica e solidale, nel pieno rispetto del pluralismo e della missione educativa della scuola,  * invita tutte le componenti della comunità scolastica a partecipare attivamente e responsabilmente a tali iniziative, promuovendo il dialogo, la pace e la cooperazione tra i popoli.  Come Istituzione scolastica impegnata da sempre nella lotta contro ogni tipo di razzismo, discriminazione e segregazione e ispirata, com’è doveroso che sia, ad educare le giovani generazioni ai valori di rispetto, solidarietà, giustizia, spirito critico, propri della nostra Costituzione, con particolare riferimento alla crisi umanitaria in atto nella Striscia di Gaza, esprimiamo lo sdegno per il massacro della popolazione palestinese, chiediamo la fine dei bombardamenti su Gaza, chiediamo che cessino gli attacchi condotti dall’esercito israeliano contro scuole, università, moschee, ospedali e altri edifici civili che, così come documentato da una Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite, costituiscono un «attacco sistematico contro le infrastrutture essenziali della vita civile».  Chiediamo che cessi il blocco imposto dalle autorità israeliane che impedisce l’ingresso di aiuti e beni essenziali alla popolazione della striscia di Gaza, in conseguenza del quale il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite e le cucine comunitarie in tutta la Striscia hanno esaurito il cibo e sono stati costretti a interrompere le operazioni. Tale blocco sta determinando, secondo quanto dichiarato da Ahmad Alhendawi, Direttore regionale per Medio Oriente, Nord Africa ed Europa dell’Est di Save the Children, «una catastrofe umanitaria deliberata», con i bambini che «vengono affamati di proposito, sotto l’assedio totale delle autorità israeliane».  La fame come arma di guerra è severamente vietata dal diritto internazionale ed è codificata come crimine di guerra, così come la negazione dell’assistenza umanitaria è una violazione del diritto internazionale umanitario.  Noi, come dichiarato da Ahmad Alhendawi, «non possiamo stare a guardare mentre un’intera popolazione viene affamata sotto gli occhi di tutti». 
Mozione IC “Capuana” di Palermo contro il massacro a Gaza
Il Collegio dei docenti dell’Istituto Comprensivo “Luigi Capuana” di Palermo e il Consiglio d’Istituto a nome dell’intera comunità scolastica sentono la necessità e il dovere di condannare in modo chiaro ed inequivocabile il massacro del popolo palestinese a Gaza, che, come ritenuto dalla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite e per stessa dichiarazione d’intenti della mano assassina, si delinea come un vero e proprio genocidio e allo stesso modo esprimono la propria condanna per tutte le guerre e la morte di tanti, troppi esseri umani, soprattutto bambine e bambini innocenti. Sappiamo bene che la violenza genera altra violenza e l’indifferenza si rende complice e quindi responsabile non solo di quella esercitata dall’oppressore, ma anche di quella dell’inevitabile reazione dell’oppresso. Come insegnanti, consapevoli della funzione educativa e formativa della scuola, non possiamo restare in silenzio nell’attuale scenario mondiale, che precipita sempre più velocemente verso l’ennesima guerra mondiale e sentiamo forte la necessità di essere, nel rispetto del dettato costituzionale, costruttori di pace attraverso pratiche relazionali ed educative nonviolente che diventino testimonianza viva del ripudio della guerra e del ricorso alle armi e a qualunque altra forma di violenza per la risoluzione dei conflitti. Il Collegio pertanto si impegna sin da adesso a implementare il proprio curricolo scolastico ed extrascolastico, già orientato in tal senso, con iniziative e proposte formative volte a coinvolgere non solo alunni ed alunne, ma anche l’intera comunità civile di prossimità territoriale rendendo visibile tale posizione anche all’esterno degli edifici scolastici. Inoltre, appoggia e sostiene la candidatura dei bambini di Gaza al premio Nobel per la pace, bambini “che in questi anni hanno sopportato il martirio di migliaia e migliaia di loro, per aver difeso l’indipendenza e la libertà del loro Paese”, avanzata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, raccogliendo le sollecitazioni di cittadini, intellettuali, sindacalisti, studenti e della Fondazione “‘Isola che non c’è”. Approvato all’unanimità con delibera n.40 in data 25/06/2025 dal Collegio dei docenti dell’ICS Capuana di Palermo e in data 30/06/2025 dal Consiglio d’Istituto
Intifada Studentesco: UNIPA disattende impegni di solidarietà pro Palestina
Palermo, segnaliamo il comunicato del Collettivo Universitario “Scirocco”, diramato via social a seguito dell’incontro avuto da una delegazione studentesca presso la sede del rettorato “allo Steri”, un confronto nel quale è stata ripresa l’interlocuzioni avuta con l’UNIPA, in merito agli impegni disattesi dall’istituzione accademica panormita, già sanciti con atto pubblico nel giugno 2024[RedPA] Grazie alla pressione del movimento Intifada Studentesco, siamo riuscit3 a portare una delegazione all’incontro con il Rettore Midiri. Abbiamo esposto il mancato rispetto (e osservazione) della Mozione ottenuta il 3 Giugno 2024, al seguito dell’Acampada. Tra queste, il proseguo sottobanco del progetto I-TAG (accordo KA220-HDE). Si sono tenuti vari incontri, coordinati e partecipati da docenti di Unipa: workshop a Gennaio, a febbraio e a marzo, con un prossimo appuntamento fissato in Danimarca il prossimo 21-22 Maggio 2025. Il Rettore ha dichiarato che la Mozione non è stata in alcun modo modificata e che questi incontri sono stati il frutto di iniziative individuali dei Docenti coinvolti, che evidentemente non hanno trovato ostacoli nella commissione di sorveglianza. Seguiranno quindi interlocuzioni tra il Rettore e i Dipartimenti coinvolti, con il fine del rispetto della Mozione vigente. Inoltre ci sono stati assicurati dei passi in avanti rispetto all’apertura di corridoi umanitari per studenti e docenti Palestinesi. Dal 3 Giugno 2024 registriamo Mozioni sparite dal sito, poi cambiate, successivamente non rispettate dai singoli docenti, che istituisce un tavolo tecnico di controllo sugli accordi che effettivamente non controlla. L’unico controllo sugli accordi è stato portato avanti da noi studenti e studentesse, e continueremo a monitare in vista dell’incontro del 21/22 Maggio, ma anche rispetto agli accordi con le aziende di guerra come la Leonardo SPA. Faremo un accesso agli atti per garantire la trasparenza (non garantita da Unipa) dal 3 Giugno ad oggi e lotteremo affinché venga reso effettivo l’esecuzione di questo tavolo tecnico, che svolga una funzione di controllo e monitoraggio sull’effettiva sospensione e per prevenire nuovi accordi con soggetti genocidari. LINK SCIROCCO Redazione Palermo