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Vertenza sindacale AMAT: continua lo stato di agitazione del personale viaggiante a Palermo
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della  CUB-Trasporti Palermo, con il quale il segretario generale dell’O.S., Antonio Vitale, fa il punto sulla situazione vertenziale relativa al personale viaggiante (gli Operatori d’Esercizio) dell’Azienda del trasporto cittadino_   In diverse date di  luglio 2025, un numero notevole di Operatori di Esercizio è stato ricevuto in sede sindacale per portare alla luce un quadro, estremamente critico, che evidenzia profonde problematiche nella gestione aziendale di AMAT Palermo. Le lavoratrici e i lavoratori, attraverso numerose segnalazioni, hanno manifestato la necessità urgente di un cambiamento radicale, a fronte di una situazione sempre più insostenibile. In particolare i nodi sintetici delle criticità raccolte dal sindacato sono 1. Punti della vertenza: Rinnovo della CQC (Carta di Qualificazione del Conducente) –Ricordiamo che la vertenza è stata ufficialmente aperta con richiesta di convocazione in data 2 dicembre 2024, seguita da una prima azione di sciopero con alta adesione. Ad oggi, l’Azienda non ha fornito risposte concrete, lasciando i lavoratori nell’incertezza e nel silenzio. 2. Turn-over e condizioni di lavoro del personale over 55 con parametro aziendale 183 –Riteniamo inaccettabile la mancata revisione delle condizioni di impiego degli operatori più anziani. 3.  Penalità economiche per cambi turno consensuali – Ribadiamo la richiesta di abolizione dell’Art. 2 dell’accordo aziendale del 29 luglio 2005, che penalizza economicamente i cambi turno consensuali con una trattenuta di 80 euro, per il cambio turno regolamentato dal già citato Art. 2 che riteniamo sia un atto umiliante e ingiustificabile, specie alla luce degli sforzi straordinari richiesti al personale. 4.  Tutela legale –Non c’è traccia né interesse per questa necessità, nonostante le numerose richieste fatte. Un atteggiamento che definiamo irrispettoso e vergognoso. 5. Massa vestiaria –Ancora ad oggi non si riscontra alcuna fornitura né regolamentazione in merito. Non abbiamo un’immagine aziendale che rappresenti l’identità visiva e concettuale dell’azienda, fondamentale per erigere il giudizio. 6. Condizioni di lavoro del personale Tram –Gli operatori della divisione Tram sono sottoposti a turni estenuanti, spesso oltre le 8 ore e 20 minuti giornalieri, con evidenti ricadute sullo stato psico-fisico. A questo si aggiungono condizioni igieniche inadeguate, mancanza di confronto con l’azienda e una comunicazione interna inesistente. Il ringraziamento aziendale per “risultati chilometrici raggiunti” risulta, in questo contesto, offensivo e disumano. 7. Climatizzazione nella sala PCC – È inaccettabile che in pieno orario di servizio venga spento il sistema di climatizzazione nella sala PCC con la motivazione del “risparmio energetico”. Chiediamo una gestione equa e automatizzata dei sistemi di condizionamento in tutte le sedi e ambienti di lavoro AMAT, nel rispetto della dignità dei lavoratori. 8. Anticipo della 14ª mensilità per chi va in ferie – Proponiamo che, in occasione dell’avvio del periodo feriale anticipato (dal 16 giugno), venga valutata l’erogazione anticipata della 14ª mensilità ai dipendenti in ferie in tale periodo, per garantire un riposo dignitoso e sereno. Alla luce delle criticità sopra elencate, CUB-Trasporti Palermo ribadisce che la mobilitazione sindacale non è conclusa. Pertanto chiediamo un confronto urgente e costruttivo con la direzione aziendale di AMAT Palermo. In mancanza di risposte, ci riserviamo di proseguire le iniziative sindacali e di informare la cittadinanza e la stampa su quanto sta accadendo. Rimaniamo disponibili al dialogo, ma non tollereremo oltre il silenzio e l’inerzia che stanno colpendo con forza la dignità professionale e personale delle lavoratrici e dei lavoratori. IL SEGRETARIO GENERALE CUB-TRASPORTI PALERMO Redazione Palermo
OPEN-ARMS: LA PROCURA DI PALERMO PRESENTA RICORSO IN CASSAZIONE CONTRO L’ASSOLUZIONE DI SALVINI
La Procura di Palermo ha deciso di presentare ricorso direttamente in Cassazione, e non in appello, contro l’assoluzione di Matteo Salvini nel “processo Open Arms“. Il leader della Lega, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno (oggi ministro delle Infrastrutture e vice-premier), era accusato di sequestro di persona plurimo per aver impedito – nell’agosto 2019 – lo sbarco di 147 migranti che si trovavano a bordo della nave dell’ong Open Arms dopo essere stati soccorsi nel mar Mediterraneo centrale. Il 20 dicembre 2024, il Tribunale di Palermo aveva deciso per l’assoluzione di Salvini. Secondo la Procura palerminatana, però, la sentenza ha riconosciuto i fatti contestati – l’avere trattenuto a bordo i migranti illecitamente – sbagliando però l’interpretazione delle leggi e delle convenzioni internazionali: secondo l’accusa, insomma, i giudici sbagliano nell’interpretazione della normativa. A suffragio della tesi della Procura, a febbraio 2025 il Ministero dell’Interno è stato condannato per un caso analogo, quello della nave Diciotti a cui le autorità italiane avevano negato lo sbarco. Sulle frequenze di Radio Onda d’Urto è intervenuto Arturo Salerni, avvocato della Open Arms, parte civile nel processo che vede imputato Salvini. Ascolta o scarica.
Sottopassi allagati e fiumi esondati: il climate change, ma non solo
Leggo la spiegazione dell’evento e la sua immancabile cornice è il cambiamento climatico: “Il caldo estremo nei bassi strati dell’atmosfera ha determinato la grande quantità di umidità che s’è scontrata con un fronte instabile di aria più fredda in quota (tra Scandinavia e Regno Unito) che nelle ultime ore è arrivato sulla nostra Penisola. Il nubifragio ha origine da questo contrasto”. Quindi: da una parte un fronte di aria umida e calda persistente, dall’altra una massa d’aria più fredda. «Dalla interazione di queste due masse d’aria si sono innescati i fortissimi temporali. Più ampio è il contrasto, più forte è il temporale». Si sono registrati fino a 60 mm. d’acqua piovuta in una sola ora. Alla luce di queste spiegazioni meteorologiche, in attesa che si trovino soluzioni globali al cambiamento climatico, non si dovrebbe prendere atto che va per lo meno rivisto il sistema di smaltimento delle acque meteoriche urbane? Ricordo che il notevole deflusso superficiale causato dalla crescente impermeabilizzazione del suolo oggi viene in massima parte convogliato in reti fognarie, idraulicamente insufficienti a ricevere le piogge intense. Per lo smaltimento delle acque meteoriche tramite fognatura separata o mista sono necessarie reti fognarie di dimensioni rilevanti e a volte anche impianti per la ritenzione ed il trattamento delle acque meteoriche che richiedono però elevati costi d’investimento e di gestione. NEGLI ULTIMI VENT’ANNI LA COMMISSIONE EUROPEA HA APERTO QUATTRO PROCEDURE D’INFRAZIONE CONTRO L’ITALIA ACCUSANDOLA DI VIOLARE, IN VARI MODI, LA DIRETTIVA EUROPEA CHE NEL 1991 STABILÌ DEGLI STANDARD OBBLIGATORI CHE TUTTI I PAESI EUROPEI DEVONO RISPETTARE NELLE PROCEDURE DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE PER RIDURRE L’INQUINAMENTO E COSÌ TUTELARE L’AMBIENTE   E arrivo a casa, transitando dal globale al locale. È evidente che c’è una generalizzazione del problema (Valencia, Milano…) ma proprio questo è un alibi. L’emergenza climatica ci salva dalla responsabilità di continuare a cementare e convogliare le acque meteoriche in fognature che non le possono sopportare, soprattutto a fronte di sovraccarichi non giornalieri. Ogni acquazzone è una crisi, ogni temporale un nubifragio. E nel mal comune c’è chi di gaudio non ne ha nemmeno un centesimo. Perché nello specifico palermitano, che conosco meglio, al problema globale va aggiunto un moltiplicatore locale: la rete fognaria è insufficiente anche senza il cambiamento climatico e le acque meteoriche (vedi sanzioni U.E. per mancato rispetto degli standard vigenti), i suoi sbocchi a mare sono in aree che andrebbero tutelate senza immissione di acque meteoriche. Infine – dulcis in fundo – anche se decidessimo di farlo con mille attenzioni dovremmo fare i conti con il mancato funzionamento dei depuratori (e qui le sentenze in procedimenti giudiziari di primo grado cantano). Non dreniamo le acque e figuriamoci se puntiamo sulla permeabilizzazione dei terreni. Noi costruiamo passi, linee tranviarie e tunnel… argini e bacinelle (una per tutte la vasca con un tappo sul vecchio ma ancora evidente corso del Kemonia dalla fossa della Garofala). Insomma a Palermo siamo con il ticchettio di una bomba d’acqua ad orologeria. Non è questione di maltempo, ma di tempo. A MARZO LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA HA DI NUOVO CONDANNATO L’ITALIA A PAGARE 10 MILIONI DI EURO PER IL MANCATO ADEGUAMENTO AGLI OBBLIGHI EUROPEI DEI SISTEMI DI DEPURAZIONE DI COURMAYEUR (VALLE D’AOSTA), CASTELLAMMARE DEL GOLFO, CINISI E TERRASINI (TUTTI E TRE IN SICILIA). A QUESTA MULTA LA SENTENZA AGGIUNGE UN PAGAMENTO DI OLTRE 13 MILIONI DI EURO PER OGNI SEMESTRE DI RITARDO. QUESTI IMPIANTI, SECONDO LA CORTE, NON SI SONO CONFORMATI AGLI STANDARD EUROPEI E CONTINUANO A PROVOCARE UN DANNO AMBIENTALE NONOSTANTE UNA PRECEDENTE CONDANNA DEL 2014   E non è per fare il solito nemico della contentezza che completo il ragionamento per denunciare il rischio esponenziale attuale: la spinta a mettere a terra opere per utilizzare i fondi del PNRR, unita ad una inveterata tendenza alla cementificazione ed alle spese per interventi edilizi (con annesse appendici di illegalità e malaffare), ignorano totalmente il problema del drenaggio (si guardino i tracciati delle linee tranviarie) e vanno in senso opposto alla permeabilizzazione delle superfici. Redazione Palermo
Mozione IISS “Majorana” di Palermo per la PACE e la COOPERAZIONE tra i popoli
ANCHE IL COLLEGIO DEI DOCENTI DELL’IISS “ETTORE MAJORANA” DI PALERMO HA VOTATO ALL’UNANIMITÀ UN DOCUMENTO GIÀ APPROVATO DA ALTRE SCUOLE CONTRO LA CULTURA DELLA GUERRA E PER LA PACE, LO PUBBLICHIAMO AUGURANDOCI CHE ANCORA ALTRE SCUOLE NE SEGUANO L’ESEMPIO. In questo momento di profondo dolore e impotenza di fronte alle tragedie che si stanno consumando a Gaza, in Cisgiordania, in Ucraina, in Kashmir, in Sudan, nel mar Mediterraneo, in Iran ed in altre zone del mondo, scriviamo questo testo per affermare la nostra solidarietà alla sofferenza di civili, bambini, famiglie intere che vivono morte, mutilazioni, terrore, fame, sete, perdite di affetti e di dignità umana. Siamo testimoni di orrori che pensavamo appartenere a un passato chiuso dalle due guerre mondiali e da cui speravamo si fossero rafforzati ideali di pace e di cooperazione. Tra i valori dell’Unione europea c’è la speranza di un futuro condiviso e pacifico, oggi invece vediamo risorgere la logica del riarmo, della contrapposizione armata, mentre si sottraggono risorse a ciò che dovrebbe essere prioritario per ogni società civile: la salute, la scuola, il lavoro, la tutela dell’ambiente, l’accoglienza e l’inclusione. Noi, come docenti, come educatrici ed educatori, ci opponiamo a questa deriva con questo documento che sottoscriviamo. Noi lavoriamo ed insegniamo per costruire convivenze pacifiche, abilità nella cooperazione, pace come modello di vita autentica, fatta di responsabilità condivise. Insegniamo ai nostri studenti che ogni persona ha diritto a vivere con dignità, ad immaginare un futuro migliore, a coltivare sogni e quindi non accettiamo che questi valori vengano calpestati. Esistono alternative alla violenza: gli strumenti del diritto internazionale, le vie diplomatiche, le forme di pressione non violenta, come il disinvestimento o il boicottaggio e di questo vogliamo farci portavoce con il nostro lavoro. Noi siamo lavoratori anche per la diffusione della cultura, della libertà, della dignità umana, della pace e della ricerca della giustizia.
Mozione dei docenti RSU Liceo “Danilo Dolci” di Palermo sulla drammatica situazione di Gaza
Riceviamo e pubblichiamo la mozione approvata all’unanimità dal Collegio dei docenti del Liceo “Danilo Dolci” di Palermo, con l’auspicio che tante altre scuole prendano la parola contro «il crescente rischio di normalizzazione di atteggiamenti discriminatori, razzisti o indifferenti di fronte alla sofferenza umana», sensibilizzando le comunità entro cui operano. Il Collegio Docenti del Liceo “Danilo Dolci” di Palermo, riunitosi in data 13 giugno 2025, considerato che:  * la tutela dei diritti umani è un principio universale sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) e da numerose convenzioni internazionali ratificate dall’Italia, tra cui la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (1989);  * il contesto internazionale attuale e, in particolare, quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza, presenta una drammatica emergenza umanitaria che coinvolge migliaia di civili, tra cui un numero elevatissimo di bambini e bambine, vittime dirette e indirette della violenza;  * l’art. 11 della Costituzione Italiana afferma il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;  * l’educazione alla pace, alla solidarietà e al rispetto reciproco è parte integrante delle finalità della scuola italiana;  * il crescente rischio di normalizzazione di atteggiamenti discriminatori, razzisti o indifferenti di fronte alla sofferenza umana impone un chiaro posizionamento etico e pedagogico delle istituzioni educative. Delibera quanto segue:  Il Collegio dei Docenti del Liceo “Danilo Dolci” di Palermo:  * esprime ferma condanna verso ogni forma di guerra, violenza indiscriminata contro i civili e violazione dei diritti fondamentali;  * ribadisce il ripudio della guerra e di ogni forma di razzismo, apartheid o discriminazione etnica, religiosa o culturale;  * sostiene il diritto dei bambini e delle bambine, in ogni parte del mondo, a vivere in sicurezza, salute, istruzione e dignità, come previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia;  * si impegna a promuovere, nell’ambito delle attività scolastiche ed educative, iniziative, percorsi didattici, momenti di riflessione, manifestazioni o eventi che contribuiscano a formare una coscienza civica, critica e solidale, nel pieno rispetto del pluralismo e della missione educativa della scuola,  * invita tutte le componenti della comunità scolastica a partecipare attivamente e responsabilmente a tali iniziative, promuovendo il dialogo, la pace e la cooperazione tra i popoli.  Come Istituzione scolastica impegnata da sempre nella lotta contro ogni tipo di razzismo, discriminazione e segregazione e ispirata, com’è doveroso che sia, ad educare le giovani generazioni ai valori di rispetto, solidarietà, giustizia, spirito critico, propri della nostra Costituzione, con particolare riferimento alla crisi umanitaria in atto nella Striscia di Gaza, esprimiamo lo sdegno per il massacro della popolazione palestinese, chiediamo la fine dei bombardamenti su Gaza, chiediamo che cessino gli attacchi condotti dall’esercito israeliano contro scuole, università, moschee, ospedali e altri edifici civili che, così come documentato da una Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite, costituiscono un «attacco sistematico contro le infrastrutture essenziali della vita civile».  Chiediamo che cessi il blocco imposto dalle autorità israeliane che impedisce l’ingresso di aiuti e beni essenziali alla popolazione della striscia di Gaza, in conseguenza del quale il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite e le cucine comunitarie in tutta la Striscia hanno esaurito il cibo e sono stati costretti a interrompere le operazioni. Tale blocco sta determinando, secondo quanto dichiarato da Ahmad Alhendawi, Direttore regionale per Medio Oriente, Nord Africa ed Europa dell’Est di Save the Children, «una catastrofe umanitaria deliberata», con i bambini che «vengono affamati di proposito, sotto l’assedio totale delle autorità israeliane».  La fame come arma di guerra è severamente vietata dal diritto internazionale ed è codificata come crimine di guerra, così come la negazione dell’assistenza umanitaria è una violazione del diritto internazionale umanitario.  Noi, come dichiarato da Ahmad Alhendawi, «non possiamo stare a guardare mentre un’intera popolazione viene affamata sotto gli occhi di tutti». 
Mozione IC “Capuana” di Palermo contro il massacro a Gaza
Il Collegio dei docenti dell’Istituto Comprensivo “Luigi Capuana” di Palermo e il Consiglio d’Istituto a nome dell’intera comunità scolastica sentono la necessità e il dovere di condannare in modo chiaro ed inequivocabile il massacro del popolo palestinese a Gaza, che, come ritenuto dalla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite e per stessa dichiarazione d’intenti della mano assassina, si delinea come un vero e proprio genocidio e allo stesso modo esprimono la propria condanna per tutte le guerre e la morte di tanti, troppi esseri umani, soprattutto bambine e bambini innocenti. Sappiamo bene che la violenza genera altra violenza e l’indifferenza si rende complice e quindi responsabile non solo di quella esercitata dall’oppressore, ma anche di quella dell’inevitabile reazione dell’oppresso. Come insegnanti, consapevoli della funzione educativa e formativa della scuola, non possiamo restare in silenzio nell’attuale scenario mondiale, che precipita sempre più velocemente verso l’ennesima guerra mondiale e sentiamo forte la necessità di essere, nel rispetto del dettato costituzionale, costruttori di pace attraverso pratiche relazionali ed educative nonviolente che diventino testimonianza viva del ripudio della guerra e del ricorso alle armi e a qualunque altra forma di violenza per la risoluzione dei conflitti. Il Collegio pertanto si impegna sin da adesso a implementare il proprio curricolo scolastico ed extrascolastico, già orientato in tal senso, con iniziative e proposte formative volte a coinvolgere non solo alunni ed alunne, ma anche l’intera comunità civile di prossimità territoriale rendendo visibile tale posizione anche all’esterno degli edifici scolastici. Inoltre, appoggia e sostiene la candidatura dei bambini di Gaza al premio Nobel per la pace, bambini “che in questi anni hanno sopportato il martirio di migliaia e migliaia di loro, per aver difeso l’indipendenza e la libertà del loro Paese”, avanzata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, raccogliendo le sollecitazioni di cittadini, intellettuali, sindacalisti, studenti e della Fondazione “‘Isola che non c’è”. Approvato all’unanimità con delibera n.40 in data 25/06/2025 dal Collegio dei docenti dell’ICS Capuana di Palermo e in data 30/06/2025 dal Consiglio d’Istituto
Intifada Studentesco: UNIPA disattende impegni di solidarietà pro Palestina
Palermo, segnaliamo il comunicato del Collettivo Universitario “Scirocco”, diramato via social a seguito dell’incontro avuto da una delegazione studentesca presso la sede del rettorato “allo Steri”, un confronto nel quale è stata ripresa l’interlocuzioni avuta con l’UNIPA, in merito agli impegni disattesi dall’istituzione accademica panormita, già sanciti con atto pubblico nel giugno 2024[RedPA] Grazie alla pressione del movimento Intifada Studentesco, siamo riuscit3 a portare una delegazione all’incontro con il Rettore Midiri. Abbiamo esposto il mancato rispetto (e osservazione) della Mozione ottenuta il 3 Giugno 2024, al seguito dell’Acampada. Tra queste, il proseguo sottobanco del progetto I-TAG (accordo KA220-HDE). Si sono tenuti vari incontri, coordinati e partecipati da docenti di Unipa: workshop a Gennaio, a febbraio e a marzo, con un prossimo appuntamento fissato in Danimarca il prossimo 21-22 Maggio 2025. Il Rettore ha dichiarato che la Mozione non è stata in alcun modo modificata e che questi incontri sono stati il frutto di iniziative individuali dei Docenti coinvolti, che evidentemente non hanno trovato ostacoli nella commissione di sorveglianza. Seguiranno quindi interlocuzioni tra il Rettore e i Dipartimenti coinvolti, con il fine del rispetto della Mozione vigente. Inoltre ci sono stati assicurati dei passi in avanti rispetto all’apertura di corridoi umanitari per studenti e docenti Palestinesi. Dal 3 Giugno 2024 registriamo Mozioni sparite dal sito, poi cambiate, successivamente non rispettate dai singoli docenti, che istituisce un tavolo tecnico di controllo sugli accordi che effettivamente non controlla. L’unico controllo sugli accordi è stato portato avanti da noi studenti e studentesse, e continueremo a monitare in vista dell’incontro del 21/22 Maggio, ma anche rispetto agli accordi con le aziende di guerra come la Leonardo SPA. Faremo un accesso agli atti per garantire la trasparenza (non garantita da Unipa) dal 3 Giugno ad oggi e lotteremo affinché venga reso effettivo l’esecuzione di questo tavolo tecnico, che svolga una funzione di controllo e monitoraggio sull’effettiva sospensione e per prevenire nuovi accordi con soggetti genocidari. LINK SCIROCCO Redazione Palermo
Quello che accade fuori ci riguarda
LA SPARATORIA CON TRE MORTI A MONREALE INTERROGA TUTTI IN MOLTE CITTÀ. È QUALCOSA CHE TRAVOLGE IL MANTRA INUTILE DI PIÙ ESERCITO NELLE STRADE, PERCHÉ PARTE DEL PROBLEMA DA CUI VOGLIAMO DIFENDERCI SIAMO NOI STESSI. È UNA TEMPESTA CHE SI SCAGLIA CONTRO I FORTINI DELLE NOSTRE INDIVIDUALITÀ NEI QUALI CI ILLUDIAMO DI PENSARE CHE CIÒ CHE ACCADE FUORI NON CI RIGUARDI. È UN GRIDO DI TUTTE LE MARGINALITÀ CHE ABBIAMO ALLONTANATO. “OCCORRE RITROVARE LE PAROLE PER TESSERE NUOVE STORIE – SCRIVE DAVIDE FICARRA -, PER TORNARE A RACCONTARCI TUTTI SENZA LASCIARE NESSUNO FUORI, NEANCHE IL LUPO CATTIVO…” unsplash.com -------------------------------------------------------------------------------- C’è un filo che si è spezzato, il filo che ci tiene insieme, quel legame che chiamiamo umanità e che ci spinge a soccorrere chi ha bisogno di aiuto, che ci ricorda che la vita, la nostra, quella dei nostri cari, quella di tutti è sacra. Questo filo rotto ci interroga tutti, ci parla del nostro fallimento, di una società allo sbando, di una ferocia priva di senso, di una criminalità psicotica priva di progetto. Si invocano più poliziotti, più carabinieri, l’esercito ed il coprifuoco, ma parte del problema da cui vogliamo difenderci siamo noi stessi. Siamo noi che abbiamo smarrito il senso della comunità, siamo noi che ci siamo rinchiusi nei fortini delle nostre individualità ritagliandoci ristretti orizzonti personali, pensando che quello che accade fuori non ci riguardi. Tutte le marginalità che abbiamo allontanato adesso sono una massa enorme, un buco nero di protervia insensata e violenza gratuita, un ammasso che dobbiamo impegnarci a sfoltire e disarmare occupandocene. A Monreale è morto anche un pezzo di Palermo, e oltre al dolore per le giovani vite spezzate, per questa strage senza ragioni, per il senso di vuoto in cui i fatti di sabato notte ci hanno sprofondati, occorre ritrovare le parole per tessere nuove storie, per tornare a raccontarci tutti senza lasciare nessuno fuori, neanche il lupo cattivo. Mi aspettavo che il sindaco Roberto Lagalla dichiarasse il lutto cittadino anche a Palermo. -------------------------------------------------------------------------------- Davide Ficarra vive e lavora a Palermo. Coautore dei soggetti di diversi documentari, ha scritto il romanzo Milza Blues (Navarra ed.) ambientato nella Palermo anni Settanta. Cura con altri il blog Bar Pickwick Palermo e l’esperienza sociale che germoglia dietro. -------------------------------------------------------------------------------- L'articolo Quello che accade fuori ci riguarda proviene da Comune-info.