Settimo giorno di navigazione per Antonio Mazzeo su Handala: bisogna far arrivare il nostro aiuto a Gaza, popolazione allo stremo

Osservatorio contro militarizzazione di scuole e università - Saturday, July 26, 2025

A causa dell’instabilità della rete, abbiamo ricevuto solo un audio, di cui pubblichiamo la trascrizione, da Antonio Mazzeo, docente, giornalista e promotore dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, al sesto giorno di navigazione su Handala di Freedom Flotilla alla volta della Palestina.

Buongiorno, settimo giorno di viaggio, oggi è il 26 luglio. Ormai sentiamo l’aria di Gaza ce l’abbiamo proprio di fronte: alla nostra destra le coste egiziane, alla nostra sinistra le coste di Cipro. Tra quattro o cinque ore dovremo esattamente raggiungere il punto in cui in meno di 20 giorni fa le forze armate israeliane hanno assaltato a mo di pirati la nave gemella dell’Handala, la Madleen. Ecco proprio perché sentiamo di stare arrivando in questa giornata caldissima ci sembra di sentire gli odori e di respirare Gaza. Di respirare questo Medio Oriente che è attraversato dai conflitti, che è attraversato dei genocidi, che è attraversato di morte. Una morte che è creata da quelle forze armate israeliane che sappiamo ci stanno aspettando. Lo sappiamo e siamo coscienti che le prossime ore saranno decisive, però siamo sereni e siamo fiduciosi. Siamo sereni perché siamo veramente, fermamente, convinti di stare dalla parte giusta, di stare facendo quello che la comunità internazionale chiede ai propri governi, che chiede ai propri stati: imporre il rispetto del diritto internazionale, del diritto umanitario. Il cibo e i vestiari devono arrivare a Gaza. Notizia di oggi, distrutti decine di camion di aiuti umanitari da parte alle forze armate israeliane, perché quel cibo perché quei farmaci si sono avariati. Mentre la gente muore di fame. mentre la gente muore di sete. vengono accatastati gli aiuti e vengono distrutti perché ormai inutili. Doppio crimine e triplo crimine dell’umanità. E ci dispiace che in questo momento il nostro governo, il governo Meloni, Crosetto, Taiani, invece di chiedere e di imporre a Israele il rispetto delle regole del diritto internazionale, consentendo all’Handala e al suo equipaggio di arrivare a Gaza, pare da come abbiamo letto da alcuni agenzie, stia trattando perché ai cittadini italiani non venga assolutamente torto un capello e vengano immediatamente imbarcati dopo essere stati illegalmente sequestrati in pieno mare e in acque internazionali vengano tranquillamente messi in un aereo e rinviati a casa. Trattare in questo modo significa legittimare gli atti di pirateria di Israele, significa legittimare che il mare nostrum il mare Mediterraneo non è più il nostro è il loro, il mare d’Israele dove possono compiere giorno per giorno gli atti più feroci, gli atti più criminali. Ecco, non ce ne frega niente della nostra incolumità, ci interessa che venga rispettato il diritto, che questa nave possa arrivare a Gaza, che gli aiuti che ci sono stati consegnati possono finire nelle mani del Popolo Palestinese. Quel Popolo Palestinese che sappiamo ci aspetta e che continua a inviarci messaggi di amore, di rispetto, di convivenza, perché sanno, sappiamo, che stiamo condividendo un momento importante, un momento che speriamo veramente possa essere quello che vogliamo.