Gli attivisti lanciano la “Global Sumud Flotilla” per sfidare il blocco di Gaza
Bristol – Presstv.ir. L’atmosfera al Malcolm X Center, nella città inglese di
Bristol, è carica di determinazione. Attivisti provenienti da tutto il Regno
Unito e dall’estero si sono uniti sotto una nuova bandiera, impegnata a rompere
il blocco israeliano su Gaza.
La chiamano la Global Sumud Flotilla.
“Quello che faremo ora è un movimento di massa di imbarcazioni per solcare i
mari, con decine di barche che attraverseranno diversi porti, mobilitando
tantissimi Paesi. Sono coinvolti 44 Paesi”, ha dichiarato Saif Abukeshek,
portavoce della Global Sumud Flotilla.
Non è la prima volta che una flottiglia tenta di raggiungere Gaza; l’ultima, la
Handala, ci ha provato questa settimana, solo per essere intercettata
dall’entità sionista.
I partecipanti presenti, alcuni dei quali provenienti dalla nave Madeleine,
anch’essa sequestrata da Israele, affermano che questa volta sarà diverso.
“Quando guardiamo alla storia della lotta anticoloniale, vediamo che, una volta
che il popolo decide di intraprendere questa lunga marcia verso la libertà, non
si ferma. Non esiste regime oppressivo che possa fermarla. Il regime sionista ha
mostrato il suo vero volto a tutti, bloccando due missioni umanitarie pacifiche
che trasportavano aiuti salvavita. Ma lo hanno fatto perché non avevamo ancora
abbastanza forza organizzativa, abbastanza potere per scendere in piazza
simultaneamente, per essere presenti con tante, tante imbarcazioni. Ma le
condizioni stanno cambiando”, ha affermato Thiago Avila, attivista brasiliano.
“Si tratta, naturalmente, di solidarietà, amore e una profonda fede in un mondo
migliore. Non vogliamo accettare le cose così come sono, lo status quo; non
vogliamo accettare come i nostri governi ci stanno separando e dividendo. E
credo che sia la convinzione che tutto questo sia possibile”, ha spiegato
Melanie Schweizer, ex funzionaria statale e avvocata.
Mentre i governi occidentali, alleati con Israele, rivolgono lo sguardo altrove,
gli organizzatori della Global Sumud Flotilla, che spera di salpare
quest’estate, affermano di confidare che il mare possa diventare la strada verso
la libertà.
Qui al Malcolm X Center, un luogo che prende il nome da un uomo che una volta
disse:
“Se non sei pronto a morire per questo, allora cancella la parola ‘libertà’ dal
tuo vocabolario”,
quello spirito di sfida e dignità è vivo.
Gli attivisti presenti credono di poter costruire un corridoio di coscienza
verso Gaza, qualunque cosa accada.
Traduzione per InfoPal di F.L.