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Convegno materiali | Ecologie della resistenza – di Francesco Demitry
Come le piazze e le flotille stanno riconfigurando lo spazio politico creando alleanze globali «dal fiume al mare»   Non si può comprendere quanto sta avvenendo in Palestina considerandolo come fenomeno isolato: essa riflette una crisi ecopolitica globale, dove guerre, logiche di profitto e meccanismi di controllo si intrecciano in un unico conflitto mondiale. Bisogna [...]
[2025-10-16] IL SOLE SORGE A GAZA • Tracciati della rotta a est @ CSOA Forte Prenestino
IL SOLE SORGE A GAZA • TRACCIATI DELLA ROTTA A EST CSOA Forte Prenestino - via Federico delpino, Roma, Italy (giovedì, 16 ottobre 20:30) CSOA Forte Prenestino giovedì 16 ottobre 2025 dalle 20:30 IL SOLE SORGE A GAZA tracciati della rotta a est Racconti dei recenti eventi nel Mediterraneo, aggiornamenti in diretta dall'Asia occidentale, quadro legale post-Sumud, punto nave e lettura della bussola. con: • Manolo Luppichini (filmmaker/mediattivista - ACS / referente Gazaweb e Media) • Tatiana Montella (avvocato della Freedom Flotilla) • Meri Calvelli (ACS / Centro Italiano di Scambi Culturali 'Vik' di Gaza City) in collegamento dalla Giordania • Sami Abu Omar (ACS / Centro Italiano di Scambi Culturali 'Vik' di Gaza City) in collegamento da Gaza ......... https://www.forteprenestino.net/attivita/3433-il-sole-sorge-a-gaza-tracciati-della-rotta-ad-est https://www.facebook.com/csoaforteprenestino/posts/pfbid02LQwxzsCyy5eRyDZUTu1AhsUPPH82ea5qUQ1XaDSExkJmMb6jrrVKcd8CHVvGAdcTl?locale=it_IT
Tutti gli attivisti della flottiglia umanitaria di Gaza rilasciati dal carcere israeliano
MEMO. Un volo della Turkish Airlines (THY) ha portato  94 attivisti, tra cui 18 Turchi, della Freedom Flotilla Coalition, sequestrati da Israele in acque internazionali, a Istanbul in Turchia, il 10 ottobre 2025. Tutti gli attivisti stranieri di una flottiglia umanitaria diretta a Gaza e detenuti da Israele sono stati rilasciati, come ha dichiarato domenica un centro legale israeliano, come riporta Anadolu. “Tutti i partecipanti alla Thousands Madleens Flotilla e alla Missione Conscience della Freedom Flotilla Coalition sono stati rilasciati dall’illegale detenzione israeliana e la maggior parte è stata ora espulsa. Nessun partecipante resta sotto la custodia di Israele”, ha dichiarato l’Adalah Legal Center in un comunicato. Ha affermato che decine di attivisti sono stati espulsi attraverso la Giordania, domenica mattina. Le ultime persone liberate sono state Huwaida Arraf e Zohar Regev, entrambi con doppia cittadinanza israeliana, trattenuti con il sospetto di “accuse penali”, ma successivamente liberati senza incriminazione. La Giordania ha dichiarato domenica mattina che 45 attivisti sono arrivati nel Paese attraverso il ponte King Hussein (Allenby), che passa  attraverso la Cisgiordania occupata e la Giordania, in coordinamento con diverse ambasciate per facilitare la partenza degli attivisti verso i loro Paesi d’origine. Tra gli attivisti ci sono cittadini di Tunisia, Spagna, Belgio, Francia, Germania, Italia, Irlanda, Finlandia, Stati Uniti e Canada, ha dichiarato il ministero degli Esteri giordano. Le forze navali israeliane hanno attaccato un convoglio di 9 imbarcazioni della Freedom Flotilla Coalition (FFC) diretto a Gaza per rompere il blocco illegale di Israele l’8 ottobre, e hanno arrestato circa 150 attivisti a bordo. Israele, in qualità di potenza occupante, ha già attaccato diverse navi dirette a Gaza, sequestrandone il carico e deportando gli attivisti a bordo. Dall’ottobre 2023, gli attacchi israeliani hanno ucciso più di 67.600 Palestinesi nell’enclave, la maggior parte dei quali donne e bambini, rendendola inabitabile. La prima fase di un accordo di cessate il fuoco è entrata in vigore a Gaza venerdì, nell’ambito del piano del presidente degli USA Donald Trump per porre fine a una guerra israeliana durata due anni. Traduzione per InfoPal di Edy Meroli
Olocausto gazawi, giorno 739, 4° dal cessate-il fuoco: 6 Palestinesi uccisi da droni israeliani a Gaza. Prigionieri rilasciati arrivano in Egitto. OMS: 15.000 persone hanno perso gli arti nella guerra
Gaza-InfoPal. Martedì mattina, sei cittadini palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in attacchi israeliani contro le città di Gaza e Khan Yunis. Secondo fonti locali, quadricotteri israeliani hanno aperto il fuoco contro cittadini che cercavano di controllare lo stato delle loro case nel quartiere di Ash-Shuja’iya, nella città di Gaza, uccidendone cinque. Un drone israeliano ha ucciso un giovane e ne ha ferito un altro nella zona di al-Fakhari, a Khan Yunis, nel sud. Altri due cittadini sono rimasti feriti quando le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro di loro a sud di Khan Yunis. Diversi cittadini sono rimasti feriti quando veicoli blindati israeliani hanno aperto il fuoco contro di loro nell’accampamento di Halawa a Jabalia, nel nord. Nel frattempo, migliaia di detenuti palestinesi sono stati rilasciati dalle carceri israeliane in seguito all’accordo di cessate il fuoco tra la Resistenza palestinese e Israele. Capi di Stato e alti funzionari di diversi paesi sono arrivati nella città egiziana di Sharm el-Sheikh, sul Mar Rosso, per partecipare a un vertice internazionale di pace su Gaza. OMS: 15.000 persone hanno perso gli arti a causa della guerra di Gaza L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato: “Oltre 15.600 pazienti necessitano urgentemente di evacuazione medica dalla Striscia di Gaza. Dobbiamo rafforzare la sorveglianza delle epidemie in tutta Gaza. I corridoi medici in uscita da Gaza devono essere riaperti. Oltre 15.000 persone hanno subito amputazioni a causa della guerra nella Striscia di Gaza”. Difesa Civile di Gaza: 250 corpi recuperati dalla fine della guerra. “Abbiamo recuperato più di 250 corpi dalla fine della guerra, alcuni dei quali trovati per strada. Ci troviamo di fronte a una grave carenza di macchinari pesanti per gestire le macerie. Oltre 10.000 persone rimangono sotto le macerie e non abbiamo i mezzi per raggiungerle. I residuati bellici e gli ordigni inesplosi rappresentano una grave minaccia per la vita dei civili”. L’occupazione ha distrutto circa il 95% dei camion e dei macchinari pesanti nella Striscia di Gaza. Sono necessari 100.000 tonnellate di cemento per riparare pozzi, reti idriche e fognarie. Per i precedenti aggiornamenti: https://www.infopal.it/category/genocidio-e-pulizia-etnica-a-gaza
Piazze piene per Gaza anche ieri. La mobilitazione per la Palestina non smobilita
Le piazze italiane tornano a mobilitarsi per Gaza e a sostegno della Freedom Flotilla e della Thousands Madleens to Gaza abbordate dai militari israeliani nella notte di mercoledi. Tra gli attivisti arrestati ci sono anche 10 italiani, molti dei quali medici, infermieri, giornalisti. Da Roma a Milano, passando per Bologna e Napoli, dopo le enormi manifestazioni […] L'articolo Piazze piene per Gaza anche ieri. La mobilitazione per la Palestina non smobilita su Contropiano.
Greta Thunberg afferma che Israele ha torturato lei e altri attivisti della flottiglia per Gaza
Stoccolma – Quds News.  L’attivista svedese per il clima Greta Thunberg afferma che lei e altri attivisti della flottiglia Global Sumud, diretta a Gaza, sono stati sottoposti a maltrattamenti e torture durante la detenzione nelle prigioni israeliane, dopo essere stati arrestati dalle forze navali del regime in acque internazionali. Durante una conferenza stampa a Stoccolma, martedì, Thunberg ha affermato che lei e altri sono stati “rapiti e torturati” dall’esercito israeliano, ma inizialmente si è rifiutata di fornire ulteriori dettagli. Incalzata, ha menzionato la mancanza di accesso all’acqua potabile e la privazione di farmaci essenziali per gli altri detenuti. Thunberg ha espresso personalmente riluttanza a condividere i dettagli di ciò che ha vissuto, poiché non voleva che l’attenzione fosse focalizzata sulla sua esperienza personale, sottolineando che il vero problema è la sofferenza quotidiana della popolazione di Gaza. Thunberg faceva parte della Global Sumud Flotilla, un gruppo di oltre 50 imbarcazioni che cercava di portare aiuti umanitari a Gaza e di attirare l’attenzione sulle condizioni drammatiche dei suoi abitanti, in gran parte sfollati e affamati, secondo le Nazioni Unite. Dopo la sua detenzione insieme ad altri 478 membri della flottiglia, Thunberg è stata espulsa da Israele, lunedì. Israele ha liquidato la flottiglia come una trovata pubblicitaria a favore del movimento di resistenza palestinese Hamas, e in precedenza aveva trattenuto Thunberg in mare in un tentativo simile di violare il blocco di Gaza a giugno. Thunberg e altri partecipanti hanno anche espresso insoddisfazione per il livello di supporto fornito dal governo svedese durante la loro detenzione. In risposta, il governo svedese ha dichiarato di aver costantemente sconsigliato di recarsi a Gaza, ma di aver comunque offerto supporto consolare agli attivisti e di aver sottolineato a Israele l’importanza di trattare bene i cittadini svedesi. La Global Sumud Flotilla, composta da oltre 50 imbarcazioni, è salpata da Barcellona alla fine del mese scorso per consegnare aiuti a Gaza e sfidare quello che le organizzazioni per i diritti umani hanno condannato come uno dei blocchi più duri e disumani al mondo. La flottiglia si trovava vicino alla costa di Gaza quando le forze israeliane hanno intercettato il convoglio umanitario nella notte di mercoledì scorso, mentre navigava in acque internazionali. L’esercito israeliano ha sequestrato più di 40 imbarcazioni, ha trattenuto gli attivisti a bordo e li ha condotti nei territori occupati da Israele. Israele ha “picchiato, legato e torturato” gli attivisti della flottiglia di Gaza in prigione. David Adler, un altro membro della flottiglia che trasportava aiuti ed è stato deportato dalle forze israeliane, ha affermato che lui e i suoi compagni detenuti hanno subito regolarmente abusi fisici, costrizioni, tormenti psicologici e privazione di cibo e cure mediche per un periodo di cinque giorni nelle prigioni israeliane. Adler, un attivista ebreo americano che ricopre il ruolo di co-coordinatore generale dell’organizzazione di sinistra Progressive International, ha dichiarato a Middle East Eye, dopo il suo rilascio, di essere stati trasportati con la forza al porto di Ashdod e successivamente alla prigione di Ketziot, situata nel deserto del Negev, in seguito al violento intercettamento. Descrivendo il trattamento ricevuto all’arrivo ad Ashdod, Adler ha affermato di essere stati costretti a inginocchiarsi con la forza e a subire posizioni di sottomissione. L’attivista ha inoltre affermato che lui e un altro membro ebreo della flottiglia “sono stati presi per le orecchie e strappati dal gruppo per una foto ricordo” con il ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben Gvir. Ben Gvir ha visitato il luogo di detenzione e si è riferito in modo dispregiativo agli attivisti detenuti definendoli “terroristi”, mentre i suoi complici li deridevano, ha aggiunto. Secondo Adler, i loro beni e le loro imbarcazioni erano stati rubati prima che lasciassero Ashdod. Ha descritto gli attivisti come spogliati, legati con fascette, bendati e inviati in un campo di internamento a bordo di un furgone della polizia, senza accesso a cibo, acqua o assistenza legale. Durante la loro permanenza nel carcere di Keziot, Adler ha riferito che il gruppo ha subito torture psicologiche per i successivi cinque giorni. Se un detenuto richiedeva beni di prima necessità come l’insulina per il trattamento del diabete, veniva portato fuori dalle celle, picchiato, ammanettato, legato alle caviglie e lasciato in isolamento. Adler ha inoltre sottolineato che venivano trattati come “terroristi”, aggiungendo che gruppi antisommossa si aggiravano nelle loro celle con gas lacrimogeni, equipaggiamento antisommossa e cani da pastore tedesco nel tentativo di terrorizzarli. Ha inoltre sottolineato che le condizioni carcerarie erano tutt’altro che normali e riflettevano un preoccupante disprezzo del diritto internazionale umanitario da parte di Israele. Adler ha inoltre rivelato che gli attivisti statunitensi detenuti avevano ricevuto “assolutamente zero assistenza consolare”, raccontando il trattamento sprezzante e duro che hanno subito al confine con la Giordania da parte dei funzionari statunitensi. In sintesi, Adler ha descritto la loro esperienza come un “incubo alla Ben Gvir-Trump”, sottolineando le sfide affrontate da un gruppo di individui che tentano di fornire aiuti in circostanze così scoraggianti.
“Trascinata, picchiata, umiliata”: un rapporto rivela il trattamento riservato a Greta Thunberg durante la custodia israeliana
Gaza. L’attivista ambientalista Greta Thunberg ha dichiarato alle autorità svedesi di essere stata sottoposta a trattamenti duri e degradanti durante la sua detenzione in Israele, dopo aver partecipato alla missione della Global Sumud Flotilla per Gaza, assaltata dalle forze coloniali israeliane. Secondo il Guardian, un funzionario del ministero degli Esteri svedese che ha visitato Thunberg in prigione ha affermato che la ventiduenne ha raccontato di essere tenuta in una cella infestata da cimici, con cibo e acqua inadeguati. L’email del funzionario, visionata dal Guardian, recita: “L’ambasciata ha potuto incontrare Greta. Ha riferito di disidratazione. Ha ricevuto quantità insufficienti di acqua e cibo. Ha anche affermato di aver sviluppato eruzioni cutanee che sospetta siano state causate dalle cimici. Ha parlato di trattamenti duri e ha affermato di essere rimasta seduta per lunghi periodi su superfici dure”. > Your suffering and the attempts to silence your voice for Gaza and its > children will never be forgotten. > Your brave stance will remain a symbol in our hearts and minds forever. > From the heart of Gaza, we say: we love you ❤️ > We stand with you, Greta Thunberg 🌍🇵🇸 pic.twitter.com/iVFTBtNUHU > > — Mohammed jawad 🇵🇸 (@Mo7ammed_jawad6) October 5, 2025 La corrispondenza cita anche resoconti secondo cui le forze israeliane avrebbero scattato fotografie in cui Thunberg era costretta a reggere bandiere, sebbene l’identità delle bandiere non sia stata specificata. “Un altro detenuto avrebbe riferito a un’altra ambasciata di averla vista (Thunberg) costretta a reggere bandiere mentre venivano scattate le foto”, ha scritto il funzionario. Diversi attivisti hanno corroborato il racconto. Il partecipante turco Ersin Çelik ha dichiarato all’agenzia di stampa Anadolu: “Hanno trascinato la piccola Greta per i capelli davanti ai nostri occhi, l’hanno picchiata e l’hanno costretta a baciare la bandiera israeliana. Le hanno fatto tutto l’immaginabile, come monito per gli altri”. Il giornalista italiano Lorenzo D’Agostino, anche lui a bordo della flottiglia, ha descritto di aver visto Thunberg “avvolta nella bandiera israeliana e fatta sfilare come un trofeo”. L’attivista svedese di 22 anni era tra i 437 attivisti, parlamentari e avvocati che partecipavano alla Global Sumud Flotilla, una coalizione di oltre 40 imbarcazioni impegnate a consegnare aiuti umanitari a Gaza e a sfidare il blocco navale israeliano del territorio assediato, in vigore da 16 anni. > Greta Thunberg: > > ‘There is a genocide’ > ‘Where is the world media to expose it’ > ‘Where is media to call out Palestinian 🇵🇸 journalists being murdered’ > ‘World leaders and institutions are enabling a genocide’ > > ‘None of us are free until Palestine🇵🇸 is free’pic.twitter.com/iK7lfylkT2 > > — Howard Beckett (@BeckettUnite) October 5, 2025 Tra giovedì e venerdì, le forze israeliane hanno intercettato tutte le imbarcazioni e arrestato tutti i membri dell’equipaggio. La maggior parte dei detenuti è rinchiusa nella prigione di Ketziot, nota anche come Ansar III, una struttura di massima sicurezza nel deserto del Naqab, utilizzata principalmente per imprigionare i palestinesi accusati da Israele di reati contro la sicurezza. Secondo il Guardian, la ONG Adalah ha affermato che i diritti dei detenuti sono stati “sistematicamente violati”, citando la negazione di acqua, servizi igienici, cure mediche e accesso immediato agli avvocati, “in chiara violazione dei loro diritti fondamentali al giusto processo, a un processo imparziale e alla rappresentanza legale”. Anche la squadra legale italiana della flottiglia ha riferito che i detenuti sono stati lasciati “per ore senza cibo né acqua, fino a tarda notte”, fatta eccezione per “un pacchetto di patatine consegnato a Greta e mostrato alle telecamere”. Gli avvocati hanno descritto episodi di violenza sia verbale che fisica. Giovedì sera, il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano, di estrema destra, Itamar Ben-Gvir, è stato filmato mentre visitava il porto di Ashdod, dove erano trattenuti gli attivisti arrestati. Nel filmato, Ben-Gvir indicava decine di detenuti seduti a terra, definendoli “terroristi della flottiglia”. Il suo ufficio ha confermato l’autenticità del video. > “I'm not scared of Israel. I’m scared of a world that has seemingly lost all > sense of humanity.” > > – Greta Thunberg 🔥pic.twitter.com/jhK4VC2LPN > > — ADAM (@AdameMedia) October 2, 2025 Adalah ha osservato che in precedenti casi riguardanti la flottiglia, Israele non aveva perseguito penalmente gli attivisti, ma aveva trattato la loro presenza come una questione di immigrazione, portando a brevi detenzioni seguite dall’espulsione. Baptiste André, un medico francese che aveva preso parte a una flottiglia simile a giugno, ha dichiarato ai giornalisti di aver visto agenti di frontiera israeliani deridere e deliberatamente privare del sonno i passeggeri, tra cui Thunberg. Il ministero degli Esteri svedese ha confermato che la sua ambasciata ha visitato nove cittadini imprigionati, venerdì. “Sulla base dei colloqui con i detenuti, è stata sottolineata anche l’importanza di soddisfare le esigenze mediche individuali”, ha affermato il ministero, aggiungendo di aver evidenziato la necessità di acqua pulita, cibo adeguato e accesso all’assistenza legale. L’ambasciata israeliana, rispondendo al Guardian, ha negato tutte le accuse. “A tutti i detenuti della provocazione Hamas-Sumud è stato concesso l’accesso ad acqua, cibo e servizi igienici; non è stato loro negato l’accesso all’assistenza legale e tutti i loro diritti legali, incluso quello all’assistenza medica, sono stati pienamente rispettati”, si legge nella dichiarazione. (Fonti: PC, Quds News, Telegram, Instagram).
Netanyahu ha ordinato attacchi con droni contro le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla attraccate in Tunisia
Palestina occupata – Quds News. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha approvato direttamente un attacco illegale con droni contro due imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, diretta a Gaza, attraccate in Tunisia. L’emittente statunitense CBS News, citando funzionari dell’intelligence americana informati sulla questione, ha riferito che le forze israeliane hanno lanciato droni da un sottomarino e hanno sganciato ordigni incendiari sulle imbarcazioni, ormeggiate fuori dal porto tunisino di Sidi Bou Said, provocando un incendio. Nessuno è rimasto ucciso o ferito negli attacchi, che hanno preso di mira una nave battente bandiera portoghese e una battente bandiera britannica in incidenti separati l’8 e il 9 settembre. L’uso di armi incendiarie contro popolazioni o obiettivi civili è vietato in ogni circostanza dal diritto internazionale umanitario e dal diritto dei conflitti armati. Questa settimana, le forze israeliane hanno intercettato più di 40 imbarcazioni civili e arrestato circa 500 attivisti della Global Sumud Flotilla mentre tentavano di rompere l’assedio illegale di Israele su Gaza. Israele ha una lunga storia di intercettazioni e attacchi alle flottiglie dirette nella Striscia di Gaza, soprattutto da quando ha imposto un blocco all’enclave, nel 2007.