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Il nipote di Mandela afferma che la situazione dei palestinesi è peggiore dell’apartheid e si unisce alla Global Sumud Flotilla
Johannesburg – Quds News. Mandla Mandela, nipote di Nelson Mandela, è partito per unirsi alla Global Sumud Flotilla, dichiarando che il suo viaggio rappresenta la continuazione della sua “eredità familiare” e della lotta che il suo “amato Paese”, il Sudafrica, “ha intrapreso per essere la voce degli oppressi”. “La nostra lotta come Sudafrica è intrecciata con quella del popolo palestinese”, ha detto Mandela mentre lasciava il Sudafrica per unirsi alla flottiglia. “Salpiamo per rompere il blocco e porre fine all’assedio di Gaza”, ha affermato. Mandla Mandela, 51 anni, ha dichiarato mercoledì sera all’aeroporto di Johannesburg, mentre si imbarcava su un volo per la Tunisia per unirsi alla flottiglia, che la vita dei palestinesi sotto occupazione israeliana è peggiore di qualsiasi cosa i neri sudafricani abbiano vissuto durante l’apartheid, e ha esortato la comunità internazionale a sostenerli. “Molti di noi che hanno visitato i territori occupati in Palestina sono tornati con un’unica conclusione: i palestinesi stanno vivendo una forma di apartheid molto peggiore di quella che noi stessi abbiamo mai sperimentato”, ha detto Mandela. “Crediamo che la comunità internazionale debba continuare a sostenere i palestinesi, proprio come loro sono stati al nostro fianco”. Mandela si unirà a un gruppo di 10 attivisti sudafricani nella Global Sumud Flotilla, che comprende decine di imbarcazioni e centinaia di persone provenienti da 44 Paesi, tra cui l’attivista svedese Greta Thunberg. L’African National Congress del Sudafrica ha dichiarato che la loro missione “rispecchia la nostra stessa lotta per la liberazione”. Mandela ha sottolineato che, quando l’apartheid terminò, nel 1994, fu dopo intense pressioni e sanzioni da parte di altre nazioni. “Isolarono il Sudafrica dell’apartheid e alla fine lo fecero crollare. Noi crediamo che sia giunto il momento di fare lo stesso per i palestinesi”, ha detto.
Israele pianifica una repressione violenta contro gli attivisti della flottiglia per Gaza
Palestina occupata – Quds News. Il ministro della Sicurezza nazionale di Israele, Itamar Ben-Gvir, ha preparato un nuovo piano violento per attaccare la più grande flottiglia di solidarietà con Gaza mai organizzata. Secondo Israel Hayom, lo Stato occupante si sta preparando ad affrontare più di 200 attivisti provenienti da 44 Paesi, la cui missione è quella di rompere l’assedio israeliano su Gaza, che dura da 17 anni. Ben-Gvir presenterà oggi il suo piano al primo ministro Benjamin Netanyahu e ai funzionari della sicurezza. Secondo Israel Hayom, il ministro vuole andare oltre gli arresti e le deportazioni, spingendo per un “piano deterrente” volto a punire gli attivisti pacifici. Le proposte includono l’imprigionamento dei partecipanti nelle stesse dure condizioni dei palestinesi accusati di “terrorismo”. Gli uomini verrebbero inviati alla prigione di Ketziot, mentre le donne a quella di Damon. Le condizioni escluderebbero televisione, radio o cibo dignitoso. La detenzione durerebbe più a lungo rispetto agli arresti delle flottiglie precedenti. Israele intende giustificare tali misure etichettando gli attivisti come violatori di una “zona militare chiusa”. I funzionari pianificano inoltre di costruire dossier contro di loro, accusandoli di legami con il “terrorismo” sulla base di foto e associazioni passate. Un altro passo previsto sarebbe la confisca delle navi della flottiglia per convertirle in una flotta della polizia. Consulenze legali a sostegno della nazionalizzazione di navi straniere sono già state presentate. Ben-Gvir sostiene che il precedente “trattamento morbido” nei confronti dei partecipanti alle flottiglie non sia servito a fermarli. Questa strategia solleva timori di azioni violente in mare. Israel Hayom ha affermato che gli attivisti “potrebbero sfidare Israele non solo politicamente ma anche militarmente”. Tale narrativa viene solitamente usata da Israele come pretesto per attaccare navi pacifiche. Le flottiglie passate hanno già affrontato arresti e confische di rifornimenti.
Parte la Global Sumud Flotilla, iniziativa pacifica ma di lotta
Cinquantamila persone hanno accompagnato – a Genova – la partenza della flotta italiana della Sumud Flotilla, diretta verso Gaza con aiuti e solidarietà per la popolazione stremata dal genocidio in corso. Al Porto Antico erano pronte quattro imbarcazioni a vela con quattro delle 45 tonnellate di aiuti umanitari che verranno […] L'articolo Parte la Global Sumud Flotilla, iniziativa pacifica ma di lotta su Contropiano.
“Stiamo salpando per Gaza”: la più grande flottiglia civile e umanitaria dall’inizio del blocco israeliano partirà tra quattro giorni
Gaza – Quds News.  La più grande flotta civile e umanitaria dall’inizio del blocco israeliano di Gaza è pronta a salpare verso l’enclave palestinese tra quattro giorni, mentre Israele continua a impedire l’ingresso degli aiuti nel territorio da oltre cinque mesi, con l’IPC che ha ufficialmente dichiarato la carestia a Gaza. La Global Sumud Flotilla è la più grande flotta civile e umanitaria mai organizzata per Gaza, preparata nel più breve arco di tempo della storia e formata attraverso l’unione senza precedenti di quattro grandi movimenti popolari: gli organizzatori e i partecipanti della Freedom Flotilla Coalition, della Global March to Gaza, della Sumud Convoy e della Asian Sumud Nusantara. Questa coalizione riunisce migliaia di persone da tutto il mondo, tra cui avvocati, medici, infermieri, giornalisti, parlamentari e difensori dei diritti umani. “Insieme intraprendiamo una missione per consegnare aiuti vitali direttamente alla popolazione di Gaza e per sfidare un blocco illegale che costituisce uno dei crimini più gravi secondo il diritto internazionale”, ha dichiarato Melanie Schweizer, avvocata e membro del Comitato direttivo della Global Sumud Flotilla. La Freedom Flotilla Coalition, dal 2006, ha organizzato navi dirette a Gaza nel tentativo di rompere l’assedio illegale di Israele. Alcune imbarcazioni sono riuscite ad arrivare, altre sono state intercettate dalle forze israeliane, e una nel 2010 fu attaccata con forza letale, con l’uccisione di dieci partecipanti. La Global March to Gaza si è mobilitata nel marzo 2025, portando oltre 4.000 partecipanti da tutto il mondo al Cairo per marciare verso la città di Rafah, a Gaza. Contemporaneamente, la Sumud Convoy ha riunito partecipanti da Algeria, Libia, Marocco e Tunisia, organizzando autobus per unirsi alla marcia globale. La marcia e il convoglio sono stati violentemente bloccati, con centinaia di persone arrestate dalle autorità egiziane. Le iniziative, tuttavia, hanno dimostrato che la società civile internazionale è pronta ad agire in massa in solidarietà con il popolo palestinese. Ciò è stato consolidato dalla formazione della Asian Sumud Nusantara, che ha ampliato ulteriormente la rete, “dimostrando che la resistenza al genocidio non è confinata a una sola regione ma si estende in tutto il mondo”. “La situazione a Gaza è catastrofica”, ha detto Schweizer. “La Global Sumud Flotilla è una missione pacifica e umanitaria. Non porta solo cibo e medicine, ma anche la speranza di milioni di persone: che l’umanità prevalga sull’indifferenza”. Parlando in una conferenza stampa a Tunisi, all’inizio di questo mese, ospitata dalla Joint Action Coordination for Palestine, una piattaforma di coordinamento della società civile, i membri della Global Sumud Flotilla hanno dichiarato che attivisti di 44 paesi hanno aderito a questo sforzo coordinato. “Quest’estate, decine di barche, grandi e piccole, salperanno da porti di tutto il mondo, convergendo su Gaza nella più grande flottiglia civile della storia”, ha detto l’organizzatrice Haifa Mansouri. Il primo convoglio partirà dai porti spagnoli il 31 agosto, seguito da un secondo dai porti tunisini il 4 settembre. Traduzione per InfoPal di F.L.
Sumud
È iniziato il conto alla rovescia. Per una missione che porterà nel ventre del Mediterraneo un’urgenza che nessun governo ha avuto il coraggio di assumersi. Il 31 agosto, da Barcellona e da Genova, salperanno le prime imbarcazioni della Global Sumud Flotilla: il più grande tentativo mai organizzato di spezzare l’assedio […] L'articolo Sumud su Contropiano.
Greta Thunberg con la Sumud Global Flottila per rompere assedio a Gaza
GRETA THUNBERG ENTRA NEL COMITATO DIRETTIVO DELLA FLOTTILA GLOBALE SUMUD E NELLA MISSIONE PER ROMPERE L’ASSEDIO ILLEGALE DI ISRAELE SU GAZA Greta Thunberg, attivista climatica conosciuta globalmente, prenderà parte alla storica missione civile della Global Sumud Flotilla (GSF) per rompere l’assedio illegale di Israele su Gaza. In un videomessaggio pubblicato sui social media, Thunberg si è unita a una pluralità di voci di spicco che chiedono un’azione globale urgente per porre fine al genocidio del popolo palestinese e contrastare la complicità internazionale che lo rende possibile. Thunberg non solo navigherà sulla flottiglia, ma farà anche parte del comitato direttivo, contribuendo a guidare la missione e ad amplificare il suo messaggio di resistenza non violenta, solidarietà e liberazione palestinese. Nel video dell’annuncio erano presenti Thunberg insieme a personaggi illustri, tra cui: Susan Sarandon, Nkosi Zwelivelile Mandela, Abby Martin, Greg Stoker, Ahmed Kouta, il dott. Mohammed Mustafa, Rahma Zein, Sümeyra Akdeniz Ordu, Liam Cunningham, Emma Forreau, Nicole Jenes, Tadhg Hickey, Robert Martin e Gustaf Skarsgård, tra gli altri. La missione: la Global Sumud Flotilla verrà lanciata in due ondate: la prima salperà dalla Spagna il 31 agosto 2025, la seconda partirà da Tunisi e da altre località il 4 settembre Ogni partenza vedrà decine di imbarcazioni con forniture mediche, aiuti alimentari ed equipaggi solidali convergere nel Mediterraneo prima di tentare di raggiungere Gaza. Informazioni sulla Global Sumud Flotilla: la GSF è una coalizione internazionale di organizzazioni della società civile, movimenti di base e individui impegnati a porre fine all’assedio illegale di Gaza da parte di Israele attraverso mobilitazioni non violente. Portavoce: Maria Elena Delia: +39 335 123 9579, Hayfa Mansouri: +216 24 560 017, Thiago Ávila: +55 61 9932 5440 Informazioni sui contatti: E-mail: media@globalsumudflotilla.org, Social Media: @globalsumudflotilla @globalmovementtogazaitalia
Global Sumud Flotilla. Decine di imbarcazioni salperanno per Gaza
Gli attivisti della Global Sumud Flotilla si prepara a lanciare quella che definisce la “più grande flotta civile della storia” verso Gaza in due ondate il  31 agosto e il 4 settembre, dalla Spagna, dal Nordafrica e vari paesi con l’obiettivo di rompere il blocco navale israeliano di Gaza e attirare l’attenzione […] L'articolo Global Sumud Flotilla. Decine di imbarcazioni salperanno per Gaza su Contropiano.
La più grande flottiglia civile della storia sfida il blocco di Gaza: parteciperà anche il primo ministro della Malesia
Tunisi – Quds News. Un’imponente flottiglia civile si sta preparando a salpare verso la Striscia di Gaza in un audace tentativo di rompere l’assedio israeliano. Secondo gli organizzatori, si tratterà della più grande missione navale coordinata verso Gaza dall’inizio del blocco nel 2007. Decine di imbarcazioni partiranno dai porti di tutto il mondo alla fine di agosto. La prima flotta salperà dalla Spagna il 31 agosto, seguita da un’altra dalla Tunisia il 4 settembre. Un convoglio del Sud-Est asiatico, guidato dalla Malesia, partirà il 23 agosto con la partecipazione del primo ministro Anwar Ibrahim. La campagna, nota come Global Sumud Flotilla, riunisce attivisti provenienti da oltre 44 paesi. Tra i partecipanti vi sono delegazioni da Stati Uniti, Brasile, Malesia, Sri Lanka e Italia. A bordo si troveranno medici, avvocati, giornalisti e difensori dei diritti umani. Durante una conferenza stampa a Tunisi, gli organizzatori hanno dichiarato che la flottiglia intende affrontare il genocidio in atto a Gaza e il silenzio complice della comunità internazionale. «Quest’estate, decine di imbarcazioni, grandi e piccole, salperanno da porti di tutto il mondo per convergere su Gaza nella più grande flottiglia civile della storia», ha affermato l’organizzatrice Haifa Mansouri. L’iniziativa unisce quattro movimenti globali: la Maghreb Sumud Flotilla, la Freedom Flotilla Coalition, il Global Movement to Gaza e Sumud Nusantara. Il loro obiettivo comune, ha spiegato Mansouri, è «rompere l’illegale blocco marittimo imposto a Gaza, istituire un corridoio umanitario e contrastare il genocidio in corso contro il popolo palestinese». Seif Abu Keshk, un altro degli organizzatori, ha dichiarato che oltre 6.000 persone si sono già registrate per prendere parte ai convogli. «I partecipanti riceveranno una formazione presso i punti di partenza», ha aggiunto. «Lungo il percorso sono previsti eventi di solidarietà e accampamenti». Gli organizzatori hanno messo in guardia Israele dal tentare di intercettare la flottiglia. Qualsiasi tentativo di fermarla in acque internazionali, hanno sottolineato, costituirebbe un atto di pirateria secondo il diritto internazionale. L’annuncio della flottiglia arriva pochi giorni dopo l’intercettazione, da parte della marina israeliana, dell’Handala, una nave umanitaria diretta a Gaza, il 26 luglio. L’imbarcazione si trovava a circa 70 miglia nautiche da Gaza quando è stata costretta ad attraccare al porto israeliano di Ashdod. All’inizio dell’anno, un’altra nave, la Madleen, era arrivata a meno di 110 miglia prima di essere fermata. Dal 7 ottobre 2023, Israele conduce una campagna di genocidio nella Striscia di Gaza. Oltre 61.000 palestinesi sono stati uccisi, quasi la metà dei quali donne e bambini. Case, ospedali e interi quartieri sono stati rasi al suolo. Gaza è ora sull’orlo della carestia, con gli aiuti umanitari bloccati e le infrastrutture distrutte. Nel mese di novembre, la Corte Penale Internazionale ha emesso mandati di arresto nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Le accuse includono crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Israele è inoltre accusato di genocidio presso la Corte Internazionale di Giustizia. Nonostante l’indignazione globale, gli attacchi israeliani continuano e i governi restano inerti. La Global Sumud Flotilla spera di rompere questo silenzio.
Un’imponente flottiglia civile salperà per Gaza per rompere l’assedio israeliano
Tunisi – Presstv.  Una massiccia flottiglia civile è pronta a partire per Gaza alla fine di agosto nel tentativo di rompere il blocco israeliano, che ha spinto il territorio sull’orlo della carestia. Lunedì, durante una conferenza stampa a Tunisi, gli organizzatori hanno annunciato che attivisti provenienti da 44 paesi si sono uniti per questa iniziativa coordinata. Decine di imbarcazioni, grandi e piccole, salperanno da porti di tutto il mondo per convergere su Gaza nella più grande flottiglia civile mai organizzata. “Quest’estate assisteremo alla più grande flottiglia civile della storia”, ha affermato l’organizzatrice, Haifa Mansouri. La flottiglia comprende quattro iniziative: la Maghreb Sumud Flotilla, il Global Movement to Gaza, la Freedom Flotilla Coalition e Sumud Nusantara. Il loro obiettivo comune è “rompere il blocco illegale di Gaza via mare, stabilire un corridoio umanitario e contrastare il genocidio in corso contro il popolo palestinese”, ha spiegato Mansouri. Seif Abu Keshk, un altro organizzatore, ha osservato che oltre 6.000 attivisti si sono già registrati. “I partecipanti riceveranno una formazione nei punti di partenza, con eventi di solidarietà e accampamenti previsti lungo il tragitto”, ha aggiunto. “Si tratta di un rinnovato sforzo per fare pressione sui governi, inviando decine di navi e migliaia di attivisti per rompere il blocco di Gaza”, ha dichiarato Abu Keshk. Il primo convoglio partirà dai porti spagnoli il 31 agosto, seguito da una seconda ondata dai porti tunisini il 4 settembre. L’annuncio segue l’intercettazione della nave umanitaria Handala da parte delle forze israeliane, avvenuta il 26 luglio mentre si avvicinava a Gaza, con l’imbarcazione poi dirottata al porto di Ashdod. La campagna genocida di Israele, iniziata il 7 ottobre 2023, ha provocato la morte di quasi 61.000 palestinesi, in gran parte donne e bambini, senza raggiungere gli obiettivi dichiarati. Le organizzazioni per i diritti umani hanno condannato il blocco israeliano dei rifornimenti vitali, definendolo un crimine contro l’umanità e una violazione del diritto internazionale. Dal mese di maggio, le forze israeliane hanno ucciso oltre 1.330 palestinesi in cerca di aiuti e ne hanno feriti più di 8.810, principalmente nei centri umanitari. Secondo le Nazioni Unite, oltre 6.000 bambini palestinesi sono attualmente in cura per malnutrizione a causa del blocco. Almeno 175 persone, tra cui 93 bambini, sono morte di fame a Gaza dall’inizio della guerra. Israele ha respinto gli appelli delle Nazioni Unite, delle agenzie umanitarie e dei leader mondiali per aumentare le consegne di aiuti al fine di alleviare la crisi. Di conseguenza, le famiglie palestinesi dipendono sempre più dagli aiuti umanitari, mentre lottano per sopravvivere a causa delle restrizioni intenzionali che hanno reso la fame una realtà letale nel territorio assediato. Traduzione per InfoPal di F.L.
Assalto alla Freedom Flottilla: chi sono gli incursori israeliani
La notte di sabato 26 luglio, in acque internazionali e a meno di 40 miglia nautiche dalla Striscia di Gaza, ad assaltare l’imbarcazione Handala e sequestrare i 21 attivisti internazionali della Freedom Flotilla sono stati gli incursori di “Shayetet 13” (13^ Flottiglia), il corpo d’élite della Marina militare israeliana impiegato […] L'articolo Assalto alla Freedom Flottilla: chi sono gli incursori israeliani su Contropiano.