Cento persone intercettate e ricondotte in Libia

Pressenza - Friday, June 20, 2025

Ieri il nostro aereo da ricognizione Seabird ha assistito all’ennesimo respingimento violento operato dalla cosiddetta Guardia Costiera libica. Quasi 100 persone sono state intercettate e catturate dopo che la loro imbarcazione era stata segnalata da Frontex. Quello che è seguito è stato un incubo, che abbiamo potuto solo osservare inermi dall’alto. I miliziani libici armati di bastoni si sono lanciati all’inseguimento di un gruppo di persone in fuga nel Mediterraneo e hanno poi dato fuoco alla barca. Adesso le persone catturate sono rinchiuse nei centri di detenzione libici, noti per torture e abusi sistematici.

Questi sono i criminali che il governo italiano sostiene attraverso il Memorandum Italia-Libia, ed è per questo che ci uniamo alla denuncia di Refugees in Libya  per chiedere ancora una volta la fine degli accordi che dal 2017 finanziano un ciclo di abusi con i soldi dei contribuenti d’Italia e Europa.

Spiega Giorgia Linardi, portavoce di Sea-Watch:“I cittadini devono sapere che quasi un miliardo delle loro tasse è stato investito negli ultimi otto anni per contenere le persone in fuga dall’altro lato del Mediterraneo, ad un altissimo costo non solo economico, ma innanzitutto umano.”

“È imprescindibile per noi – conclude Linardi – unirci alla voce di chi è sopravvissuto a questo sistema atroce. Chiediamo alle istituzioni di interrompere una politica che uccide non solo le persone in fuga, ma anche i valori fondanti della nostra democrazia e dell’umanità.”

Sea Watch