
Verso il 21 giugno, la piazza del disarmo di Potere al Popolo
Pressenza - Thursday, May 29, 2025Nel pubblicare il comunicato stampa di Potere al Popolo, per dovere di cronaca, corre l’obbligo dover precisare che lo stesso giorno di sabato 21 giugno (a Porta San Paolo, ore 14.00) è stata indetta la manifestazione nazionale contro Guerra, Riarmo, Genocidio, Autoritarismo, promossa dalle oltre 300 reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno sottoscritto l’appello della Campagna europea #StopRearmEurope che ad oggi conta tra le proprie adesioni circa mille sigle in 18 paesi. La nostra Agenzia in questi giorni ha rilanciato l’APPELLO con il quale si invitano tutte e forze pacifiste a convergere massicciamente nella giornata di lotta che rientra nella settimana di mobilitazione europea dal 21 al 29 giugno, in occasione del vertice della Nato a L’Aja, proprio nei giorni in cui si deciderà sui dettagli del gigantesco piano di riarmo deciso dall’UE e che vedrà la convergenza di tante identità, tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, i diritti e la democrazia nel nostro paese. Ci auguriamo di essere ancora in tempo a poter realizzare la necessaria massima convergenza. Di seguito il comunicato di PaP[accì]
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Più di 500 persone per le due assemblee di sabato 24 maggio a Roma e Napoli per organizzare un movimento che abbia la capacità di opporsi ai piani di riarmo e al regime di guerra.
La presenza di Clémence Guette, Vice-presidente del Parlamento francese per La France Insoumise, Marc Botenga, europarlamentare del PTB (Parti du Travail de Belgique), Ione Belarra, segretaria generale di Podemos (Stato spagnolo) sono state non solo la possibilità di approfondire l’analisi sul ReArm EU, ma soprattutto un passo verso un’alleanza internazionale che si mobiliti e lotti per il disarmo.
Gli scioperi e i blocchi dei lavoratori portuali, che dal Belgio all’Italia, passando per la Catalogna, hanno scioperato per fermare l’import-export di armi verso Israele sono l’indicazione di come la classe lavoratrice possa operare per rompere le catene di complicità col regime di guerra che ci viene imposto.
Già oggi esiste una maggioranza sociale che rifiuta i piani di riarmo, siano essi nazionali o europei. Le organizzazioni sindacali, studentesche, migranti, le associazioni e i collettivi che hanno partecipato alle due assemblee di Roma e Napoli costituiscono un tessuto chiave per costruire una mobilitazione ampia. Che indica un orizzonte di trasformazione e un futuro di pace e cooperazione internazionale.
Un movimento che dovrà avere il coraggio di nominare i nemici dei nostri popoli: la NATO che si appresta a imporre un nuovo balzo della spesa bellica fino al 5% del PIL, e i nostri governi nazionali di ogni colore politico che sono già pronti a scattare sugli attenti e a obbedire; le grandi aziende del complesso militare-industriale, da Leonardo a Rheinmetall, che si riempiono le tasche grazie alle commesse statali; il potere mediatico che ci bombarda con una guerra psicologica: devono inocularci il seme della paura per convincerci della “necessità e urgenza” di spendere 800 miliardi di euro in armamenti anziché nella sicurezza sociale di cui abbiamo bisogno.
A Roma e a Napoli ci siamo dati un compito ambizioso: DISARMIAMOLI! C’è un solo attore che può conseguirlo: la mobilitazione popolare.
Il 21 giugno riempiamo Roma!