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Verso il 21 giugno, la piazza del disarmo di Potere al Popolo
Nel pubblicare il comunicato stampa di Potere al Popolo, per dovere di cronaca, corre l’obbligo dover precisare che lo stesso giorno di sabato 21 giugno (a Porta San Paolo, ore 14.00) è stata indetta la manifestazione nazionale contro Guerra, Riarmo, Genocidio, Autoritarismo, promossa dalle oltre 300 reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno sottoscritto l’appello della Campagna europea #StopRearmEurope che ad oggi conta tra le proprie adesioni circa mille sigle in 18 paesi. La nostra Agenzia in questi giorni ha rilanciato l’APPELLO con il quale si invitano tutte e forze pacifiste a convergere massicciamente nella giornata di lotta  che rientra nella settimana di mobilitazione europea dal 21 al 29 giugno, in occasione del vertice della Nato a L’Aja, proprio nei giorni in cui si deciderà sui dettagli del gigantesco piano di riarmo deciso dall’UE e che vedrà la convergenza di tante identità, tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, i diritti e la democrazia nel nostro paese. Ci auguriamo di essere ancora in tempo a poter realizzare la necessaria massima convergenza. Di seguito il comunicato di PaP[accì]   ************************   Più di 500 persone per le due assemblee di sabato 24 maggio a Roma e Napoli per organizzare un movimento che abbia la capacità di opporsi ai piani di riarmo e al regime di guerra. La presenza di Clémence Guette, Vice-presidente del Parlamento francese per La France Insoumise, Marc Botenga, europarlamentare del PTB (Parti du Travail de Belgique), Ione Belarra, segretaria generale di Podemos (Stato spagnolo) sono state non solo la possibilità di approfondire l’analisi sul ReArm EU, ma soprattutto un passo verso un’alleanza internazionale che si mobiliti e lotti per il disarmo. Gli scioperi e i blocchi dei lavoratori portuali, che dal Belgio all’Italia, passando per la Catalogna, hanno scioperato per fermare l’import-export di armi verso Israele sono l’indicazione di come la classe lavoratrice possa operare per rompere le catene di complicità col regime di guerra che ci viene imposto. Già oggi esiste una maggioranza sociale che rifiuta i piani di riarmo, siano essi nazionali o europei. Le organizzazioni sindacali, studentesche, migranti, le associazioni e i collettivi che hanno partecipato alle due assemblee di Roma e Napoli costituiscono un tessuto chiave per costruire una mobilitazione ampia. Che indica un orizzonte di trasformazione e un futuro di pace e cooperazione internazionale. Un movimento che dovrà avere il coraggio di nominare i nemici dei nostri popoli: la NATO che si appresta a imporre un nuovo balzo della spesa bellica fino al 5% del PIL, e i nostri governi nazionali di ogni colore politico che sono già pronti a scattare sugli attenti e a obbedire; le grandi aziende del complesso militare-industriale, da Leonardo a Rheinmetall, che si riempiono le tasche grazie alle commesse statali; il potere mediatico che ci bombarda con una guerra psicologica: devono inocularci il seme della paura per convincerci della “necessità e urgenza” di spendere 800 miliardi di euro in armamenti anziché nella sicurezza sociale di cui abbiamo bisogno. A Roma e a Napoli ci siamo dati un compito ambizioso: DISARMIAMOLI! C’è un solo attore che può conseguirlo: la mobilitazione popolare. Il 21 giugno riempiamo Roma! Redazione Italia
Controvertice NATO: il 21 giugno l’Europa pacifista scende in piazza per dire no al riarmo e alla complicità con Israele
Un’alternativa al riarmo, ai missili europei, al silenzio complice della NATO su Gaza -------------------------------------------------------------------------------- Il prossimo 21 giugno in tutta Europa migliaia di cittadine e cittadini europei scenderanno in piazza per un controvertice pacifista diffuso. Sarà la risposta nonviolenta e determinata al prossimo vertice NATO, che si terrà a L’Aia dal 24 al 26 giugno 2025, con al centro un’agenda sempre più incentrata sul rafforzamento bellico dell’Alleanza Atlantica che già ora dispone di un potenziale bellico enormemente superiore alla Russia dal punto di vista delle armi convenzionali. Nel cuore delle discussioni dei leader NATO ci saranno: * il rilancio del programma di riarmo europeo (nonostante l’Europa abbia una superiorità militare sulla Russia pari a 3 volte), * l’approvazione dei piani per l’installazione di nuovi euromissili in Germania e altrove dal 2026, * lo sviluppo del nuovo missile europeo ELSA (European Long-range Strike Asset), con una gittata tale da raggiungere profondamente il territorio russo, * e, con un silenzio assordante, il prosieguo della collaborazione militare con Israele, nonostante le sempre più gravi denunce di crimini di guerra a Gaza. CONTRO TUTTO CIÒ, IL MOVIMENTO PACIFISTA HA IL COMPITO DI LANCIARE UN MESSAGGIO CHIARO E ARTICOLATO.  No al riarmo europeo. L’Europa ha bisogno di investimenti nella giustizia sociale, nella riconversione ecologica, nell’istruzione e nella salute, non in arsenali militari. Il cosiddetto “pilastro europeo della NATO” non può diventare la corsia preferenziale per le industrie belliche.  No ai nuovi euromissili. Tornano gli spettri della Guerra Fredda. Le nuove testate tattiche statunitensi saranno ospitate in Germania e in altri Paesi europei dal 2026, rendendo il nostro continente il primo bersaglio in un eventuale conflitto nucleare. Rifiutiamo questa strategia suicida.  No al missile ELSA. Un’arma capace di colpire Mosca in 8 minuti non può che innescare una corsa agli armamenti ancora più pericolosa. È un progetto destabilizzante, contrario a ogni logica di disarmo e sicurezza condivisa.  Stop alla complicità con Israele. Le esercitazioni militari congiunte NATO-Israele sono uno scandalo. Chiediamo alla NATO una presa di posizione netta e pubblica contro i crimini di guerra commessi a Gaza, in linea con il diritto internazionale e con i rapporti ONU. UN AUTUNNO DI MOBILITAZIONE: APPUNTAMENTO AD OTTOBRE CONTRO L’ESERCITAZIONE NUCLEARE STEADFAST NOON Durante l’autunno, il movimento pacifista non potrà ignorare la necessità una nuova mobilitazione in vista di Steadfast Noon, l’annuale esercitazione nucleare della NATO che si svolgerà in ottobre. Data e luogo non sono per ora stati comunicati. In quella esercitazione che durerà più giorni, verranno simulate operazioni di attacco con ordigni nucleari. In quella esercitazione verranno verificate le procedure della guerra nucleare. Di come funzioni la guerra nucleare i parlamentari europei e nazionali non sanno praticamente nulla. Le procedure sono decise senza alcun coinvolgimento democratico dei Parlamenti e dei cittadini europei. Le procedure decisionali rimangono opache e centralizzate, lasciando ogni potere di scelta all’apparato militare statunitense. Il lancio delle armi nucleari non richiede il principio di unanimità su cui teoricamente si dovrebbe fondare la NATO. Resta poco chiaro se è come verrebbero consultati Mattarella e la Meloni in caso di uso delle bombe di Ghedi (per gli F35 di Amendola) e di Aviano (per gli F-16 USA). Ciò significa che anche Paesi non dotati di armi nucleari – ma membri della NATO – verrebbero trascinati in un conflitto nucleare globale, senza alcuna possibilità di dissentire, nel caso in cui il bottone venisse premuto. -------------------------------------------------------------------------------- UN’EUROPA PER LA PACE, NON PER LA GUERRA Quello del 21 giugno non sarà solo un giorno di protesta: sarà un momento di proposta. Le reti pacifiste europee hanno il compito di lavorare a una piattaforma comune per costruire una sicurezza condivisa basata sulla negoziazione e non sul riarmo. Sarà importante dotare i movimenti pacifisti europei di strumenti comuni fra cui un calendario online per condividere le iniziative di mobilitazione. In un tempo segnato da nuove guerre e vecchie logiche di potenza, tocca ai movimenti civili indicare una via d’uscita. Peacelink Telematica per la Pace