
ASGI: «Invertire la narrazione sui minori stranieri non accompagnati»
Progetto Melting Pot Europa - Wednesday, October 22, 2025L’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) lancia un allarme rivolto alle istituzioni per quanto riguarda la gestione dei minori stranieri non accompagnati (MSNA). Tra tagli, scelte politiche miopi e logiche securitarie, il sistema di accoglienza rischia di trasformarsi in un meccanismo di esclusione e marginalità.
«L’assoluta mancanza di lungimiranza che ha caratterizzato l’azione dell’attuale governo in tema di immigrazione – scrive ASGI – risulta ancor più evidente quando si parla di minori stranieri non accompagnati».
Nel documento, l’associazione richiama la Costituzione: «L’art. 31 impone allo Stato di proteggere la maternità, l’infanzia e la gioventù», ma si tratta di «una disposizione troppo spesso dimenticata». L’attuale governo, si legge, «ha mostrato grande preoccupazione per i bambini e i giovani che ancora devono nascere», ma «manca qualunque forma di reale e concreto interesse per i minori – tutti, italiani o stranieri – che già esistono».
ASGI denuncia un sistema sanitario e sociale già in crisi per i giovani italiani, in cui «occorrono anni per una presa in carico» nei servizi di Neuropsichiatria Infantile. Il rapporto 2024 dell’ASL Città di Torino parla di diagnosi di psicosi triplicate tra i 21 e i 30 anni e di disturbi di personalità aumentati del 767%, «quasi con un profilo epidemico». Nessun potenziamento dei servizi, però, è seguito a questi dati.
In un contesto tanto fragile, «le carenze risultano ancora maggiori» per i minori stranieri non accompagnati, che spesso presentano «forme precoci di dipendenza da stupefacenti, sindromi abbandoniche, traumi amplificati da un percorso migratorio che li ha ulteriormente infragiliti». Ma, invece di rafforzare il sistema di accoglienza, «il Governo sta procedendo al suo progressivo smantellamento».
Lo stesso allarme è stato lanciato dall’ANCI l’8 agosto 2025, che ha denunciato «un’insufficienza di copertura delle spese dei Comuni connesse all’accoglienza dei Minori Stranieri Non Accompagnati».
Oggi, a fronte di 16.497 minori presenti in Italia, i posti SAI sono poco più di 6.000 e meno di 1.500 nei CAS per minori.
Ma «non pare proprio ci si stia muovendo in questa direzione»: sempre più ragazzi vengono collocati nei Centri di Accoglienza Straordinaria per adulti, come consente il decreto legge 133/2023, senza un’adeguata valutazione delle loro vulnerabilità.
ASGI segnala anche criticità nella legge regionale del Friuli Venezia Giulia n. 5/2025, che «impedisce di fatto la realizzazione di nuove comunità per MSNA nei capoluoghi e principali centri urbani», relegandole a zone isolate. Una norma che l’associazione giudica «di dubbia legittimità costituzionale», poiché invade competenze statali in materia di immigrazione e programmazione.
A tutto questo si sommano prassi amministrative arbitrarie: le Questure, prosegue il comunicato, «sottopongono a condizioni non previste il rilascio dei permessi di soggiorno per minore età» o rigettano le richieste di conversione alla maggiore età per cause non imputabili ai ragazzi.
Particolarmente grave è la gestione del cosiddetto prosieguo amministrativo, lo strumento che dovrebbe garantire continuità di sostegno oltre i 18 anni. A causa della carenza di risorse e di competenze, «i più fragili rischiano di essere relegati alla marginalità».
La repressione, osserva ASGI, ha ormai preso il posto della prevenzione. Il “Decreto Caivano” (D.L. 123/2023) ha accentuato l’approccio punitivo nel sistema della giustizia minorile, mentre mancano «comunità educative con operatori formati e contratti adeguati» e «servizi etnopsichiatrici con mediatori culturali».
I trasferimenti frequenti da un istituto all’altro interrompono percorsi educativi e affettivi, e il passaggio nei penitenziari per adulti «rende impossibile ogni continuità di presa in carico». Non stupisce quindi che nel 2024 si siano registrate 28 rivolte negli Istituti Penali per Minorenni e un uso crescente di psicofarmaci: secondo la rivista Altreconomia, tra il 2022 e il 2024 la spesa per antipsicotici è aumentata fino al 435% in alcune strutture.
La crisi investe anche il personale. Le indagini sul carcere minorile “Beccaria” di Milano – 42 persone indagate per maltrattamenti e torture – rivelano un contesto in cui «la disumanità dei luoghi finisce con l’avere conseguenze anche su chi ci lavora».
Il caso più recente e drammatico resta il suicidio di Danilo Riahi, diciassettenne tunisino, minore non accompagnato, morto nel carcere di Treviso: «Quale sintomo più dirompente della crisi in cui versa il sistema?», denuncia ASGI.
Nemmeno le condanne della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per l’inadeguata accoglienza dei MSNA hanno prodotto un cambio di rotta: il Consiglio d’Europa mantiene ancora aperta la procedura di supervisione sull’Italia.
In conclusione, per l’associazione, le soluzioni devono partire da un cambio di prospettiva radicale. «Le risposte vanno trovate in una valutazione integrata, complessa, completa, lungimirante, del tutto incompatibile con l’istituzionalizzazione attualmente perseguita». Serve «invertire la narrazione: i ragazzi non sono problemi a cui far fronte in modo semplicistico, bensì portatori di risorse potenziali che occorre riconoscere e rafforzare, con strumenti nuovi e occhi diversi».
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