
L’Osservatorio contro la militarizzazione al fianco e a bordo della Global Sumud Flotilla
Osservatorio contro militarizzazione di scuole e università - Wednesday, September 3, 2025In queste ore numerose barche sono in viaggio verso la Palestina, ma il Governo israeliano ha già dichiarato che tratterà i membri della Global Sumud Flotilla alla stregua dei terroristi e, vista la immane strage in corso a Gaza, non abbiamo dubbi sulla volontà di considerare ogni iniziativa di solidarietà attiva alla Resistenza palestinese come un atto di terrorismo.
Ma chi sono i terroristi? I membri della Global Sumud Flotilla o i governanti di Israele, che non si fermano nemmeno davanti alle proteste del popolo israeliano?
Urge riconoscere il diritto all’Autodeterminazione del popolo palestinese e per farlo bisogna cambiare prospettiva, acquisendo un punto di vista antitetico a quello del sionismo. Ai palestinesi non viene riconosciuto il diritto a esistere e a resistere, anche dai media e dai governi occidentali. Quando le elezioni democratiche a Gaza videro la sconfitta dell’ANP, non vennero riconosciute valide, perché la democrazia parlamentare va bene solo quando a vincere sono le coalizioni amiche dell’Occidente, prone alla tutela di interessi antitetici a quelli di un popolo a cui oggi negano il diritto all’esistenza.
Ci sono innumerevoli responsabilità rispetto al genocidio del popolo palestinese. I silenzi degli intellettuali, del mondo della conoscenza per noi sono particolarmente pesanti, ricordiamo l’opera di sistematica falsificazione della realtà, come quando si negava l’azione della Resistenza palestinese, e quindi anche di Hamas, per contrastare la infiltrazione di Al Qaida e Isis nei campi profughi palestinesi.
L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università è stato vicino alla Freedom Flotilla sin dalla precedente impresa isolata della motonave Handala, sulla quale era imbarcato un nostro attivista, Antonio Mazzeo, del quale abbiamo trasmesso i report giornalieri durante la navigazione.
E anche questa volta, l’Osservatorio è vicino alla Global Sumud Flotilla, infatti sulla Porto Taigete è imbarcato come skipper un altro nostro attivista, Stefano Bertoldi, docente e giornalista.
Centinaia di attivisti fanno parte della Global Sumud Flotilla, mossi da molteplici cause, tutti insieme convinti che la società civile debba oggi assumersi l’onere di rompere l’assedio imposto da Israele che uccide non solo i palestinesi con le bombe guidate dalla intelligenza artificiale, ma con la fame, la denutrizione, le mancate cure.
Vogliamo ricordare, tuttavia, a tutti quelli e a tutte quelle che finalmente riconoscono lo sforzo del popolo palestinese di RESISTERE alle avversità storiche causate dallo Stato genocida d’Israele che SUMUD vuol dire RESISTENZA. E a resistenza del popolo palestinese non è cominciata il 7 ottobre 2023, data almeno dalla NAKBA del 1948, la “catastrofe”, durante la quale il governo sionista d’Israele ha cacciato i palestinesi dalle proprie case. Di conseguenza, l’evento del 7 ottobre 2023, che si è rivelato un’azione terroristica condannata per crimini contro l’umanità avendo colpito i civili, va letto nell’ambito della resistenza del popolo palestinese, prevista dal Diritto umanitario internazionale, come sostiene Francesca Albanese.
E resistenza è anche quella che i palestinesi portano avanti in Cisgiordania e Gerusalemme est, dove Hamas non c’entra nulla, eppure i coloni israeliani sono armati e legittimati ad ammazzare i palestinesi.
La storia ci sta mettendo sotto gli occhi un genocidio in diretta, per cui come docenti, attiviste e attivisti dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università siamo stati e saremo ancora al fianco della Global Sumud Flotilla.
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università