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Quinto giorno di navigazione per Stefano Bertoldi dell’Osservatorio contro la militarizzazione con Global Sumud Flotilla
PUBBLICHIAMO IL VIDEO DEL QUINTO GIORNO DI NAVIGAZIONE PER STEFANO BERTOLDI, DOCENTE E ATTIVISTA DELL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ, A BORDO DELLA GLOBAL SUMUD FLOTILLA VERSO GAZA. Il docente, giornalista e attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università Stefano Bertoldi, a bordo di una delle imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla fa un resoconto quotidiano della missione umanitaria. In poche parole il racconto della navigazione che porterà il gruppo di imbarcazioni con attiviste ed attivisti di diversa nazionalità verso Gaza, con loro un carico di aiuti, messaggi di pace e speranza per il popolo palestinese martoriato da lunghi e devastanti bombardamenti.
Secondo giorno di navigazione per Stefano Bertoldi dell’Osservatorio contro la militarizzazione con Global Sumud Flotilla
PUBBLICHIAMO IL VIDEO DEL SECONDO GIORNO DI NAVIGAZIONE PER STEFANO BERTOLDI, DOCENTE E ATTIVISTA DELL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ, A BORDO DELLA GLOBAL SUMUD FLOTILLA VERSO GAZA. Il docente, giornalista e attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università Stefano Bertoldi, a bordo di una delle imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla fa un resoconto quotidiano della missione umanitaria. In poche parole il racconto della navigazione che porterà il gruppo di imbarcazioni con attiviste ed attivisti di diversa nazionalità verso Gaza, con loro un carico di aiuti, messaggi di pace e speranza per il popolo palestinese martoriato da lunghi e devastanti bombardamenti.
Primo giorno di navigazione per Stefano Bertoldi dell’Osservatorio contro la militarizzazione con Global Sumud Flotilla
PUBBLICHIAMO IL VIDEO DEL PRIMO GIORNO DI NAVIGAZIONE PER STEFANO BERTOLDI, DOCENTE E ATTIVISTA DELL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ, A BORDO DELLA GLOBAL SUMUD FLOTILLA VERSO GAZA. Il docente, giornalista e attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università Stefano Bertoldi, a bordo di una delle imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla fa un resoconto quotidiano della missione umanitaria. In poche parole il racconto della navigazione che porterà il gruppo di imbarcazioni con attiviste ed attivisti di diversa nazionalità verso Gaza, con loro un carico di aiuti, messaggi di pace e speranza per il popolo palestinese martoriato da lunghi e devastanti bombardamenti.
Militarizzazione e reclutamento Polizia Penitenziaria: siamo uno Stato di Polizia
Anche la Polizia Penitenziaria ha messo i motori a tutta forza per reclutare personale utile per uno stato come il nostro che si caratterizza sempre di più come uno Stato di Polizia. La recente notizia sconcertante della promozione a responsabile della formazione dell’autore dei violenti pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere nel 2020 in tempi di Covid è coerente con il clima culturale che stiamo vivendo e l’ironia macabra della Nissolino Corsi (“Carriere in divisa”) che parafrasando la campagna dello zio Tom (“I want you!”) attira i giovani dai 18 ai 28 anni con lo slogan: “il carcere ti aspetta ma dalla parte giusta!” Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una presenza inquietante della Polizia Penitenziaria, con tanto di gazebo con l’armamentario per le pubbliche relazioni e, appunto, per l’arruolamento dei giovani, in tutte le manifestazioni sportive o i cosiddetti schoolday o “open day”. L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università ha segnalato diverse volte la presenza addirittura nelle classi di agenti che maneggiano manette durante improbabili sessioni formative o di orientamento oppure la presenza in manifestazione pubbliche come recentemente al Rally della Sardegna dove gli agenti intervistati alla domanda sui motivi della loro presenza affermarono candidamente “vogliamo dimostrare che la polizia penitenziaria è anche “altro”, non è solamente carcere”. Lo slogan della Nissolino smentisce platealmente questa visione fuorviante di un corpo di servizio d’ordine in un contesto dove i detenuti sono passati nel giro di due anni da 50.000 ad oltre 60.000 disvelando, con i numeri, il tipo di società verso la quale stiamo andando e per la quale si vogliono preparare i/le giovan3 student3. Stefano Bertoldi, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
L’Osservatorio contro la militarizzazione al fianco e a bordo della Global Sumud Flotilla
In queste ore numerose barche sono in viaggio verso la Palestina, ma il Governo israeliano ha già dichiarato che tratterà i membri della Global Sumud Flotilla alla stregua dei terroristi e, vista la immane strage in corso a Gaza, non abbiamo dubbi sulla volontà di considerare ogni iniziativa di solidarietà attiva alla Resistenza palestinese come un atto di terrorismo. Ma chi sono i terroristi? I membri della Global Sumud Flotilla o i governanti di Israele, che non si fermano nemmeno davanti alle proteste del popolo israeliano? Urge riconoscere il diritto all’Autodeterminazione del popolo palestinese e per farlo bisogna cambiare prospettiva, acquisendo un punto di vista antitetico a quello del sionismo. Ai palestinesi non viene riconosciuto il diritto a esistere e a resistere, anche dai media e dai governi occidentali. Quando le elezioni democratiche a Gaza videro la sconfitta dell’ANP, non vennero riconosciute valide, perché la democrazia parlamentare va bene solo quando a vincere sono le coalizioni amiche dell’Occidente, prone alla tutela di interessi antitetici a quelli di un popolo a cui oggi negano il diritto all’esistenza. Ci sono innumerevoli responsabilità rispetto al genocidio del popolo palestinese. I silenzi degli intellettuali, del mondo della conoscenza per noi sono particolarmente pesanti, ricordiamo l’opera di sistematica falsificazione della realtà, come quando si negava l’azione della Resistenza palestinese, e quindi anche di Hamas, per contrastare la infiltrazione di Al Qaida e Isis nei campi profughi palestinesi. L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università è stato vicino alla Freedom Flotilla sin dalla precedente impresa isolata della motonave Handala, sulla quale era imbarcato un nostro attivista, Antonio Mazzeo, del quale abbiamo trasmesso i report giornalieri durante la navigazione. E anche questa volta, l’Osservatorio è vicino alla Global Sumud Flotilla, infatti sulla Porto Taigete è imbarcato come skipper un altro nostro attivista, Stefano Bertoldi, docente e giornalista. Centinaia di attivisti fanno parte della Global Sumud Flotilla, mossi da molteplici cause, tutti insieme convinti che la società civile debba oggi assumersi l’onere di rompere l’assedio imposto da Israele che uccide non solo i palestinesi con le bombe guidate dalla intelligenza artificiale, ma con la fame, la denutrizione, le mancate cure. Vogliamo ricordare, tuttavia, a tutti quelli e a tutte quelle che finalmente riconoscono lo sforzo del popolo palestinese di RESISTERE alle avversità storiche causate dallo Stato genocida d’Israele che SUMUD vuol dire RESISTENZA. E a resistenza del popolo palestinese non è cominciata il 7 ottobre 2023, data almeno dalla NAKBA del 1948, la “catastrofe”, durante la quale il governo sionista d’Israele ha cacciato i palestinesi dalle proprie case. Di conseguenza, l’evento del 7 ottobre 2023, che si è rivelato un’azione terroristica condannata per crimini contro l’umanità avendo colpito i civili, va letto nell’ambito della resistenza del popolo palestinese, prevista dal Diritto umanitario internazionale, come sostiene Francesca Albanese. E resistenza è anche quella che i palestinesi portano avanti in Cisgiordania e Gerusalemme est, dove Hamas non c’entra nulla, eppure i coloni israeliani sono armati e legittimati ad ammazzare i palestinesi. La storia ci sta mettendo sotto gli occhi un genocidio in diretta, per cui come docenti, attiviste e attivisti dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università siamo stati e saremo ancora al fianco della Global Sumud Flotilla. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Educazione Fisica o Militarizzazione? La controversa scelta del Comune di Fabriano
Nelle Marche si fa a gara a chi si militarizza di più, tra chi riesce ad inculcare nei giovani e giovanissimi il culto del suprematismo, dell’autodifesa personale contro nemici sempre dietro l’angolo: dopo il Comune di Ancona a guida fascio-leghista, ora è il turno di Fabriano a guida PD con “Sport in Comune” (clicca qui per il post su Facebook). Si tratta di una kermesse dove si esalta la capacità di autodifesa della singola persona spacciandola per fiducia in sé stessi. La lista dei patrocinatori e dei finanziatori è lunghissima, ma in primo piano figura anche “Sport e Salute”, il programma pubblico che punta al movimento, all’educazione fisica, come leva per la prevenzione delle malattie solo che in questo caso, invece di proporre sport di gruppo che esaltino e sviluppino la solidarietà e la convivenza pacifica, prende una rotta diametralmente opposta. Insomma, soldi pubblici sperperati inseguendo un obiettivo di militarizzazione delle menti, ma anche dei corpi in movimento – il riferimento alla Ginnastica Dinamica Militare Italiana è d’obbligo – che passa attraverso il culto di una autoconsapevolezza che va in direzione di una fiducia in sé talmente sovrabbondante che non può che sfociare in un dominio prevaricatore sul prossimo attraverso appunto le discipline per l’autodifesa In questo caso la fascia di età privilegiata e non a caso quella più delicata dai 13 ai 18 anni quella porzione di vita che vede i giovani in fase di transizione verso l’età adulta. Mentre per i bambini più piccoli si fa leva sulla figura femminile, accudente, materna oppure al rappresentante delle forze dell’ordine o armate, difensore dei più deboli veicolando la simbologia e un “setting valoriale” legalitario, qui si punta direttamente a sviluppare il protagonismo, energico e competitivo più nelle corde degli adolescenti. L’individualismo quindi non conosce barriere e partitiche e anche attraverso gli sport dell’autodifesa inculca nei giovanissimi il concetto del “fai da te” anteposto a quello della solidarietà. MEMENTO AUDERE SEMPER è lo slogan dell’ ASD Tiger e la scuola primaria Allegretti Di Nunzio e l’istituzione che apre le porte della proprie palestra ai nostalgici del fascismo. POSSIBILE CHE UNA SCUOLA PRIMARIA ACCETTI DI ACCOGLIERE ISTRUTTORI ED EDUCATORI IL CUI SCOPO – SI LEGGE SUL SITO WEB – È DI PROMUOVERE UN MODELLO SANO DI SPORT E COMPETIZIONE. LA TECNICA E LA DISCIPLINA SONO DA SEMPRE IL NOSTRO MARCHIO DI FABBRICA COME LO E’ LA COMPETIZIONE, ASPETTO MOLTO IMPORTANTE NELLA FORMAZIONE DI UN ATLETA MARZIALE? Stefano Bertoldi, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Testimonianze di sterminio per fame a Gaza
Mentre da Gaza arrivano le conferme di uno sterminio per fame da parte di operatori, fuori da ogni sospetto, come quella di un reporter, Bashr, dell’agenzia France Presse (AFP) che dichiara, su Facebook, «non ho più la forza di lavorare per i media. Il mio corpo è magro e non posso più lavorare. Spero che Macron possa aiutarmi a uscire da questo inferno», riceviamo e pubblichiamo un’altra lettera, questa volta tanto lucida quanto disperata di Nancy Hamad, laureanda in economia (vedi le precedenti corrispondenze pubblicate su Pressenza.com:  09/07/25 – 30/06/25 ) «Da almeno cinque giorni le forze militari di occupazione stanno attuando una strategia contro la popolazione della Striscia di Gaza che punta alla morte per fame. Non c’è cibo nella Striscia, i mercati sono vuoti. Noi della mia famiglia e i parenti tutti, avremmo anche i soldi ma al mercato non c’è nulla da comprare: non ci sono né farina, né riso, pasta o zucchero, niente di niente. Sono cinque giorni che abbiamo lo stomaco vuoto. Io e la mia famiglia non mangiamo da cinque giorni e in questa situazione di emergenza assumiamo acqua e sale per evitare gravi conseguenze per la nostra vita (basse concentrazioni di sodio nel sangue, iponatriemia, può avere conseguenze neurologiche e cardiache gravi e inoltre tampona l’acidità dei chetoni, sostanza che si forma quando il corpo inizia a dare fondo a tutte le riserve di grasso in corpo n.d.r.). Voglio che pubblichiate le mie parole affinché il mondo possa rendersi conto di quali metodi usa Israele contro di noi, popolazione civile di  Palestina». Solo nella giornata di domenica 20 luglio si contano almeno 21 bambini vittime della carestia tra i quali un neonato di appena 40 giorni. Sempre nello stesso giorno, sono stati 43 i civili uccisi, a seguito di attacchi all’accampamento di sfollati di  Al-Shati, di cui 7 mentre attendevano gli aiuti da parte della  Humanitarian Foundation, la cosiddetta ONG israelo-statunitense. Il comitato di redazione dell’Agence France Presse, a proposito delle parole di Bashr, ha dichiarato di «aver dovuto assistere, nel corso della propria lunga storia, all’uccisione di propri collaboratori in zone di conflitto armato, a ferimenti o incarcerazioni ma mai alla loro morte per fame» (fonte ANSA). Stefano Bertoldi, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Militarizzazione dell’Istruzione: il ruolo di Leonardo SpA nelle scuole e nelle università
In questo articolo di approfondimento sulle varie ramificazioni della Leonardo SpA nelle filiere educative, formative e della ricerca accademica (clicca qui), Marco Veruggio, ricercatore e divulgatore attento alle dinamiche del lavoro tipiche di un’economia post-industriale e direttore de “puntocritico.info“, ne ripercorre tutta la sua evoluzione. Leonardo SpA. s’impone trionfante sul mercato bellico, potendo contare su nomenclature politiche di riferimento bi-partisan, da Cingolani a Minniti, passando per Luciano Violante e finire con un altro Luciano ma di cognome Floridi, non iscritto al PD ma pur sempre appartenente a quella galassia pilitico-affaristica. Grande spazio viene dato al capolavoro di cooptazione da parte della Leonardo SpA, della scuola pubblica, il liceo digitale “Matteucci” la cui preside, in occasione dell’ inaugurazione, ebbe a dire «i docenti, che sono stati formati per tutto lo scorso anno scolastico da Fondazione Leonardo sono affiancati da esperti esterni in compresenza (i tutor aziendali della Leonardo n.d.r.) coronando quell’osmosi tra azienda e scuola, di cui beneficiano entrambe le realtà». Rileggendo quelle parole, più che dirigente scolastica, Maria Gemelli, sembrava svolgere un ruolo dirigenziale presso un centro per l’impiego o una società di lavoro interinale! Stefano Bertoldi, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Graphic-novel di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza: la militarizzazione avanza
Va avanti sempre più spedita la propaganda della “cultura militarizzata” che punta da alcuni anni anche al pubblico dei fumetti, il quale, a parte i nostalgici e/o affezionati storici, si avvicina anche alla fascia di età 20-30. Avendo a disposizione sempre nuove risorse finanziarie pubbliche, al contrario delle case editrici pienamente sul mercato, che arrancano, alzano i prezzi di copertina o chiudono, le forze dell’ordine cooptano prestigiosi disegnatori, tutti di “bocca buona”, per realizzare improbabili graphic novel, certamente non all’altezza creativa delle storie che coinvolgono personaggi come Dylan Dog, Tex o Nathan Never. Vediamo, ad esempio, cosa partorisce la mente creativa della casa editrice di Polizia Moderna, dove è nata la saga auto-definita sul loro sito web, totalmente “made in Polizia di Stato”. Come tutti sanno, in Calabria, si è accumulato negli anni un know-how che ci fa eccellere in tutto il mondo nell’ambito del business della cocaina. D’altra parte, tutte le statistiche contenute in diversi studi sulla devianza e la criminalità organizzata ci dicono che gli omicidi In particolare quelli per mafia sono in calo drastico fin dagli anni Novanta, con oltre 3mila omicidi contro i poco più di 300 degli anni ’20 del 2000. Nasce quindi l’esigenza di inventarsi un nuovo ruolo alle forze dell’ordine, non più intente a sventare sparatorie nelle strade come ci descrivevano i film delle saghe “poliziottesche” degli anni ’70, ma a infondere sicurezza nella popolazione. Questa, dal canto suo, era ed è sempre più alle prese con un’altra forma di insicurezza, quella della precarietà lavorativa, delle emergenze climatiche, della caduta in basso dei salari e del potere d’acquisto delle famiglie, solo per citarne alcune. Questo ruolo protettivo quasi “materno” delle forze dell’ordine, che saranno sempre più impegnate nel sedare rivolte sociali e non più ad arrestare mafiosi incalliti, viene impersonata appunto da questi personaggi grotteschi ben disegnati, ma inseriti in sceneggiature che dire improbabili è farle un complimento! Vediamo quali sono, appunto, queste storie avventurose, quasi marziane, attraverso la presentazione del sito web della Polizia di Stato dell’ultimo numero del commissario Mascherpa impegnato in una terra infestata dalla ‘ndrangheta: «Marta e Mascherpa, si concedono una fuga d’amore sulla Sila innevata (ma col cambiamento climatico occorre andare in altissima quota per trovare neve! n.d.r.) , ma nel corso di un’escursione in slitta accadrà l’impossibile. In aiuto arriveranno i colleghi della polizia di montagna, per fortuna presenti sul posto per il servizio di sicurezza sulle piste da sci (sono anni che le piste da sci sono il più delle volte chiuse per assenza di neve, n.d.r.) Le indagini che seguiranno porteranno a sgominare una banda di criminali anche grazie all’intervento dei Nocs. Nel frattempo a Cosenza una ragazza si risveglia stordita e sta quasi per cadere dal cornicione di un palazzo storico, ma verrà salvata e aiutata da una psicologa della Polizia di Stato a ricostruire cosa è accaduto e ad affrontare una terribile verità». Come si può notare, c’è proprio un corto-circuito, un compiacimento tutto autoreferenziale verso personaggi che forzatamente vengono inseriti per dipingere ruoli accudenti e salvifici che in realtà potrebbero benissimo, e spesso già lo sono, essere svolti, per esempio, dal soccorso alpino o da associazioni di auto-mutuo aiuto per il presunto stato di disagio psicologico di cui soffrirebbe la ragazza del fumetto. Lo stile fumettistico è stato preso in prestito in passato anche per i famosi calendari, come quello del 2019 che sottolineava con enfasi come «ad ogni tavola, sono associati i nuovi segni distintivi di qualifica, che consentono di cristallizzare, anche graficamente, l’identità civile della Polizia di Stato. I nuovi segni di qualifica saranno adottati dalla Polizia di Stato nel prossimo anno e offriranno la possibilità di proiettare l’Istituzione verso il futuro, chiudendo il percorso di smilitarizzazione intrapreso con la riforma del 1981». Purtroppo non bastano dei nuovi segni di qualifica, oppure una legge, per trasformare una cultura militare in una di “servizio civile”, lo spirito repressivo legalitario è sempre più spesso all’esercizio arbitrario ed illecito della forza tipico degli anni ’70, permangono e spesso, come in questi ultimi anni, subiscono un’accelerazione dettata da chi sta al governo. Potendo contare sulle nostre tasse per produrre questi capolavori artistici per fini propagandistici, il prezzo di copertina viene interamente devoluto alla sezione Assistenza della Polizia di Stato – Piano Marco Valerio, istituito per sostenere i figli minori dei dipendenti della Polizia di Stato affetti da gravi patologie. Questa sorta di “welfare aziendale” pagato, anche se indirettamente, sempre dalle nostre tasse, va ad aggiungersi a tutti gli altri benefit degli appartenenti alle forze dell’ordine non ultimo quelli introdotto dall’ultimo ex-decreto sicurezza, che offre ai poliziotti la tutela legale gratuita in caso di controversie penali e civili. D’altra parte quest’opera di mistificazione, purtroppo, viene portata avanti anche colpendo fasce di età inferiori, quelle che abitualmente giocano a colorare le figure di alcuni album, con favole e personaggi vari. Nel “Carabifantasy da colorare”, ideato dai creativi della II Sezione ufficio Cerimoniale Stato Maggiore V Reparto presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, troviamo la carabiniera-Biancaneve, un carabiniere-cacciatore nerboruto che protegge un Cappuccetto Rosso intento a fare il saluto militare e la linguaccia, al lupo cattivo che scappa, è un carabiniere-Geppetto che accoglie tra le sue braccia un Pinocchio di legno. Accudimento, quasi materno, protezione, difesa dei più deboli, immagine rassicurante e pacificatrice e onnipresente, questi sono i concetti che tentano di veicolare nel pubblico dei più piccoli le forze dell’ordine nell’intento strategico di normalizzare un approccio alla vita e alla convivenza tra persone ispirato alla logica militare. Stefano Bertoldi, Osservatorio contro la militarizzazione delle Scuole e delle Università